NOSTRADAMUS E LA STORIA: IN RICORDO DEGLI INTERPRETI DEL PASSATO

scritto da Remox
22 · Mar · 2014

NOSTRADAMUS E LA STORIA: IN RICORDO
DEGLI INTERPRETI DEL PASSATO

All’inizio della Sesta Centuria di Nostradamus
compare un avvertimento scritto in latino. Si è provato a trovare una chiav
e di
decrittazione per scovare qualche significato nascosto, cosa anche probabile,
ma il testo stesso dell’avvertimento ha mostrato più volte nella storia la sua
pertinenza.

Latin LEGIS CAUTIO CONTRA INEPTOS
CRITICOS

Quid legent hosce versus mature censunto:

Prophanum vulgus et inscium ne attrectato:

Omnesque; Astrologi, Blenni, Barbari procul
sunto,

Qui aliter facit, is rite sacer esto.

AVVERTENZA CONTRO I CRITICI INETTIColoro che leggono questi versi riflettano
attentamente
Che il volgo profano e ignorante non ne sia attrattoChe tutti gli Astrologi, gli Stolti e i Barbari non
s’accostino
Che altrimenti farà, che sia maledetto secondo sacro
rito.

Razionalisti rivali del medico francese,
presunti maghi o astrologi concorrenti, interpreti che hanno provato ad
utilizzare i versi profetici per i propri scopi o di quelli altrui sono tutti
finiti in malo modo se non nel dimenticatoio. Vengono alla mente i detrattori
contemporanei del veggente i quali furono costretti al silenzio e al ritiro a
dover constatare gli omaggi che Nostradamus riceveva dalle più grandi case
reali d’Europa, fra i quali emergeva lo Scaligero, oppure gli interpreti ai
tempi di Napoleone che celebravano il grande imperatore come una sorta di
novello messia. Ma l’esempio a noi più recente e significativo è senz’altro
quello della II Guerra Mondiale e della “guerra profetica” fra i nazisti e le
forze alleate.

Credo sia un esempio calzante anche e
soprattutto nel nostro tempo che a molti piace pensare essere fatto di
razionalismo dove il mistero viene relegato nello scantinato dei rimasugli di
epoche passate. Eppure anche il nazismo si vantava della supremazia della
tecnica, della scienza che forgiava l’uomo nuovo. Ma parallelamente a questo
amore per il progresso vi era una morbosa attenzione al culto misterico in
generale e a tutto quello che poteva confermare il Reich come potere supremo,
frutto di propaganda o meno.

Nel 1921 uno studioso tedesco di Nostradamus,
Loog, pubblica un libro in cui svela di aver trovato una chiave organica che
permette l’interpretazione corretta delle Centurie. Fra le sue interpretazioni
spicca quella della quartina 357 dove prevede una grave crisi per l’Inghilterra
e la Polonia nel 1939:

Dal Ramo II del 2000 “L’Era del
Terrore”

357

Sept fois changer verrez gent Britannique,

Taints en sang en deux cens nonante an

Franche non point par appuy Germanique

Aries doubte son pole bastarnan.

357

Sette volte verrà cambiato il
popolo Britannico,

Tinto di sangue in duecentonovanta
anni

Libero non del tutto da appoggio
Germanico

In marzo dubita del suo polo con
i Bastarni.

La quartina l’abbiamo vista in “L’Indipendenza della Scozia”; oggi
possiamo dire che l’interpretazione di Loog fosse non del tutto esatta tuttavia
questa storia ci mostra come le quartine siano volutamente attribuibili ad
eventi diversi. Loog calcolò i 290 anni a partire dalla caduta di Re Carlo
Stuart a cui succedette la dittatura di Cromwell, ovvero dal 1649. In questo
modo arrivò al 1939 dove l’Inghilterra era in frizione con la Germania,
governata da una dinastia di fatto tedesca e in alleanza con la Polonia, i
Bastarni, che doveva difendere dall’espansionismo nazista. Di fatto l’invasione
non avvenne sotto i mesi dell’Ariete, ma questo a noi interessa poco. L’interpretazione
giunse alle orecchie di Goebbels, il quale volle avere Loog fra i suoi
collaboratori per la propaganda tedesca. L’interprete riuscì a non farsi
arruolare evitando ogni tipo di collaborazione e così la scelta cadde su un
altro interprete piuttosto quotato, lo svizzero Krafft.

Krafft nelle sue interpretazioni riuscì a prevedere l’attentato a
Hitler del Novembre del ’39 il che, come è facile supporre, attirò su di lui le
attenzioni della Gestapo. Cominciò dunque una lunga collaborazione che portò
alla stampa di diversi libelli profetici contenenti le quartine di Nostradamus
con relative interpretazioni che venivano poi usate per fiaccare il morale dei
nemici.

In queste interpretazioni si prevedeva l’inarrestabile ascesa del
Fuhrer, la vittoria della Germania e in particolar modo la caduta della Francia
e dell’Inghilterra. In realtà diversi astrologi esaminando il quadro
astrologico di Hitler avevano messo in guardia il dittatore tedesco che dopo
una prima fase di vittorie sarebbero giunte le sconfitte. Quello che accadde a
questi studiosi lo vedremo dopo.

Tuttavia per evitare qualunque obiezione le interpretazioni
nostradamiche erano volutamente indirizzate verso i desideri della propaganda
nazista e questo spinse alcuni interpreti a lasciare il proprio incarico, ma
non Krafft.

Parallelamente anche gli inglesi avevano creato la propria struttura “profetica”
con la quale controbattevano alla Germania a colpi di profezie di disfatta del
nemico. I libri scritti nei primi tempi della guerra che prevedevano la caduta
dei nazisti, come l’opera del De Fontbrune, vennero sequestrati e distrutti dalla
Gestapo mentre bigliettini contenenti interpretazioni favorevoli venivano fatti
piovere dal cielo sulle città nemiche.

Le cose cambiarono nel 1941 con il tradimento di Hess che venne
associato ad un esaurimento nervoso dovuto alle frequentazioni di maghi ed
astrologi. Fu proprio in quell’anno con il proliferare di interpretazioni
profetiche contrarie ai nazisti e ai primi segni di sconfitta che in Germania
si raccolsero e bruciarono tutte le pubblicazioni di astrologi ed interpreti di
Nostradamus e si spedirono nei campi di concentramento tutti coloro che ne
avevano avuto a che fare, compreso il collaborazionista Krafft. Quest’ultimo
morì in un campo di prigionia nel 1945 fiaccato da stanchezza fisica e mentale
mentre gli inglesi aumentavano la “propaganda profetica” mostrando a tutti che
le proprie corrette interpretazioni avevano previsto la caduta della Germania.

Se Loog preferì rimanere fedele al veggente non collaborando con i
nazisti ed avendo dunque salva la vita, Krafft optò per una collaborazione che
tradiva lo spirito profetico delle Centurie e pagò il tradimento a caro prezzo.

Anche oggi i potenti del mondo non disdegnano di indagare prefezie e
mistero per scovare dei riferimenti utili ai propri desideri politici. Lo fanno
molto più di quanto si possa immaginare.

Nostradamus aveva previsto tale tendenza?

Il Ramo XXI del ‘900 è un capitolo particolare dedicato alle “Lettere
Divine”, senza un tempo preciso all’interno del secolo, dove si parla degli
interpreti e della divulgazione dell’opera profetica. E’ incentrato nel ‘900 perché
è in questo tempo che prolifera la stampa di studi dedicati al veggente ed è
verso la fine del secolo che la chiave di Ottavio Cesare Ramotti viene
pubblicata. Nella prima parte del Ramo possiamo però leggere il triste destino a
cui andranno incontro diversi studiosi proprio a causa della guerra.

Dal Ramo XXI del ‘900 “Le Lettere Divine”

418

Des plus
lettrez dessus les faits celestes

Seront par princes ignorans reprouuez:

Punis d’Edit, chassez, comme scelestes,

Et mis à mort là où seront trouuez.

418

Da molti letterati descritti i
fatti celesti

Saranno
per principi ignoranti rimproverati:

Puniti
da un editto, cacciati come criminali,

E
messi a morte là dove saranno trovati.

236

Du grand
Prophete les lettres seront prinses,

Entre les mains du tyran deuiendront:

Frauder son Roy seront ses entreprinses,

Mais ses rapines bien tost le troubleront.

236

Del grande Profeta saranno prese le lettere,Che cadranno nelle mani del tiranno:I suoi propositi saranno di frodare il suo Re,Ma le sue rapine ben tosto lo rovineranno.

Come non leggere un monito, un severo ammonimento nella quartina 236
contro coloro che pensano di frodare il proprio “Re” del quale dicono di
volerne interpretare l’opera se poi il loro intento è quello di modificarla e trasformarla
per ottenerne un vantaggio terreno (come per Krafft)?

E come non vedere nella 418 una limpida descrizione di quanto accaduto
in Germania nel 1941 con interpreti, astrologi, studiosi perseguitati e
rinchiusi in campi di concentramento?

Quel che Nostradamus ci vuole dire è che indagare e voler conoscere i
destini dell’uomo non è un gioco e non può essere soggetto a compromesso.

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Anonimo
Anonimo
9 anni fa

per carità, molto interessante.

ma non ce nulla di pseudo-attualità?

Remox
Remox
9 anni fa
Rispondi a  Anonimo

Delle quasi 1200 fra quartine e sestine delle Centurie sono solo poco più di 150 quelle dedicate al nostro presente e al nostro futuro prossimo. Tutto il resto è passato. Per cui, nel rispetto dei tempi della cronaca attuale, essendo questo blog dedicato alle Centurie trasformate in un Poema Temporale, è logico che ne dedichi buona parte a curiosità e fatti del passato.
Un saluto.

Anonimo
Anonimo
9 anni fa

Lei cita spesso il Ramotti ma sembra ignorare Renuccio Boscolo che si considerava proprio il "Messia" scelto da Nostradamus per interpretare le sue quartine. Come mai non lo considera? Cordiali saluti da Paolo Rossi

luigiza
luigiza
9 anni fa
Rispondi a  Anonimo

E' una curiosità che ha anche il sottoscritto che ricorda bene una intervista televisiva (anni 70 od 80) nella quale il Boscolo citava una quartina dove compariva la parola bosco (o qualcosa di molto simile) come prova che Lui era il designato interprete degli scritti del Nostradamus.
Presunzione di personaggio uscito di testa?
Un altro Fox Mulder ante-litteram aderente al motto: I wanto to believe (ciò che mi suggerisce la mia fantasia)?

Almeno il titolare di questo blog non ha la presunzione di sapere, ma si limita ad ipotizzare interpretazioni ed a posteriori verificarle. Mi sembra posizione più onesta e per lui salutare.

Anonimo
Anonimo
9 anni fa

P.Riesz_ Al sig. André: sarebbe invero interessante è il tuo giudizio su quanto esposto in
http://spaziotempo.jimdo.com/la-lapide-d-m/
Sulla Lapide D.M. -DOMUS MOROZZO- è scritto:
l556
NOSTRE DAMVS ALOGE ICI
ON IL HA LE PARADIS LENFER
LE PVRGATOIRE IE MA PELLE
LA VICTOIRE QVI MHONORE
AVRALA GLOIRE QVI ME
MEPRISE OVRA LA
RVINE HNTIERE
Il Boscolo, con la collaborazione di un programmatore, riporta il testo esattamente com'è su carta diagrammata (?) e riesce a ricomporre un messaggio ermetico scritto appositamente per lui: « Il c'est l'elu Ranole » Egli è l'eletto Ranolo, il termine medioevale di Renucio; il resto viene così ricomposto:
Si realizza la mia gloria, il mio splendore
e viene la gloria della mia lucentezza
per mezzo di Minerva (la sapienza)
e a mezzo dell'Italia verrà la Conoscenza
mi riporterà la fama e la chiarificazione.
Infine credo sia lecito domandarsi se sia giusta la traduzione e corretta l’interpretazione della centuria citata nello stesso articolo:
Centuria 8.66 (1975)
Quando l'iscrizione D.M. trovata,
accanto a teatro antico al flash riscoperta
la Legge Reale messa alla prova e per Principe Ulpiano
la bandiera a rogna (lutto) con il duce (caudillo) sotto la coperta (funebre).
Se hai modo di commentare, commenta; se temi di alzare una disputa inutile come quelle tra teologi cattolici ed ortodossi, astieniti. D’altro canto se ti astieni si adombra il senso del tuo pensiero; se rispondi per cortesia, si può sempre supporre che il tuo pensiero ha un significato opposto a quanto espresso.
Con simpatia.

Anonimo
Anonimo
9 anni fa
Rispondi a  Anonimo

Buongiorno, in merito all'argomento è appena uscito un nuovo ebook che offre una soluzione alternativa e più reale rispetto a quella di Boscolo.
L'ebook si intitola "Nostradamus, la lapide di Torino svela i suoi segreti" ed io l'ho scaricato da http://www.smashwords.com ma probabilmente si può scaricare anche da altre librerie online.
Saluti

Remox
Remox
9 anni fa

Cerco di rispondere a tutti.
Il mio pensiero sulla lapide Domus Morozzo e sul considerarsi il "prescelto" l'ho espresso nell'articolo "La Sindrome del Prescelto". Sulla decrittazione della lapide fatta dal Boscolo il metodo non è stato mai rivelato, quindi non posso commentare. Tuttavia concordo su due punti: il fatto che il Boscolo sia citato e il fatto che l'Italia è la terra della traduzione ultima delle Centurie. I riferimenti per entrambe le cose sono molteplici sia nella Lapide sia nel testo delle quartine. Il Boscolo personalmente non lo cito per due motivi: il primo è che, sicuramente per mia mancanza, non comprendo quello che scrive. Il secondo è che non ha mai espresso una chiave organica che organizzi le Centurie. Cosa che invece è stata fatta dal Ramotti. L'Epistola che Nostradamus scrisse al figlio Cesare è secondo tutti gli studiosi una lettera indirizzata agli interpreti e in particolar modo ad uno di essi. Considerato che siamo prossimi alla fine del tempo profetizzato e alla comparsa del grande monarca, considerato il nome del figlio, Cesare, considerato che la lettera parla della tarda venuta di questo figlio, e considerato che il Ramotti sia l'unico che finora ha elaborato un ordinamento organico e convincente…ritengo che sia lui il principale interprete, avendone avuto diverse conferme.
Tuttavia sono convinto che Ramotti, il Patrian e in generale tutti gli interpreti e appassionati italiani, me compreso, non sarebbero mai potuti "essere" senza il Boscolo (il mio primo libro è del Boscolo). A lui va il merito di aver portato Nostradamus all'attenzione del pubblico nel nostro paese, che si condivida o meno il suo pensiero. Nella decrittazione della lapide fatta dal Ramotti c'è l'omaggio al Boscolo, al Patrian e alla "prole" ovvero ai "figli" del veggente che ne porteranno avanti l'opera.
C'è a mio avviso un diretto riferimento al Boscolo anche nel Vaticinia Nostradami, ne ho parlato nell'articolo citato. E' strano ad esempio che il Boscolo non abbia mai speso parole su questa scoperta (il Vaticinia), fatta da altri, ma di assoluto interesse storico. D'altronde a lui si deve la scoperta della lapide, la cui traduzione della quartina 866 è grosso modo coincidente con quella del Ramotti. Infatti quella quartina compare nel Ramo XXI del '900, il capitolo dedicato alla "traduzione" delle Centurie. Sono stati diversi gli interpreti del veggente che si sono considerati gli unici depositari del "segreto", ad esempio il Piobb, ma come ho già detto tutti sono ingranaggi di un sistema o tessere di un puzzle. Considerarsi come l'unico prescelto è una sindrome pericolosa che può portare a tristi conseguenze…come già accaduto in passato.
I riferimenti al Boscolo come al Ramotti nelle quartine sono presenti, il nome del Boscolo è facilmente occultabile con doppi sensi, ma siamo sicuri che sia così necessario capirne il senso? Vicino a versi celebrativi potrebbero infatti trovarsi versi che vaticinano la scomparsa… e dunque? Ritengo che sia saggio non indagare troppo il proprio futuro, con un intento autocelebrativo, perchè il confine fra celebrazione e caduta potrebbe essere sottile.
Spero di aver risposto a tutti 😉

Anonimo
Anonimo
9 anni fa
Rispondi a  Remox

P.Riesz_ Risposta equilibrata ed esaustiva come si conviene tra Scilla (astensione) e Cariddi (polemica); senza infingimenti letterari o logici concordo soddisfatto a quanto esposto.

Anonimo
Anonimo
2 anni fa

Di chi è quella foto in bianco e nero all'inizio dell'articolo?

Remox
Remox
2 anni fa
Rispondi a  Anonimo

Karl Ernst Krafft, di cui si parla nell'articolo.
Saluti.

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