GIOVANNI PAOLO II E L’INVASIONE
ISLAMICA DELL’EUROPA: NOSTRADAMUS E I SOGNI DEI PAPI
Ha fatto scalpore la
recente dichiarazione di Mons. Longhi (Opus Dei) circa la visione di S.
Giovanni Paolo II sull’invasione islamica dell’Europa. Secondo il racconto del
prelato il papa avrebbe visto un Europa decadente e dimentica delle proprie
radici cristiane invasa da masse di uomini provenienti dal Nord Africa e dal
Medioriente recanti con se una grande minaccia: l’islamismo.
Vediamo la visione
così come è stata raccontata:
«Ecco allora che Wojtyla
cambia tono e voce – continua il monsignore – e facendomi partecipe di una
delle sue visioni notturne, mi dice: “Ricordalo a coloro che tu incontrerai
nella Chiesa del terzo millennio. Vedo la Chiesa afflitta da una piaga mortale.
Più profonda, più dolorosa rispetto a quelle di questo millennio”, riferendosi
a quelle del comunismo e del totalitarismo nazista. “Si chiama islamismo.
Invaderanno l’Europa. Ho visto le orde provenire dall’Occidente all’Oriente”, e
mi fa una ad una la descrizione dei paesi: dal Marocco alla Libia all’Egitto, e
così via fino alla parte orientale. Il Santo Padre aggiunge: “Invaderanno
l’Europa, l’Europa sarà una cantina, vecchi cimeli, penombra, ragnatele.
Ricordi di famiglia. Voi, Chiesa del terzo millennio, dovrete contenere
l’invasione. Ma non con le armi, le armi non basteranno, con la vostra fede
vissuta con integrità”».
In seguito Mons. Longhi ha avuto modo di chiarire che le
parole del papa non si riferivano all’Islam in generale, ma al terrorismo
islamico:
Sono sorpreso per l’eco che hanno avuto le mie parole
pronunciate nella conferenza tenuta a Bienno il 22 ottobre scorso. Vedo che
alcuni le interpretano in chiave di “battaglia tra cristiani e
musulmani”. Mi addolora molto questa lettura e chiedo scusa se, per
mancanza mia di chiarezza, posso aver indotto a questa interpretazione: nella
mente di Giovanni Paolo II non c’era alcuna idea di “battaglia”, al
contrario c’era ricerca di relazioni.
Nella conversazione con il Papa di cui ho parlato nella conferenza e che
è stata diffusa dalla “Nuova Bussola Quotidiana”, il Papa si
riferiva a certi gruppi di terroristi che già allora iniziavano ad agire,
utilizzando il nome di Dio (come tante volte ricorda oggi Papa Francesco) e nei
suoi commenti non c’era nessun tipo di generalizzazione.
La visione del papa si accorda perfettamente con tutte le
testimonianze di cui si è parlato nel blog che identificano la minaccia nell’invasione
terroristica, spalleggiata da un’ideologia islamista che mostra di avere
seguito in un considerevole numero di immigrati islamici presenti in Europa. Le
grandi migrazioni dai paesi di fede islamica sono un bacino fertile per il
fermentare di questa ideologia. Islamismo non è solo terrorismo islamico, ma
anche la dottrina della cosiddetta “sostituzione”, ovvero la conquista dell’Europa
per il diverso tasso di fertilità delle famiglie islamiche rispetto alle
europee con l’aggiunta dei nuovi immigrati. In realtà per “sostituzione” è
sufficiente intendere la creazione di una minoranza ben coesa e agguerrita con
la quale modificare le leggi europee o, se necessario, agire in seguito con la
forza.
Questa dottrina è apertamente predicata da vari esponenti del
mondo islamico.
A differenza della Chiesa attuale, S. Giovanni Paolo II
conosceva bene il rischio del dialogo con l’Islam. Lo riteneva certo
necessario, ma sotto precise condizioni:
“Si tratta
pure di lasciarsi stimolare a una migliore conoscenza delle altre religioni,
per poter instaurare un fraterno colloquio con le persone che aderiscono ad
esse e vivono nell’Europa di oggi. In particolare, è importante un corretto rapporto con l’islam. Esso,
come è più volte emerso in questi anni nella coscienza dei vescovi europei, ‘deve essere condotto con prudenza, con
chiarezza di idee circa le sue possibilità e i suoi limiti, e con fiducia
nel progetto di salvezza di Dio nei confronti di tutti i suoi figli’. E’ necessario, tra l’altro, avere coscienza
del notevole divario tra la cultura europea, che ha profonde radici cristiane, e
il pensiero musulmano. A questo riguardo, è necessario preparare adeguatamente i cristiani che vivono a quotidiano contatto
con i musulmani a conoscere in modo obiettivo l’islam e a sapersi confrontare
con esso; tale preparazione deve riguardare, in particolare, i seminaristi, i
presbiteri e tutti gli operatori pastorali”.
“E’
peraltro comprensibile – prosegue il Papa – che la chiesa, mentre chiede che le
istituzioni europee abbiano a promuovere la libertà religiosa in Europa, abbia pure a ribadire che la reciprocità
nel garantire la libertà religiosa sia osservata anche in paesi di diversa
tradizione religiosa, nei quali i cristiani sono minoranza. In questo
ambito, “si comprende la sorpresa e il
sentimento di frustrazione dei cristiani che accolgono, per esempio in Europa,
dei credenti di altre religioni dando loro la possibilità di esercitare il loro
culto, e che si vedono interdire l’esercizio del culto cristiano” nei paesi in
cui questi credenti maggioritari hanno fatto della loro religione l’unica ammessa
e promossa. La persona umana ha diritto alla libertà religiosa e tutti, in
ogni parte del mondo, “devono essere immuni dalla coercizione da parte di
singoli, di gruppi sociali e di qualsivoglia potestà umana”.
Tra le
sfide dell’evangelizzazione vi è “il crescente fenomeno delle immigrazioni, che
interpella la capacità della chiesa di accogliere ogni persona, a qualunque
popolo o nazione essa appartenga. Esso
stimola anche l’intera società europea e le sue istituzioni alla ricerca di un
giusto ordine e di modi di convivenza rispettosi di tutti, come pure della
legalità, in un processo d’una integrazione possibile” […]“E’ responsabilità delle autorità pubbliche
esercitare il controllo dei flussi migratori in considerazione delle esigenze
del bene comune. L’accoglienza deve sempre realizzarsi nel rispetto delle leggi
e quindi coniugarsi, quando necessario, con la ferma repressione degli abusi”.
“Occorre
pure impegnarsi per individuare forme possibili di genuina integrazione degli
immigrati legittimamente accolti nel tessuto sociale e culturale delle diverse
nazioni europee. Essa esige che non si
abbia a cedere all’indifferentismo circa i valori umani universali e che si
abbia a salvaguardare il patrimonio culturale proprio di ogni nazione. Una
convivenza pacifica e uno scambio delle reciproche ricchezze interiori renderà
possibile l’edificazione di un’Europa che sappia essere casa comune, nella
quale ciascuno possa essere accolto, nessuno venga discriminato, tutti siano
trattati e vivano responsabilmente come membri di una sola grande famiglia”
Chiunque può notare le differenze con i mantra ripetuti
oggi da molti vescovi buonisti come ad esempio Mons. Galantino oppure, in certe
circostanze, dal papa stesso.
E’ l’esempio di quella Chiesa europea stanca e vecchia,
piena di ragnatele e antichi cimeli, incapace di affrontare la grande sfida. Non
a caso il papa polacco ritiene che la battaglia debba essere condotta con la
testimonianza sincera e coraggiosa della propria fede. Parole che riecheggiano
quelle della Madonna ad Anguera.
Anche papa Francesco ha apertamente parlato di “invasione
araba dell’Europa”, ma l’ha declinata nella sua forma buonista: arricchimento
reciproco. Una determinazione questa che, è mia opinione, nello specifico della
situazione attuale, è falsa sia dal punto di vista logico che da quello
storico.
Anche per quanto riguarda Nostradamus ho rilevato molte
volte che l’invasione profetizzata non è quella di eserciti in armi, come nel
passato, ma quella derivante dalle migrazioni e dai pericoli ad essa connessi (attentati,
guerre civili, ecc…)
Già nel 1995 Ottavio Cesare Ramotti descriveva
pubblicamente questo scenario in opposizione ad altri interpreti che erano
invece ancorati alla visione classica della lotta fra nazioni. L’invasione dei
migranti è paragonata a quelle del passato per le vie di transito che utilizza
per mare e per terra come i persiani invasero la Macedonia o i pirati berberi
la Francia, l’Italia e la Spagna. Le grandi armate islamiche del passato
infatti “saran sopravanzate da piccole bande” ovvero dalle cellule
terroristiche di oggi.
Le parole profetiche di S. Giovanni Paolo II hanno
disturbato la congrega dei misericordiosi che da Soros a Galantino hanno
costruito il sistema attuale dell’assistenza ai migranti che altro non è se non
la giustificazione moralista al nuovo mercato degli schiavi del XXI secolo.
Le visioni dei papi o i sogni profetici sono un tema
che a volte ritorna. Ricordiamo ad esempio le terribili visioni che ebbero i
papi Leone XIII e Pio X, il secondo mentre si era apparentemente appisolato.
Leone XIII vide satana sfidare Dio promettendo di distruggere la Chiesa nel
tempo di un secolo mentre Pio X vide un successore col suo stesso nome
(Giuseppe o Pio?) fuggire da Roma camminando sui cadaveri dei confratelli.
Proprio questa visione, da un punto di vista allegorico,
ha trovato una certa corrispondenza con le dimissioni di Benedetto XVI, Joseph
Aloisius Ratzinger. Il papa tedesco ha lasciato il soglio di Pietro in un
momento in cui molti suoi confratelli sono spiritualmente morti e cadaveri e la
Chiesa è diroccata e somigliante ad “una barca sul punto di rovesciarsi”.
Proprio da questa visione ho preso spunto per
commentare la quartina 686 del Preambolo del Ramo IV del 2000:
Dal Ramo IV del 2000 “La Chiesa degli
Ultimi Tempi”
Dal preambolo
686
Le
grand Prelat vn iour apres son songe,
Interpreté au rebours de son sens:
De la Gascogne luy suruiendra vn monge,
Qui fera eslire le grand prelat de Sens.
686
Il
grande Prelato, un giorno dopo il suo sogno,
Interpretato
al contrario il senso:
Da
“Cas Gandol” gli sopravverrà un monaco,
Che
farà eleggere il grande prelato di Sens.
La spiegazione è consultabile nella sezione dell’Onda del Tempo.
Mi preme qui sottolineare, prendendo spunto dalla visione profetica di
S. Giovanni Paolo II, la fonte di ispirazione della quartina perché molto
interessante.
La chiave per la decifrazione è nell’ultimo verso, il grande prelato di
Sens, antica sede arcivescovile alle porte di Parigi. Solo un papa nella storia
è venuto dall’arcivescovado di Sens, Clemente VI, eletto nel 1342. In quel
tempo la sede papale era ad Avignone e il papa era soggetto alla corona di
Francia.
Nella quartina sono descritti tre papi. Il predecessore di Clemente VI è
il “monaco” ovvero Benedetto XII. Proprio come nell’interpretazione che ho dato
alla quartina il terzo verso identifica un papa che porta il nome del grande
monaco, S. Benedetto. Benedetto XVI oltre a voler essere monaco è stato vescovo
di Monaco di Baviera mentre Benedetto XII era un vero monaco dell’ordine
cistercense. Questo papa nelle quartine nostradamiche è molto importante perché
viene da Foix (son cose che vedremo in seguito). Nei conclavi di quel tempo i
partiti più forti erano quello francese e guascone. Quest’ultimo favorì in
qualche modo l’elezione sia di Benedetto XII che del predecessore e Foix sorge
proprio al confine della Guascogna.
Questo predecessore è un altro papa centrale nelle quartine di cui
abbiamo già parlato: Giovanni XXII, il papa che subì una correzione formale per
le sue eresie.
E’ lui il grande prelato del sogno.
Secondo la leggenda i monaci Eremitani, devoti a S. Agostino, ottennero
l’onore di custodire il corpo del Santo grazie ad un intervento diretto del Cielo.
S’Agostino apparve in sogno a Giovanni XXII e lo consigliò di accettare la
richiesta degli Eremitani.
In molti però hanno sempre pensato che l’episodio sia frutto di fantasia
per giustificare la concessione del papa che non fu ben vista da tutti.
Sant’Agostino appare in sogno a Giovanni XXII
Particolare del sogno profetico
Questa è dunque l’origine storica della quartina che, ai giorni nostri,
ripercorre la strada di altri pontefici. Considerato che è ormai
definitivamente emersa la natura mistica del papa polacco che godeva di
dialoghi, visioni e sogni profetici si può osservare una certa corrispondenza fra
i papi del passato e del futuro: si comincia con il sogno di Giovanni XXII e il misticismo di Giovanni Paolo II, si passa poi ai due
monaci “Benedetti”, Benedetto XII e Benedetto XVI per arrivare a Clemente
VI e papa Francesco. Quest’ultimo che ha fatto della misericordia il centro del
suo pontificato ben si sposa con chi questa misericordia la porta nel nome:
Clemente.
4.562 – Messaggio della Madonna di Anguera, a Lagoa / Grande / Minas Gerais, trasmesso il 27/11/2017
Cari figli, date il meglio di voi nella missione che il Signore vi ha affidato. Io sono venuta dal Cielo per chiamarvi alla conversione. Non incrociate le braccia. Dio ha fretta. Quello che dovete fare, non rimandatelo per il domani. Vi chiedo di mantenere accesa la fiamma della vostra fede. Vivete in un tempo peggiore del tempo del Diluvio ed è giunto il momento del vostro ritorno al Dio della Salvezza e della Pace. Camminate per un futuro di sofferenza. Verrà il giorno in cui i simboli sacri saranno tolti dalla Casa di Dio. L’orgoglio di un uomo causerà grande confusione e divisione nella Casa di Dio. Soffro per quello che vi attende. Piegate le vostre ginocchia in preghiera. Abbiate cura della vostra vita spirituale e non permettete che il fango delle false dottrine vi contamini. Allontanatevi da tutto il male e servite il Signore con fedeltà. Cercate forze nell’Eucarestia e rimanete saldi nella verità. Accogliete il Vangelo del Mio Gesù e restate fedeli al Vero Magistero della Sua Chiesa. Coraggio. Non scoraggiatevi. Io pregherò il Mio Gesù per voi. Avanti nella difesa della verità. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
Altro che Islam qui ci AMMAZZANO TUTTI…https://1drv.ms/i/s!AmOU0fEIBv5QmU4mlZjCIFBp1PWa
pare che anche la Cina (notizia non confermata ufficialmente) abbia chiesto di poter schierare alcune unità in determinate zone della Siria.
mi sembrava di aver letto una profezia a riguardo, qualcuno se la ricorda?
indopama
Molto interessante Remox.
Per l'Europa tutti i nodi stanno per arrivare al pettine.
Black
I mistici hanno tutti in comune la sollecitudine per la conversione,la conservazione della Fede e la salvezza delle anime tipica di Gesu' Cristo e della Madonna.Quanto piu' amano Dio tanto piu'si spendono per questo.La misericordina sembra piuttosto un nuovo farmaco stupefacente che si sostituisce nei recettori del cuore e della mente alla vera amicizia con Cristo,e impedisce tale sollecitudine perche' da' quasi per scontata la salvezza finale,basta vedere i casi Lutero e Giuda Iscariota.Vero che il peccatore ostinato arriva a disperare della salvezza,e quindi li' e' il momento decisivo,ma grazie a Dio c'e' tutto un cammino precedente in cui Dio,che e' un Dio geloso,cerca di frenarlo nel suo cammino di errore.Sempre utile leggere il capitolo "Venerdi" ne "Il deserto nella citta'" di Carlo Carretto.Puntare direttamente sulla fiducia nella Misericordia e' come mettere il tetto senza le fondamenta.Quel tanto di tetto che in sostanza c'e' nelle fondamenta, gia' ce lo mette Dio,diciamo la base,la gettata di malta di base che ricorda un po' quella della soletta per il tetto:ma il resto non e' tegole,prima e' mattoni bagnati, e putrelle,incastro sapiente e malta dosata.Senno' e' come dire che per prendere i pesci bisogna mettere loro il sale sulla coda.Se lo puoi fare,allora l'hai gia' preso,e se non l'hai ancora preso,e' molto difficile che riesci a mettergli il sale sulla coda.Il falso misticismo modernista confonde i richiami e le illuminazioni che Dio da' ai peccatori ,con l'amicizia con Cristo,e millanta per elezione quella che lo e' solo in potenza.Accredita e accetta in pagamento quello che il peccatore ancora non ha guadagnato,e anzi accusa di essere morosi i "clienti" che onorano le scadenze e rimediano quando mancano.Divide la Chiesa,confonde e provoca ulteriori divisioni.L'esperienza onesta testimonia che Dio corregge,e anche intralcia il peccatore.La Madonna a Maracaibo ha detto chiaro che molti pensano di poter continuare a fare le stesse cose,ma non e'cosi.Purificazione e illuminazione sono due catene che s'intrecciano,come quelle del DNA.Il "cuore" ,gli atti interni di pieta',sono squarci di sole tra le nubi,magari bianche e non nere, ma sono squarci,sfuggono,non li puoi trattenere,e ti lasciano a pregare di rivisitarti.Quale mentecatto falso puo' accerditarsi "Il cuore"?Posso capire dei trans ignoranti,o degli adolescenti,al limite ,ma proprio al limite,dei giovani,ma un Papa,un Cardinale che perdono la Trebisonda e ragionano e si comportano come adolescenti,non si possono concepire.Se provano ,grazie a Dio,atti interni di pieta',devono essere ancora piu' ligi alle regole:non perche' la salvezza venga dalla sola legge, ma proprio perche' non e' solo nelle nostre mani,e non sappiamo se accetteremo o no la Misericordia quando saremo in punto di morte.
Forse uno pecca di piu' perche' cosi' restera' abbastanza umile da accettare la Misericordia?Questo e' a rovescio.Lettera ai Romani,6,15-16 .Prendete anche la Lettera ai Romani di san Paolo,2,12-29, e al posto di circonciso e incirconciso,metteteci battezzato e non battezzato.Oppure,che sarebbe divertente se non fosse tragico,metteteci "circonciso della Misericordia",quali sono i Kasper, compagnia,oppure "misericordina dipendente".Il resto coincide,perche' questi circoncisi della Misericordia ,autoreferenziali,GIUDICANO gli altri,cioe' quelli che considerano farisei.Essendo peccatori,lodano Dio per la Misericordia,e quale sacrificio di lode fanno?Osservare la legge, dare la vita?Forse.Di sicuro, giudicano i "farisei".Davvero…"A France'…".Questa e' proprio la teologia del trans.Ma ce n'e' a 180gradi.Guarda caso,i vv 14-16,e i vv.25-29 dicono chiaro a chi ,credendosi autentico cattolico,sostiene che se non sei battezzato non puoi salvarti(senza neanche mai specificare le molteplici forme sostanziali di battesimo).
Romani,6,1
Romani,9,14-33. Qui il discorso si fa complesso,sembra contraddittorio,ma non lo e':solo e' un discorso che abbraccia un arco tempo molto ampio nella storia del mondo,ma ogni vita individuale e' un intero arco completo ,come lo e' quella del mondo.Bene:in questo arco,ci puo' essere il tempo in cui un individuo,o un gruppo,un popolo, cerca il bene ma Dio sembra non sostenerlo,e viceversa,ma sempre cio' che conta e alla fine determina la salvezza e' la volonta' umana perche' prima o dopo Dio si fa conoscere a tutti con la Sua Grazia, in un tratto di questo arco.Chi l'ha conosciuto deve cercare di fare in base a cio' che ha conosciuto,e chi non l'ha conosciuto,deve fare in base a cio' che gli dice la coscienza.Stare a guardare se l'incirconciso e' di fatto migliore del circonciso,o viceversa, e' inutile superbia,ed e' giudicare sui piani di Dio senza conoscerli.Nessuno e' destinato alla perdizione,e Dio vuole salvare tutti.Chi si danna,lo fa non perche' e' circonciso(equivalente dell'odierno battezzato)o non circonciso,ma perche'non solo agisce male ma vuole continuare ad agire male e per giunta cerca o pretende il consenso al suo operato,magari in nome di Dio e della Misericordia, e rifiuta Dio,Luce che ne illumina le tenebre.Le svela,e puo' trasformarle in luce per chi non sceglie le tenebre,magari dicendo di farlo innome della Misericordia,sotto l'effetto stupefacente della misericordina.