– TEDESCHI SULL’ORLO DI UNA CRISI DI GAS.
– IL CANCELLIERE OLAF SCHOLZ È STATO COSTRETTO A TORNARE DALLE VACANZE PER ANNUNCIARE IL SALVATAGGIO DI UNIPER, IL COLOSSO TEDESCO DEI DISTRIBUTORI DI GAS MESSO IN GINOCCHIO DAL CALO DELLE FORNITURE RUSSE, E PER MANDARE UN MESSAGGIO RASSICURANTE A UN PAESE TERRORIZZATO ALL’IDEA DI RESTARE SENZA ENERGIA.
– SECONDO “DER SPIEGEL” LA GERMANIA È ALLE SOGLIE DI UN AUTUNNO DI DURE PROTESTE, SU CUI L’ESTREMA DESTRA È PRONTA A MESTARE FIN A PORTARE IL PAESE “IN CONDIZIONI DA GUERRA CIVILE”.
IL SALVATAGGIO DEL COLOSSO DEL GAS UNIPER, MA IN MOLTE CITTÀ TEDESCHE SI PROTESTA. «NON GELIAMO PER LE SANZIONI». E L’ULTRADESTRA E I COMPLOTTISTI HANNO UNA CHANCE DI CRESCERE.
Non succede spesso, in Germania, che un cancelliere sospenda per un giorno le vacanze estive e voli a Berlino per fare un annuncio al Paese. Olaf Scholz lo ha fatto venerdì scorso, ufficialmente per annunciare il salvataggio (con parziale nazionalizzazione) di Uniper, il colosso dei distributori di gas, messo in ginocchio dal calo delle forniture russe. In realtà Scholz ha voluto mandare un messaggio rassicurante a un Paese sull’orlo di una crisi di nervi. «You’ll never walk alone», ha detto il cancelliere citando il celebre inno dei tifosi del Liverpool. «Nessuna cittadina, nessun cittadino e nessuna impresa verranno lasciati soli con i loro problemi», ha promesso alla nazione impaurita dalla prospettiva di un inverno all’insegna del freddo, dell’inflazione, del ritorno della pandemia.
Finora, toni preoccupati e allarmisti nel governo erano stati esclusivo appannaggio del ministro verde dell’Economia, Robert Habeck, autore di appassionati appelli a stringere la cinghia o a ridurre i tempi di permanenza sotto la doccia, e della sua compagna di partito, la ministra degli Esteri Annalena Baerbock, che ha messo in guardia dal rischio di «RIVOLTE POPOLARI» nel caso in cui LA PENURIA DI GAS DIVENTASSE CRONICA.
Ma l’intervento insolitamente empatico di Scholz segnala qualcos’altro.
Come scrive il settimanale DER SPIEGEL nel numero da ieri in edicola, cresce nella politica e negli organi della sicurezza tedeschi la preoccupazione che la Germania sia alle soglie di un autunno dello scontento, caratterizzato da dure proteste, su cui l’estrema destra radicale è pronta a mestare fin a portare il Paese «IN CONDIZIONI DA GUERRA CIVILE».
«Se gli aumenti dei prezzi colpissero duramente i bilanci familiari, le case non fossero riscaldate e in più avessimo una nuova ondata del virus, allora il potenziale di radicalizzazione e mobilitazione sarebbe alto e populisti ed estremisti avrebbero una chance», dice al settimanale la ministra dell’Interno, NANCY FAESER, secondo cui «i nemici della democrazia attendono solo nuove crisi per diffondere paura, insicurezza e teorie catastrofiste». Faeser è fiduciosa che le misure di aiuto, sgravi e ristori decise dal governo possano fare la differenza. Ma se non bastassero e il sistema Germania si ritrovasse alle prese con una grave recessione e una disoccupazione di massa?
Gli esempi della rabbia che monta non mancano. La crisi del gas e l’inflazione offrono un nuovo campo di azione al posto del coronavirus alla galassia di complottisti, negazionisti, nazionalisti, estremisti di destra e militanti dell’antipolitica, che sembrava aver esaurito la spinta propulsiva dopo la fase più critica della pandemia. In Sassonia, ancora una volta pietra incendiaria, il partito di estrema destra dei FREIEN SACHSEN, nato nel 2021 durante il Covid-19, ha ripreso a organizzare le marce del lunedì insieme agli esponenti di QUERDENKEN, «pensiero trasversale».
Sul loro sito offrono striscioni di protesta con scritte come «Non congeleremo per le vostre sanzioni» e su Telegram hanno lanciato un appello a una «estate di resistenza», che ha già raccolto 150 mila adesioni. Secondo il sociologo dell’università di Lipsia Johannes Kiess, che da anni segue l’attività sul canale social di oltre 300 gruppi di protesta dell’estrema destra in Sassonia, questi possono contare su un bacino di almeno 360 mila persone: a caratterizzarli, è «una narrazione fascista di decadenza, la contestazione della legittimità della democrazia e la progressiva radicalizzazione dei gruppi, che devono far prendere molto sul serio il loro potenziale di minaccia».
Anche AFD, il partito ultranazionalista che siede al BUNDESTAG, spera di approfittare della situazione. Non solo attraverso la regolare partecipazione di suoi deputati alle dimostrazioni sassoni, dove lunedì scorso uno di loro ha evocato l’assalto al palazzo presidenziale in SRI LANKA, definendolo la «cosa giusta da fare» prima di aggiungere, con la solita tecnica del dire e non dire, di non augurarselo in Germania.
È l’intera retorica del partito che in realtà sembra ritrovare slancio. Così la leader parlamentare ALICE WEIDEL accusa il governo di aver creato ad arte una crisi energetica, da cui si potrebbe uscire semplicemente mettendo in funzione il gasdotto NORD STREAM 2, bloccato definitivamente dal governo dopo l’invasione russa dell’Ucraina. È un fatto che dopo aver perso elezione su elezione nell’ultimo anno ed essere rimasta fuori dal Parlamento regionale dello SCHLESWIG-HOLSTEIN, AfD è di nuovo in salita nei sondaggi e si colloca al 12%.
L’inquietudine è in aumento anche fra i responsabili dell’Ufficio per la Difesa della Costituzione, i servizi civili. Jörg Müller, capo dell’intelligence nel Brandeburgo, mette in guardia «dai sogni estremisti di un inverno tedesco di rabbia». E aggiunge:
«Sperano che crisi energetica e inflazione colpiscano le persone per usarne la rabbia nei loro piani contro lo Stato».
CRISI DEL GAS IN GERMANIA: PUTIN HA FISSATO LA DATA ESATTA PER LA CESSAZIONE DEGLI APPROVVIGIONAMENTI – VERTICE DI EMERGENZA UE
PUTIN HA CAUSATO ANCORA PIÙ PANICO DOPO AVER AVVERTITO CHE LA RUSSIA TAGLIERÀ LE FORNITURE DI GAS DAL 27 LUGLIO – E QUESTO È SUCCESSO SOLO POCHE ORE PRIMA CHE L’UE TENESSE UN VERTICE DI EMERGENZA SULL’ENERGIA.
LA CRISI ENERGETICA STA ANDANDO FUORI CONTROLLO MENTRE L’UE LOTTA PER EVITARE LO SCENARIO DA INCUBO DELL’INVERNO CHE SI AVVICINA.
Gazprom, il COLOSSO del gas controllato dal Cremlino, ha avvertito che dal 27 luglio ridurrà le consegne di gas in viaggio verso la Germania attraverso il gasdotto NORD STREAM 1, a 33 milioni di metri cubi. Il gigante dell’energia ha attribuito ciò alle “condizioni tecniche” di un motore della turbina del gas, nonché un altro problema sorto durante i lavori di manutenzione annuale in corso sul NORD STREAM 1.
“Putin ha causato ancora più panico dopo aver avvertito che la Russia taglierà le forniture di gas dal 27 luglio – e questo è successo solo poche ore prima che l’UE tenesse un vertice di emergenza sull’energia.
La società afferma in una dichiarazione: “A causa della scadenza della revisione periodica necessaria (secondo le istruzioni di Rostekhnador e tenendo conto delle condizioni tecniche del motore), Gazprom interrompe il funzionamento di un altro motore a turbina a gas Seimens al Stazione di compressione di Portovaya.”
Gazprom ha aggiunto: “La produzione giornaliera della Stazione di Compressione Portovaya dalle 07:00 ora di Mosca del 27 luglio sarà di 33 milioni di metri cubi al giorno”.
Questo segna un calo del 20 per cento della capacità.
Arriva mentre i ministri dell’Energia si incontreranno il 26 luglio a Bruxelles per discutere il piano di emergenza dell’UE per il risparmio di gas.
La corrispondente della BBC da Bruxelles Jessica Parker ha dichiarato: “Questo tipo di sviluppo è esattamente ciò di cui si è preoccupata la Commissione”.
Ciò è avvenuto anche dopo che la Russia ha temporaneamente interrotto le forniture di gas alla Germania che viaggiavano attraverso il Nord Stream 1, sospese per 10 giorni dall’11 luglio a causa dei lavori di manutenzione annuali del gasdotto.
Ma Gazprom ha affermato la scorsa settimana che il suo attuale contratto con Siemens Energy, non richiede alla Russia di intraprendere ulteriori azioni per consentire il ritorno della turbina.
Ha affermato di non aver ancora ottenuto la documentazione richiesta da Siemens per esentarla dalle sanzioni dell’UE e del Canada in modo che la turbina potesse essere restituita alla stazione di compressione di Portovaya.
E questa non è la prima volta che la Russia suscita timori per il taglio delle forniture, con Gazprom che ha fatto una mossa simile il mese scorso, incolpando anche la riparazione ritardata di una turbina Siemens a causa delle sanzioni.
Ciò ha messo il mercato energetico tedesco su un PIEDE DI GUERRA, portandolo vicino al razionamento del gas come risposta di emergenza al taglio delle forniture, che il suo vicecancelliere Robert Habeck ha definito una decisione politica.
Mentre la Germania è particolarmente colpita dai tagli al gas russo (ha ottenuto il 55% del suo gas dalla Russia l’anno scorso), non è stato l’unico paese colpito dal crollo delle forniture, con anche ITALIA, SLOVACCHIA e AUSTRIA (solo per citarne alcuni) che si sentono il pizzico del taglio di giugno.
Mentre la maggior parte dell’UE sente gli effetti della compressione del gas di Putin, MANDANDO LA CRISI ENERGETICA FUORI CONTROLLO, mentre la presa della Russia sulle forniture del continente continua a essere messa a nudo, il blocco europeo si sta arrampicando per evitare uno scenario da incubo durante l’inverno che si avvicina.
In effetti, il blocco europeo, ottiene il 40 percento del suo gas dalla Russia, e quindi aveva già pianificato ulteriori interruzioni delle forniture di gas dalla Russia “in modo coordinato”, secondo il suo piano “SALVA IL GAS PER UN INVERNO SICURO”.
Il piano, che sarà discusso ulteriormente a Bruxelles domani, illustra la situazione del mercato, le opzioni già disponibili nell’ambito della normativa UE vigente sulla sicurezza degli approvvigionamenti di gas e le misure adottate finora.
Il piano propone inoltre un obiettivo di riduzione volontaria della domanda di gas del 15% dal 1 agosto 2022 al 31 marzo 2023.
Ed entro la fine di settembre, i paesi dell’UE devono aggiornare i loro piani di emergenza nazionali esistenti con le misure pianificate di riduzione della domanda per raggiungere questo obiettivo.
https://www.express.co.uk/news/science/1645648/Germany-gas-crisis-Putin-sets-exact-date-to-CUT-OFF-supply-emergency-EU-summit-TOMORROW
Da en.topcor. Le turbine.
{La storia delle turbine dell’azienda tedesca Siemens bloccate in Canada, necessarie per il funzionamento di entrambi i Nord Stream, solleva interrogativi molto seri. Perché la Russia, nonostante la dichiarata “modernizzazione” e “sostituzione delle importazioni”, non ha ancora le sue potenti turbine a gas e siamo ancora tecnologicamente dipendenti dall’Occidente collettivo? O esistono ancora? …In termini di potenza, le turbine disponibili in Russia sono significativamente inferiori a quelle tedesche. A questo proposito, è interessante notare che come fornitore di centrali elettriche, la Germania possa essere sostituita da… l’Iran! Sì, è la Repubblica Islamica. Chi avrebbe mai pensato sei mesi fa che avremmo desiderato ardentemente droni iraniani per il nostro esercito, e ora compreremo turbine a gas da Teheran. O meglio, non per comprare, ma per barattare. Alla fine di maggio di quest’anno, il messaggio che l’Iran e la Russia avevano concordato un accordo di baratto, in cui avremmo fornito a Teheran acciaio, zinco, piombo e allumina, non è stato in qualche modo particolarmente notato e ci avrebbe fornito pezzi di ricambio per auto e turbine. Il ministro iraniano del Commercio e dell’Industria Reza Fatemi Amin ha dichiarato:
Abbiamo tutto pronto per fornire pezzi di ricambio in Russia. A proposito, nel campo delle turbine a gas, l’Iran ha ottenuto tecnologie moderne, che hanno portato alla firma di contratti con centrali elettriche russe per le riparazioni. Sulla base di ciò, possiamo importare acciaio dalla Russia tramite baratto.
Il fatto è che la Repubblica Islamica non è affatto una specie di paese selvaggio e arretrato, come cercano di ritrarlo nella propaganda occidentale e israeliana. L’Iran è uno dei leader mondiali nella tecnologia senza pilota. Teheran ha il suo programma nucleare. La società iraniana MAPNA Group è impegnata nello sviluppo e nell’implementazione di centrali termiche e rinnovabili, petrolio e gas, ferrovie e altri progetti industriali, nella produzione di importanti apparecchiature, tra cui turbine a gas e vapore, generatori di energia, pale di turbine, caldaie HRSG e convenzionali , sistemi elettrici e sistemi di controllo, compressori di gas, locomotive e altre apparecchiature. …}.
L’oriente sta diventando il centro del mondo; se anche l’Iran fa concorrenza alla Germania …. per l’Europa si profila un periodo di depressione e povertà: da dominatori a dominati. Un primo accordo tra Iran e Russia è stato siglato recentemente per un importo di 47 miliardi di $; questo è solo l’inizio. FINIS EUROPAE.
Remox, ne aveva parlato con un post, nel precedente articolo.
L’Iran incute terrore alla Terra di Sion, e Israele non è più disposto a concedere molto tempo al resto del mondo.
Si sta avvicinando la resa dei conti tra il Regno di Davide ed il Regno di Ciro il Grande?
ISRAELE MINACCIA DI COLPIRE L’IRAN PER FRENARE LA RICERCA NUCLEARE
UN ALTRO CONFLITTO MILITARE SI STA PREPARANDO IN MEDIO ORIENTE. Questa volta, i vecchi nemici Israele e Iran potrebbero diventare i suoi partecipanti.
Alla vigilia del capo del dipartimento militare israeliano, BENNY GANTZ, in onda su un canale televisivo locale, ha annunciato la disponibilità di Israele a colpire l’Iran, il cui scopo sarebbe impedire a Teheran di sviluppare ulteriormente il suo programma nucleare.
Il ministro ha sottolineato che l’accordo sul nucleare con l’Iran potrebbe ipoteticamente riprendere nel prossimo futuro, ma al momento non ci sono segnali che lo indichino. In generale, Israele non è soddisfatto della possibilità stessa di attuare il Piano d’azione globale congiunto. Inoltre, Gantz ha avvertito che l’emergere del nucleare di Teheran оружия diventerà un problema non solo per Israele, ma per il mondo intero.
A questo proposito, possiamo colpire l’Iran per scoraggiare la ricerca nucleare – ha riassunto il capo del Ministero della Difesa israeliano.
Vale la pena notare che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden in precedenza ha anche minacciato Teheran con l’uso della forza se i negoziati JCPOA fallissero. Secondo il leader americano, il suo predecessore ha commesso un errore fatale ritirandosi dal suddetto accordo.
Di conseguenza, l’amministrazione della Casa Bianca ritiene che oggi l’Iran sia più vicino che mai alla creazione di armi nucleari, cosa che gli Stati Uniti non permetteranno in nessun caso.
Va ricordato che i colloqui tra i presidenti di Russia, Iran e Turchia si sono tenuti di recente a Teheran. Durante la riunione sono state discusse alcune questioni importanti, tra cui la cooperazione economica e la difesa.
Naturalmente, tale cooperazione è contraria ai piani geopolitici degli Stati Uniti e di Israele in Medio Oriente. Pertanto, è molto probabile che la ragione di tali dichiarazioni aggressive da parte delle autorità israeliane potrebbe non essere tanto la probabilità che Teheran ottenga armi nucleari, quanto il rafforzamento delle posizioni dell’Iran dovuto al riavvicinamento con la Russia.
https://it.topwar.ru/199552-izrail-prigrozil-udarom-po-iranu-dlja-sderzhivanija-issledovanij-v-atomnoj-otrasli.html
https://news.yahoo.com/dutch-farmers-set-hay-bales-124118468.html?fr=sychp_catchall
“La mattina di mercoledì 27 luglio, gli agricoltori hanno bloccato le autostrade con mucchi di letame e balle di fieno in alcune parti dei Paesi Bassi, in segno di protesta contro le misure proposte dal governo per combattere l’inquinamento da azoto.”
Da unz.com steve-bannon:
{Eravamo due ragazzi della classe operaia che non avevano finito il college da molto tempo. Ci eravamo entrambi laureati nel 1967. Avevo ventiquattro anni. Le nostre due famiglie avevano un patrimonio netto combinato di… zero. E abbiamo comprato una casa, a Londra! Il prezzo richiesto era tre volte il mio stipendio annuo …. ecco il problema con i millennial: sono come i servi russi del 19° secolo. Stanno meglio, hanno più informazioni, sono vestiti meglio, ma non possiedono niente .
Cinquemila anni dell’Occidente giudeo-cristiano sono stati costruiti attorno alla famiglia, costruiti attorno al “risparmia i soldi, sei un buon capofamiglia”. L’abbiamo frantumato. I millennial non hanno possibilità. Sono il venti per cento indietro rispetto ai loro genitori nello stesso momento della vita in termini di reddito… I miei due figli sono entrambi della fine del millennio, nati nel 1993 e nel 1995. …Non possono nemmeno sognare di comprare case per conto loro; non oggi, non nel prossimo futuro. Hanno famiglie di supporto e noi aiutiamo in ogni modo possibile, ma non c’è modo di comprare case per loro. Detto questo, confrontando i miei vent’anni con quelli dei miei figli, non sembra affatto un progresso. Nemmeno un po’. Il globalismo, compresa l’immigrazione, fa parte del problema? Lo è di sicuro.}. Chi ha prodotto questo stato di cose? Il capitalismo finanziario, senza ombra di smentita; ha indebitato gli stati, ha indebitato le famiglie e … i cosiddetti giovani (di 40 anni!) non possono aver figli fino ad allora se desiderano un minimo di sicurezza economica. Il problema è il gas russo o il sistema economico-politico?
https://youtu.be/piNb-047zgU
Le conseguenze nefaste, si stanno accumulando a cascata, anche in altri settori nevralgici……e più si accumulano, e più si inceppano le catene di approviggionamento e la distribuzione di ogni bene, con lo spettro delle paralisi industriali e di trasporto, che si materializza sempre di più, mese dopo mese……
GERMANIA: LA BASF SI PREPARA A TAGLIARE LA PRODUZIONE DI AMMONIACA PER LA CARENZA DI GAS. (OCCHIO A RESTARE A PIEDI…)
La tedesca BASF , la più grande azienda chimica del mondo, sta tagliando ulteriormente la produzione di ammoniaca a causa dell’impennata dei prezzi del gas naturale, ha dichiarato mercoledì Questa decisione avrà importanti ripercussione sulla sull’agricoltura e sulla produzione di CO2, per cui anche di bevande gassate.
Anche SKW Piesteritz, il più grande produttore tedesco di ammoniaca, e Ineos, il quarto produttore, hanno dichiarato di non poter escludere tagli alla produzione mentre il Paese è alle prese con le interruzioni delle forniture di gas russo.
L’ammoniaca svolge un ruolo fondamentale nella produzione di fertilizzanti, materiali plastici per l’ingegneria e fluidi di scarico per motori diesel. Dalla sua produzione poi si ottiene anche anidride carbonica (CO2) di elevata purezza come sottoprodotto, necessaria per le industrie della carne e delle bevande gassate.
“Stiamo riducendo la produzione negli impianti che richiedono grandi volumi di gas naturale, come gli impianti di ammoniaca”, ha dichiarato l’amministratore delegato di BASF in una conferenza stampa dopo la pubblicazione dei risultati trimestrali.
Ha aggiunto che BASF acquisterà parte dell’ammoniaca da fornitori esterni per colmare le lacune, ma ha avvertito che l’anno prossimo gli agricoltori dovranno affrontare un’impennata dei costi dei fertilizzanti.
Anche le linee di produzione della materia prima syngas, una miscela di monossido di carbonio e idrogeno, e dell’acetilene petrolchimico di base sono candidate a essere tagliate per risparmiare sul gas, ha dichiarato il CEO.
A differenza di molti Paesi europei, la Germania non dispone di terminali portuali per il gas naturale liquefatto (LNG) per sostituire il gas dei gasdotti russi. Ciò significa che le aziende sono sottoposte a pressioni politiche e commerciali per ridurre le attività ad alta intensità di gas se le forniture di gas vengono ulteriormente ridotte.
A settembre, BASF ha ridotto la produzione di ammoniaca presso la sede centrale di Ludwigshafen e nel suo grande complesso chimico di Anversa, in Belgio.
Il gigante dei fertilizzanti YARA, che gestisce il terzo sito di produzione di ammoniaca in Germania nella città settentrionale di Brunsbuettel, ha dichiarato che la sua produzione in Europa è attualmente inferiore del 27% rispetto alla capacità produttiva a causa dell’aumento dei prezzi del gas.
SKW ha dichiarato di essere in procinto di riprendere la piena produzione dopo un’interruzione programmata della manutenzione, ma il futuro tasso di utilizzo della capacità è estremamente difficile da prevedere, perché verrà a dipendere dal volume di gas naturale che potranno ottenere.
Le aziende che riducono la produzione di ammoniaca potrebbero perdere quote di mercato a favore delle importazioni da fornitori esteri che hanno accesso a gas a basso costo, oppure in Germania potrebbero accettare pagamenti di compensazione nell’ambito di un potenziale programma di razionamento del gas per incoraggiare i produttori a ridurre rapidamente la produzione per bilanciare i tagli alla fornitura.
La scarsità di ammoniaca porta alla scarsità, o al costo eccessivo, dei fertilizzanti. Senza fertilizzanti nitrati e fosfati la produzione agricola è destinata a calare in modo importante, e i fertilizzanti tedeschi venivano esportati in tutto il mondo. Le ricadute sulle produzioni agricole saranno importanti.
Poi c’è un problema che rischia di lasciare una bella fetta di tedeschi a piedi: l’ammoniaca è un elemento essenziale nella produzione dell’ADblue, l’additivo a base si urea necessario per la catalizzazione dei gas di scarico dei sistemi diesel più moderni.
Senza AD Blue le auto che lo utilizzano non funzionano e se il costo è pesante allora inciderà sul costo al chilometro dell’auto.
https://scenarieconomici.it/germania-la-basf-si-prepara-a-tagliare-la-produzione-di-ammoniaca-per-la-carenza-di-gas-occhio-a-restare-a-piedi/
Senza gas ed elettricità la Germania andrà in recessione, e ci andrà anzi almeno mezza Europa, per i prossimi anni. Le divisioni politiche e sociali interne sulle sanzioni, gli embarghi verso la Russia, e la fornitura di armi all’Ucraina sono destinate a deflagrare. Vedremo di quali entità saranno. In ogni caso se si aggiungessero anche altre guerre nel mondo la situazione precipiterebbe, e il malcontento popolare sarebbe pesante. Di qui in avanti non ne usciremo più fuori, andremo verso tassi di interesse elevati, spreads elevati, e inflazione sempre più fuori controllo, mancanza di beni che venivano dati per scontato perchè acquistati a poco prezzo all’estero. Andremo al fallimento, ma dobbiamo vedere i tempi effettivi in cui ci si andrà, tutti in Europa solidalmente. Se il garante del debito in UE, che è fondamentalmente la Germania, và in recessione cronica, gli investitori non avranno più fiducia nel debito sovrano dei Paesi dell’UE. Per cui la bancarotta è certa, in prospettiva, dato che il blocco ad est diventerà più granitico che ora, se la Cina attacca Taiwan.
Già ora mancano molte componenti per l’industria meccanica, elettronica, chimica, vedremo nel caso inizino altre guerre quanto la situazione si farà ancora più estrema, e la scarsità di beni farà esplodere ancora di più i prezzi. Svalutazione e inflazione impoveriranno l’Europa .
La Germania si sta suicidando, l’Italia deve smarcarsi … interessante la tesi di Roberto Mazzoni:
https://mazzoninews.com/2022/07/28/la-sconfitta-delleuropa/
https://www.youtube.com/watch?v=tMHOmfhseyg
Dott.g.i. risulta questa profezia, grazie
DANGEROUS NEWS: VOLTO DI UN DEMONE NELLA SACRA SINDONE.LA PROFEZIA SI AVVERA? (notiziepericolose.blogspot.com)
VOLTO DI UN DEMONE NELLA SACRA SINDONE.LA PROFEZIA SI AVVERA?
Nei giorni scorsi il giornalista di Radio Veronica One Alessandro Colombo ha fatto un sopralluogo al cantiere del Duomo di Torino. In quell’occasione ha anche scattato una foto alla teca che custodisce la Sacra Sindone. Basta dare un occhio allo scatto per intravedere un riflesso misterioso. Sul vetro della teca è ben visibile l’ombra di un volto di uomo dagli occhi sgranati e le grandi enormi.
Questa inquietante apparizione è il segno della profezia di Charles-Henri Sanson, il terribile boia della Rivoluzione francese che, durante l’ultima sua esecuzione vide apparire l’Arcangelo Gabriele che, posatosi sulla ghigliottina fermò con la mano la lama salvando la vita di una giovane donna che poi diventò l’amante di Napoleone Bonaparte.
In questa visione l’arcangelo diede al boia un compito importante: portare al vescovo di Torino il testo della profezia che si sarebbe abbattuta nell’Occidente cristiano in un futuro prossimo e nasconderlo nella teca della Sindone. Quando il demone Abadon se ne impossesserà, allora la profezia avrà inizio…eccone alcuni stralci di inquietante verità.
“Quando il leone lascerà la gabbia e quando sul trono di Pietro siederà Francesco, grandi tempi staranno per maturare per l’intera umanità. Tre saranno le tappe della morte.
E tre saranno le tappe della vita.
II Tevere diventerà colore del sangue. Crollerà il Colosseo e le catacombe si riapriranno per accogliere i Cristiani, perseguitati come un tempo. La basilica di San Pietro sarà trasformata in un macello dove i tagliagole neri martirizzeranno gli innocenti. E uomini segnati col segno dell’acqua passeranno come cavallette sull’Italia, sulla Francia e sulla Spagna.
E tutto sarà fuoco.
A Roma molte teste finiranno sulle croci.
Torino verrà ridotta in un enorme cratere e la Sindone sarà presa dal demone.
Sui marmi di Roma pascoleranno le pecore.
Parigi sarà avvolta in una tremenda fiamma di fuoco. E così sarà anche per Londra.
E l’Europa avrà un nuovo nome…”.
Ma la notte di Pasqua del secondo decennio del 2000 suoneranno a distesa le campane della Resurrezione e sarà la Salvezza.”
“Dott.g.i. risulta questa profezia, grazie” (Mario Mancusi)
No, è tutto un cumulo di menzogne sopra menzogne.
Innanzitutto, dietro ci sta un libricino (177 p.) di Renzo Baschera dal titolo:
“Le profezie della santa sindone. I messaggi, la storia e le leggende della Sindone di Torino”, MEB 1987 (poi 1998)
La presunta profezia citata, di cui è oscura l’origine, per stessa ammissione di Baschera, se fosse stata riportata fedelmente come si trova nel libro, già sarebbe un segno di onestà e correttezza. Invece, è stata manipolata e adattata. Completamente inventata.
Questo è il testo del libro di Baschera:
Manipolazioni:
Almeno avessero citato il testo esatto (già di per sé oscuro e sconosciuto). Niente, l’hanno pure manipolato. Perciò dicevo: menzogna sopra menzogna.
La profezia in oggetto è qui:
http://www.escatologia.biz/Sindone_profezie4.htm
Capisco che siamo in guerra
Ieri sera devo rientrare da Genova a Torino, Autostrada chiusa, riesco a partire da Voltri. Siamo gli ultimi, gli altri tutti bloccati. Provo a bere un caffè in un autogrill, ma sono tuti chiusi, tutto sbarrato, entro ma mi bloccano all’uscita con un’auto della polizia messa di traverso. Nessuno spiega, poi alla fine dopo discussioni riesco a passare. In rete dicono che la chiusura è dovuta a trasporto eccezionale, tutto chiuso fino al Alessandria Ovest e chiuso verso Piacenza, noi per il rotto della cuffia deviamo per Torino. Vado sul sito di trasporti eccezionali on line, mi dico che saprò la verità. Illuso, il sito causa manutenzione è chiuso per tutto ieri. Cosa trasportavano tanto da chiudere tutto?
Cocaina
P.Riesz_ “La Germania si sta suicidando”, e l’Europa ne seguirà il triste destino…..
Nel frattempo “i simpaticissimi” crucchi (secondi solo ai francesi per spocchia, altezzosità e fariseismo), si martellano con furia cieca, e sconcertante autolesionismo, i loro stessi genitali, e si preparano ad uno scenario da “Economia di guerra” guerreggiata, come se si fossero tutti rintanati nel bunker del Führer, a resistere a oltranza alla penuria, fino alla morte!!!
MANCA L’ENERGIA: BERLINO SPEGNE LE LUCI
Le conseguenze della crisi energetica iniziano a manifestarsi con prepotenza nel Vecchio Continente. Dopo lunghi mesi di continui rincari in bolletta, a dare una ulteriore mazzata a cittadini e imprese è stata la progressiva rottura commerciale con la Russia, in seguito all’intervento militare in terra ucraina. In fretta e furia gli Stati hanno iniziato a diversificare le fonti di approvvigionamento di gas, nel tentativo di superare una forte dipendenza proprio nei confronti della Federazione russa. Una sfida al limite dell’impossibile che porta ora alle prime conseguenze palpabili. In Germania, vengono adesso attuate le prime misure di razionamento dell’energia, in vista di un inverno che si preannuncia freddissimo.
NIENTE ENERGIA: BERLINO SI SPEGNE
Il senato berlinese ha deciso di spegnere l’illuminazione notturna che mette in risalto le facciate di edifici pubblici e monumenti. Staccata la spina al simbolico Duomo, al Lustgarten che si trova di fronte e alla nota Marienkirche. Nelle prossime settimane, verrà spento anche l’interruttore dell’opera di stato e del castello di Charlottenburg. Persino il castello di Bellevue, residenza del Capo di Stato Frank-Walter Steinmeier, tornerà alle candele. Complessivamente, l’amministrazione ambientale della coalizione a semaforo punta a razionare l’energia che verrebbe consumata per illuminare di notte circa 200 costruzioni berlinesi.
L’intenzione sarebbe quella di sensibilizzare la popolazione riguardo ai prossimi, e ormai certi, razionamenti in vista. “Considerata la guerra contro l’Ucraina e le minacce energetiche della Russia, è importante gestire con cautela la nostra energia”, ha detto Bettina Jarasch, senatrice dei Verdi, nonché sindaco di Berlino. La senatrice ha sottolineato che la misura servirebbe per dare un esempio “lampante” all’opinione pubblica.
NUOVO RIFERIMENTO DI BERLINO È PYONGYANG?
Una decisione che è stata fortemente criticata da Ronald Gläser, portavoce del partito di opposizione AfD. “Da una parte ci viene assicurato che non esiste la minaccia di una crisi energetica. Dall’altra il Senato vuole spegnere l’illuminazione delle attrazioni per risparmiare energia – ha detto Gläser, aggiungendo che – In quanto metropoli turistica, Berlino diventa così un bel po’ meno attraente.
IL RIFERIMENTO DI BERLINO NON SEMBRA PIÙ ESSERE PARIGI, MA PYONGYANG”, ha tuonato il portavoce dell’Afd.
HANNOVER STACCA L’ACQUA CALDA
Anche la città di Hannover ha deciso di seguire la strada tracciata da Berlino. Tolta l’acqua calda: non sarà più disponibile per lavarsi le mani negli edifici pubblici o nelle docce di piscine, palazzetti dello sport e palestre. Cassate anche le fontane pubbliche, energeticamente troppo dispendiose, così come l’illuminazione esterna di municipi e musei. L’obiettivo del sindaco Belit Onay sarebbe quello di ridurre il consumo energetico della città del 15%, soglia fissata dall’Unione europea nel piano d’emergenza del gas.
IL COSTO DELL’ENERGIA CONTINUERÀ A SALIRE
Nel frattempo, le bollette continuano ad aumentare, mettendo in ginocchio famiglie e imprese che non riescono più a sostenere l’elevato costo dell’energia. Una tendenza che prosegue il suo corso, rendendo sempre più lontana la metaforica “luce” in fondo al tunnel. Difficile prevedere quanto il prezzo possa aumentare, considerando l’incertezza geopolitica del momento. Tuttavia, rimane forte la preoccupazione che i prezzi schizzino ai massimi di oltre 200 euro a Megawattora, come accaduto a febbraio.
LE SANZIONI “BOOMERANG”
I cittadini si fiondano ora nei grandi magazzini per acquistare caloriferi alimentati a corrente elettrica. Un acquisto di massa che potrebbe ripercuotersi sugli impianti elettrici, causando possibili sovraccarichi energetici. Lo riporta la FRANKFURTER ALLGEMEINE ZEITUNG. Insomma, le sanzioni “BOOMERANG” hanno fatto il loro prevedibile ritorno al mittente. Piuttosto che ammettere gli errori e fare marcia indietro, le amministrazioni puntano a lasciare i cittadini al freddo e al buio.
https://www.byoblu.com/2022/07/29/manca-energia-berlino-spegne-luci/
IL GOVERNO TEDESCO SI PREPARA A TRIPLICARE LE BOLLETTE DEL GAS AI PROPRI CITTADINI!
La Germania intende introdurre un’imposta per tutti i suoi consumatori di gas a partire da ottobre, mentre il governo cerca di evitare un’ONDATA DI COLLASSI delle società di importazione e di commercio del gas in mezzo a PREZZI DEL GAS NATURALE DA RECORD, secondo un nuovo disegno di legge visto da Reuters giovedì…..
…… Marcel Fratzscher, presidente del DIW, l’Istituto tedesco per la ricerca economica, ha dichiarato al quotidiano Rheinischen Post di Düsseldorf che le famiglie tedesche dovrebbero PREPARARSI AD AFFRONTARE COSTI ALMENO TRIPLICATI per il riscaldamento a gas.
L’imposta dovrebbe essere accompagnata da un pacchetto di sgravi per le famiglie a basso reddito, altrimenti la nuova tassa potrebbe portare a una “CATASTROFE SOCIALE”, ha aggiunto Fratzscher.
Quindi, nonostante la carenza del gas, c’è da attendersi un autunno molto caldo in Germania: molte famiglie non si potranno permettere il gas o dovranno fortemente contenere i consumi, o altre spese.
Difficilmente questo non porterà a proteste diffuse.
https://scenarieconomici.it/il-governo-tedesco-si-prepara-a-triplicare-le-bollette-del-gas-ai-propri-cittadini/
Questo inverno potrebbero verificarsi blackout elettrici nel REGNO UNITO a seguito dell’incertezza sulle forniture di gas russo in Europa, ha riportato l’agenzia Reuters riferendosi alle previsioni della compagnia energetica britannica National Grid ESO.
LA RETE NAZIONALE BRITANNICA AVVERTE DELLA SCARSA FORNITURA DI ELETTRICITÀ QUESTO INVERNO
https://www.reuters.com/world/uk/britains-national-grid-warns-tight-electricity-supply-this-winter-2022-07-27/
P.Riesz_ : “La Germania si sta suicidando”…. e anche l’Italia con il piano del governo di Draghunescu!
GAS, IL PIANO DEL GOVERNO PER IL SUICIDIO
“Alla prima bolletta decine di imprese smetteranno di produrre per costi eccessivi”
Avete mai visto un’azienda che fa un piano senza certezza nelle forniture, senza ridondanza negli approvvigionamenti e senza i prezzi delle forniture? Benvenuti nel mondo di Draghi che applica questa metodologia sulla scala più ampia possibile: l’intero paese.
Il “piano gas” presentato mercoledì alla stampa prevede risparmi e nuove forniture per 10,1 miliardi di metri cubi nel 2022 e di ben 24,1 nel 2023. Il tutto subordinato al fatto che entri in funzionamento il rigassificatore a Piombino entro gennaio 2023, entrino in funzione quasi 8 gigawatt di energie rinnovabili nei prossimi 20 mesi e ci sia un risparmio termico (termosifoni) volontario per 3 miliardi di metri cubi. Con tutti questi se e tutti questi ma, se Putin chiudesse il gas a novembre arriveremmo a marzo esaurendo anche le scorte “strategiche”, cioè letteralmente il fondo del pozzo delle caverne dove è stoccato il gas. Operazione mai realizzata prima che presenta una complessità tecnica ed una pericolosità non indifferenti.
Il Ministro sa bene che è impossibile che le operazioni a Piombino partano per gennaio 2023, sa anche che è impossibile che fra autorizzazioni, costruzioni, messa in opera e connessioni possano entrare in funzionamento 8 gigawatt di energie alternative nei prossimi due anni e sa anche che il gas proveniente dall’Algeria non garantisce la stabilità di fornitura che tutti si augurerebbero. Ma diamo per buone tutte le assunzioni di Cingolani, ammettiamo che tutto vada secondo i piani più ottimistici, ammettiamo che le quantità di gas siano assicurate, ma a che prezzo lo pagheremo?
Incalzato il Ministro svicola “gli stoccaggi li stiamo pagando un botto” unica ammissione, e poi filosofeggia “si fa fatica a spiegare questo livello di prezzo per delle minacce di Putin… È un’economia di guerra bisognerebbe introdurre il price cap”.
A Cingolani sfuggono evidentemente le più elementari regole di domanda ed offerta, al momento abbiamo una domanda certa data dal parco industriale, dalle centrali termiche e dall’uso domestico ed un’offerta che si basa sulla certezza della riduzione dei volumi da parte di Gazprom e sulle promesse di un Ministro dimissionario subordinate a decine di “se” e “ma”. Cosa dovrebbero fare i prezzi scendere? Se Cingolani ha trovato il gas dica a che prezzo e quando verrà introdotto sul mercato e vedrà che i prezzi scenderanno subito. Non lo fa perché non può assicurare la stabilità delle forniture e presenta dei numeri ipotetici soggetti a decine di variabili e circostanze.
Con il prezzo del gas che ha superato i 2 euro per metro cubo e l’energia elettrica che mentre parlava il Ministro ieri ha fatto registrare il massimo storico a 564 euro a Mwh il razionamento è già in atto, “le misure draconiane” che pretenderebbe di evitare lo scienziato prestato alla politica sono implementate attraverso i prezzi che producono un auto-razionamento disordinato con conseguenze imprevedibili.
Alla prima bolletta decine di imprese smetteranno di produrre per costi eccessivi, ma nessuno sa quali produzioni si fermeranno e che potrebbe accadere se la mancanza di fornitori specifici, ad esempio nel settore della carta o della raffinazione petrolifera paralizzassero intere filiere produttive.
Antonio Rizzo, 29 luglio 2022
https://www.nicolaporro.it/gas-il-piano-del-governo-per-il-suicidio/
Un piano semplice ed efficace per avere gas in abbondanza e scontato:
Fare una lettera di scuse a Putin; perorare la causa italiana, offrire il meglio in contropartita del gas e petrolio. Nel contempo inviare a Mosca per almeno 6 mesi sia Draghi che il ministro Cingolani come ambasciatori senza credenziali diplomatiche; al termine del mandato potrebbero essere trattenuti ancora fino alla definitiva composizione di tutte le questioni secondo le intenzioni russe. Che il piano sia efficace lo si vedrà immediatamente se a ruota dell’Italia (questo è certo!) si affiancherà la Germania e poi il resto d’Europa ad eccezione dell’Inghilterra che preferirà affondare.
Nonostante che la crisi energetica colpirà sopratutto la Germania; il Regno Unito, l’Italia, la Spagna, la Francia hanno maggiore accesso ad altre fonti che non siano il gas russo, la guerra civile non partirà dalla Germania, come sappiamo. Per cui si delinea una situazione di supina accettazione in Germania di un progressivo arretramento delle condizioni di vita, in nome del sostegno agli ucraini aggrediti dai cattivoni russi. Si berranno questa falsità del tutto, e la Polonia farà ben peggio entrando in guerra a favore dell’Ucraina, ma solo su territorio ucraino, senza quindi il sostegno Nato. Si desume che anche se la crisi morderà sempre di più, i tedeschi lo accetteranno senza troppe rimostranze verso i politici, anche perchè la Germania può permettersi di stringere la cinghia, essendo una delle nazioni più ricche d’Europa. Quindi non dobbiamo troppo pensare a quanto staranno male, sopporteranno tutto diligentemente, ce ne è di ciccia da tagliare lì.
America imperterrita … Per la Germania la soluzione è in Asia. Da Colonelcassad-7765539:
{Il viaggio di Pelosi a Taiwan minaccia la terza guerra mondiale.
Dietro gli americani, l’esercito americano sta preparando una provocazione contro la Cina per scatenare un conflitto che potrebbe portare a una guerra mondiale su vasta scala tra i due paesi con le maggiori economie.
Questa provocazione si presenta sotto forma di una visita programmata del presidente della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti Pelosi, il terzo membro del governo degli Stati Uniti. …. Sembra che il mese prossimo, la bisnonna di nove nipoti allaccia la cintura di sicurezza a un aereo da trasporto C-130, possibilmente scortato da caccia F-35 e supportato da portaerei; poi comincerà a tentare il destino atterrando a Taiwan, nonostante l’avvertimento dei militari cinesi che “non le permetteranno” di entrare nel Paese. Questo livello di irresponsabilità è indice della profonda crisi e del disorientamento dell’establishment politico statunitense, che si precipita disperatamente in tutte le direzioni di fronte a un’insormontabile crisi sociale, economica e politica. La partenza di Pelosi, il funzionario statunitense più anziano sull’isola in un quarto di secolo, mira a minare ulteriormente la politica della “Cina unica” che Trump e Biden stanno sistematicamente distruggendo incoraggiando il separatismo taiwanese mentre pompano l’isola alla gola con Armi. … I funzionari cinesi hanno anche chiarito di essere pronti a combattere per Taiwan.Il mese scorso, il ministro della Difesa cinese Wei Fenghe ha detto ai funzionari statunitensi durante il Dialogo Shangri-La a Singapore: “Se qualcuno osa separare Taiwan dalla Cina, non esiteremo a combattere e non ne sopporteremo il prezzo”.
Pubblicamente e privatamente, i funzionari cinesi affermano che stanno valutando una risposta militare alla visita della Pelosi, inclusa l’intercettazione del suo aereo o l’invio di aerei cinesi a Taiwan. …}.
Nell’occasione, Russia e Corea del Nord faranno qualche brutto scherzo alla flotta di sua altezza ….
https://www.epochtimes.it/news/mentre-lucraina-brucia-la-turchia-valuta-una-guerra-con-la-grecia/
Mentre l’Ucraina brucia, la Turchia valuta una guerra con la Grecia.
A quanto pare la Russia fra non molto distruggerà la Turchia, oltre che mezza Ucraina……
Nei prossimi mesi saranno montati a bordo di alcune navi alcuni missili ipersonici. La Turchia potrebbe essere una buona occasione per mostrare che non si tratta di un bluff.
Sì, avevo letto dei missi ipersonici sulle navi.
Intanto altra attuale zona calda del mondo
https://video.repubblica.it/mondo/taiwan-lo-spettacolare-ingresso-dei-caccia-americani-nel-mar-cinese/421987/422923?ref=RHTP-BS-I308887178-P13-S3-T1
Ormai una guerra tirerà l’altra, non ne usciamo più fuori.
Ma questo l’uomo comune non lo sà, e cerca di pensare ai fatti suoi, come se niente fosse.
E in realtà spesso non vuole sapere.
Dopo il rischio ventilato della guerra nucleare per la guerra in ucraina molti sono stati colti da preoccupazione, poi rientrata. Ora osservo che non ne vogliono più sapere niente di guerre, specie quella nucleare, anzi sono più chiusi di prima. Lo considerano un pericolo scampato e che poi non si realizza mai.
Sirene e spari, tensione tra Serbia e Kosovo. L’uscita di Dukanovic: «La Serbia sarà costretta ad iniziare la denazificazione dei Balcani» – Open
Sirene e spari, tensione tra Serbia e Kosovo. L’uscita di Dukanovic: «La Serbia sarà costretta ad iniziare la denazificazione dei Balcani»
Aumenta la tensione tra Serbia e Kosovo, alimentata da notizie definite “fake news” da ambo le parti. Nella giornata del 31 luglio, i media di entrambi i Paesi hanno confermato il suono delle sirene nel capoluogo del distretto di Kosovska Mitrovica, accompagnate dal suono delle campane per circa mezz’ora delle chiese serbo ortodosse nella regione settentrionale del Kosovo. Sui social circolano diversi video che testimoniano entrambi gli episodi e secondo alcune testimonianze ci sarebbero stati degli scontri a fuoco. Secondo quanto riportato dall’Agenzia Nova, le forze armate internazionali dell’operazione Kfor starebbero monitorando la situazione.
Regina della Pace di Anguera,Profezia sul KOSOVO,trasmesso il 22-11-2005
Cari figli, Io sono vostra Madre e sono con voi. Vi chiedo di mantenere accesa la fiamma della fede e di cercare di imitare in tutto mio Figlio Gesù. L’umanità è malata e ha bisogno di essere curata. Allontanatevi da tutto il male. Siate solamente del Signore. Gli uccelli canterini perderanno la strada. Non si udrà più il loro canto. Il Kosovo sarà in macerie. Grande sarà la sofferenza per i miei poveri figli. Pregate. Ciò che dovete fare non rimandatelo a domani. Io vi amo come siete e desidero aiutarvi. Aprite i vostri cuori e ascoltate la chiamata del Signore. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
Le vicende fra Serbia e Kosovo sono la riproposizione di quanto accaduto a fine anni ’90. Ricordo le visioni al veggente di Waldviertel. Il veggente ebbe queste visioni fra l’infanzia e la giovinezza e riguardavano la guerra mondiale in Europa e gli eventi subito precedenti. La guerra vera e propria è di breve durata, ma molto intensa. E’ preceduta da conflitti locali e guerre civili.
Fra questi segni premonitori abbiamo: crisi energetica con taglio forniture russe, guerra ai confini meridionali della Polonia, immigrazione da sud-est, conflitto in ex Jugoslavia e conflitto in Nord Africa soprattutto in Egitto. In questi conflitti il veggente ha la sensazione che sia coinvolta la Russia (ricordo che ci sono anche altri segni premonitori).
Durante la prima analisi di questi messaggi ho pensato che il conflitto nella ex Jugoslavia fosse quello degli anni ’90, ma il coinvolgimento della Russia fra pensare invece alla crisi odierna.
Anche per quanto riguarda l’Egitto la crisi in Libia unita a quella alimentare con la Russia coinvolta in entrambi fa pensare che siamo prossimi allo scoppio di conflitti in Nord Africa.
Insomma, potrebbe trattarsi dell’avveramento di un altro segno premonitore nello stesso periodo degli altri.
In Germania, “il calvario dell’incendio inflattivo” della “carenza di materiali” per le industrie e le imprese artigiane, non da alcuna tregua, ma anzi si aggrava paurosamente……
L’AUMENTO DEI COSTI METTE IN DIFFICOLTÀ L’ARTIGIANATO
Wollseifer presidente dell’associazione ZDH: “siamo alle prese con FERMI COMPLETI DELLA PRODUZIONE, per mancata disponibilità di materiali quali acciaio e bitume, mancanza cronica di pezzi di ricambio nel settore automobilistico, carenza di materiali, e aumenti esorbitanti dei prezzi”.
Hans Peter Wollseifer, presidente dell’Associazione centrale dell’artigianato tedesco (ZDH), è seduto nella Casa dell’artigianato TEDESCO durante un’intervista con l’agenzia di stampa tedesca DPA.
L’aumento dei costi dei materiali e dell’energia sta causando problemi alle imprese artigiane. Ciò rende più difficile il calcolo dei costi. Secondo l’associazione, le aziende fanno meno con molti ordini.
Berlino. Il presidente di CRAFT Hans Peter Wollseifer vede le aziende del settore in una situazione difficile. “Le aziende e le imprese del settore sono molto turbate dalla situazione generale, in particolare dalla CARENZA DI MATERIALI e dagli AUMENTI ESORBITANTI DEI PREZZI, dai DRAMMATICI AUMENTI DEI PREZZI DELL’ENERGIA E DALL’INFLAZIONE”, ha detto all’agenzia di stampa tedesca a Berlino.
Wollseifer ha chiesto al governo federale di fornire sollievo.
Già due mesi fa, quasi la metà delle imprese artigiane dichiarava almeno un raddoppio dei costi energetici, ha affermato. “Ora probabilmente ce ne saranno molti di più. È difficile fare calcoli affidabili dei costi in una situazione del genere. Non possiamo trasferire questi costi ai nostri clienti, in particolare al settore pubblico, per lo stesso importo che sosteniamo noi. Tutto ciò significa che molti ordini possono essere evasi solo come affari negativi, che nessuna azienda può sostenere a lungo termine.».
FINO AI FERMI COMPLETI DELLA PRODUZIONE
Inoltre, ci sono sempre più cancellazioni e rinvii degli ordini. “Un certo numero di aziende, ad esempio nel settore dell’ingegneria civile, si trova addirittura alle prese con FERMI COMPLETI DELLA PRODUZIONE perché, ad esempio, L’ACCIAIO E IL BITUME NON SONO DISPONIBILI. Abbiamo grossi problemi nel settore automobilistico perché I PEZZI DI RICAMBIO NON SONO DISPONIBILI. Tutto questo porta molte aziende sull’orlo della chiusura. Questa è una preoccupazione crescente per noi nel settore”…..
….. Per quanto riguarda i prezzi dei materiali, Wollseifer ha affermato che al momento si sarebbero stabilizzati a un livello elevato per il solo legno.
“Ma in altri settori, non è affatto così, come ad esempio per i metalli. I prezzi continuano A SALIRE ALLE STELLE. Questo vale anche per PLASTICA E MATERIALI ISOLANTI. Questo nel lungo termine non è sostenibile per le aziende.»……
https://www.morgenpost.de/wirtschaft/article236030703/Kostenanstieg-bringt-Handwerksbranche-in-schwierige-Lage.html
Ira cinese per Pelosi a Taiwan, i media “Pregate per lei” (agi.it)
Ira cinese per Pelosi a Taiwan, i media “Pregate per lei” Esercitazioni militari nel Mare Cinese e nel Mar Giallo. Altissima tensione tra Usa e Cina dopo che anche i giornali americani hanno rilanciato la visita della speaker nell’isola. Pelosi potrebbe essere a Taipei il 3 agosto
AGI – Sale a livelli altissimi la tensione tra Cina e Stati Uniti per la visita a Taiwan della speaker democratica della Camera dei Rappresentanti Usa, Nancy Pelosi, data ormai come imminente da sempre più fonti.
Pechino ha avvertito che l’Esercito Popolare di Liberazione cinese “non starà mai a guardare” e prenderà “contromisure decise e forti” se la terza carica dello Stato Usa si recherà sull’isola di cui Pechino rivendica la sovranità, e che considera destinata alla “riunificazione” con la madrepatria.
L’irritazione cinese è palpabile soprattutto sul piano militare: l’amministrazione per la Sicurezza marittima ha annunciato esercitazioni nel Mar Cinese Meridionale e nel Mar Giallo, e ha chiuso tutti gli ingressi, a partire dalla mezzanotte del 2 agosto, ora locale, fino, rispettivamente, al 6 e al 7 agosto prossimi.
Ancora più chiaro è stato l’avvertimento del Comando orientale dell’esercito, che ha in carico le operazioni che riguardano Taiwan. In una nota diffusa sulla piattaforma WeChat si è detto “pronto a obbedire all’ordine di combattere” e minaccia di “seppellire tutti i nemici in arrivo” e di “avanzare verso la vittoria”, in uno dei messaggi più minacciosi mai usati da Pechino.
All’escalation dei toni non si sono sottratti neppure i media statali cinesi, e in particolare il commentatore più noto della Cina, Hu Xijin, ex direttore dell’agguerrito Global Times, organo del Partito comunista cinese: Pelosi “preghi prima di partire” per Taiwan, ha scritto su Twitter.
“Auguriamole un viaggio sicuro e di non essere definita dalla Storia come una peccatrice che ha dato inizio a una spirale di escalation che aumenterà le frizioni militari in una guerra su larga scala nello Stretto di Taiwan”.
Secondo quanto emerso oggi dai media di Taiwan, Pelosi potrebbe essere sull’isola già nella notte di domani, 2 agosto, e incontrare la presidente, Tsai Ing-wen, la mattina dopo.
Nessuna conferma ufficiale è arrivata da Taipei sulla visita, anche se ad attendere l’82enne speaker democratica, nelle acque vicino a Taiwan, ci sarebbe la portaerei Uss Ronald Reagan con il suo gruppo d’attacco, che comprenderebbe anche il cacciatorpediniere Uss Higgins e l’incrociatore missilistico guidato Uss Antietam, secondo rilevamenti del network semi-ufficiale cinese South China Sea Probing Initiative (Scspi) citati dal quotidiano di Taiwan Liberty Times.
Intanto, è cominciata la missione in Asia orientale della Pelosi e della delegazione di deputati che è stata ricevuta oggi a Singapore dal primo ministro, Lee Hsien Loong, con cui ha discusso di cambiamenti climatici e della guerra in Ucraina. Il focus principale e’ stato, pero’, sulle relazioni nello Stretto di Taiwan, e Lee ha sottolineato l’importanza di “stabili relazioni tra Usa e Cina per la pace e la sicurezza regionale”.