IL “SANTO BARBARO” E IL “PRELATO DI LEON”
Da Aprile 2013 è stata fatta un bel po’ di strada, con 80 articoli pubblicati, per presentare l’opera del Dottor Nostradamus: il Poema Temporale. Credo sia giusto quindi che prossimamente venga pubblicato un piccolo riassunto di quanto scritto fino a questo momento per tracciare le linee guida principali. Il Duca ha seminato vari indizi, tasselli di puzzle, che una volta riuniti insieme propongono un quadro profetico che ci porta ai nostri tempi in prossimità del Trionfo del Cuore Immacolato di Maria. Centurie in versi e dipinti pittorici del Vaticinia Nostradami vengono quindi integrati in un’unica opera poetica che descrive la storia degli ultimi cinque secoli e che ci annuncia gli eventi dei prossimi cinque, quindici, forse vent’anni al massimo.
Abbiamo parlato della guerra che sorge dal Medioriente con l’apice del risveglio islamico, della crisi sociale ed economica che colpirà l’Occidente favorendo rivolte di massa e il ritorno di modelli politici comunisti, dell’invasione che la Russia in allenanza con l’Islam porterà in Europa, della Tribolazione che colpirà la Chiesa e direttamente la figura dei papi. Abbiamo ipotizzato che il successore di Francesco sia l’attuale Primate delle Gallie e che anche per lui il destino sia assai doloroso. In ultimo, da questa grande crisi umana, accompagnata da sconvolgimenti naturali e grandi Segni dal Cielo, emergerà la figura del Grande Monarca che ristabilirà pace e concordia per un determinato periodo di tempo. Solo in seguito l’umanità riprenderà le proprie vie autodistruttive che annunceranno l’avvento dell’Anticristo.
Ma questa parte della storia non è compresa nel Poema Temporale, forse perchè ad essa sono dedicate le profezie in prosa di cui Nostradamus ha parlato nell’Epistola al figlio Cesare e che ancora non sono venute alla luce, forse cripticamente nascoste all’interno delle stesse quartine e sestine.
Ma la storia del Grande Monarca invece è annunciata con dovizia di particolari e in futuro nel parlerò come il capitolo conclusivo del Poema Temporale. A quel punto, una volta presentate tutte le sezioni che compongono l’ultima parte dell’opera, potremo soffermarci solo ed esclusivamente all’attesa e alla verifica del passaggio dell’Onda Temporale.
In questo articolo invece credo sia giusto soffermarci un momento ancora sulla Tribolazione della Chiesa e sulla figura del successore di Francesco. Presentando alcune quartine che nell’ordinamento cronologico concludono il Proemio del ‘900, parlando di Chiesa, guerra e Grande Monarca.
Ci si potrebbe chiedere per quale motivo anche nella sezione del ‘900 il Duca voglia gettare lo sguardo verso la fine del tempo da lui preconizzato. E la risposta è contenuta nella struttura stessa dell’opera. Lo strumento utilizzato da Nostradamus per i suoi calcoli matematici che sono alla base dell’ordinamento cronologico è l’astrolabio. In questo strumento vi sono 24 “ore” divise fra giorno e notte e il numero utilizzato dal Duca come riferimento per il calcolo matematico è il 12. Infatti 24 x 12 = 288 ovvero la quartina 88 della Centuria 2, dedicata ai papi del secondo Novecento dove si annuncia al primo verso la scoperta del “grande circuito rovinoso”, la chiave che ordina il ciclo profetico. Il Novecento è formato da un Proemio e da 23 Rami, ovvero 23 “Ore”: ne manca una. Il Nuovo Millennio è formato da un Proemio e da 6 Rami ovvero 6 “Ore”. Ma essendo tutti i Rami fra loro connessi dalla stessa sinusoide vediamo che l’argomento del Ramo I del 2000 continua la fine del Ramo XXIII del ‘900 e quindi funge da congiunzione fra le due sezioni storiche, inenstandosi di fatto nelle vicende belliche Mediorientali degli anni ’90. Per cui il Ramo I del 2000 è anche la 24ma “Ora” della sezione del ‘900. Per cui il ‘900 riacquista le sue 24 “Ore” ed il 2000 ne mantiene 6.
E’ logico dunque che essendo l’Onda temporale la stessa per tutti i tempi questa si possa proiettare anche più in là del dovuto per mostrare la conclusione dell’opera.
Veniamo dunque alle quartine di cui dicevo.
Dal Proemio del ‘900.
1038
Amour alegre non loing pose le siege,
Au sainct barbar seront le garnisons:
Urssin Hadrie pour Gaulois feront plaige,
Pour peur rendus de l’armee au Grisons.
1038
Da Roma regal non lontano posto il seggio,
Al santo barbaro saran le guarnigioni:
Urss in Italia per i francesi che faran da garanzia,
Per paura l’Armata arresa ai Grigioni.
Si tratta di una quartina estremamente interessante che essendo posizionata nel Proemio del ‘900 sembra descrivere la situazione della Chiesa ai tempi del santo barbaro Giovanni Paolo II, dalla Polonia, che verrà garantita dall’equilibrio della Guerra Fredda, da un’eventuale invasione dell’Urss comunista. Notevole il mascheramento della parola Urss con un termine che ricorda la famiglia Orsini. I francesi in questo caso vengono presi come emblema dell’Occidente che garantisce l’equilibrio militare. Il primo verso può letteralmente tradursi come “amore allegro non lontano pone il seggio”. Ma il termine amore come ben sappiamo è anagramma di Roma, sede del papato. Il termine “alegre” è anagramma di “regale”. Il significato dei primi due versi non può apparire nella sua completa chiarezza se non spingiamo lo sguardo all’interno della Tribolazione di cui abbiamo parlato. Sappiamo infatti che il papa lascerà Roma incalzato da rivolte e invasione. Sappiamo che la Russia, il cui simbolo è l’Orso, e che fino a poco tempo fa costituiva il centro dell’Urss, sarà protagonista di questi eventi. Sappiamo che il Grande Monarca sarà francese. Ecco dunque che il quadro si delinea assai più chiaramente.
Chi è il Santo Barbaro? La descrizione calzava bene per il papa polacco. Può andar bene anche per Benedetto XVI che viene dalla Baviera, anche se la trovo meno calzante. Non può assolutamente andare invece per papa Francesco, argentino di origini italiane. Ma calzerebbe a pennello se il papa fosse invece il Primate delle Gallie,vescovo di Lione, Philippe Barbarin. Lo stesso riferimento ai francesi avrebbe ancor più senso.
All’ultimo verso invece abbiamo un paragone storico. Nel ‘600 un esercito francese si arrenderà a una piccola potenza, i ribelli Grigioni, della Svizzera. E’ interessante che siano proprio gli svizzeri ad essere scelti, sia perchè il piccolo esercito pontificio è formato dalle Guardie Svizzere, sia perchè ritengo che la Svizzera possa essere il luogo dove verrà posto il seggio petrino. Inoltre il termine “armee” ben si addice all’Armata Rossa sovietica, ereditata dall’attuale Russia.
Quindi il verso può indicare sia il grande esercito sovietico che non potrà direttamente attaccare il papa (ricordiamo la battuta di Stalin su quante divisioni avesse il papa) sia lo scenario futuro dove dopo l’invasione e la fuga del papa, l’ascesa al trono del Grande Monarca riporterà la vittoria tanto attesa. La quartina potrebbe essere riletta così:
Da Roma non lontano posto il seggio regale (Svizzera?)
Al Santo Barbarin saranno le guarnigioni:
La Russia in Italia ostacolata dai francesi del Grande Monarca,
Per paura l’Armata si arrende alla resistenza.
Tale interpretazione sembra trovare conferma dalla sestina che segue dubito dopo questa quartina nel Proemio del ‘900:
1114
Au grand siege encor grands forfaits,
Recommançans plus que iamais
Six cens & cinq sur la verdure,
La prise & reprise sera,
Soldats és champs iusqu’en froidure
Puis apres recommencera.
1114
Al grande seggio ancora gran misfatti,
Che più che mai saran rifatti,
-605- sul verdeggiare,
La presa e ripresa sarà,
Soldati in campo finchè il freddo compare,
E poi più avanti si ricomincerà.
Il grande seggio è il soglio pontificio, il Vaticano. Sappiamo che vi sarà una grande crisi che colpirà la Chiesa. Il 605 è un codice di ordinamento. Sul verdeggiare, ovvero in primavera, cominceranno le ostilità. L’ultimo verso sembra indicare quel che accadrà dopo il periodo di pace di cui si parla a Fatima.
1154
Six cens & quinze, vingt, grand Dame mourra,
Et peu apres vn fort long temps plouura,
Plusieurs pays, Flandres & l’Angleterre,
Seront par feu & par fer affligez,
De leurs voisins longuement assiegez,
Contraints seront de leurs faire la guerre.
1154
-615- -620- Gran Dama morirà,
E poco dopo per molto tempo pioverà,
Molti paesi, le Fiandre e l’Inghilterra,
Saran da ferro e fuoco tormentati,
Dai vicini lungamente assediati,
Contrari saran di far loro la guerra.
Anche questa bella sestina può tranquillamente descrivere i fatti della Seconda Guerra Mondiale dove la Germania lungamente tormenterà i paesi vicini fra cui le Fiandre e l’Inghilterra. Ed inizialmente questi paesi erano contrari alla guerra contro Hitler. Inoltrela quartina che segue è dedicata all’emersione degli Stati Uniti quale potenza globale che garantirà la pace. Tuttavia, essendo posta alla fine del Proemio, e ben sapendo che la guerra colpirà ancora l’Europa e duramente proprio i paesi indicati nella sestina, non possiamo escludere che vi sia sempre il doppio riferimento. A tal fine credo sia utile intrpretare bene il primo verso che annuncia le ostilità, ovvero la morte della Gran Dama. Può essere una nazione, una istituzione oppure una donna importante. Che possa essere la Regina Elisabetta II? Il 615 e il 620 sono sempre codice funzionali all’ordinamento.
342
L’enfant naistra à deux dents en la gorge,
Pierres en Tuscie par pluye tomberont:
Peu d’ans apres ne sera bled ny orge,
Pour saouler ceux qui de faim failliront.
342
L’Infante nascerà con in gola due denti,
Pietre in Tuscia, non piogge casceranno:
Pochi anni dopo ne verdure ne frumenti,
Per salvar quelli che per fame si perderanno.
Il bambino che nasce con in gola due denti è da sempre uno dei simboli che contraddistinguono l’anticristo. Parole simile vennero usate dalla Madonna a La Salette. La stessa identica quartina, la 342, la ritroviamo nel Ramo IV del ‘900 dove si parla di Hitler, mentre la stessa espressione la ritroviamo nella quartina 207 nel Ramo XVIII dedicato alla guerra delle Falkland Malvinas ad indicare, forse, la dittatura argentina. Dico forse perchè come abbiamo visto quel Ramo è propedeutico a descrivere la figura del papa argentino. Mi sorge quindi il dubbio che quella quartina anticristica possa aver un velato riferimento al pontificato di Francesco.
Comunque sia è più che evidente che nella Tribolazione della Chiesa il Duca dei Tempi voglia vedere all’opera una figura anticristica così come Hitler lo fu per la Seconda Guerra Mondiale. E che sia inoltre un annuncio dell’Anticristo vero, che sorgerà dopo il regno del Grande Monarca.
Per concludere questo post vorrei presentare altre due quartine che sembrano parlare direttamente del Primate della Gallie. La prima è l’ultima del Ramo XXI del ‘900, un Ramo molto particolare, mai pubblicato, poichè attinente alla traduzione e alla divulgazione del Poema Temporale e dunque direttamente dedicato anche ai traduttori con riferimenti molto personali.
Dal Ramo XXI del ‘900 “Le lettere divine”
1047
De bourze ville à la dame Guyrlande,
L’on mettra sur par la trahison faicte
Le grand prelat de Leon par Formande,
Faux pelerins & rauisseurs deffaicte.
1047
Dalla città di Borgo alla Dama Inghirlandata,
Lo si innalzerà per il compiuto tradimento:
Il grande prelato di Leon da Formande,
Falsi pellegrini e rapitori saran disfatti.
I primi due versi sembrano riferirsi ad una figura che verrà incensata per ciò che compirà e che in realtà sarà un tradimento. Oppure il personaggio in questione subirà un tradimento per il quale verrà innalzato, in linguaggio evangelico immolato. Che sia un riferimento a papa Francesco e al martirio? La città di Borgo può essere Roma (Borgo Pio), mentre la Dama Inghirlandata può essere la Madonna. Ma non si possono escludere interpretazioni e riferimenti differenti. Il grande prelato di Leon sembra proprio richiamare il vescovo di Lione. Che dopo questa immolazione, magari del predecessore, venga eletto al soglio pontificio? Formande non ha al momento alcun significato chiaro. Dopo questa elezione comincerà la disfatta per i falsi pellegrini, i traditori, gli apostati che avranno favorito la Tribolazione della Chiesa e dei rapitori, coloro che avranno partecipato direttamente con azioni violente alla persecuzione.
Dal Ramo V del 2000 “La Guerra investe l’Europa”
Presagio 114 Septembre.
Guere de fruits, ni grain, arbres & arbrisseaux,
Grand volataille, procere stimuler:
Tant temporel que prelat leonceaux,
TOLANDAD vaincre. proceres reculer.
Presagio 114 Settembre
Scarsità di frutti, niente grano, albero o arboscelli,
Gran confusione, processi istituiti:
Gran temporale per il prelato del leoncello,
TOLANDAD sconfitto. Processi rigettati.
Il Presagio 114 è nel Ramo dedicato alle rivolte in Europa e alla guerra portata dagli invasori. Sarà un periodo di privazione materiale per via della crisi economica e le rivolte abbatteranno governi e verranno istituiti processi probabilmente sommari con cui si perseguiteranno gli oppositori. La crisi colpirà il prelato del leoncello, che a me pare un ulteriore richiamo al vescovo di Lione. Alla fine il nemico sarà sconfitto e tale nemico sembra celato nella parola evidenziata a caratteri cubitali: TOLANDAD. I più maliziosi potrebbero vedervi un richiamo al socialista Hollande, ma potrebbe appunto trattarsi di una malizia troppo azzardata. La parola è evidentemente importante e potrebbe costituire un anagramma o un qualche tipo di enigma.
In conclusione possiamo dire di aver ulteriormente rafforzato le ipotesi iniziali che vedono la Tribolazione colpire duro la Chiesa e l’Europa e influire direttamente anche sui destini di un probabile successore di papa Francesco identificato nel vescovo di Lione il cardinale Barbarin.
Che poi, come sempre, ad importare veramente è il quadro profetico generale oramai, purtroppo, ben strutturato.
Riguardo alla quartina 1047 i primi due versi si riferiscono ad un prelato? Oppure può essere un comune cittadino?
Ciao
Al momento é difficile dirlo ma é probabile secondo me che sia un prelato.
Cito:
"Ramo XXI del '900, un Ramo molto particolare, mai pubblicato, poichè attinente alla traduzione e alla divulgazione del Poema Temporale e dunque direttamente dedicato anche ai traduttori con riferimenti molto personali."
Quindi? Perche? Cosa intendi dire? Non possiamo leggerlo?
Il Ramo XXI del '900 è un capitolo molto lungo composto da 31 quartine ed una sestina. Ho pubblicato in "La Sindrome del Prescelto" le due quartine che si riferiscono alla scoperta della lapide Domus Morozzo, un'altra l'ho pubblicata qui, un'altra in "Una strana scoperta archeologica". In generale ci sono quartine che danno indicazioni sulla chiave ordinativa scoperta dal Ramotti e altre che parlano dei traduttori. Molte di queste possono essere pubblicate senza problemi. Sicuramente ci sono quartine dedicate al Ramotti e al Boscolo. Tutto il contenuto comunque ruota intorno ai tempi che vanno dagli anni '80 fino al Regno del Grande Monarca, con il destino di questo poema profetico. Probabilmente non sono risparmiate critiche e alcuni versi sembrano essere piuttosto personali nei confronti dei traduttori…quindi a che pro pubblicarle (mi riferisco a queste critiche) al momento? Meglio non fare polemiche d'altronde non aggiungono nulla al tema trattato, magari in un secondo momento se ne potrà parlare.
Conosco un Borgo (diminutivo che non voglio scrivere, ma molto vicino a Roma) dove si trova una persona "stranamente" perseguitata. C'è un odio contro "quell'insignificante" che mi lascia molto perplesso. Soprattutto considerando chi lo perseguita e dal numero di anni. Per non parlare poi dell'omertà del paese e dintorni.
Per questo ho chiesto se poteva essere un comune cittadino.
qualche informazione in più,
chi è quest'uomo?
che fa?
chi sembra perseguitarlo?
come si chiama questo borgo?
Capisco, ma considera che da Borgo studiava e scriveva il Ramotti. Il termine è comunque usato spesso per indicare Roma.