BERGOGLIO CONTRO RATZINGER: “IMMORALI QUELLE CONDANNE”
Il cambio di passo e di prospettiva non potrebbero essere più radicali. E infatti sui social i profili cattolici più conservatori gridano immediatamente allo scandalo e all’accusa di “modernismo” contro papa Francesco.
Papa Francesco nomina un nuovo Prefetto del Dicastero per la dottrina della fede, che diventa allo stesso tempo Presidente della Pontificia Commissione Biblica e della Commissione teologica internazionale. La novità è clamorosa. E non sta nel non rinnovare il primo mandato al gesuita cardinale Ladaria, attuale Prefetto. La novità è nella lettera pubblicata contestualmente alla nomina, nella quale Francesco chiede una svolta rispetto al passato per quanto riguarda le modalità di lavoro e di intervento e lo fa in modo assai brusco.
Infatti al nuovo capo-dicastero, l’argentino Víctor Manuel Fernández, finora arcivescovo di La Plata, il papa indica a chiare lettere quali sono, a suo avviso, le priorità da seguire. “Il dipartimento che presiederai (il nuovo prefetto entra in carica a metà settembre, ndr) – scrive il papa – in altri tempi è arrivato ad usare metodi immorali. Erano tempi in cui più che promuovere la conoscenza teologica si perseguitavano eventuali errori dottrinali”. E aggiunge: “Quello che mi aspetto da te è senza dubbio qualcosa di molto diverso”.
Che cosa lo specifica subito dopo. “Lo scopo principale del Dicastero è quello di ‘custodire la fede’. Per non limitare il significato di questo compito, bisogna aggiungere che si tratta di ‘accrescere l’intelligenza e la trasmissione della fede al servizio dell’evangelizzazione, affinché la sua luce sia un criterio per comprendere il senso dell’esistenza, soprattutto di fronte agli interrogativi sollevati dal progresso della scienza e dallo sviluppo della società”. Questi interrogativi, ripresi in un rinnovato annuncio del messaggio evangelico, “diventano strumenti di evangelizzazione”, perché permettono di entrare in dialogo con la situazione attuale “in un contesto che non ha precedenti nella storia dell’umanità”.
Il Papa vuole anche che non ci si accontenti di “una teologia da tavolo, con una logica fredda e dura che cerca di dominare tutto”. Il “criterio fondamentale” – indica la lettera – è “presentare in maniera convinta un Dio che ama, che perdona, che salva, che libera, che promuove le persone e le chiama al servizio fraterno”. Le priorità indicate sono nella linea del documento che riforma la Curia romana, entrato in vigore un anno fa, e che mette al primo posto l’annuncio del Vangelo piuttosto che la difesa e la salvaguardia dell’ortodossia, come in passato. E papa Francesco aveva anche anticipato questa linea riferendosi all’importanza del volume “Etica teologica della vita”, promosso dalla Pontificia Accademia per la Vita di mons. Paglia, che apre al dibattito libero tra i teologi morali.
Il cambio di rotta è netto rispetto agli anni in cui il Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede è stato il cardinale Ratzinger (dal 1981 fino all’elezione a papa nel 2005), distintosi per le condanne di numerosi teologi. E’ proprio contro quella linea che se la prende Francesco. Dopo Ratzinger si sono succeduti il cardinale americano Levada per 7 anni – un mandato e mezzo – e poi i cardinali Muller e Ladaria, entrambi per un solo mandato di cinque anni. Ora alla scadenza del quinquennio di Ladaria, papa Francesco ha deciso di nominare un argentino, con un curriculum di tutto rispetto, essendo stato anche Rettore dell’Università cattolica.
Il nuovo prefetto compie 61 anni il 18 luglio e come specifica la Sala stampa vaticana “tra libri e articoli scientifici, ha più di 300 pubblicazioni, molte delle quali tradotte in varie lingue. Questi scritti mostrano un’importante base biblica ed un costante sforzo di dialogo della teologia con la cultura, la missione evangelizzatrice, la spiritualità e le questioni sociali”. Il cambio di passo e di prospettiva non potrebbero essere più radicali. E infatti sui social, in particolare su Twitter, i profili cattolici più conservatori gridano immediatamente allo scandalo e all’accusa di “modernismo” contro papa Francesco. Tra l’altro con la riforma della Curia il Dicastero per la dottrina della fede ‘scala’ al terzo posto nella struttura organizzativa, dopo la Segreteria di stato e il Dicastero per l’evangelizzazione.
https://www.unita.it/2023/07/02/bergoglio-contro-ratzinger-immorali-quelle-condanne/
VATICANO DOTTRINA LIQUIDA, RISEPOLTO RATZINGER
di Matteo Matzuzzi – Il Foglio del 04 luglio 2023
- La nomina del nuovo prefetto del Sant’Uffizio, il creativo Fernández, chiude l’èra della lotta al relativismo incarnata da B-XVI. Cade il mito della continuità tra i pontificati. Finalmente.
- La grande rivista cattolica Tablet definisce l’evento “un terremoto”.
- Altro che condanna del relativismo: “Quanti venti di dottrina abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni” disse Ratzinger nel 2005, oggi, diciotto anni dopo, il Papa attuale dice l’opposto: ben vengano tutte le “diverse linee di pensiero”.
- Le idee del nuovo prefetto Fernández sono chiare: Purissima teologia liquida, trionfo del relativismo.
Roma. Sabato mattina, alle 12, il bollettino della Sala stampa vaticana ha dato conto di quella che con ogni probabilità è la nomina più rilevante del pontificato bergogliano: il Papa ha scelto come nuovo prefetto del dicastero per la Dottrina della fede l’arcivescovo argentino Víctor Manuel Fernández detto “Tucho”, titolare della diocesi di La Plata. Anni fa, al principio del pontificato, Fernández era una delle stelle che brillavano nel firmamento: lui fu la prima nomina episcopale del neoeletto Pontefice, che sanò quello che anni prima ritenne uno sgarbo personale (a lui e a Fernández): il Vaticano, infatti, aveva bocciato la nomina del teologo a rettore dell’Università cattolica d’Argentina, salvo poi cedere nel 2009: a proporlo era pur sempre il cardinale primate del grande paese sudamericano.
Il motivo? Non aveva i titoli e certo le pubblicazioni puntigliosamente elencate nel comunicato diffuso dalla Sala stampa vaticana aiutano un po’ a comprendere le ragioni del diniego. Il vaticanista americano John Allen, descrivendo Fernández come il Ratzinger di Giovanni Paolo II, ha saggiamente invitato su Crux a non fare paragoni tra i due custodi dell’ortodossia cattolica. La teologia di Fernández non è debole, commentavano all’epoca teologi di fama e curriculum corposo, è che proprio non c’è. Acqua di rose, si direbbe in modo spiccio: pensierini buoni per accompagnare il fedele stordito e in cerca di qualcosa: il baciare, appunto, la tenerezza, la felicità.
In realtà, Fernández non è mai stato uno sprovveduto: ad Aparecida, nella celebre Conferenza dell’episcopato americano che vide proprio il cardinale Bergoglio protagonista (era il segretario dell’assemblea), nel 2007, contribuì in modo sostanziale alla stesura del testo finale. Fu uno dei protagonisti “occulti” del Sinodo sulla famiglia del biennio 2014-15, dichiaratamente aperto ad andare anche oltre la mediazione finale sul riaccostamento alla comunione dei divorziati risposati, è sua la mano che stese AMORIS LAETITIA, ma soprattutto è sua la penna che impresse su carta il grande programma del pontificato: L’EVANGELII GAUDIUM.
Sulla stampa lo si descriveva come il consigliere teologico di riferimento del Papa e si preconizzava per lui la chiamata al Sant’Uffizio non appena il mandato di Gerhard Ludwig Müller sarebbe cessato (o fatto cessare). Non andò così, perché nel 2017 la scelta cadde sul gesuita Luis Francisco Ladaria, segretario uscente e dal profilo moderato – ma, a differenza del predecessore – meno mediatico e assai parco in considerazioni pubbliche, interviste e pubblicazioni e Fernández dovette consolarsi con la seconda più importante diocesi argentina, La Plata, dove andò a prendere il posto di mons. Héctor Rubén Aguer, il grande oppositore di Bergoglio ai tempi in cui i due facevano parte della Conferenza episcopale del paese sudamericano. A Roma, infatti, viveva ancora Joseph Ratzinger e nominare una personalità come Fernández sarebbe stato forse troppo per l’anziano emerito che soggiornava nei Giardini vaticani.
Morto Benedetto XVI, sono cadute – e in modo legittimo, chiaramente – le remore e le delicatezze nei confronti del nonno saggio, potendo procedere alla nomina del teologo argentino, che prenderà servizio a metà settembre. Non è una nomina come le altre, benché la nuova costituzione apostolica PRAEDICATE EVANGELIUM abbia reso meno rilevante – anche solo formalmente – il ruolo dell’ex Suprema.
E’ una nomina che segna la fine di un’epoca lunghissima, quella segnata dalla presenza di Joseph Ratzinger. Ha ragione la grande rivista cattolica Tablet quando definisce l’evento “un terremoto”. Dal 1981 fu l’indiscusso titolare dell’ortodossia cattolica in qualità di prefetto della congregazione per la Dottrina della fede, quindi Papa dal 2005 al 2013. E anche dopo la rinuncia, Francesco si avvalse prima della collaborazione di Müller e poi – quando decise di non rinnovare l’incarico al cardinale tedesco, nel 2017 – dal gesuita spagnolo Ladaria, che Benedetto XVI aveva nominato segretario della congregazione.
Ora, la svolta, chiara e decisa, come denota la lettera che Francesco ha scritto al nuovo prefetto, pubblicata dalla Sala stampa vaticana:
“Sappi che la Chiesa ‘ha bisogno di crescere nell’interpretazione della Parola rivelata e nella comprensione della verità’, senza che ciò implichi l’imposizione di un unico modo di esprimerla. Perché ‘le diverse linee di pensiero filosofico, teologico e pastorale, se si lasciano armonizzare dallo Spirito nel rispetto e nell’amore, possono far crescere anche la Chiesa’. Questa crescita armoniosa conserverà la dottrina cristiana più efficacemente di qualsiasi meccanismo di controllo”.
Altro che condanna del relativismo. “Quanti venti di dottrina abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni, quante correnti ideologiche, quante mode del pensiero… La piccola barca del pensiero di molti cristiani è stata non di rado agitata da queste onde – gettata da un estremo all’altro”, disse Ratzinger nel 2005 predicando ai cardinali che stavano per entrare in Conclave.
Oggi, diciotto anni dopo, il Papa dice l’opposto: ben vengano tutte le “diverse linee di pensiero” che si respirano nell’orbe cattolico, perché “possono far crescere la Chiesa”. Basta con le censure, le condanne e le reprimende: “Il dicastero che presiederai in altre epoche è arrivato a utilizzare metodi immorali. Furono tempi dove più che promuovere il sapere teologico si perseguivano possibili errori dottrinali”. “Quello che mi aspetto da te è senza dubbio qualcosa di molto diverso”, scrive Francesco, di fatto mostrando pollice verso nei confronti di tutti i titolari del Sant’Uffizio che hanno preceduto mons. Fernández.
Il che potrà provocare qualche imbarazzo non solo in curia, ma anche tra le file dei grandi accademici cattolici contemporanei, che con Ratzinger sono cresciuti e da lui si sono abbeverati. Che ne penserà, tanto per fare un nome, il cardinale Christoph Schönborn, definito anni fa dal Pontefice regnante come il migliore teologo su piazza ma che è stato il più stretto collaboratore di colui che sarebbe divenuto Benedetto XVI negli anni in cui si lavorava al nuovo Catechismo?
Le idee del nuovo prefetto sono chiare, da tempo. Solo pochi mesi fa, in un’omelia pronunciata nella sua cattedrale, diceva che “per molti secoli, la Chiesa ha inconsapevolmente sviluppato un’intera filosofia e morale piena di classificazioni, per classificare le persone… Questo può ricevere la comunione, questo no… Questo può essere perdonato, questo no. Terribile che sia successo”.
Nel comunicato con cui dava conto della chiamata in curia – che per lui potrebbe essere abolita, visto che anni fa disse che i dicasteri potevano essere distribuiti nei vari continenti – ha dichiarato che ora dovrà occuparsi di “incoraggiare la riflessione della fede, l’approfondimento della teologia, promuovere un pensiero che sappia dialogare con ciò che vive la gente, incoraggiare un pensiero cristiano libero, creativo e con profondità”.
Purissima teologia liquida, trionfo del relativismo. Che può piacere o no, ma così è. Di certo, e finalmente, la nomina di Fernández con il pacchetto di disposizioni che il Papa gli ha consegnato, smentisce una volta per tutte la favola della continuità tra i pontificati; favola eretta a dogma per evitare – si diceva e pensava – spaccature, lotte intestine e disorientamento nel Popolo di Dio.
Si raccontava che Francesco non era Benedetto, ovviamente, ma che la linea era unica e che era solo questione di carattere e temperamento diversi. La realtà, che era evidente già un minuto dopo l’apparizione di Jorge Mario Bergoglio alla Loggia centrale della Basilica vaticana, ora diviene palese.
Nessun dramma né delitto di lesa maestà, nella storia della Chiesa è successo già infinite volte senza cataclismi conseguenti. Ma il taglio netto c’è e va sottolineato. Si chiude la lunghissima stagione che ha visto Ratzinger plasmare la teologia della Chiesa cattolica, una rotta intrapresa nel 1981 e proseguita ben oltre la sua rinuncia, nel 2013. Università, documenti, forma mentis . Anche chi non amava il teologo bavarese e la sua impostazione era costretto a farvi i conti.
Non sarà più così, almeno in questo scorcio di tempo. La sterzata “rivoluzionaria” che tanti osservatori avevano profetizzato un decennio fa, Francesco ha deciso di avviarla ora che è anziano e fisicamente debilitato.
Ha scelto di imprimere una svolta nell’atto finale – breve o lungo che sia – del suo pontificato. Di sicuro un ennesimo processo è stato avviato, la Barca è stata messa in mare e veleggia verso il largo. Per capire la rotta e la destinazione, ci vorrà tempo.
https://ilsismografo.blogspot.com/2023/07/vaticano-dottrina-liquida-risepolto.html
https://www.pressreader.com/italy/il-foglio-quotidiano/20230704
Eh si. Si corre veloci, molto veloci…! E pensare che qualcuno ha ancora il coraggio di scrivere che non accade niente… Saluti.
Massimiliano
Non si corre veloci, siamo a metà 2023, non nel 2015, in questi anni qualcuno pensava che sarebbe già dovuto accadere tutto. E invece si galleggia ancora, in attesa di sprofondare, ma lentamente. Stiamo aspettando ancora molte cose predette e che, come ho sempre detto, stanno avvenendo solo gradualmente. Piuttosto la lunga vita di Ratzinger e la lunghezza del pontificato di Bergoglio è già quella una notizia, che fà procedere non così celermente, come qualcuno si aspettava.
Dalla morte di Papa Benedetto nella chiesa si corre molto veloci , molto
Lo si diceva pure 8 anni fà, caro Mario. Però la lista di avvenimenti è ancora quasi intatta, dopo 8 anni.
E’ evidente che scomparso BXVI la massoneria ecclesiastica non ha più freni, però l strada è ancora abbastanza lunga, anche se stiamo su un piano inclinato.
Ma non basta, ci vuole il tempo necessario.
E’ inutile dire: è qui! E’ lì! Ma poi si continua a vedere passare gli anni, in cui ci rosoleranno a puntino, ci disorienteranno, ci plageranno, e pochi resteranno fedeli. Persino qui ci sono persone a rischio.
Non è velocità questa, ma ripetere annunci che vanno a vuoto. E addirittura dimenticarseli di averli fatti.
Per la “chiesa in uscita”, perseguitare errori dottrinali sono metodi immorali!!!!
Questa è una delle dichiarazioni più immorali che abbia mai ascoltato!
Detta da colui che occupa il soglio pontificio!
Un blasfemia per tutto quello che che era stato l’operato dottrinale della Chiesa Cattolica, prima che arrivasse lui sul soglio pontificio!
La prossima dichiarazione quale sarà?
Forse che Gesù Cristo è poco inclusivo? È divisivo? Non è politicamente corretto?
Immagino che un giorno potranno dire che era solo un uomo, ma illuminato, e che grazie ai poteri della mente si può tutto . Che se si vuole si può tutto, come se si fosse un dio, e che la nostra religione assolutista e dogmatica ha solo ritardato i progressi dell’umanità. Perché per risolvere i problemi mondiali bisogna abolire la nostra religione, che impedisce una vita moderna, dalla mente aperta, multietnica e felice.
2025 sarà tutto finito, ci siamo quasi.
La vedo molto difficile a meno che non succeda un evento al mese.
Dopo il covid il nulla, non è successo praticamente niente a parte una pseudo guerra e la morte di Benedetto XVI e della regina che comunque avevano una certa età.
E un tentativo di rivolta in Brasile, neppure quello è andato a compimento, eppure pareva fatto l’assalto ai luoghi di potere a Brasilia. Per il resto gli eventi più importanti previsti latitano. La guerra in Ucraina si è incagliata, l’avanzata ucraina è lenta, e sanguinosa soprattutto per gli Ucraini. Se dopo il sinodo una parvenza di papa non farà un viaggio a Mosca non sapro’ che pensare: ma quanto sarà lenta ed estenuante l’agonia che aspetta la Chiesa? Per non parlare dei messaggi di Anguera che se ne verificano 3-4 all’anno, se va bene, e ne restano centinaia da compiersi.
Per la legge dei numeri ogni cento messaggi un paio si verificano sempre..è questo il gioco del brasiliano che in pochi pare abbiano capito..
Se poi si verificheranno col tempo tutti i messaggi non dipenderà dalla casualità ma da una pre-visione. Il tempo dimostrerà quale ipotesi sia quella vera.
Il punto non è Anguera si o Anguera no. Il punto è saper vedere. E se uno si applica un pochino non fa fatica a comprendere che sono veramente le fasi finali e convulse dei tempi. Non è difficile arrivare a pensare che il mondo come lo conosciamo oggi è, in un modo o nell’altro, in disfacimento sotto tutti i punti di vista. Il grande reset sarà attuato, che piaccia o no. I pochi veri sacerdoti di Satana che sono i veri artefici della guerra a Dio e all’uomo sanno perfettamente cosa accadrà nei prossimi anni da qui al 2030,e pensano che questa sia davvero la volta buona. Il Signore userà il reset per adempiere alla purificazione e al trionfo del Cuore Immacolato. Esattamente così come avvenne dopo la Sua morte con la resurrezione, quando tutti o quasi erano ormai convinti di aver “perso”, così avverrà con il Trionfo. Saluti.
Massimiliano
Sì, certo certo, il punto non è la singola apparizione, ma l’insieme delle stesse, e i fatti sono ancora molto indietro rispetto a quanto previsto. Anguera la si nomina perchè è la più dettagliata, poi se eventualmente diventasse chiaro che non è vera, non la considereremo più.
Qui ci si applica da anni e anni, e molti anche prima. Si sono fatte considerazioni a iosa, anche trite e ritrite, e le previsioni si sono rivelate sempre errate, si sono dati i numeri, e si continua a farlo. Parli del 2030 ma anche quello è un numero come un altro, in realtà non sappiamo quasi niente delle date relative gli eventi futuri. Alcuni riferimenti si possono cogliere da varie apparizioni( San Giovanni Bosco, Garbandal, Jahenny, altre in modo ancora più vago, e non danno mai alcuna certezza sui tempi.
Le cose potranno pure procedere celermente dopo la morte di BXVI, ma ciononostante troppe cose ancora si devono verificare.
E’ inutile pensare che si proceda in un niente, le stesse profezie indicano dei tempi minimi o dei tempi determinati tra un evento e l’altro. Se poi non vogliamo tener conto delle profezie, se non per dare i numeri di date, allora almeno che tu non faccia frecciatine senza costrutto. Praticamente sei rimasto il solo a fare questo gioco, ormai vecchio. Ho sorvolato altre volte, ultimamente, ma tu continui e la cosa è senza utilità. Ad ogni piccolo scatto in avanti del disfacimento della Chiesa è inutile che fai notare che le cose vadano veloci, se poi le tappe le sappiamo dalle profezie, o se non si credesse ad esse o ad alcune di esse dopo uno scatto in avanti dobbiamo aspettare mesi o anni di più o meno stasi, di acque stagnanti e putride. Gli eventi salienti nella Chiesa saltano subito agli occhi, non è necessario sottolinearli più di tanto, a meno che li si vada a farli notare a chi non segue gli avvenimenti nella Chiesa o a chi non crede proprio.
Tanto più che quello che sappiamo accadrà negli anni degli Ultimi Tempi è ancora molto peggio di quello che accade oggi sotto il pontificato di Francesco, per cui non desta chissà quale sorpresa e smarrimento, almeno penso qui dentro. Poi dovessero abolire o cambiare la consacrazione delle ostie, dovessero davvero chiudere le chiese o distruggerle, dovessero ammazzare sacerdoti in massa, mettere a morte i praticanti, allora sì sarebbero fatti estremi proprie “delle fasi finali e convulse dei tempi”, come dici. Ma al momento non c’è neppure la guerra (spirituale) aperta tra uomini di Chiesa e neanche lo scisma ufficiale che ne sarà una conseguenza, figurarsi le fasi ancora più estreme e violente dette sopra.
Mario sono io )))
forza Brasile ora hanno Ancelotti
Hi Mario, ti è piaciuta la visitina in Brazil? Ci sono belle stangone lì, eh? :)))
Preferisco le italiane 👍
Vincenzo infatti è andato 🤣
Infatti, ma Vincenzo non si fa più vivo. Io sono molto preoccupato,dopo quello che è successo dove risiedeva.
Cmq il terremoto a Guayaquil è un evento pressoché irrilevante, non rientrava neppure tra gli eventi minori che ci aspettavamo. Certo per chi ci viveva è stato forse L’EVENTO.
La chiesa di Roma ha fatto il buono ed il cattivo tempo in duemila anni di storia; non sto qui a passare in rassegna le opere del cattivo tempo; basta l’ultima impresa di Bergoglio di introdurre nella dottrina cattolica il relativismo come principio fondante e non più come prassi dettata da esigenze pratiche non confessabili. Quasi nessuno protesta ad eccezione di una sparuta frangia:
https://www.youtube.com/watch?v=PD0obSKL_58
La prepotenza di Bergoglio va di pari passo con quella che fu di Innocenzo III: la distruzione della Chiesa cattolica è assicurata; ora infatti rivolge l’azione nefasta contro se stessa, mentre nel passato ne ha operate molte una delle quali, gravissima, contro Bisanzio.
https://www.unz.com/article/byzantine-revisionism-unlocks-world-history/
Bisanzio non si adatta bene alla nostra immagine della tarda antichità e del medioevo, perché quelle categorie sono state create per emarginare Bisanzio. Ci è stato insegnato che Bisanzio era ciò che restava dell’impero romano caduto, che lentamente si stava riducendo all’insignificanza. Un declino durato 1.123 anni! Pensaci! La realtà è che Bisanzio fu l’Impero Romano fino a quando l’Occidente, dopo essersi separato da esso, lo cancellò dalla storia. “Bisanzio nel X secolo assomigliava all’impero romano del IV secolo più di quanto assomigliasse a qualsiasi stato medievale occidentale contemporaneo”.[8]
La tarda antichità e il medioevo sono quindi costrutti provinciali che sono irrilevanti da una prospettiva bizantina – come lo sono, ovviamente, da una prospettiva eurasiatica (cosa significano “Cina nel Medioevo” o “India nel Medioevo”? ).
Anche la nostra nozione occidentale di “cristianesimo medievale” è seriamente distorta, sostiene Kaldellis: “‘Cristianesimo medievale’ è inteso come dell’Europa occidentale e centrale, anche se la maggior parte dei cristiani durante il periodo medievale viveva nell’est, nell’area slava, Terre governate dai bizantini e dai musulmani, e anche più a oriente.»[9]
Il revisionismo bizantino significa anche cogliere il lato bizantino della storia della sua lunga lotta con l’Occidente, riconoscendo che la narrativa del vincitore è ingannevole, come sempre. Ci è stato detto che le crociate furono la risposta generosa dell’Occidente alla richiesta di aiuto dei Bizantini. E se, per indiscrezione di qualche storico, sentiamo parlare del sacco crociato di Costantinopoli del 1204, almeno spiega che “glielo fecero fare i veneziani”, ovvero che si trattò di un deplorevole caso di fuoco amico provocato dalla nebbia di guerra . Il revisionismo bizantino dirada quella nebbia. “Non c’è mai stato un crimine più grande contro l’umanità della Quarta Crociata”, ha scritto Steven Runciman.[10]
È difficile esagerare il danno arrecato alla civiltà europea dal sacco di Costantinopoli. I tesori della Città, i libri e le opere d’arte conservate da secoli lontani, furono tutti dispersi e la maggior parte distrutti. L’Impero, il grande baluardo orientale della cristianità, fu spezzato come potenza. La sua organizzazione altamente centralizzata è stata rovinata. Le province, per salvarsi, furono costrette alla devoluzione. Le conquiste degli ottomani furono rese possibili dal crimine dei crociati.[11]
Anthony Kaldellis lo mette nella giusta prospettiva:
Fu infatti un atto di aggressione di una civiltà contro un’altra, nel senso che sia l’aggressore che la vittima erano profondamente consapevoli delle loro differenze etniche, religiose, politiche e culturali, e l’estrema violenza che accompagnò la distruzione di Costantinopoli fu guidato dall’autocoscienza da parte di molti crociati di quelle differenze.[12]
È positivo che Giovanni Paolo II si sia scusato pubblicamente per la quarta crociata 800 anni dopo,[13]ma non cambia il fatto che il suo predecessore Innocenzo III aveva risposto alla notizia della conquista della città con gioia e ringraziamento, e aveva subito cercato di mobilitare un nuovo giro di soldati, chierici e coloni per mettere al sicuro il nuovo impero latino. In un sermone tenuto a Roma e riconfezionato come una lettera al clero che accompagnava i crociati, “Innocenzo descrive la presa di Costantinopoli come un atto di Dio, che umilia i superbi, rende obbedienti i disobbedienti e rende cattolico gli scismatici. Innocenzo sostiene che l’incapacità greca di affermare il filioque (un errore trinitario), è simile all’errore ebraico di non riconoscere la divinità di Cristo. E, come tale, il pontefice suggerisce che sia l’errore greco che la loro caduta furono predetti nell’Apocalisse.[14]
Purtroppo, la narrativa dominante in Occidente non è cambiata radicalmente. Parlando di uno degli autori della storia standard della Quarta Crociata , Kaldellis scrive: “Quando ho sentito Tom Madden tenere un discorso sulla Quarta Crociata nel 2005, mi è sembrato di sentire Donald Rumsfeld, il Segretario alla Difesa, parlare di l’invasione statunitense dell’Iraq nel 2003”.[15]Questa osservazione sottolinea l’importanza di studiare la storia per comprendere il presente. La domanda interessante è: fino a che punto le crociate, la loro ideologia e la loro celebrazione hanno reso l’Occidente quello che è oggi?[16]
Il revisionismo bizantino è controverso perché sfida non solo l’immagine che gli occidentali hanno di Bisanzio, ma anche l’immagine che gli occidentali hanno dell’Occidente. Siamo la civiltà delle crociate, che hanno distrutto Bisanzio, e da allora abbiamo cercato di distruggere tutte le civiltà che ostacolavano la nostra egemonia. Dovremmo sapere, almeno, che questo è il modo in cui la Russia e gran parte del mondo ci vedono (guarda “La caduta di un impero: la lezione di Bisanzio” ). Come ho sostenuto in “Una visione bizantina della Russia e dell’Europa”, non possiamo capire la Russia senza fare un po’ di revisionismo bizantino, perché la Russia è Byzantium redivivus in molti modi.
Imparare a conoscere Bisanzio può anche aiutarci ad avere una visione diversa della Turchia. Nessuno, ovviamente, negherà che gli ottomani abbiano sferrato il colpo di grazia a Costantinopoli. Ma, come ha mostrato lo storico rumeno Nicolae Iorga in Byzantium After Byzantium (1934), non c’è mai stato, da parte loro, lo stesso odio dei latini. Per questo la città “fu ingrandita, ripopolata, e profondamente amata e rispettata, con cura per tutte le sue necessità e passioni, dagli imperatori di origine ottomana”.[17]A proposito del suo conquistatore Mehmet II, Steven Runciman ha scritto in The Great Church in Captivity : “Aveva sangue greco nelle vene. Aveva ben letto ed era profondamente interessato all’apprendimento del greco. Era orgoglioso di considerarsi l’erede dei Cesari [prendendo il titolo di Kayser-i-Rum] ed era pronto ad assumersi le responsabilità religiose dei suoi predecessori, per quanto consentito dalla sua stessa religione.[18]La rivendicazione turca di una parte dell’eredità di Bisanzio non è illegittima e, da un punto di vista mistico-geopolitico, si può prevedere che un’alleanza duratura tra Russia e Turchia porrà fine alla maledizione della Quarta Crociata (leggi l’articolo di Israel Shamir intitolato “ Ottoman Empire, per favore, torna indietro!” ).
[8]Anthony Kaldellis, Byzantium Unbound, ARC Humanities Press, 2019, kindle l. 1369.
[9] Ivi, l. 1292.
[10] Steven Runciman, Storia delle Crociate, vol. 3: The Kingdom of Acre and the Later Crusades (1954), Penguin Classics, 2016, p. 130.
[11] Steven Runciman, Byzantine Civilisation, E. Arnold & Co., 1933, su archive.org, pp. 54-55.
[12] Kaldellis, Bisanzio liberato, op. cit., l. 1480.
[13] http://www.vatican.va/content/john-paul-ii/en/speeches/2001/may/documents/hf_jp-ii_spe_20010504_archbishop-athens.html
[14] George Demacopoulos, Colonizing Christianity: Greek and Latin Religious Identity in the Era of the Fourth Crusade, Fordham UP, 2019, p. 86.
[15] Kaldellis, Bisanzio liberato, op. cit., l. 1491.
[16] Controlla l’intuizione di Michael Hudson in https://www.unz.com/mhudson/germanys-position-in-americas-new-world-order/
[17] Nicolae Iorga, Byzantium After Byzantium (1934), The Center for Romanian Studies, Histria Books, 2022.
[18] Steven Runciman, La grande chiesa in cattività, Cambridge UP, 1968, pp. 166-167.
Qui sorgono molti problemi gravi sia teologici che politici. In primo luogo il problema dell’assistenza dello Spirito: non è automatica né costrittiva; se un papa vuole essere apostata si trascina dietro tutta la chiesa secondo le intenzioni della massoneria ecclesiastica e mondiale. L’azione di resistenza di Benedetto XVI in un certo senso agevola e manda a compimento l’agenda della massoneria: l’elezione nulla di Bergoglio secondo il diritto canonico e le successive elezioni a cardinale anch’esse nulle sono l’arma finale per troncare il filo della chiesa romana che la lega con quella apostolica dei primi tempi. Il successore di Bergoglio sarà invalido anch’esso: si avrà così la nuova chiesa quella descritta dalla beata Anna Catharina Emmerick; mons. Gänswein è stato il segretario di Ratzinger ed ha curato il codice decriptato da Cionci ma poi è sparito come pure sono spariti i cardinali dei dubia avvolti da una coltre ipnotica che li ha soffocati. Non credo che Bergoglio non fosse al corrente del codice Cionci ma credo e se ne sia servito per distruggere il legame della chiesa con quella apostolica dei primi tempi; altrimenti eliminare fisicamente Benedetto sarebbe stato facile da parte della massoneria che oltretutto conosce bene il diritto canonico.
Dopo 800 anni dall’azione nefasta di Innocenzo III, il nodo politico di Bisanzio torna al pettine: i russi e la chiesa ortodossa sono sulle barricate pronti a difendersi a tutti i costi e a distruggere il mondo unipolare a guida massonica.
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Splendida Bisanzio
Sarà interessante vedere se Francesco lo eleverà subito alla dignità cardinalizia.
..….il papa indica a chiare lettere al nuovo capo-dicastero Víctor Manuel Fernández quali sono, a suo avviso, le priorità da seguire:
“Il dipartimento che presiederai – scrive il papa – in altri tempi è arrivato ad usare metodi immorali. Erano tempi in cui più che promuovere la conoscenza teologica si perseguitavano eventuali errori dottrinali”.
E aggiunge: “Quello che mi aspetto da te è senza dubbio qualcosa di molto diverso”…….
Questo qualcosa a cui è chiamato ad adempiere il nuovo prefetto Fernández detto “Tucho”, dovrà essere così diverso dal passato, tanto che per disposizione di papa Francesco, non dovrà più esserci nella Dottrina Cattolica,
“l’imposizione di un unico modo di esprimerla”, accogliendo senza obiezioni e senza limiti, tutto il variegato, multiforme, inclusivo ed immenso universo delle “diverse linee di pensiero filosofico, teologico e pastorale”…..
Il nuovo Prefetto Fernández, ha già dato ampie rassicurazioni a papa Bergoglio, infatti nel comunicato con cui dava conto della chiamata in curia.….ha dichiarato che ora dovrà occuparsi di:
“incoraggiare la riflessione della fede, l’approfondimento della teologia, promuovere un pensiero che sappia dialogare con ciò che vive la gente, incoraggiare un pensiero cristiano libero, creativo e con profondità”.
Purissima teologia liquida, trionfo del relativismo.
Un prefetto che risponde in modo così aderente alla volontà di papa Francesco, e che è prontissimo ad eseguire le sue disposizioni dottrinali e linee programmatiche della “Purissima teologia liquida, e del trionfo del relativismo”, non può non essere premiato dal medesimo papa, alla dignità cardinalizia.
Nella chiesa le cose corrono dopo la morte di Papa Benedetto abbiamo avuto
1) aprile nuove disposizioni sulla messa tridentina, limitandone ulteriormente la pratica
2) fine sinodo Tedesco con tutte l’eresie approvate
3) fine giugno programma del prossimo sinodo di ottobre con fine celibato dei preti, diaconato femminile benedizione di coppie gay e risposate
4 ) settembre nuovo Prefetto del Dicastero per la dottrina della fede, un dichiarato eretico che provvederà alla liquidazione di ciò che rimane della Chiesa
5) ottobre inizia il tanto atteso sinodo che cambierà il volto della chiesa
In un anno si sta facendo quello che non si è potuto fare in 10 anni per la presenza di Benedetto, pertanto almeno per la Chiesa le cose si sono accelerate.
Aggiungo nelle ultime catechesi Regis ha affermato che da un momento all’altro ci può essere lo scisma dichiarato ufficialmente, mettendo in evidenza l l’iniziativa di Vigano di creare un’associazione di protezione dei preti vescovi religiosi cacciati dalla falsa Chiesa.
“settembre nuovo Prefetto del Dicastero per la dottrina della fede, un dichiarato eretico che provvederà alla liquidazione di ciò che rimane della Chiesa”.
Lui che è un corifeo della “Purissima teologia liquida”, sarà estremamente bravo ed efficace, nel processo di liquidazione della Chiesa Cattolica….., lui se ne intende di liquidi !!!
Che L’Onnipotente e Misericordioso Dio, ci salvi!
Tutto corretto, però riguardo lo scisma ufficiale secondo Garabandal devono succedere prima:
— un Sinodo importante;
– poi c’è il viaggio del Papa in Russia, a Mosca;
– al ritorno in Vaticano da questo viaggio, scoppiano rivolte in Europa;
– inizia la Tribolazione comunista, con gravi persecuzioni alla Chiesa;
– il Papa non può restare a Roma ed è costretto a fuggire;
incompatibile con quanto riporti che abbia detto Regis, ossia che addirittura da un momento all’altro ci sarà lo scisma
Delle due indicazioni può essere vera solo una, e quelle di Regis da un pezzo sono solo considerazioni personali.
Oppure magari le parole di Regis vanno soppesate.
Sappiamo che lo scisma accadrà o dopo ottobre 2023 o probabilmente dopo ottobre 2024 pertanto quell’affermazione di Regis da un momento all’altro significa a mio parere che siamo prossimi, ( non significa mesi o giorni) e due anni sono plausibili, da adesso sono nulla, il sinodo c’è ed è il prossimo.
Per cui le parole di Regis vanno ben interpretate, anche fossero corrette.
Questo và specificato, perchè già c’è abbastanza caos sui tempi senza le parole di Regis
Il brasilero ha imparato la lezione: novello Eraclito, si ammanta di nubi e di cortine fumogene, dice e non dice, dando forma a una sedicente madonna postina, verace come una banconota da quattro dollari. I suoi messaggi non finiranno mai: come dice il suo compaesano, fare il gatto fare il topo, fare il doppio gioco…
Uno scisma in una situazione come quella attuale, anche dopo il Sinodo, sarebbe credo una situazione inedita dove forse per la prima volta gli scismatici sarebbero i seguaci della vera Chiesa. Ma da un punto di vista giuridico ne sarebbero fuori. La situazione potrebbe essere ricomposta solo con prove volte ad annullare l’elezione di Berogoglio come ho sostenuto nei miei articoli (e quindi anche del successore) che ribalterebbero la situazione sfumando giuridicamente il confine fra chi è scismatico e chi no oppure, in modo più lungo e doloroso, tramite un Concilio alla fine di tutta la tribolazione dove la vera Chiesa, unica rimasta, ma considerata scismatica fino alla vittoria finale, rimetterà anche da un punto di vista giuridico le cose a posto.
Remox complimenti neanche 3 giorni e si è avverato
Cosa si è avverato Mario?
Detto…fatto!..ci hai preso in pieno Remox…Fernandez sarà presto cardinale…
https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2023-07/papa-francesco-angelus-concistoro-nuovi-cardinali.html
Era scontato, ma a me interessano tutti i cardinali considerati molto vicini a Francesco perché sono tutti indiziati come “secondo Giuda”.
Comunque rimane ancora una volta all’asciutto Milano.
Segnalo infine questo gustoso articolo della cui vicenda “Silere non possum” sembra non aver colto la situazione di ironia:
https://silerenonpossum.com/diocesi-di-ruremonde-paesi-bassi-il-vescovo-dichiara-la-sede-impedita/
“Dott.g.I traendo spunto da quest’articolo quanto c’è di vero sull’origine degli Aschenaziti dall’antico regno Khazario ? Questo spiegherebbe molte cose anche perché quel popolo abbraccio un ebraismo esoterico.” (Mario Mancusi)
La sostanza è vera; variano le ipotesi (per penuria di fonti) con cui gli autori spiegano come sia avvenuta tale origine.
Tutto è riconducibile alle varie ondate migratorie degli “ebrei”, ossia alla loro dispersione (o diaspora) nei vari territori intorno a Israele (soprattutto al Nord).
Ci sono tre modi per classificare gli Ebrei; uno di questi si basa sulla geografia. Se consideriamo la geografia, Gomer era il figlio maggiore di Jafet e padre di Askenaz, Rifat e Togarma. I discendenti di Gomer sono i Cimmeri, che dimoravano nella Russia meridionale, tra la Turchia nord e l’Armenia. Quindi, Askenaz inizialmente (secondo la Genesi) indicò popoli stanziati a nord della Siria (forse identificabili con gli Ascanî di Frigia). Nel giudaismo medievale Askenaz identificava la Germania, designando così gli Ebrei dell’Europa centrale e orientale che in Germania ebbero il loro centro di diffusione.
Un secondo modo di classificazione si basa sulla lingua (più che sul territorio): gli Askenaziti moderni discendono dagli Ebrei che parlavano lo Yiddish, mentre gli ebrei Sefarditi da coloro che parlavano lo spagnolo e risiedevano in Spagna.
Una terza classificazione si basa sui riti religiosi usati nelle comunità ebraiche: i Sefarditi di origine spagnola seguivano i rituali ebraici secondo la tradizione sefardita; gli askenaziti il “rito tedesco”.
Il problema è questo: come ci sono arrivati gli “ebrei” in Germania e in Europa orientale? Attraverso quali migrazioni?
Qui il discorso diventa complesso, perché entrano in gioco una serie di fattori, tra cui il Gran Khanato di Khazaria (o Impero di Khazaria). Un Khanato è un territorio su cui governa un Khan, tipico sovrano dell’Asia e di derivazione mongola.
Il Gran Khanato di Khazaria è storicamente dimostrato, con una lunga lista di sovrani tra il 618 e il 1016.
Attraverso le loro proverbiali migrazioni, gli ebrei vennero in contatto con i kazari.
https://it.wikipedia.org/wiki/Khazaria
Quindi, secondo alcuni autori, questi ebrei kazari (da cui derivano gli attuali ebrei askenaziti) non sarebbero veri ebrei semiti, cioè discendenti di Abramo (secondo la carne), ma semplici asiatici (mongoloidi), convertiti per imposizione del sovrano Bulan, il quale, per ragioni politiche, volle imporre una religione di Stato: il Giudaismo talmudico.
https://www.chiesaviva.com/537%20mensile.pdf
da p. 14 a p. 17
Nell’anno 966 il Principe cristiano Svjatoslav mosse all’attacco del Regno dei kazari e, in breve tempo, le più importanti città e fortezze del Regno vennero distrutte.
Col crollo dell’Impero di Khazaria, questi cosiddetti “ebrei” abbandonarono la zona caucasica e si trasferirono in blocco verso la Russia alta, la Polonia e la Germania (da cui Askenaz = Germania).
Pertanto, che siano ebrei semiti, emigrati in Khazaria e poi ibridati per via di matrimoni misti; oppure, che siano kazari (mongoli) convertiti per legge dello Stato al Talmudismo (che noi ora chiamiamo Giudaismo), la sostanza non cambia di molto. Che vengano dal Giordano o dal Volga, se sono convertiti al Talmudismo…
Poiché la varietà biologica ebraica, documentata oggi nello Stato d’Israele, va dal biondo (di tipo slavo) al nero (di tipo etiopico), passando per tutta la gamma dei colori e dei caratteri somatici che è possibile riscontrare nelle popolazioni mediorientali, la tesi più probabile è l’ibridazione per via matrimoniale.
Lo stesso problema si pone anche con la Chiesa cattolica: se intere popolazioni selvagge vengono convertite al Cattolicesimo, possiamo considerarle con pregiudizio a causa della loro origine pagana? Noi no, ma gli ebrei ragionano secondo la razza, cioè secondo la carne e il sangue. Ecco perché sono i veri “razzisti” (guardano alla stirpe carnale e considerano la religione un legame di sangue).
Gli ebrei askenaziti (dopo la II guerra mondiale, molti emigrati negli Stati Uniti) sono gli eredi delle tradizioni religiose delle grandi scuole talmudiche babilonesi e gli ebrei sefarditi sono i discendenti di coloro che originariamente seguirono le tradizioni giudee e galilee.
Grazie, Dott.g.i. Quindi ha fondamento il rancore dell’ élite ebraica nei confronti della Russia, ? e appare fondato il tentativo di riprendersi quelle terre un tempo Khazare appartenenti ora a Ucraina e Russia? Non ci dimentichiamo che il 90 % dell’ élite autrice della Rivoluzione Russa era di origine ebraica . Inoltre l’ebraismo accolto dall’impero di Khazaria ossia il Talmudismo ha componenti esoterici ?? Ossia in cosa consiste il Giudaismo talmudico
Ora mi spiego l’origine antica di molti cristiani Kazzari…
“…l’ebraismo accolto dall’impero di Khazaria ossia il Talmudismo ha componenti esoterici ?? Ossia in cosa consiste il Giudaismo talmudico?” (Mario Mancusi)
Gli “ebrei” oggi si identificano negli askenaziti (ebrei germanici), nome che deriva dalla regione del Reno dove si stanziarono nell’Alto Medioevo. Attualmente gli askenaziti sono al vertice di ogni struttura e organizzazione del pianeta, che gestiscono attraverso burattini, loro dipendenti. Posseggono tutte le banche centrali, tutte le banche d’affari, tutti i fondi di investimento, tutte le multinazionali, tutte le maggiori aziende in ogni settore, in particolare nell’informatica e nella bioingegneria. Posseggono e gestiscono in modo militarizzato tutta l’informazione nel mondo occidentale, e l’intrattenimento di massa (sport, TV, cinema…).
Le Nazioni Unite e relative 36 agenzie sono completamente nelle loro mani. Manovrano con rigore e ferocia l’Impero anglo-americano che fondarono a fine Settecento, quando fu chiaro che il precedente Impero britannico avrebbe avuto vita breve.
Il loro braccio armato si chiama NATO, la struttura che ha basi militari e depositi di armi atomiche in ogni parte del mondo, in tutti i Paesi vassalli (tra cui l’Italia).
Sono circa otto milioni e vivono principalmente negli Stati Uniti 5 milioni e 3 milioni in Israele. Hanno finanziato tutte le guerre degli ultimi tre secoli, organizzato e talvolta condotto in prima persona ogni rivoluzione, americana, francese, bolscevica… fino alle guerre dei nostri giorni, alle primavere arabe e alle rivoluzioni colorate.
Sono nomadi e apolidi, si spostano seguendo i centri di potere, cambiando spesso nome, disprezzano tutti i popoli presso i quali risiedono, che considerano mandrie di animali (goyim) da sottomettere e sfruttare. Questo è il Giudaismo talmudico… costruire passo dopo passo il regno del falso Messia, cioè dell’Anticristo ebreo, signore del mondo. Sono messianici e idolatri.
L’odio di questa élite di potenti non è soltanto contro la Russia, ma contro chiunque ostacoli i loro piani di dominio mondiale. Per esempio, già il 17 febbraio del 1950 il banchiere ebreo James Warburg, alla Commissione Esteri del Senato USA, affermò molto chiaramente:
“Che vi piaccia o no, noi avremo un governo mondiale. Si tratta di vedere se avverrà col consenso o con la forza”. Frase citata anche da mons. Viganò in una sua catechesi.
Questa ossessione contro la Russia è esplosa maggiormente con la dissoluzione dell’URSS nel 1991, quando pensavano di avere ormai il mondo nelle loro mani. Ma la Russia, sotto Putin, si è rafforzata e potenziata, tornando a rappresentare un ostacolo all’imperialismo anglo-americano. L’odio per la Russia consiste nel fatto di non sopportare che la Russia eserciti un ruolo mondiale.
È un’ossessione caratteristica di un imperialismo dominante che è stato egemone per quasi tutto il XX secolo. Bisogna essere ciechi per non vedere che il XX secolo è stato il loro secolo. Questo imperialismo non vuole perdere la propria egemonia, che però sta perdendo.
Gli impegni presi dagli Stati Uniti di non avanzare militarmente nella zona ex sovietica sono stati tutti violati, con la menzogna. Dal 1991 al febbraio 2022, siamo arrivati al punto in cui la Russia rischia di vedere la Nato alle sue porte e un’Ucraina nuclearizzata.
Lo scontro è perciò inevitabile, perché questi imperialisti useranno tutti i mezzi in loro potere per conservare la loro egemonia anche per il XXI secolo. Non si fermeranno, perché sono già dannati e non hanno nulla da perdere.
San Paolo avverte in modo esplicito nella prima lettera ai Tessalonicesi (II,15-16):
“I Giudei hanno perfino messo a morte il Signore Gesù e i profeti e hanno perseguitato anche noi; essi non piacciono a Dio e sono nemici di tutti gli uomini, impedendo a noi di predicare ai pagani perché possano essere salvati. In tal modo essi colmano la misura dei loro peccati! Ma ormai l’ira è arrivata al colmo sul loro capo.”
I Giudei – dice san Paolo – sono nemici del genere umano. Non piacciono a Dio, perché lavorano per il regno di Satana.
La loro religione non è la legge di Mosé, ma è il Talmud, che è una raccolta vastissima di scritti rabbinici (quello gerosolimitano, completato attorno all’anno 400 d.C; quello babilonese, più ampio e importante, redatto attorno al 500 d.C.).
Il Talmud in sostanza è Kabbalah, cioè un insegnamento religioso (spesso segreto) tramandato oralmente di generazione in generazione. La Kabbalah è composta di complicate dottrine esoteriche, studiate da coloro che praticano le arti occulte.
La Massoneria con i suoi rituali si basa prevalentemente sulla Tradizione esoterica della Kabbalah ebraica, cioè sul Giudaismo talmudico.
Su questo non c’è discussione:
https://www.centrosangiorgio.com/occultismo/massoneria/articoli/pagine_articoli/rapporti_tra_giudaismo_e_massoneria.htm
La Massoneria nega che Gesù è il Cristo o il Messia, e questo fa anche l’Ebraismo. La Massoneria si propone di eliminare il Cristianesimo e anche gli Ebrei desiderano che il Cristianesimo sparisca dalla faccia della terra, non solo perché le dottrine del Cristianesimo sono ripugnanti e assurde per un Ebreo, ma anche perché il grande ideale del Giudaismo è che il mondo intero sia compenetrato dell’insegnamento ebraico. Ecc., ecc…
«La Massoneria è basata sul Giudaismo. Eliminate dal rituale massonico gli insegnamenti dell’ebraismo e cosa ne resta»?
https://www.centrosangiorgio.com/occultismo/massoneria/articoli/pagine_articoli/ebraismo_e_massoneria.htm
Papa Giulio III nel 1553 ordinò di bruciare pubblicamente il Talmud in un rogo in Campo de’ Fiori, a Roma, perché era blasfemo verso le figure di Gesù e di Maria e verso tutto il Cristianesimo.
La sintesi delle dottrine blasfeme del Talmud (irripetibili) è riportata nell’articolo di Chiesa viva che ho citato:
https://www.chiesaviva.com/537%20mensile.pdf
Oppure, in maniera più ampia in un libro del 1892, di un sacerdote cattolico e professore di ebraico, Justinas Pranaitis: Il Talmud smascherato.
https://ia802905.us.archive.org/35/items/IlTalmudSmascheratoPranaitis/Il%20Talmud%20smascherato%20-%20Pranaitis.pdf
In questo articolo di Angela Pellicciari, si evince come la Francia è impregnata fino al midollo dalla Massoneria, e a riguardo si sono smascherati sia l’ex presidente Hollande, che l’attuale presidente Macron, esaltando i protestanti, come i promotori dello “Spirito dei Lumi”, e grazie a loro «La Francia è stata nutrita dal liberalismo politico che è al cuore della vostra dottrina»……
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PERCHÉ SEMPRE IN FRANCIA?
Da quando la politica dei cristianissimi re francesi ha virato con decisione verso la scomunicata massoneria è stata tutta una rivoluzione. Sembrerebbe imporsi una constatazione: il tentativo di sradicare dalla Francia la sua anima cattolica ha dato vita ad una nazione senz’anima che, a tratti, sussulta.
di Angela Pellicciari del 04/07/2023
Da quando la politica dei cristianissimi re francesi ha virato con decisione verso la scomunicata massoneria (vedere quel mobile parlante che è la “scrivania del re” realizzata per Luigi XV), da allora, cominciando con la rivoluzione dell’89 fatta in nome del trinomio massonico LIBERTÉ, FRATERNITÉ, ÉGALITÉ, continuando con Napoleone, la rivoluzione di luglio del ’30, il mitico ’48, la Comune del ’70, fino ad arrivare alla legge di separazione Stato-Chiesa promulgata dalla terza repubblica nel 1905, è stata tutta una rivoluzione.
Nella Vehementer nos dell’11 febbraio 1906 Pio X parla dello “odio” contro la Chiesa proprio delle «empie sètte che curvano le vostre teste sotto il loro giogo» nell’intento dichiarato di «decattolicizzare la Francia». Le conclusioni di papa Sarto sono profetiche: «Al di fuori dei danni che porta agli interessi della Chiesa, la nuova legge sarà anche molto funesta al vostro Paese. Non c’è da dubitare infatti ch’essa rovina dolorosamente l’unione e la concordia delle anime senza la quale unione e concordia nessuna nazione può vivere e prosperare». Nel maggio del ‘40 Hitler raggiunge Bayonne in 21 giorni.
Nel secondo dopoguerra a cominciare dal mitico ’68, di sussulto in sussulto, siamo arrivati alle devastazioni di questi giorni. Al potere c’è sempre la luce delle logge. Il presidente Hollande fa visita al Grande Oriente di Francia sia prima dell’elezione sia alla fine del proprio mandato. Nel gennaio del 2012 afferma: «Se si crede, come nel mio caso, nella Repubblica, a un certo momento bisogna passare per la Libera-Muratoria»; il 27 febbraio 2017 stabilisce una corrispondenza biunivoca fra logge e repubblica: «La Repubblica sa quanto vi deve e voi sarete sempre pronti a difenderla […] Chi volesse attaccare la Massoneria attaccherebbe la Repubblica».
Nel cinquecentenario della Riforma, il 22 settembre 2017, l’attuale presidente Macron si è così rivolto a un’assemblea di protestanti: «Abbiamo bisogno che voi continuiate a vigilare sulla nostra Repubblica, che siate sempre la sua avanguardia nelle dispute filosofiche, morali e politiche»; «Lo spirito critico che ha caratterizzato la Repubblica e lo spirito dei Lumi sono gemelli dell’ermeneutica permanente cui i protestanti fanno riferimento»; «La Francia è stata nutrita dal liberalismo politico che è al cuore della vostra dottrina»; «Sapete bene che le leggi del 1905 sono state in buona parte promosse dai protestanti».
Sembrerebbe imporsi una constatazione: il tentativo di sradicare dalla Francia la sua anima cattolica ha dato vita ad una nazione senz’anima che, a tratti, sussulta.
https://lanuovabq.it/it/perche-sempre-in-francia
A ottobre c’è il sinodo, se si tratta di quello di cui parlò la Madonna a Garabandal allora è fatta…..ci siamo, la fine dei tempi è vicina e poi quest’anno ci sono le grandi lune di sangue, rosse, blu eccetera, che sono presagi di sventure. Anche Padre Livio dice che i segreti sono vicini,,,,tutto coincide, manca poco all’avvertimento ed al sollevamento degli eletti!
la fine dei tempi è già iniziata con la morte di Benedetto…
Quartina 372 di Nostradamus:
372
Le bon vieillard tout vif enseuely,
Pres du grand fleuue par fausse soupçon:
Le nouueau vieux de richesse ennobly,
Prins à chemin tout l’or de la rançon.
372
Il buon vegliardo sepolto ben vivo,
Nei pressi di un gran fiume per
falso sospetto:
Il nuovo vecchio di ricchezza
nobilitato,
Preso al cammino tutto l’oro del
riscatto.
Il Motu Proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI, è stato sepolto, da papa Francesco con il motu proprio Traditionis custodes.
“Il buon vegliardo sepolto ben vivo”, viene ri-sepolto nuovamente, nel suo insegnamento e nella sua dottrina, con l’elezione del nuovo prefetto Fernandez alla Congregazione per la Dottrina della Fede.
Il quale non dovrà più custodire il Deposito della Fede, tramandataci dagli apostoli, preservandoli dai vari venti di dottrina inquinanti, perché questa è la precisa disposizione che gli ha dato papa Francesco al nuovo prefetto: “Quello che mi aspetto da te è senza dubbio qualcosa di molto diverso”.
Quindi bisogna seppellire il passato ed i metodi storici della Congregazione per la Dottrina della Fede, in quanto con tale dipartimento in altri tempi “si è arrivato ad usare metodi e condanne immorali”, per aver osato in passato operare con azioni che “perseguitavano eventuali errori dottrinali”.
Adesso il nuovo metodo dovrà essere di accogliere “le diverse linee di pensiero filosofico, teologico e pastorale”, senza tante opposizioni e storie inutili, e senza tanti timori di inquinamenti dottrinali ed eresie, nel nome dell’inclusività umana, e dell’essere “Fratelli Tutti”.
Una sepoltura tombale!
E se sepolto ben vivo significasse che apparentemente è stato sepolto, mentre è ben vivo?
https://www.youtube.com/watch?v=5WT4u6b2lLk
https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/drittoerovescio/il-prete-contro-i-no-vax-green-pass-in-chiesa_F311281501015C16
Dopo la manipolazione mediatica del covid e dopo che un famoso teologo esperto di apparizioni mariane ha detto che i no vax non sono in linea con il Vangelo e che avrebbe messo obbligatorio il super green pass per entrare in chiesa, ci sarebbe poco da meravigliarsi se avessero inscenato un falso funerale. Di fronte a tanta malvagità, forse solo preghiera e rispetto dei comandamenti potrebbero mitigare i castighi nel prossimo futuro.
Non ho prove o riscontri oggettivi sulla tesi di Antonello Costanzo, per cui non posso esprimermi.
Sul sacerdote supporters sfegatato del super green pass, ci sarebbe solo da stendere un velo pietoso.
Mi sembra comunque della stessa genìa di Draghi e dei suoi accoliti con grembiulino!
Hai detto bene, quanta malvagità abbiamo visto durante il periodo del Covid!!!!!
Malvagità, sapientemente nascosta nei cuori delle persone apparentemente rispettabili, ma in realtà erano vipere velenose.
Ma Dio disperde i superbi nei pensieri dei loro cuori!
Nel frattempo papa Francesco, per dimostrare che non è più tempo di “usare metodi e condanne immorali”, come quando si “perseguitavano eventuali errori dottrinali”, e che siamo nella “nuova era” dei lumi e della ragione, in cui si devono accogliere come obbligo morale “le diverse linee di pensiero filosofico, teologico e pastorale”, ecco che lui ci da l’esempio di come si fa ad essere così aperti ed inclusivi, accogliendo con grande calore ed esorbitante euforia (da parte sua), l’ex presidente USA Bill Clinton, ed il figlio e successore di George Soros, Alexander Soros,
tutti personaggi noti, come accaniti ed impenitenti abortisti, ed incalliti e fanatici sostenitori e finanziatori, della causa LGBTQIA+, comprensivo dell’utero in affitto……
I nuovi “venti di dottrina” soffiano fortissimi nella curia romana, e rinfrescano e inebriano palesemente anche i vertici vaticani…….
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PAPA FRANCESCO RICEVE IN VISITA “PRIVATA” IN VATICANO BILL CLINTON E IL FIGLIO DI SOROS
Maurizio Blondet 7 Luglio 2023
Massimo Martelli – Veritas Liberavit Vos
L’incontro privato di Papa Francesco con Clinton non è stato annunciato dalla Sala Stampa della Santa Sede e, secondo quanto riferito, riguardava la “pace”
In una visita senza preavviso, Papa Francesco ha ospitato l’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton insieme al figlio e successore di George Soros, Alexander Soros, in una cordiale visita in Vaticano.
Nella tarda serata del 5 luglio, gli account dei social media di Vatican News hanno pubblicato un breve video di Papa Francesco che riceve l’ex presidente Clinton e il suo partito all’hotel Casa Santa Martha.
Secondo un servizio di Vatican News – che sembra essere l’unica informazione ufficiale rilasciata sull’incontro – Clinton e Francesco hanno parlato di “pace”……
…..Il 75enne Clinton è famoso per la sua relazione sessuale adultera con un giovane stagista della Casa Bianca e il successivo impeachment per falsa testimonianza e ostruzione alla giustizia, nonché per il suo irremovibile sostegno all’aborto e al “matrimonio” tra persone dello stesso sesso.
Salutando calorosamente l’ex presidente, Francesco gli ha regalato una statua realizzata in Vaticano che “simboleggia l’opera per la pace”, secondo il Pontefice.
Sebbene non riconosciuto, nel breve rapporto del Vaticano, ad accompagnare Clinton c’era il 37enne Alexander Soros, figlio e successore del famigerato sostenitore dell’aborto e del controllo della popolazione George Soros.
Alexander ha accompagnato Clinton nei recenti viaggi con il partito democratico, arrivato direttamente dall’Albania il giorno prima, dove Clinton è stato insignito della Grande Stella della gratitudine per i successi pubblici.
Alexander è stato recentemente nominato successore ed ha assunto le redini del gruppo Open Society Foundations di suo padre, dopo essere stato eletto presidente dell’impero da 25 miliardi di dollari. Come riportato da LifeSiteNews , Alexander Soros ha promesso di essere più politico di suo padre, una dichiarazione che sembra mantenere.
I suoi account sui social media forniscono prove dell’attivismo politico di Alexander, con regolari viaggi internazionali e incontri documentati con importanti politici, insieme al suo sostegno a campagne come Black Lives Matter e ai tentativi di far rientrare il Regno Unito nell’Unione Europea.
Parlando al Journal, Alexander ha rivelato che avrebbe investito più fondi nella promozione dell’aborto…..
https://www.maurizioblondet.it/papa-francesco-riceve-in-visita-privata-in-vaticano-bill-clinton-e-il-figlio-di-soros/
Volevo tornare sull’immagine della seconde bestia di Apocalisse, simile ad agnello, con voce di drago, che sorge dalla terra, con due corna, che costringe tutti a portare il marchio senza il quale non si può ne vendere ne comprare.
Questi simboli ci danno un’immagine abbastanza precisa. La terra rappresenta l’opposto del Cielo dove siede Dio. Sulla terra è stato precipitato il diavolo, sulla terra cade l'””astro”, ovvero il consacrato novello Lucifero, al quale viene data la “chiave” (contraria a quella di Pietro) per aprire l’Abisso e far uscire le peggiori dottrine anticristiane. Da questo humus sorge dunque la bestia che scimmiotta l’agnello di Dio, ma che parla come un drago, con superbia e alterigia proprio come il diavolo. E’ dunque immagine di un potere religioso che vuole oscurare la religione di Dio. Ma a ben vedere questo potere sembra agire in due modi: religioso appunto, data la sua immagine di agnello con le due corna (simbolo mosaico sacerdotale), ma anche politico laddove obbliga tutti a portare il marchio per vendere e comprare, per aver parte cioè del mondo materiale ostile a Dio dominato dal potere ideologico della prima bestia che sorge dal mare (il mare anch’esso essendo presente sulla superficie della terra è opposto al cielo e rappresenta la moltitudine delle genti e dei popoli della terra).
In un commento precedente sull’interpretazione secondo la quale le due corna oltre ad essere un simbolo religioso potevano rappresentare due re (nelle scritture profetiche bibliche i corni rappresentano in effetti dei Re) ho pensato ai due falsi di Anguera che sembrano appunto legati da questo potere religioso trattandosi probabilmente di due antipapi. Ma come potrebbero esercitare anche un simile potere politico? Penso quindi che i due corni della bestia simile ad agnello siano i due anticristi che agiranno nello stesso momento sul piano politico e religioso contro la Chiesa ed in opposizione a Cristo e non due papi.
Così è molto più semplice anche immaginare l’evoluzione dei poteri del mondo e della Chiesa attuale che sembrano convergere in questo insano abbraccio volto a creare la società dell’anticristo. Uno dentro la Chiesa e uno al di fuori ma uniti insieme come alleati.
Che richiama appunto la profezia della Madonna di Anguera su colui che si oppone a Cristo che guadagna un alleato, colui che ha bisogno di un miracolo.
IL falso profeta (bestia della terra) sarà uno dei due falsi, lo capiremo quando uno dei due farà l’abolizione del sacrificio quotidiano, cosa che avverrà da quanto affermato dagli scritti della Valtorta dopo che un popolo del nord distruggerà Roma, quindi dopo o durante la terza guerra mondiale , al tempo di Petrus Romano, rimane da capire chi sarà la bestia politica( bestia della Terra ).
Correggo ovviamente mi riferivo alla bestia politica ( bestia del mare)
Da questi messaggi di Anguera, invece, come abbiamo sempre sostenuto,i due falsi successori di Pietro saranno due antipapi che si susseguiranno, e non un uomo politico e un antipapa che agiranno insieme nel medesimo tempo. E durante tale periodo di tempo in cui regneranno due falsi successori di Pietro , e in special modo dalla morte di Ratzinger (la pietra perderà lo splendore), la chiave per il Paradiso passerà ufficialmente da un antipapa all’altro antipapa ma senza seguire la Verità , ma dando falsi insegnamenti religiosi, tanto che i fedeli saranno lasciati soli e dovranno capire da soli quali siano le verità di Fede che portano alla salvezza eterna.
5.272 – Messaggio di Nostra Signora Regina della Pace, trasmesso il 19/04/2022
Cari figli, quando la pietra perderà lo splendore, l’oscurità sarà presente nel Tempio Santo di Dio. La chiave passerà di mano in mano, ma solamente la verità vi libererà e vi condurrà alla salvezza
4.421 – 26/01/2017
Un falso si alzerà e l’altro falso arriverà.
5.304 – 29/06/2022
Pietro non è Pietro; Pietro non sarà Pietro. Quello che vi dico non potete comprenderlo ora, ma tutto vi sarà rivelato.
Si tratterà di due Pietro, due falsi papi, e non un uomo politico(presunta bestia del mare) e un antipapa( presunta bestia della terra), i quali saranno 2 Giuda, come due cattivi discepoli di Gesù, che tradiranno la vera Fede.
5.329 – Messaggio di Nostra Signora Regina della Pace, trasmesso il 27/08/2022
Cari figli, Giuda tradisce Giuda. La confusione si diffonderà in ogni luogo. Pregate per la Chiesa del Mio Gesù e non vi allontanate dalla verità. La strada della santità è piena di ostacoli, ma chi cammina con Gesù mai sarà sconfitto.
A loro volta si inganneranno tra loro, forse ad indicare che il primo Giuda sarà ancora vivo quando arriverà il secondo? Forse perchè si dimetterà un giorno.
Si ma io non mi riferivo a questi messaggi infatti che chiaramente indicano due “papi”.
4.801 – Messaggio di Nostra Signora Regina della Pace, a Londra / Inghilterra, trasmesso il 14/05/2019
Cari figli, aprite i vostri cuori e accettate la Volontà di Dio per le vostre vite. Il Signore vi ama e vi aspetta. Non tiratevi indietro. Quello che dovete fare, non lasciatelo per il domani. Siate fedeli a Mio Figlio Gesù. Fuggite da tutto quello che è falso. State attenti per non essere ingannati. La verità del Mio Gesù è mantenuta integra solo nella Chiesa Cattolica. Fu per la Sua Chiesa che Mio Figlio Gesù morì sulla croce per salvarvi. Piegate le vostre ginocchia in preghiera. Il seme del male si è diffuso per tutta la Terra e i Miei poveri figli camminano come ciechi che guidano altri ciechi. Soffro per quello che viene per voi. Conosco ciascuno di voi per nome e vi chiedo di non allontanarvi da Mio Figlio Gesù. Fatevi coraggio e testimoniate con gioia la vostra fede. Il silenzio dei giusti fortifica i nemici di Dio. Qualunque cosa accada, rimanete sempre con Gesù. In Lui è la vostra vera liberazione e salvezza. Tempi difficili verranno per gli uomini e le donne di fede, ma il Signore agirà in favore dei giusti. Un falso ingannerà un altro falso, ma i Miei Devoti saranno protetti. Avanti nella difesa della verità. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
4.421 – 26/01/2017
Un falso si alzerà e l’altro falso arriverà.
Nel messaggio n. 4801 i 2 falsi si inganneranno a vicenda e nel n. 4421 uno succede l’altro. Non hanno nemmeno questi attinenza con un possibile Falso profeta e con l’ Anticristo che invece andranno a braccetto e non si alterneranno tra loro. Il messaggio n. 4801 inoltre ricalca il n.5329, i due falsi si tradiranno tra loro.
A quali altri messaggi di Anguera ti riferiresti, io non ne conosco altri che parlano di falsi, se non per fare degli esempi storici con alcuni re di Israele, i quali anch’essi gettarono via gli insegnamenti dei predecessori ispirati da Dio.
Questi sono i messaggi che secondo la nostra opinione indicano i due falsi papi che si susseguono sul trono. Io invece mi riferisco a quei messaggi in cui si evince un’azione politica da parte di “colui che si oppone a Cristo”.
Siccome avevi parlato di “falsi” ho riportato quei messaggi attinenti.
Và bene, chiarito
Anzi in realtà no, perchè avevi parlato di “2 falsi”, ti eri espresso male
Doppi e tripli giochi di Erdogan che la Russia faticherà a dimenticare. Erdogan si mette contro la Russia in questo modo, altro che mediare tra le parti.
https://www.iltempo.it/esteri/2023/07/08/news/turchia-russia-ucraina-nato-comandanti-azov-tradimento-erdogan-putin-36325560/
I giornalisti comprati: l’impero atlantico della menzogna – http://www.altreinfo.org
12-01-217. Marcello D’addabbo Fonte: liberaopinione.net
{In Germania il caso Ulfkotte è ormai esploso in tutta la sua enormità. Nei talk show risuonano le parole del corrispondente esteri del più prestigioso quotidiano tedesco, “Frankfurter Allgemeine Zeitung” «per diciassette anni sono stato pagato dalla CIA, io e altri centinaia abbiamo lavorato per favorire la Casa Bianca». Questo è l’inquietante quadro descritto nel libro che Udo Ulfkotte ha da poco pubblicato in patria dal titolo eloquente: Giornalisti comprati. Il libro descrive il controllo dei media tedeschi, e occidentali in genere, attraverso una fitta rete di corruzione e di pressioni esercitate da parte degli americani mediante apparati di intelligence, ambasciate Usa, fondazioni, lobby e istituzioni atlantiste (sono citate tra le tante il Fondo Marshall, l’Atlantic Bridge e l’Istituto Aspen(*)). Il fine di tale incessante attivismo operato nelle retrovie dei mass media, secondo le rivelazioni dell’autore, è quello di costruire una interpretazione degli accadimenti internazionali sempre unilaterale e compiacente verso Washington. Si racconta di programmi specifici per i giornalisti, disposti dalle ambasciate statunitensi in Germania e in Italia, nei quali è previsto un compenso che arriverebbe alla cifra di ventimila euro per scrivere articoli filostatunitensi. Ma non si tratta solo di dazioni in denaro, c’è l’altro mezzo di pressione, quello che solletica di più il narcisismo da cui i giornalisti sono maggiormente affetti, ovvero le gratifiche in campo professionale: premi, collaborazioni, incarichi, convegni nei mitologici e prestigiosi campus universitari americani, viaggi pagati, riconoscimenti pubblici di ogni genere, insomma una tentazione irresistibile. Il volto seducente del potere, cemento a presa rapida per costruire la casa sicura della narrazione mediatica ufficiale con l’aiuto di un esercito di professionisti mercenari dell’informazione a completa disposizione. «Prima di tutto» racconta «è necessario rendere autorevole il giornalista a libro paga, facendo riportare i suoi articoli, dandogli copertura internazionale e premiando i suoi libri. Molti premi letterari non sono altro che premi alla fedeltà propagandistica dell’autore che li pubblica, non molto differentemente dal premio “eroe del lavoro” nella ex Germania Est comunista». Ulfkotte ricorda esperienze personali, come quella, decisamente ridicola, dell’improvviso conferimento della cittadinanza onoraria dello stato americano dell’Oklahoma, in assenza di alcun legame apparente tra il suo lavoro e quel territorio. Poi, sullo sfondo di questa realtà patinata di favori e grandi alberghi, si muovono i servizi segreti e le pressioni quando serve non mancano: «Spesso vengono a trovarti in redazione, vogliono che scrivi un pezzo» rivela nel libro. In occasione della crisi libica del 2011, racconta di quando fu imbeccato da individui dei servizi tedeschi per annunciare sul suo giornale, quasi fosse un dato assodato, che Gheddafi era in possesso di armi chimiche pronte per essere usate contro il popolo inerme, ovviamente senza avere alcun riscontro da fonti verificate. Se invece si trasgredisce la linea filoatlantica le conseguenze sono altrettanto note, ovvero la perdita del lavoro, il triste isolamento professionale, fino alle minacce dirette e alle persecuzioni (lui stesso sostiene di aver subito sei perquisizioni nella sua abitazione con l’accusa di aver rivelato segreti di stato). Ma perché mai un pezzo da novanta del giornalismo tedesco si esporrebbe in questo modo, ad un’età – cinquantacinque anni – che gli avrebbe consentito di proseguire la sua brillante carriera ancora per lungo tempo, facendo esplodere una simile bomba mediatica e mettendo sotto accusa l’intero sistema mediatico occidentale? Egli stesso ha risposto a questa domanda nel corso delle numerose interviste di questi giorni, parlando di una crisi di coscienza irreversibile, del suo non avere figli e del suo stato di salute precario (pare abbia già alle spalle tre infarti). Udo Ulfkotte, dopo una vita di squallidi compromessi con il potere a scapito della verità dell’informazione, vuole tornare a guardarsi di nuovo allo specchio per il tempo che gli resta da vivere. Sembra riemerso in lui quell’alto senso della vergogna tipico della coscienza morale tedesca, quell’amore germanico per la verità che desta di solito grande ammirazione. «Ho voluto scrivere questo libro perché tante persone che ci guardano hanno la sensazione che quello che vedono come una notizia non sia in realtà una notizia, ma pura propaganda e disinformazione. Ma non ne hanno le prove. Per questo motivo ho citato centinaia e centinaia di nomi di giornali tedeschi ed esteri, che producono propaganda e disinformazione, e ho fornito le prove di questo». E alcuni dei personaggi citati, come era ovvio, hanno reagito a cominciare da Günther Nonnenmacher, collega e coeditore della “Frankfurter Allgemeine”, che bolla le accuse di Ulfkotte come «astruse e ridicole» dichiarando che l’ex giornalista ha avuto «gravi problemi di salute in seguito ai quali soffrirebbe di sdoppiamento della personalità»(!). Un matto lucido a sufficienza, però, da analizzare le carriere di trecentoventuno personaggi, i loro percorsi e presenze segnate negli annuari delle organizzazioni che si occupano della manipolazione delle informazioni a vantaggio degli Stati Uniti (ma a quanto pare anche dell’Ue), organizzando incontri e agevolando carriere. Memorabile il racconto degli incontri sul lago di Garda tra questi mercenari della penna tedeschi ed italiani, radunati nella villa che fu la residenza del cancelliere tedesco Adenauer e gli agenti della CIA pronti a trasportarli su un battello diretto a Bellagio dove sono attesi dai membri della Fondazione Rockfeller. È prevedibile che alla fine si cerchi di archiviare tutto ciò nello scaffale della solita letteratura cospirazionista, consueto alibi usato dal potere per emarginare, screditandoli, coloro che gli si oppongono. Ma Ulfkotte non parla di rettiliani bensì di persone note, cita grandi giornali e televisioni e indica con precisione gli argomenti che secondo la sua lunga esperienza professionale ha imparato ad evitare per non vedersi stroncare la carriera (come ad esempio scrivere pro Putin, Russia, Cina, Iran, Assad ecc…). Inoltre, sappiamo come la dominazione angloamericana sul continente europeo fin dal dopoguerra si è perpetuata attraverso la colonizzazione dell’immaginario collettivo e che in tale opera il dominio dell’informazione ha avuto una parte preponderante. Questo non ce l’ha insegnato certo Ulfkotte. Potremmo ricordare di sfuggita Arrigo Levi e Renato Mieli, (papà di Paolo ex direttore del “Corriere”) tornati in Italia nel 1945 sugli automezzi dei “liberatori” americani a insegnarci la democrazia. Venuto tra noi in uniforme USA, con i gradi di ufficiale, nei primi mesi di occupazione, Renato Mieli era un «capitano Smith» (o qualcosa del genere) a cui i giornalisti italiani dovevano rivolgersi per ottenere l’autorizzazione a lavorare e ad aprire giornali, insomma il responsabile dell’ epurazione morbida del giornalismo per conto degli Alleati. Allora, parlava esclusivamente inglese. Subito dopo, fondò…l’ANSA. Ancora qualche mese e molti di quei giornalisti che avevano chiesto l’autorizzazione a scrivere al capitano Smith si stupirono poi di ritrovarlo, sotto il nome di Renato Mieli, come direttore de “L’Unità”. L’organo del PCI diretto da un ufficiale americano? Evidentemente l’OSS (futura CIA) aveva deciso che occorreva loro un controllore dentro quel partito. Cosa ancora più significativa, durante la guerra Mieli-padre aveva fatto parte dello staff anglo-americano del“Psychological Warfare Branch” (traducibile come “Divisione per la guerra psicologica”) che fu un organismo del governo militare angloamericano incaricato della gestione dei mezzi di comunicazione (e perciò della propaganda) italiani: stampa, radio e cinema. Fu attivo nel periodo tra il 10 luglio 1943 (sbarco alleato in Sicilia) e il 31 dicembre 1945. Ma per anni in Italia di questi episodi non si è voluto o potuto parlare. …}
https://senzanubi.wordpress.com/tag/giornalisti/
{«Udo Ulfkotte è morto, improvvisamente, dicono di attacco cardiaco. Aveva 56 anni»
«Ulfkotte era il giornalista, che, dopo aver lavorato al Frankgfurter Allgemeine Zeitung, rivelò come lui ed altre “firme” fossero al soldo dei servizi americani»
«Il suo libro, “Giornalisti Comprati” (2014), descrive i metodi con cui la Cia imbecca, istruisce, paga (fino a 20 mila dollari) giornalisti tedeschi ma anche italiani perché scrivano articoli favorevoli alle politiche americane»
«Prima di tutto …. è necessario rendere autorevole il giornalista a libro paga, facendo riportare i suoi articoli, dandogli copertura internazionale e premiando i suoi libri»
«Molti premi letterari non sono che premi alla fedeltà propagandistica»
«In occasione della crisi libica del 2011, …. fu imbeccato dai servizi germanici perché annunciasse sul suo giornale, come fosse un fatto assodato, che Gheddafi era in possesso di armi chimiche ed era pronto ad usarle contro il suo popolo inerme»
«→→ Se invece si trasgredisce la linea filoatlantica le conseguenze sono altrettanto note, ovvero la perdita del lavoro, il triste isolamento professionale, fino alle minacce dirette e alle persecuzioni (lui stesso sostiene di aver subito sei perquisizioni nella sua abitazione con l’accusa di aver rivelato segreti di stato) ←←»
«Insomma è stato il primo a rendere pubblico il fatto che i media scrivono “fake news” (notizie false) a pagamento»
«Oggi sono i media ad accusare i social di diffondere notizie false»
«“Die Asyl Industrie”, “Mekka Deutschland” sono i titoli dei suoi più recenti saggi»
«24 ore dopo era morto»
Conscio di essere prossimo alla morte, Herr Udo Ulfkotte ha messo nero su bianco la condizione di ricatto cui soggiacciono i giornalisti bramosi di fare carriera, della riverita notorietà, del successo.
Nel più perfetto stile mafioso, Herr Udo Ulfkotte ha pagato con la vita il fatto di aver detto la verità.
Ma non ci si illuda che le diverse intelligence ricattino soltanto i giornalisti.
Lo stesso vale, ed anche a maggior ragione, per molti uomini politici.
E chi fosse una voce fuori dal coro sarebbe subito etichettato come ‘populista’ o, per dirla alla Macron, ‘un lebbroso’. }
Quindi è il ricatto che tiene unita la classe dei giornalisti e dei politici; ora si comprende come la propaganda politica europea tiri tutta da un verso.
https://www.repubblica.it/politica/2022/03/26/news/giorgia_meloni_atlantista-342871365/
(*)FdI, Giorgia l’atlantista: le metamorfosi di Meloni di Giovanna Vitale. 26 MARZO 2022 ALLE 00:02 Da sovranista a socia dell’Aspen Institute. Poi le missioni a Bruxelles e negli Usa.
A questo punto sorge spontanea una domanda: quale aria tira in seno alla Chiesa? Tra massoni laici e massoni ecclesiastici le differenze sono minime e i modi di agire pressoché identici. I bergogliani non è il caso neppure di prenderli in considerazione: sono allineati, coperti e bizzarri. I critici, anche quelli più feroci, non vanno oltre le critiche e restano uniti a Bergoglio; come mai? Se un cardinale si ribellasse in nome della verità, il giorno dopo non avrebbe di che vivere, sarebbe emarginato con le attenzioni dovute, sempre misericordiose. Non vorrei che il Buon Dio alfin si corrucciasse e decidesse di inviare sulla terra contro i malvagi le fiamme di Sodoma e Gomorra.
IL CAPO DELL’EX SANT’UFFIZIO: “PIÙ POTERE ALLE DONNE. E LA CHIESA SULLE COPPIE GAY NON PUÒ SOLO PROIBIRE”
Il capo dell’ex Sant’Uffizio: “Più potere alle donne. E la Chiesa sulle coppie gay non può solo proibire”.
di Iacopo Scaramuzzi
Intervista all’arcivescovo argentino Victor Manuel Fernandez, appena nominato da Papa Francesco prefetto del dicastero per la Dottrina della fede, primo latino-americano a ricoprire il ruolo che fu di Ratzinger
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Bisogna garantire maggior “potere” alle donne nella Chiesa. Parola del nuovo prefetto del dicastero vaticano per la Dottrina della fede, l’ex Santo Uffizio, l’argentino Victor Manuel Fernandez, soprannominato “Tucho” dagli amici. Primo latino-americano a ricoprire il ruolo che è stato di Joseph Ratzinger, teologo attento all’esegesi biblica, una lunga esperienza da parroco, l’arcivescovo, che entrerà in carica a metà settembre, non si nasconde, in questa intervista a Repubblica, che avrà nemici che tenteranno di fargli “male con qualsiasi mezzo”, ma rifiuta l’etichetta di “progressista” e spiega che la dottrina “non va curata tanto controllando, sanzionando, proibendo”, ma tramite il “dialogo”.
Monsignor Fernandez assicura attenzione e aiuto ai propri collaboratori che gestiscono i casi di abuso sessuale, un problema che, sottolinea, investe “la credibilità della Chiesa”. Spiega che è sbagliato trasformare la morale sessuale cattolica “in mere probizioni”. E non esclude la possibilità di rivedere il divieto di benedire le coppie omosessuali sancito in passato dallo stesso dicastero che egli ora è chiamato a far evolvere.
Eccellenza, nella lettera che accompagna la sua nomina, il papa ha scritto che il dicastero che lei presiederà “in altre epoche arrivò a utilizzare metodi immorali”, e che egli, ora, si attende da lei “qualcosa di molto differente”: a quali metodi fa riferimento il Papa? In futuro gli “errori dottrinali” non verranno più corretti?
Il significato più profondo di queste parole non è quello di fare un commento storico. E’ chiaro che oggi il Vaticano non si comporterebbe come ai tempi dell’inquisizione. Ciò a cui Francesco accenna vuole esprimere che la dottrina non va curata tanto controllando, sanzionando, proibendo, ma soprattutto facendo crescere la nostra comprensione di essa, approfondendola, facendo affiorare tutta la sua ricchezza nello studio e nel dialogo tra teologi, ma anche in dialogo con il mondo attuale.
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Crede che in futuro si potrà rivedere il “responsum” dell’allora congregazione per la Dottrina della fede che ha vietato la possibilità di benedire (non: unire in matrimonio) le coppie di fedeli omosessuali?
Credo che rimanga sempre aperta la possibilità di precisarlo, arricchirlo, migliorarlo, e magari lasciarlo illuminare meglio dagli insegnamenti di Francesco.
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https://www.repubblica.it/cronaca/2023/07/09/news/il_capo_dellex_santuffizio_piu_potere_alle_donne_e_la_chiesa_sulle_coppie_gay_non_puo_solo_proibire-407119159/
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Il succo dell’intera intervista è in alcune parole o frasi chiave:
“evoluzione” del suo dicastero, altro non significa che “evoluzione”, “liquidazione” della dottrina cattolica;
“nessuna guerra contro il mondo”, e le sue innumerevoli ideologie e venti di dottrina, ma piuttosto “dialogo con il mondo attuale”, dialogo con la scienza (mi verrebbe da dire che per loro, il super green pass, è una delle manifestazioni della scienza, e quindi ogni imposizione dittatoriale etichettata come “scienza”, la si deve accettare prostrati in adorazione e senza fiatare);
“ascolto” di ogni istanza di questo mondo, evitando i metodi e le condanne dei tempi delle proibizioni, soprattutto nel campo sessuale e del campo LGBTQIA+, altrimenti la morale cattolica rischia di non essere “attraente o convincente” per gli innumerevoli venti di dottrina di questo mondo, e del resto anche la dottrina deve “evolvere”, perché Fernadez “ama la varietà, la ricchezza, i contributi che arrivano da ogni parte”.
Inoltre alla domanda: “Dove finisce l’ascolto e inizia l’ortodossia?”, la risposta di Fernandez è sostanzialmente che non c’è alcuna risposta, ossia deve esserci il dominio incontrastato del relativismo spinto, in quanto nel rapporto con le Chiese Locali, è assolutamente prioritaria la questione dell’inculturazione, di ogni Chiesa Locale, e papa Francesco “non vede di buon occhio ogni pretesa di uniformità”, altrimenti “Sarebbe un tradimento dello Spirito Santo”, quindi piuttosto che avere cura dell’ortodossia bisogna “applicare l’insegnamento sull’inculturazione”, come vuole papa Francesco.
Insomma in buona sostanza ogni Chiesa Locale, potrà fare come gli pare, in nome “dell’inculturazione locale”, e quindi l’ortodossia cattolica, è del tutto relativa e secondaria rispetto alla questione dell’inculturazione , ben più importante di ogni ortodossia cattolica, di ogni dottrina cattolica ed di ogni deposito della fede, tramandataci dagli apostoli di Cristo.
Insomma una Teologia Liquida fluente, vorticosa e burrascosa, verso la liquidazione della Chiesa Cattolica.
“IL PADRE NOSTRO? SA DI PATRIARCATO…”. LA FOLLIA DELL’ARCIVESCOVO CHE ANNIENTA L’UOMO
L’arcivescovo di York mette in discussione la preghiera che Gesù ci ha lasciato: “La parola padre è problematica per coloro che hanno avuto problemi con i genitori”
La figura del padre è ingombrante. Soprattutto se si tratta del Padre, ovvero Dio. E così, l’arcivescovo anglicano di York, Stephen Cottrell, ha deciso di mettere in discussione la preghiera che Gesù ha voluto lasciarci: il Padre nostro. La più dolce delle orazioni. Quella del Figlio che insegna ai suoi fratelli, per i quali si farà mettere in croce, come rivolgersi al Padre. Che sta nei cieli, apparentemente lontano dalle cose di quaggiù, ma solo per lasciarci liberi e, così facendo, scegliere volontariamente il bene al posto del male.
“So che la parola ‘padre’ è problematica per coloro la cui esperienza di padri terreni è stata distruttiva e offensiva, e per tutti noi che abbiamo faticato un po’ troppo per una presa opprimente patriarcale sulla vita”, ha detto l’arcivescovo.
Ora, al di là del fatto che uno magari può aver avuto un’esperienza “distruttiva e offensiva” anche con la propria madre, bisogna ormai avere il coraggio di riconoscere che, se una società patriarcale è realmente esistita, questa è finita nel ‘68 e che tutti coloro che sono nati dopo questa data sono cresciuti in una società che, di fatto, ha eliminato il padre. Una società, a ben vedere, matriarcale.
E questo per diversi motivi. Primo tra tutti che i padri, con l’avvento dell’industrializzazione, sono costretti a stare fuori di casa più tempo per lavoro. Certo, anche le mamme non fanno (grazie al cielo) più le casalinghe e lavorano anche loro.
Ma spesso (talvolta anche a malincuore perché tenere insieme casa e famiglia non è facile) scelgono lavori part-time, che permettono loro di stare maggiormente con i propri figli.
E poi perché, a causa dell’introduzione del divorzio, i padri sono, talvolta letteralmente, sbattuti fuori di casa e possono godere dei propri figli solo per poche ore al mese.
Ciò provoca non solo negli uomini, ma soprattutto nei piccoli, problemi di varia natura che Claudio Risé descrive con dovizia di particolari nel suo Il ritorno del padre, parlando di “una società patologica“.
La figura di padre fa paura perché è legata a doppio filo a quella di uomo che, appunto, trova il suo massimo compimento nella paternità. Che è la forma di maschile più pura. È la differenza tra Ettore e Achille. Il primo è un soldato che combatte per difendere ciò che ha alle spalle. Che magari combatte anche contro voglia ma perché lo deve fare.
È la forza impiegata solo quando è necessaria e che, prima di andare in battaglia, solleva in alto il proprio figlio e spera che un giorno sia più valoroso di lui. Il secondo, invece, è la pura violenza che si fa carne e muscoli. Che tutto distrugge e che, per provare un po’ di pietà, deve trovarsi di fronte a un padre, quello di Ettore, che lo implora di lasciargli il corpo annientato del figlio. Solo a quel punto Achille cede e diventa più umano. Ma ci voleva un padre per farlo. Con buona pace dell’arcivescovo di York.
https://www.ilgiornale.it/news/nazionale/padre-nostro-sa-patriarcato-follia-dellarcivescovo-che-2179306.html
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Non vorrei che il nuovo prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede Fernandez, eroso dall’invidia, per cotanta “evoluzione” di pensiero, dell’arcivescovo anglicano di York, Stephen Cottrell, stia già a lavoro per far “evolvere” anche la Chiesa Cattolica;
Insomma con uno come Fernandez che “ama la varietà, la ricchezza, i contributi che arrivano da ogni parte”, c’è il timore che prenda a volo tale contributo così “evoluto”, che viene dall’anglicano di York, per introdurre una nuova modifica della preghiera del Padre Nostro:
Genitore “A” che sei nei cieli……
oppure introdurrà:
Genitore “B” che sei nei cieli…… ????
Quale delle due versioni è più “inclusiva”?
Quale delle due versioni è più “evoluta”?
Beh, che domande…! Sarà inclusiva al massimo livello, e quindi Genitore A e Genitore B che siete nei cieli…
E già Massimiliano,
nuova variante del “Padre Nostro”, inclusiva al massimo livello, politicamente corretta, non omofofa, e non transfobica, e che non evochi il patriarcato, roba antiquata, roba del medioevo, roba che non è più al passo dei tempi, con l’ideologia “woke” e con la “cancel culture”, roba che non si conforma alla new age, e alla molte dottrine gnostiche dei nostri “tempi evoluti”…..
come direbbe Totò: ” In questo manicomio succedono cose da pazzi”.
Come finirà?
https://k-politika.ru/chto-pomeshalo-anglii-razbombit-sovetskie-neftyanye-mestorozhdeniya-v-1940-m/?utm_source=warfiles.ru
{Alla fine del 1940, al culmine dei successi tedeschi e della convinzione generale nella vittoria della Germania, Hitler si rese conto di essere caduto in una trappola tesa con cura dagli inglesi. È esattamente così che – secondo lo scenario inglese – tutto è andato oltre: gli invincibili carri armati del geniale Rommel, rimasti senza carburante, si sono fermati in Africa e poi gli eserciti della Wehrmacht si sono fermati in Europa. Gli aerei della Luftwaffe, già alimentati da cattivo cherosene, erano incatenati al suolo, incapaci di proteggere le città tedesche. La stessa catastrofe colpì il Giappone, che alla fine della guerra aveva perso la capacità di difendere anche la sua capitale dal cielo. Nel frattempo, gli inglesi erano attenti a tenere sempre per la gola la Germania, tagliando le sue fonti di petrolio. Ciò ha dettato le operazioni in Africa e nel Maghreb, la cattura di Iran, Siria e Libano. La cattura della Bessarabia da parte di Stalin e il fallimento dei negoziati con Molotov a Berlino misero Hitler di fronte alla prospettiva di perdere la sua unica fonte di petrolio a Ploiesti; fu trovata la soluzione con l’operazione Barbarossa. Successivamente, il ministro dell’Industria bellica del Reich Albert Speer, interrogato sui motivi della guerra con l’URSS, ha risposto brevemente: “Abbiamo invaso la Russia a causa del petrolio”. …}
Anche nella guerra russo-ucraina, la storia si ripete: questa volta sono gli anglo-americani a cadere nella rete russa.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/05/03/dalla-mancanza-di-munizioni-dartiglieria-di-kiev-alla-scarsa-logistica-di-mosca-ecco-quali-sono-le-carenze-sul-campo-di-russia-e-ucraina/7148996/
{Mark Cancian, autore di un rapporto del Center for Strategic and International Studies, sostiene che, a fare l’inventario dei “magazzini” americani, la situazione è abbastanza rosea: “La maggior parte degli articoli forniti all’Ucraina proveniva da aree con scorte o capacità di produzione abbondanti”. Spicca il caso delle munizioni per armi leggere: Washington ha fornito nel solo 2022 circa 108 milioni di proiettili, ma ha una capacità produttiva monstre di 8,6 miliardi di proiettili l’anno. Cancian sostiene che “per la maggior parte delle armi e munizioni, gli Stati Uniti possono fornire supporto a tempo indeterminato”. Il quadro è meno allegro se ci si concentra su oggetti come i proiettili di artiglieria. Fino a dicembre 2022 ne sono stati inviati a Kiev un milione di pezzi: il guaio è che gli Stati Uniti ne producono appena 28mila l’anno. Sì, in pratica gli ucraini hanno ricevuto nel 2022 la produzione americana di 35 anni. Realisticamente, la soluzione sta nell’aumentare tale produzione interna – ma solo nel 2050 si arriverà a realizzare quasi mezzo milione di pezzi – oltre che nel trovare altri fornitori oltre agli Usa. Non che l’Ucraina finirà per esaurire le famigerate munizioni da 155 mm: semplicemente, le unità di artiglieria durante le battaglie degli ultimi mesi hanno a volte dovuto “razionare i proiettili e sparare solo agli obiettivi con la massima priorità”. Discorso analogo riguarda i Javelin: “Ulteriori trasferimenti sono stati fermati perché le scorte sono al punto in cui il rischio per altri piani di guerra, ad esempio un conflitto nella Penisola coreana o nei Paesi baltici, è diventato troppo alto”. Potrebbero essere necessari più di 12 anni per ricostruire le scorte. …}
L’Ucraina combatte senza il supporto dell’aviazione; molto presto non dovrebbe più contare sull’artiglieria ed è facile indovinare che i russi stiano aspettando proprio questo per dilagare. Nel settore anche la Nato nel suo insieme è a mal partito; secondo le varie profezie le forze corazzate russe per qualche guaio occidentale penetreranno in profondità in Europa.
Dopo la guerrà? Le democrazie dedite alla frode dovrebbero estinguersi ed i russi già discutono la soluzione almeno per la loro parte:
https://russia-insider.com/en/christianity/democracy-fraud-we-need-monarchy-hugely-popular-russian-priest-top-tv-show-dmitry
La democrazia è una frode! – Abbiamo bisogno della monarchia! – Sacerdote russo estremamente popolare nel programma televisivo più importante (Dmitry Smirnov)Questo articolo dai nostri archivi è stato pubblicato per la prima volta su RI nel febbraio 2018
Marco Boden Sab 23 luglio 2022.
Dmitry Smirnov è uno dei sacerdoti più noti in Russia e ha un seguito molto ampio. È onnipresente in televisione, radio e YouTube, dove i suoi video ottengono spesso centinaia di migliaia di visualizzazioni sul suo canale (solo russo).
È un brillante oratore pubblico ed eccellente nei dibattiti, noto per il suo spirito acuto e le sue rapide risposte. È particolarmente amato per i suoi sermoni, che sono tutti sul suo canale YouTube, ed è di gran lunga il predicatore più popolare in Russia.
È uno dei principali attivisti russi contro l’aborto, molto esplicito nelle sue critiche nei confronti delle persone LGBT e un sostenitore dell’istruzione domiciliare. È a capo del Comitato per la famiglia, la maternità ei bambini della Chiesa russa e insiste a gran voce che i russi inizino ad avere famiglie numerose con quattro o più figli, altrimenti saranno invasi dai musulmani.
Puoi vedere tutti gli articoli che abbiamo pubblicato su di lui qui . Il suo sito Web contiene collegamenti ai suoi podcast audio e a tutte le sue apparizioni sui media.
Padre Dmitry parla spesso al pubblico nei suoi sermoni e altrove, del fatto che per avere successo, la Russia deve tornare alla monarchia e che la democrazia è una bufala che favorisce solo i ricchi.
Questo è un ottimo esempio di ciò che ha fatto in una discussione di 10 minuti sul principale talk show politico della nazione: “Serata con Vladimir Soloviev”. (L’ospite, Soloviev, è ebreo).
Nota che il pubblico lo applaude a quasi ogni frase, il che non è tipico in questo spettacolo.
Ciò che dice Smirnov è estremamente interessante, vale la pena ascoltarlo o scansionare la trascrizione qui sotto. Crede che la monarchia ereditaria sia problematica e che i monarchi dovrebbero essere eletti, come nell’impero bizantino.
Trascrizione:
Se i Russi desiderano ricostruire l’impero bizantino, perché noi italiani non dovremmo aspirare a ricostruire l’impero romano d’occidente e ricostruire la Chiesa delle origini?
Per favore non insultate! E’ vero, finché abbiamo la Meloni possiamo aspirare solo ad un poco di frutta e verdura.
https://radiosputnik.ria.ru/20230712/rossiya-makgregor-1883858760.html
McGregor ha definito l’errore di Biden, che ha reso la Russia più forte.
Colonnello McGregor: i passi di Biden hanno permesso alla Federazione Russa di ottenere un esercito potente e ben armatoMOSCA, 12 luglio/ Radio Sputnik. La Russia ha ricevuto un esercito potente e ben equipaggiato grazie all’aggressiva politica espansionistica del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, ha affermato l’ex consigliere del capo del Pentagono, il colonnello delle forze armate statunitensi in pensione Douglas McGregor.”L’obiettivo di distruggere la Russia <…> era stupido. Ora non abbiamo munizioni e militari per inviarli in Ucraina. Mosca, al contrario, ha 300.000 persone in riserva, pronte ad attaccare”, ha detto l’esperto in un’intervista con l’analista Kim Iversen sul canale Youtube di Douglas Macgregor SC .
L’ufficiale in pensione ha ricordato che l’esercito russo è diventato una potente forza d’attacco con un gran numero di armi moderne e quasi un milione di persone.
“Non ci siamo avvicinati a tali risultati. Ci vorranno mesi per raggiungerli”, ha detto McGregor .
Secondo lui, la Russia sta conducendo un’operazione speciale in Ucraina, poiché questo paese rientra nella sfera dei suoi interessi vitali, mentre gli Stati Uniti non hanno nulla a che fare con questa regione.
https://www.radioradio.it/2023/07/nato-ucraina-usa-vilnius-summit-russia-guerra-zelensky/
{Gli USA hanno risposto chiaramente a Zelensky: prima della pace non ci sarà nessuna Nato per l’Ucraina. Ovviamente uno scontro aperto sul campo con l’invio di truppe dell’alleanza atlantica non gioverebbe certo agli Stati Uniti, che di fatto come abbiamo visto chiaramente da un anno e mezzo dettano legge. L’ingresso di un paese ancora in guerra trascinerebbe di conseguenza tutti gli altri paesi con il rischio di un escalation mondiale. Zelensky allora ha manifestato tutto il suo dissenso al vertice di Vilnius: “Inaudito e assurdo che non ci sia un calendario né per l’invito né per l’adesione dell’Ucraina alla Nato e che si aggiungano strane formulazioni sulle condizioni anche solo per l’invito. L’Ucraina merita rispetto“. Il povero Zelensky si aspettava quindi di avere il tappeto rosso. E qualcuno gli ha ricordato che esiste un trattato per cui se sei in guerra non puoi entrare nella Nato. La cosa ha anche un senso ovviamente perché se tu entri in un’alleanza e sei impegnato in una guerra, le altre nazioni dell’alleanza sono obbligate a impegnarsi al tuo fianco. E cosa succede? Che se sei in guerra con la Russia, e anche se di fatto la Nato sta già sostenendo l’Ucraina, al momento non lo fa con i suoi uomini. }
Gli Usa sono cinici: caro ucraino, non hai vinto in battaglia, arrangiati!
Le motivazioni della condotta della Nato sono note agli esperti:
https://fr.sputniknews.africa/20230712/lotan-prend-juste-ses-desirs-pour-des-realites-selon-un-haut-grade-francais-1060495445.html
{“La Nato non ha i mezzi – né finanziari né militari, né umani – e nemmeno la volontà politica per impegnarsi in un conflitto frontale ad alta intensità contro la Russia”, ha detto a L’Afrique en Marche il generale Dominique Delawarde, congedato dall’esercito francese , per vedere i risultati del vertice Nato di Vilnius.
…I temi più scottanti che sono sul tavolo di discussione dei Capi di Stato dell’Alleanza Nord Atlantica sono: la (fallita) controffensiva delle forze ucraine che condiziona l’adesione di questo Paese a questo blocco, la questione dell’ammissione di Svezia, il partenariato strategico con l’Unione europea, nonché l’interazione con i paesi non NATO, tra cui il Giappone e la Corea del Sud.
” Tutti coloro che pensano in Occidente, compresi i geopolitici e i militari (…), che sono molto più misurati e più cauti dei politici, sanno benissimo che l’Ucraina non vincerà”, ha detto a Radio Sputnik Afrique il generale Dominique Delawarde, capo in pensione del dipartimento Situation-Intelligence-Electronic Warfare presso lo stato maggiore di pianificazione operativa congiunta dell’esercito francese.
E sottolineare che “è ovvio e che dovremo quindi negoziare ora con i russi per trovare una via d’uscita da questo pasticcio in cui ci siamo cacciati”. È importante capire e affrontare i fatti, ha indicato il generale Delawarde, che “la Nato non ha i mezzi – né finanziari né militari né umani – e nemmeno la volontà politica per impegnarsi in un conflitto frontale di alta intensità contro la Russia, perché sa che non è abbastanza forte per affrontare l’esercito russo e che spesso prende i suoi desideri per realtà”. Sulla stessa linea, afferma che “non ci sarà alcuna adesione dell’Ucraina – o di quella che diventerà la futura Ucraina al termine dell’operazione speciale – alla NATO
fintanto che il conflitto è ancora in vigore con la Russia e l’esercito ucraino non si è arreso incondizionatamente”.Ma oggi, deplora l’ospite de L’Afrique en Marche, ” i negoziati sono quasi impossibili visto che l’Ucraina e più precisamente gli Stati Uniti non li vogliono. E poi i russi non hanno fiducia nelle promesse della Nato e dei capi di Stato occidentali, e hanno tutte le ragioni al mondo per non averne. I precedenti della ex Jugoslavia, Libia, Siria, Iraq e tutte le menzogne che sono state dette dalla Nato, tutte le manovre dilatorie come gli accordi di Minsk, firmati solo per guadagnare tempo, e tutti i falsi pretesti per iniziare guerre in tutto il mondo”.}
La salvezza a questo punto per l’Ucraina, senza aviazione e munizioni per l’artiglieria, è semplice ed elementare: 180° goniometrici.
https://100giornidaleoni.it/tv/abbandonato-dalla-nato-meluzzi-fusaro-rocchesso-legni/
Dall’altra parte della barricata non tutto fila liscio:
https://www.politnavigator.net/po-russkojj-armii-nanesjon-strashnyjj-udar-na-zaporozhskom-napravlenii.html
{Il vice generale della Duma di Stato Andrei Gurulev, che ha un rapporto teso con la leadership del Ministero della Difesa, ha pubblicato sul suo blog un messaggio audio del comandante della difesa russa nella direzione di Zaporozhye, il generale Ivan Popov (indicativo di chiamata “Spartak”) .
Il giorno prima è stato rimosso dal suo incarico dopo aver criticato i suoi superiori. Popov è considerato un capo militare popolare nell’esercito: si è guadagnato l’amore dei suoi subordinati per il suo desiderio di salvare la vita dei soldati, riferisce il corrispondente di PolitNavigator.
Il pubblicista Maxim Kalashnikov richiama l’attenzione sul fatto che le tesi di Popov sono in sintonia con quanto espresso dal capo della Wagner PMC Yevgeny Prigozhin.
È interessante notare che Popov è sostenuto dall’esperto militare Vladislav Shurygin, che ha criticato aspramente il tentativo di ribellione di Prigozhin.
“Dicono che prima del “raggruppamento” in direzione di Kharkiv, anche Popov ha riferito che la situazione era critica, e per questi rapporti è stato poi rimosso dalla direzione di Kharkov .. dopo di che si sono verificati eventi ben noti”, il volontario Vladimir Romanov ha scritto sul suo canale Telegram.
Anche l’ex viceministro dell’informazione della DPR, il commissario militare Daniil Bezsonov, ritiene che Putin dovrebbe intervenire nella situazione.
La guerra di contenimento è terminata, occorre cambiare strategia.
https://www.ilfattoquotidiano.it/live-post/2023/07/13/ucraina-la-diretta-biden-minaccia-atomica-non-vedo-prospettive-reali-putin-kiev-nella-nato-e-un-pericolo-per-la-sicurezza-russa/7227607/#:~:text=17%3A58,della%20Russia%20continuarla%E2%80%9D.
Biden: “Minaccia atomica da Putin? Non vedo prospettive reali”
Biden: “L’Ucraina entrerà nella Nato”
Biden: “Putin ha già perso la guerra”
Dichiarazioni di Biden una più avventata o insana dell’altra.
In mano a chi è il mondo?
Non potrà che finire male con tale folle al potere
La Russia, ha aggiunto Biden, “non può proseguire la guerra in Ucraina per anni” (Biden dixit)
Sì perchè gli Us invece con le pezze( i dollari da macero) al culetto che hanno possono proseguirla ad libitum
Biden durante il vertice Nato, si è rivolto a Zelensky con un “caro Vladimir”, ed un sondaggio in USA, afferma che il 68% degli americani è preoccupato per la salute mentale di Biden.
Insomma hanno piazzato con brogli colossasi e osceni alla Casa Bianca, un pupazzo affetto da demenza senile in fase acuta, e adesso sono preoccupati per la sua salute mentale!
Si preoccupassero per la loro salute fisica, in caso di guerra nucleare!
Giusto. Noi sappiamo che ora non è imminente la guerra nucleare mondiale, ma il cittadino comune dovrebbe farsela sotto, e invece la propaganda politica e mediatica è così forte da rassicurarli che la Russia non userà mai l’atomica, neanche quelle di relativamente piccolo potenziale, perchè ha paura davanti agli Usa. Viene fatto immaginare che in una guerra nucleare i cittadini americani ed europei non avrebbero nessun contraccolpo. Solo la Russia sarebbe distrutta. Quando si è sempre detto e sentito che una guerra mondiale nucleare non vedrebbe nessun vincitore, solo sconfitti.
Il lavaggio del cervello però in questi tempi deliranti è così pervasivo che fà dimenticare a molti quello che sapevamo tutti fino a prima dell’anno scorso.
I signori della disinformazione quando vogliono raggiungono qualunque risultato prefissato. Lo abbiamo visto con l’attcco alle torri gemelle e il Pentagono del 2001, con Gheddafi legittimo presidente libico fatto passare per un delinquente, con Saddam accusato di avere armi di distruzioni di massa, col covid procurato ad arte e i finti vaccini.
Anche una salma come Biden riesce ad essere seguito e considerato vero presidente da una larga fetta degli Americani, e nonostante stia mettendo a rischio il mondo intero non vedo ancora proteste veementi contro l’amministrazione americana. E anche contro i governi europei che la seguono in questa tragica avventura.
A questo punto solo l’utilizzo effettivo, un giorno, da parte della Russia, delle armi nucleari tattiche contro l’esercito ucraino-polacco in Ucraina, perchè messa troppo sotto pressione e messa a rischio la sicurezza della Russia dall’invio di armi sempre più a lungo raggio e/o non convenzionali da parte dei Paesi Nato, farà svegliare tutti sudati e terrorizzati i popoli dormienti che sostengono il governo del commediante ed elemosinante Zelensky. Solo allora si spaventeranno e protesteranno e verrà a mancare l’aiuto all’Ucraina, a meno che la salma Biden non venga rieletta e allora il sostegno all’Ucraina finirà anche prima. Però nel frattempo avremo buttato anche i soldi che non son nostri, e saremo ridotti male, e immagino i giovani sempre più young angry men.
Mi sono sempre chiesto Irlmaier cosa volesse dire con “arriveranno all’improvviso”. Ora lo capisco perché tutti saranno shockati. La gente in Occidente vive come se non ci fosse nessuna guerra, i pacifisti sono scomparsi, mai negli anni della Guerra Fredda si era vista una roba simile. Durante la crisi degli euromissili c’era più interesse. Io mai, ripeto MAI avrei creduto una roba simile cioè questo disinteresse totale che vedo nel cittadino medio nei confronti della situazione bellica. Della stessa Ucraina non frega un cazzo a nessuno, non è che seguono la propaganda governativa, è che se ne fottono di tutto, l’individualismo e la solitudine esistenziale sta distruggendo ogni residuo bagliore di spirito di sopravvivenza. Mi chiedo a sto punto COSA sarà così tremendo da far sorgere le rivolte…e la risposta non è per niente bella se questi manco con la guerra mondiale a due passi scendono in piazza. Arriveranno all’improvviso era letterale, mi immagino la gente che aprirà la TV e penserà “ma questi che stanno arrivando chi sono?” lol.
Del fatto che le persone non si interessino delle sorti dell’Ucraina non sorprende, ma la cosa che sorprende è che non si interessino neppure delle implicazioni per loro stessi di un possibile conflitto mondiale. Oltre alle considerazioni che hai fatto sul disinteresse generale, che condivido, vorrei aggiungerne un’altra. Molte persone, e questo vale per vari rischi per il futuro, non vogliono proprio pensarci alle conseguenze negative di possibili avvenimenti. Preferiscono immaginare che tutto possa passare senza subirne effetti negativi a livello personale. Mi è capitato diverse volte di discutere con persone su cose che noi sappiamo accadranno, e che sono piuttosto plausibili anche per il c.d. uomo della strada, in quanto sono eventi nell’aria da anni, tipo le rivolte, i fallimenti nazionali, la possibile perdita del posto di lavoro o della pensione. E alcuni arrivano a rispondere che, testuale: non ci vogliono neppure pensare.
In tal modo non si organizzeranno nemmeno minimamente a quello che verrà, anche se servirà a poco, ma almeno un pò di organizzazione e sondare un soluzione alternativa non guasterebbe. E cosa più importante prepararsi spiritualmente e psicologicamente
Quindi ci sono persone che non vogliono sentire e pensare ai problemi quando siano così grandi, e questo diciamo ci stà anche come meccanismo di difesa psicologica, ma poi al contempo vogliono continuare con la loro vita fatta di idoli piccoli o grandi che siano, con consumi effimeri e stili di vita appariscenti solo per farsi accettare dalle cerchie sociali di appartenenza. Questa è la cosa che mal sopporto, che al disinteresse per le questioni importanti si aggiunga il delirio per le sciocchezze, che poi fanno pesare anche contro chi ha cose più importanti per la testa.
“UM GRANDE E CORAJOSO HOMEM DE FÉ”…QUEM SERÁ? – YouTube
Remox vedi questo video, Regis afferma che gli uomini di fede sono due, quello che non vedrà la vittoria è Benedetto e non come abbiamo ipotizzato Petrus romano
poi ne abbiamo un altro quello di questo messaggio
3.837 – 24/06/2013, trasmesso il <>/<>/<>
Cari figli, camminate verso un futuro di grandi prove spirituali. Gli uomini e le donne di fede porteranno una croce pesante. Il futuro della Chiesa sarà segnato da grandi divisioni e da una triste dittatura religiosa. Soffro a causa di ciò che sta arrivando per voi. Inginocchiatevi in preghiera. Il mio Gesù non vi abbandonerà. Un grande e coraggioso uomo di fede condurrà la Chiesa sulla via della verità. Coraggiosi come Giovanni Battista, disposti al sacrificio. Non tiratevi indietro. La vittoria sarà del Signore e dei Suoi eletti. Qualunque cosa accada, ama e difendi la verità. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Siate in pace.
Ciao Mario, ho visto il video e in realtà è una considerazione molto sfumata quella che fa Pedro senza neanche dare riferimenti precisi ai vari messaggi.
Tuttavia, considerato che l’uomo di fede del futuro è disposto al sacrificio come Giovanni Battista, mi pare evidente sia anche martire come il Santo. Difatti sarà assassinato. A meno che non si voglia intendere che Ratzinger sia stato assassinato, e non lo credo, i messaggi sono da riferirsi tutti al futuro.
Che poi anche Ratzinger sia stato uomo di fede che non ha visto il trionfo e che sia stato perseguitato è anche vero.
Intanto in Francia ci sono le prove generali. Nel video una chiesa che brucia
Ad un mese e mezzo dall’inizio della controffensiva ucraina si può dire che i risultati sono pochi e le prospettive non esaltanti per gli Ucraini, che perdono mezzi ed uomini in quantità, a fronte di piccole riconquiste. Pagano molto la mancanza di supporto aereo, come si diceva in tempi addietro. Quindi la Nato ha mandato e sta mandando tanti mezzi corazzati su ruota che diventano un cimitero di ferraglia nei campi minati in Ucraina oltre che sotto bersaglio russo.
Si poteva sfamare il mondo con tutte quelle risorse buttate lì, ma anzi si profila, al contrario, un nuovo blocco delle navi nel Mar Nero, perchè la Turchia avendo liberato alcuni combattenti del battaglione Azov ha violato il c.d. accordo sul grano con la Russia. Oltre ai danni della distruzione della diga di Nova Khakovcka, che ha reso improduttivi immensi campi nel sud ucraino.
ROMA
Ostia, aereo con la frase singolare sullo striscione: «Benedetto XVI non ha mai abdicato»
https://www.ilmessaggero.it/fotogallery/roma/ostia_aereo_striscione_benedetto_xvi_non_ha_mai_abdicato-7523822.html
Ecco come avverrà lo scisma a fine 2024 o 2025
Intervista a Carlo Maria Viganò / “Il prossimo conclave? Una provocazione. Bergoglio vuole creare le premesse di uno scisma. Fernández sta a Bergoglio come Zelenskyj a Biden” – Aldo Maria Valli
Qual è la logica seguita da Bergoglio nelle nomine?
La logica di Bergoglio è evidentissima: vuole creare le premesse di uno scisma, che a parole nega e deplora, ma che sta preparando da tempo. Bergoglio vuole separare, in un modo o nell’altro, la parte buona dei fedeli e dei chierici dalla Chiesa ufficiale; e per riuscirci, per far sì che si allontanino dal Sinedrio modernista, ha messo nei posti chiave della Curia Romana quei personaggi che garantiscano la peggiore gestione dei Dicasteri loro affidati, col peggior risultato possibile e il maggior danno per il corpo ecclesiale.
Le progressive restrizioni alla celebrazione della Liturgia antica servono per confinare i conservatori in riserve di caccia, per poi convogliarli verso la Fraternità San Pio X, non appena il Sinodo porterà alle loro tragiche conseguenze i cambiamenti dottrinali, morali e disciplinari che sono in cantiere e causerà un esodo di Cattolici in quella che, dopo la soppressione o la normalizzazione degli Istituti Ecclesia Dei, diventerà il “monopolista” della Tradizione. Ma a quel punto – quando cioè i Cattolici tradizionali saranno migrati nella Fraternità e i suoi capi crederanno di aver ottenuto una vittoria sulla concorrenza del soppresso Summorum Pontificum – una nuova provocazione intollerabile costringerà almeno una parate della Fraternità San Pio X a prendere le distanze dalla Roma bergogliana, sancendo la “scomunica” del tradizionalismo, non più rappresentato in seno alla Chiesa ufficiale, ammesso che mai lo sia stato. Per questo a mio parere è importante conservare una certa parcellizzazione, in modo da rendere più complessa la manovra dolosa di estromissione dei Cattolici tradizionali dal corpo ecclesiale.
Diaconesse, abolizione del celibato ecclesiastico, benedizione delle coppie omosessuali, tolleranza per la poligamia, teoria gender, ideologia LGBTQ, panteismo ecologista à la Teilhard de Chardin: sono questi i punti di scontro che deliberatamente Begoglio sta aprendo tra l’ala conservatrice (ma non tradizionale, già distante o fuori dai giochi) e quella ultraprogressista. Il suo scopo è creare lo scontro, lasciarlo crescere, incoraggiare con nomine e promozioni i fautori delle istanze più estreme, per poi assistere alla prevedibile reazione di condanna dei pochi buoni Vescovi, sacerdoti e religiosi rimasti, i quali dinanzi al trabocchetto di Bergoglio avranno due scelte: tornare a subire in silenzio o alzarsi, denunciare il tradimento della Verità cattolica ed essere costretti a lasciare il proprio posto e a esercitare il Ministero nella clandestinità o quantomeno nell’apparente irregolarità canonica.
na volta ostracizzati i Pastori scomodi e allontanati i fedeli conservatori, la gerarchia bergogliana potrà esercitare il pieno controllo su clero e popolo, certa dell’obbedienza di chi è rimasto. E questa setta, che di cattolico avrà solo il nome (e forse nemmeno più quello), eclisserà totalmente la Sposa dell’Agnello, nel paradosso di una Gerarchia traditrice e corrotta che abusa dell’autorità di Cristo per distruggere la Sua Chiesa.
Questo è ciò che vorrebbero i mandanti di Bergoglio e dei suoi minion, ma il sensus fidei del Popolo santo di Dio potrebbe condurre molti a rifiutare questa frode e a prendere parte ad un’azione di ferma resistenza e di determinata denuncia. Il Signore permetterà che la Chiesa appaia morta, che le forze degli inferi credano di averla sconfitta, perché Egli vuole che il Corpo Mistico segua la via della Croce e della Sepoltura, come il Suo Capo divino, se vuole raggiungerLo nella gloria della Resurrezione.
Fernández sta a Bergoglio come Zelenskyj sta a Biden: sono fantocci nelle mani di fantocci. I fili li tira sempre quella stessa élite eversiva che unisce la Casa Bianca al Vaticano, le mail di Podesta all’abdicazione di Ratzinger, il deep state alla deep church, Nancy Pelosi a “padre” James Martin sj.
Quindi la soluzione allo scisma di mons. Viganò è la seguente:
“…..il sensus fidei del Popolo santo di Dio potrebbe condurre molti a rifiutare questa frode e a prendere parte ad un’azione di ferma resistenza e di determinata denuncia….”.
Non credo, che il popolo dei fedeli cattolici si sveglino dalla situazione allarmante in cui si trova la Chiesa Cattolica, e anche se fosse, quali poteri concreti avrebbero sui vertici ecclesiali?
Oramai i lupi travestiti da dolci e teneri agnellini, fanno quello che vogliono, per dilaniare il corpo mistico di Cristo.
E i fedeli cattolici, non sono mica jihadisti terroristi, che possono minacciare di far saltare in aria, gli usurpatori, gli infiltrati, i massoni e i modernisti, e i nemici di varia foggia, che come cinghiali selvatici grufolano e devastano la Vigna del Signore.
Infatti la soluzione proposta non è altro che uno scisma “silenzioso” dove all’apparenza la colpa della divisione ricadrebbe solo su una parte. Inevitabilmente, come sempre accaduto in passato, si dovrà passare, a tempesta finita, per un Concilio che sani la situazione anche da un punto di vista giuridico.
Meglio sarebbe se si venisse a creare una situazione ribaltata, dove le ragioni fossero dalla parte dei tradizionalisti, anche se minoritari ed osteggiati; perchè ciò accada deve avvenire qualcosa che mini la credibilità dell’attuale corso non solo sul piano teologico, ma anche giuridico.
Leggendo fra le righe quel che dice Viganò mi sembra che appartenga alla corrente secondo la quale è accaduto qualcosa durante il Conclave del 2013 che avrebbe reso l’elezione irregolare.
Tuttavia siamo sempre lì, senza un appiglio vero diventa difficile agire senza andare in pieno scontro come scismatici.
“Leggendo fra le righe quel che dice Viganò mi sembra che appartenga alla corrente secondo la quale è accaduto qualcosa durante il Conclave del 2013 che avrebbe reso l’elezione irregolare.” Qualcosa? Un vero colpo di stato con la partecipazione della mafia di san Gallo e dei poteri forti. Chi vuol dormire non sente neppure le cannonate!
Come potete dire che stanno accadendo gli eventi preannunciati da tante profezie. Oltre alla guerra non succede proprio nulla.
AHAHAHAHAHAHAHAH…. A volte le persone hanno veramente uno spiccato senso dell’umorismo…! Poi ci si chiede come può essere accaduto! Semplicemente perchè i Cornelio sono legione e si dividono tra chi è in malafede, chi non vuole vedere e chi non vede proprio…Non ci sono possibilità, la scaletta impostata dai “manovratori” non sarà scalfita dagli uomini. Saluti.
Massimiliano
Caro Cornelio, sicuramente stai scherzando, in ogni modo il fatto che ora la guerra sia in una situazione di stallo non vuol dire che non sta accadendo nulla. A mio modo di vedere già in autunno qualcosa si muoverà e i tempi di Dio non sono i nostri. Cari saluti
Inoltre in questo blog, diverse persone, meglio di me, potranno spiegarti che gli eventi profetizzati piano, piano accadono.
Che gli eventi profetizzati abbiano i loro tempi questo è evidente spero a tutti, ma neanche si può dire che non stà accadendo niente. Lentamente le cose si muovono. Era una aspettativa sbagliata averli in tempi ristretti. L’importante è che , anche se lentamente, gli eventi accadano.
No, non è un’aspettativa sbagliata: verrà il tempo (a breve) che gli eventi si succederanno in modo ‘asfissiante’…
Si diceva qui da anni che dovessero essere il 2025-26 gli ultimi anni della Fine dei Tempi, quindi gli eventi anticipatori del Miracolo a Garabandal dovevano accadere in modo serrato già da qualche anno a questa parte. Ormai il 2025-26 è saltato. Tu scrivi da poco e avrai la tua timeline, che magari illustrerai, ma io rispondo a quello che si è sempre detto qui.
Dobbiamo soffrire lentamente altrimenti non c’è gusto..
Io non giudico la Giustizia divina, però almeno si può constatare che non sarà breve come molti si erano aspettati. La cosa che Dio ha fatto sapere è che non sarà troppo lungo il tempo di prova finale perchè altrimenti nessuno si salverebbe, forse neanche gli eletti. Quindi nè sarà breve nè troppo lungo. A tentare di quantificarlo si possono fare dei tentativi, anche ben argomentati, ma l’uomo non potrà mai conoscere in anticipo i tempi, a meno di riuscire a prenderci . Per cui si possono dare solo delle date indicative, senza ammantarle di sicurezza. Infine se Dio continua a spostare i tempi in avanti da decenni, se non da secoli: ricordo un discorso con Vincenzo che una profezia attendibile parlava dell’Anticristo che sarebbe dovuto arrivare nell’Ottocento; la cosa diventa ancora più incerta
io non sono certo che Dio abbia dilazionato i tempi della fine: probabilmente è un modo di ‘giustificare’ l’apparente ritardo di molte profezie discutibili, come quelle di Don Stefano Gobbi…
Infatti, è la storia che si ripete puntualmente.
Questa storia dell’ Anticristo sembra più una leggenda metropolitana
non intendevo esattamente questo: credo fortemente che, a breve, accadrà tutto ciò che è stato predetto dai (pochi) profeti veritieri, compreso l’Anticristo, al netto, invece, dei molti profeti che (in malafede (buona parte) o buona fede (molti dei più blasonati) hanno creato confusione……
Condivido per una volta) diamo troppo affidamento a profezie di difficile interpretazione o spesso lontane nel tempo, giunte a noi forse in modo parziale, esempio la mistica bretone se dovessimo prendere alla lettera quello che dice sui Papi il legame della fede ecc non avrebbe senso la loro collocazione , io mi limiterei alle profezie più vicino a noi esempio Garabandal che danno precise scadenze temporali : morte del 4 Papa ( Benedetto XVI ) inizio fine dei tempi,dopo un sinodo malvagio scisma chiesa cattolica, viaggio di un Papa a Mosca, scoppio delle rivolte, Avvertimento e Miracolo in un anno pari , più lineare di così…
Altre profezie tipo medjugorie non danno collocazione temporali e quindi ci facciamo false aspettative
Facciamo finta per una volta che non ci siano profezie, apparizioni, locuzioni etc. Basiamoci sulla scrittura sul magistero e sul catechismo, e proviamo a mettere sul piatto intelligenza artificiale, 5G, social, tv, la falsa chiesa, il sovvertimento totale dei valori e non solo quelli cristiani, la teoria gender, le invasioni di popoli completamente diversi e per di più in paesi che hanno perso completamente la loro identità, le immense bugie sul clima, etc etc etc… Ma davvero qualcuno pensa che non accade niente? Ripeto e insisto, non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere. I tempi nessuno li conosce, solo il Padre ha la visione del tutto. Ma non mi si venga a raccontare che non siamo nel pieno del disvelamento dei cuori e delle coscienze. Come si fa a non vedere come sia cambiata ogni cosa? Come si fa a non vedere il totale torpore di amici parenti e conoscenti? Come si fa a non vedere che siamo su una barca apparentemente senza più il suo comandante. Non si può non vedere e non si può non capire. Pochi anni e le cose saranno completamente diverse. Non sarà il paradiso, ma questo mondo non esisterà più… Nel frattempo saremo perseguitati, perchè sarà dura per chi vorrà rimanere cristiano… Saluti.
Massimiliano.
Oggi Padre Livio a Radio Maria ha detto che secondo lui, entro 10 anni, il mondo come lo conosciamo sarà completamente sconvolto e diverso perchè saranno già accaduti gli avvenimenti (10 segreti di Medjugorie). Io sinceramente condivido, il fatto che non può mancare molto tempo, da qui al 2030 dovrebbero avvenire, poi Dio ha i suoi piani e magari ci stiamo sbagliando tutti.
sono i tempi corretti: se si andasse oltre, perderebbero credibilità anche Garabandal e Medjugorje…
Sono proprio i tempi che si ipotizzano qui, dopo che però è caduta lipotesi del 2025-26, ma su cui io solo qui nutrivo forte scetticismo. Se anche fra dieci anni non si compiono tutti gli eventi, o perlomeno l’avvertimento, il miracolo, e una buona parte dei segreti di Medjugorje, vorrà dire che bisognerà ri-considerare molte cose sulle apparizioni più importanti, e che le sofferenze avranno tempi quasi insopportabili ed estenuanti. Io che i tempi stiano diventando sempre più insopportabili e degradati lo dico da un pezzo, ma resta sempre il dubbio sulla effettiva durata dei tempi ultimi, che più volte sembravano vicini ma poi sono sfumati e dilazionati. Anche al tempo della guerra fredda e del comunismo in mezzo mondo pareva ci fossero tutte le condizioni. Poi è avvenuta una certa apparizione a Medjugorje e poi a Civitavecchia e poi altre ancora. E si attende sempre di più e con indicazioni un po’ più dettagliate e postecipate di prima. In particolare ha cambiato il corso degli eventi la sopravvivenza prodigiosa di GPII all’attentato, cosa che ha portato ad un notevole rallentamento nella successione temporale dei Papi, poiché ha avuto un pontificato molto lungo.
Per me manca solo l’innesco. Intanto i veggenti si fanno sempre più vecchi.
Comunque visto che i tempi si allungano sappiate che questo refrigerante clima africano, che quest’anno chiamano Caronte, si ripeterà, a detta degli esperti, con intensità sempre maggiore negli anni a venire. In soldoni, ogni estate sarà più calda della precedente, corrente del golfo permettendo (questo gli analisti non l’hanno messo in conto). Se infatti dovesse cambiare direzione di quel fiume sottomarino, potremmo subire da questo lato del pianeta un’altra era glaciale.
Concordo sui veggenti, però rimane sempre il dubbio che poi qualcosa cambi le carte in tavola. Lo abbiamo visto con Joey Lomangino riguardo cui si è dovuti reinterpretare quel ” avrebbe recuperato la vista il giorno del Miracolo”, non da vivo ma da morto in Paradiso, da cui si vede tutto quello che accade nel mondo, godendo tutte le anime delle conoscenze che ha Dio.
In quel caso si sono palesemente arrampicati sugli specchi..
Però secondo A. Irlmaier negli ultimi anni prima della 3à guerra mondiale farà sempre più caldo in Baviera, e si può desumere anche nel resto dell’Europa. Per cui non dovrebbe esserci alcun blocco della corrente del Golfo e un raffreddamento dell’Europa.
Ma anzi sempre più caldo. Cosa che ormai detesto, ha raggiunto livelli insopportabili già dall’estate 2003.
I tempi non erano pronti alla fine del secolo scorso: solo in questi ultimissimi anni vi è stata una profonda devastante deriva morale e perdita della vera fede (e non certo per colpa di Francesco)…
Non erano pronti del tutto perchè appunto il pontificato di GPII è stato lungo e ha insegnato la vera Fede a tutti, anche se non è esente da critiche poichè ha comunque seguito in un certa misura la scia modernista e falso ecumenista del CVII. Immaginarsi se morto GPII nel 1981 fosse successo a lui un papa(minuscolo) come Francesco. Altro che non centrare niente col disastro nella Chiesa di oggi. Saremmo arrivati nel giro di qualche anno agli ultimi Papi di Garabandal, quindi ad una situazione degradata spiritualmente ai massimi livelli, che solo adesso stiamo assaggiando.
In realtà gli anni Ottanta sono stati una possibile Fine dei Tempi. Poi slittati per intervento della Madonna, riguardo sia l’attentato e sia riguardo le apparizioni che sarebbero avvenute successivamente. La cosa è più che chiara
Per non parlare del fatto che suor Lucia disse che la 3à guerra mondiale sarebbe dovuta scoppiare nel 1985, ma appunto si verificarono quegli interventi dell Madonna qualche anno prima del 1985, che disinnescarono quella prospettiva.
“Una mano materna ha deviato la traiettoria del proiettile” GV II.
Quella mano materna ha deviato anche l’innesco di eventi apocalittici, in quel periodo storico del XX secolo.
Infatti, è proprio così. Una mano ha sparato e un’altra ha deviato ( il proiettile). Senza GPII saremmo forse precipitati in tempi bui in men che non si dica. Si è visto quanto poco tempo ha impiegato Francesco per cambiare la nostra religione dopo un Papa così rigoroso come Ratzinger. Nessuno se lo sarebbe mai spettato prima, eppure lo vediamo sotto i nostri occhi quanto la Chiesa sia sbandata in pochi anni di cattivo pontificato. La stessa cosa sarebbe potuta accadere negli anni Ottanta.
Ora, in questi anni, siamo giusto saliti di un gradino ulteriore verso il compimento degli Ultimi Tempi. BXVI non è stato ucciso ma gli è stata fatta pressione per fargli fare la rinuncia.
Quando un Papa sarà ucciso allora avremo l’assalto finale ai dogmi di Fede, e la Chiesa sembrerà scomparsa.
Credo alluda all’arsenale atomico sovietico andato a fuoco dopo la Consacrazione di GPII.
Per vie diverse (un diplomatico russo che disertò) si seppe che l’URSS stava per sferrare un attacco preventivo all’Europa e quell’arsenale gli avrebbe permesso di sopraffarci.
Che sia stata evitata una WWIII è certo e chi comanda su questo pianeta lo sa benissimo.