L’APOCALISSE DEL DUCA DEI TEMPI
(Prima Parte)
L’epistola al Re Enrico II è una vera e propria Apocalisse dove il veggente attraversa i principali eventi che si verificheranno nel mondo a partire dal XVIII secolo fino alla battaglia con l’Anticristo. Se volessimo prima di tutto fare un parallelo con l’Apocalisse di Giovanni potremmo dire che l’estensione temporale di questa epistola arriva fino alla sconfitta della Bestia e all’inaugurazione dei “1000 anni felici” sulla Terra. Il linguaggio utilizzato, per quanto in prosa, è comunque improntato all’ermetismo e al desiderio di descrivere gli eventi con una certa confusione, ma lasciando indizi e dettagli che in qualche modo permettessero di seguire un “fil rouge” per identificarli. Come ho detto nei precedenti articoli ci faremo aiutare in questo percorso dall’altra Apocalisse, quella dettata dalla Madonna a Melania a
L’Epistola è suddivisa in due parti principali scandite da due diverse cronologie bibliche. Il significato di queste cronologie è tutt’ora oscuro, ma probabilmente si tratta di indizi matematici per cercare di seguire la cronologia impostata dal veggente e annunciata anche nell’Epistola al Figlio Cesare. Vi sono inoltre delle indicazioni astrologiche che tuttavia tralasceremo in quanto lo scopo di questo scritto è verificare la sequenza degli eventi così come descritta a
Innanzitutto è bene stabilire che così come l’Epistola al Figlio Cesare è in realtà indirizzata a coloro che si cimenteranno nei tentativi di interpretare e decrittare l’opera, l’Epistola al Re Enrico II è indirizzata al Grande Monarca preconizzato da tante fonti profetiche. Un discendente dei Capetingi, secondo il ramo dei Borbone, che riacquisterà il trono e stabilirà un periodo di pace e prosperità in Europa e nel mondo, prima della dissoluzione che porterà alla venuta dell’Anticristo.
E’ a questo Re che il grande veggente parla e confida i suoi segreti poiché con tutta probabilità è nel suo tempo, che anticipa la grande battaglia, che il segreto delle Profezie di Nostradamus verrà totalmente scoperto. Non solo, ma è mia opinione che tale periodo sia alquanto prossimo in quanto l’opera di decifrazione è molto vicina al suo compimento e ha visto nel ‘900 alternarsi vari autori che hanno dato i loro più che validi contributi per raggiungere la meta. Fra questi cito il Boscolo, Patrian e soprattutto Ramotti. Tuttavia è necessario che ci si scrolli di dosso quella che io chiamo la “Sindrome del Prescelto” ovvero la tentazione di considerarsi come unico depositario del segreto nostradamico che ha colpito tanti nel corso dei secoli. L’Opera del Duca dei Tempi è scritta per gli uomini tutti e dunque è a loro che è destinata. Inoltre, al di là dei meriti di ciascun interprete che più o meno hanno contribuito a rendere l’opera più chiara, tutti sono ingranaggi della stessa ruota del Destino che compare nello stemma araldico di Nostradamus. Pertanto il veggente ben sapeva che a scoprire e rivelare al mondo il suo segreto sarebbe stata una vera Prole proprio come la prole del veggente che vantava ben otto figli.
Vediamo dunque di addentrarci nei meandri dell’Apocalisse del Duca dei Tempi.
ALL’INVITTISSIMO
POTENTISSIMO E CRISTIANISSIMO
ENRICO II
RE DI FRANCIA
DA MICHEL NOSTRADAMUS
SUO UMILE E DEVOTISSIMO SERVO
E SUDDITO
VITTORIA E FELICITA’
(I) Per quella sovrana Visione che ho avuto, o Cristianissimo e Vittoriosissimo Re, dopo che il
mio volto era stato a lungo offuscato si presenta al cospetto della Deità della Vostra
incommensurata Maestà, da allora sono sempre stato abbagliato, e mai desistetti d’onorare e di
venerare degnamente quel giorno in cui per la prima volta mi presentai davanti ad essa come ad una
speciale Maestà tanto umana.
(II) Ora cercavo qualche occasione con la quale poter manifestare la mia bontà d’animo ed il
mio franco coraggio, attraverso quel mio potere, onde farmi ampliamente conoscere dalla Vostra
Serenissima Maestà.
(III) Da un lato mi sembrava azzardo impossibile, ma il mio singolare desiderio e la mia tanto
lunga adombrante attesa, mi hanno improvvisamente illuminato e portato davanti al Supremo
Occhio del primo Re dell’Universo; (IV) ho dubitato a lungo a chi avrei dedicato queste tre ultime
Centurie delle mie Profezie, che completano il migliaio , (V) e dopo aver a lungo riflettuto, con
audacia temeraria mi sono indirizzato alla Vostra Maestà, non essendo di ciò stupito, come dice
l’autorevole autore Plutarco nella Vita di Licurgo, come coloro che vedendo doni e offerte che si
offrivano per sacrificio ai templi degli dèi immortali di quel tempo, e per timore che non fossero
troppo adeguati in quanto a spese e valori, non osavano presentarsi ai templi.
(VI) Ciononostante, vedendo il Vostro splendore Regale accompagnato da una umanità
incomparabile, mi sono indirizzato a voi non come ci si indirizza ai re di Persia, dai quali non era
affatto permesso andare né tantomeno avvicinarsi.
(VII) Ma ad un Principe assai prudente e saggio ho consacrato i miei calcoli notturni e Profetici,
composti con spontaneo intuito accompagnato da furore poetico piuttosto che da una regola poetica;
(VIII) la maggior parte dell’opera è composta ed accordata secondo calcoli astronomici ,
corrispondenti agli anni, mesi, settimane di regioni, contrade e della maggior parte delle città e
cittadine di tutta l’Europa, comprese parti dell’Africa e parte dell’Asia con il cambiamento delle
regioni che si avvicinano a questi climi, composti da una naturale caratteristica: (IX) qualcuno
risponderà che dovrà infliggersi un castigo essendo il «ritmo» facile tanto quanto è difficile la
comprensione del senso (delle profezie). E per questo, umanissimo Re, la maggior parte delle
quartine profetiche sono tanto intricate, che non si riuscirebbe a darne una traccia o una
interpretazione, (X) sperando tuttavia di lasciare per iscritto gli anni, le città, le cittadine, le regioni
in cui si realizzerà la maggior parte (di esse) anche dell’anno 1585 e
che è il 14 marzo 1557, (XI) andando ben oltre fino agli avvenimenti che si verificheranno dopo
l’inizio del settimo millennio profondamente calcolato, (XII) fintanto che il mio calcolo astronomico
ha potuto estendersi con altro genere di sapienza, dove gli avversari di Gesù Cristo e della sua
Chiesa cominceranno a pullulare più numerosi; (XIII) tutto ciò è stato calcolato e composto in
giorni e ore d’elezione, disposti quanto più esattamente mi è stato possibile.
In questa introduzione abbiamo subito alcuni dati interessanti. Innanzitutto il veggente afferma convintamente di aver messo per iscritto gli eventi che accadranno negli anni in varie regioni del mondo, ma di averlo fatto in maniera tale da rendere volutamente poco comprensibile il testo. Eppure il fatto che l’opera sia stata pubblicata significa che essa verrà decrittata ed il senso capito. Vengono poi stabilite delle date particolari, il 1585 e il 1606, fino a dopo l’inizio del settimo migliaio quando i nemici della Fede cominceranno a pullulare più numerosi. Come abbiamo detto all’inizio di questo blog, tutte le date (anni) che sono state inserite nelle profezie in versi sono in realtà un mascheramento di codici matematici funzionali all’ordinamento cronologico delle quartine e sestine. I passi di questa tabella base di ordinamento sono 960 e contengono i puntamenti per l’estrazione delle quartine e il loro inquadramento per argomento e per Giubileo (50 anni) di secolo. Per esempio i puntamenti per i Rami (capitoli) del ‘900 vanno dal numero 580 all’850. Le due date inserite nell’Epistola non hanno visto accadere nessun evento degno di nota, ma se le consideriamo come dei codici, proprio come per le date delle quartine, allora il discorso cambia. Nostradamus dice chiaramente che le sue profezie partono dal suo tempo presente, nel XVI secolo, e quindi dal 1557 indicato, passano per gli eventi del 585 e del 606 per arrivare a dopo l’inizio del settimo migliaio. Notiamo subito che i suddetti codici possono leggersi da sinistra a destra o da destra e sinistra e rimanere invariati. Pertanto non vi è dubbio di riferimento. Il 585 punta ed estrae le quartine della I Guerra Mondiale e
Dal Prologo del’900 e del 2000
602
En l’an cinq cens octante plus et mois
On attendrà le siècle bienestrange
En l’an sept cens et trios cieux en tesmoings
Que plusieurs regnes un a cinq feront change
602
Nel 580 del più e del meno (alternanza dei cicli sinusoidali per l’ordinamento)
Comincerà il secolo ben strano
Al 703 i cieli fan testimonianza
Che molti regni da uno a cinque faran cambiamenti.
Comincia il ‘900 e molti regni subiranno profondi cambiamenti. Con
Dal Proemio del ‘900
1125
Six cens et six, six cens et neuf.
Un Chancelier gros comme un boeuf,
Vieux comme le Phoenix du monde,
En ce terroir plus ne luyra
De la nef d’oubly passerà
Auc champs Elisiens faire ronde
1125
606,609
Un Cancelliere rozzo come un bove
Vecchio come
Su questa terra più non brillerà
Dal ponte di comando passerà
Ai Campi Elisi dell’oblio a marciare in tondo
Il Cancelliere Hitler verrà sconfitto e dal comando passerà all’oblio, dalla parata ai Campi Elisi a Parigi ai Campi Elisi dell’Ade a marciare in tondo.
Il settimo migliaio, al di là di tutti i calcoli possibili per individuarne il reale significato, richiama direttamente il millenarismo e le dottrine di Gioacchino da Fiore. Abbiamo già visto come nel codice Vaticinia Nostradami le immagini pittoriche più antiche siano ispirate alla fonte profetica di Gioacchino e ben sappiamo che Nostradamus le ha utilizzate come sua propria fonte di ispirazione, probabilmente per la sua intera opera profetica. Secondo Gioacchino da Fiore vi sono tre ere: la prima è l’era del Padre della durata di 4000 anni, poi quella del Figlio di 2000 anni infine quella dello Spirito Santo di 1000 anni richiamati anche nei “1000 anni felici” dell’Apocalisse di Giovanni. Secondo tale dottrina il settimo migliaio, ovvero il settimo giorno del riposo, comincia nel 2000 Dopo Cristo. Pertanto Nostradamus afferma che le sue profezie si estendono dal
(XIV) E il tutto Minerva libera et non infura , contando quasi tanti avvenimenti del tempo futuro
quanti delle età passate, ivi comprendendo il presente e ciò che con il passare del tempo di tutte le
regioni si riconoscerà accadere esattamente come è scritto, senza mescolare nulla di superfluo,
benché si sia soliti dire: Quod de futuris non est determinata omnino veritas .
(XV) È proprio vero, Sire, che per mia naturale facoltà intuitiva trasmessami dai miei avi, non
posso presagire tramite le mie forze, ma aggiungo e accordo a quella naturale facoltà con il mio
lungo calcolo libero l’anima, lo spirito e il coraggio da ogni inquietudine, ansia e malumore, con il
riposo e la tranquillità dello spirito.
(XVI) Tutto questo è concordato e presagito su tripode aeneo .
(XVII) Benché siano in molti ad attribuirmi sia ciò che mi appartiene, sia ciò che non mi appartiene,
Dio solo Eterno che è lo scrutatore degli ardimenti umani, il buono, il giusto, il misericordioso, è il
vero giudice ed è Lui che prego di volermi difendere dalla calunnia dei malvagi, (XVIII) che
vorrebbero in modo altrettanto calunnioso scoprire la causa per cui i Vostri antichissimi progenitori
Re di Francia hanno guarito dalle scrofole e come quelli di altre nazioni hanno guarito dal morso
dei serpenti e altri hanno avuto una certa facoltà e predisposizione all’arte della divinazione: e altri
casi che sarebbero lunghi da riportare.
(XIX) Ciononostante per coloro ai quali la malvagità dello spirito maligno non sarà repressa
attraverso il corso del tempo, dopo la mia morte terrena varrà più il mio scritto che me vivente ;
(XX) tuttavia se fallirò nel mio calcolo degli anni, non potrà essere per la volontà di alcuno.
(XXI) Piacerà alla Vostra Maestà più che imperiale, di perdonarmi, dichiarando davanti a Dio ed ai
suoi Santi, che non ho alcuna pretesa di mettere per iscritto, in questa Epistola, niente che sia contro
la vera fede Cattolica, nel riferire i miei calcoli astronomici secondo il mio sapere: (XXII) gli spazi
dei tempi dei nostri antenati sono tali, rimettendomi al giudizio più corretto, che il primo uomo
Adamo visse circa 1242 anni prima di Noè, (XXIII) non contando il tempo secondo i calcoli dei
Gentili, come ha messo per iscritto Varrone: ma solamente secondo le Sacre Scritture, secondo le
debolezze del mio spirito e dei miei calcoli astronomici.
(XXIV) Dopo Noè, dopo lui e dopo il diluvio universale, venne Abramo circa 1080 anni dopo, il
quale è stato un astrologo abilissimo, secondo alcuni, ha inventato le prime lettere caldaiche.
(XXV) Dopo circa 515 o 516 anni venne Mosè, (XXVI) e tra il periodo di Davide e di Mosè, è
passato circa un tempo di 570 anni.
(XXVII) Dopo di che, tra il tempo di Davide e quello del nostro Salvatore e Redentore Gesù Cristo,
nato dall’unica Vergine, ci sono stati (secondo alcuni cronografi) 1350 anni: (XXVIII) qualcuno
potrà obiettare che questo calcolo non è giusto per il fatto che è differente da quello di Eusebio.
(XXIX) E dopo il tempo della Redenzione dell’umanità, fino all’epoca detestabile influenzata dai
Saraceni, sono passati 621 anni circa, (XXX) e da questo punto, circa, in avanti si può facilmente
ricostruire quanto tempo sia passato, se il mio calcolo non è giusto e valido per tutte le nazioni,
(XXXI) per la ragione che tutto è stato calcolato sulla durata del corso degli astri, per associazioni,
per «intuizioni ispirate» in certe ore di abbandono, per intuizioni dei miei antichi progenitori.
(XXXII) Ma la violenza del tempo, o Re serenissimo, richiede che tali avvenimenti segreti non
siano resi noti che tramite sentenze enigmatiche, aventi un solo significato ed un’unica
comprensione, senza che ci sia nessun calcolo ambiguo con più significati: (XXXIII) ma piuttosto
un’offuscata oscurità per mezzo di una naturale ispirazione avvicinandosi alla sentenza di uno dei
milledue profeti, che ci sono stati dopo la creazione del mondo, come dal calcolo e dalle Cronache
Puniche di Joël. Effundam spiritum meum super omnem carnem et prophetabunt filii vestri et filiae
vestrae .
(XXXIV) Ma tale Profezia proveniva dalla viva voce dello Spirito Santo che è
Eterna, unita a quella celeste, ed alcuni di questi predissero grandi e meravigliose avventure.
(XXXV) Io, da questo punto di vista, non mi attribuisco affatto tale titolo, che piaccia a Dio ,
confermo che tutto viene da Dio e a Lui rendo grazie, onore e lode immortale, senza averci aggiunto
la divinazione che proviene a fato, ma a Deo a natura , (XXXVI) per la maggior parte
accompagnata dal movimento dei corpi celesti, tanto che guardando come in uno specchio ardente,
come per mezzo di una visione offuscata i grandi avvenimenti tristi, prodigiosi e le avventure
calamitose che i principali cultori della divinazione rendono vicini.
Il veggente afferma chiaramente che i suoi scritti varranno più dopo la sua morte che quando era in vita e ciò è confermato dallo straordinario influsso che le Centurie hanno provocato su generazioni differenti di uomini tanto da infatuare personaggi come Goethe o come tutti i principali regnanti francesi fra cui il Bonaparte o provocare vere e proprie cacce alle streghe per distruggere questi libri come ai tempi della Rivoluzione Francese o a quelli del comunismo in Russia. Per non parlare della propaganda politica e bellica ai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Segue poi la prima cronologia di cui abbiamo parlato da Adamo fino a Maometto e la spiegazione, più volte dal veggente data, che la principale fonte da cui attingeva per la stesura delle sue profezie era quella proveniente dallo Spirito Santo. Ma tali profezie, ancora una volta, debbono essere velate per non essere conosciute prima del loro compiersi per evitare che gli eventi vengano modificati.
(XXXVII) In primo luogo nei templi di Dio, poi in quelli più legati alla terra si avvicinerà una tale
decadenza, con mille altre avventure calamitose che si conosceranno nel futuro: (XXXVIII) perché
Dio guarderà la lunga sterilità della Gran Dama, che poi concepirà due figli importanti, (XXXIX)
ma essendo in pericolo, quella che gli sarà unito per l’audacia dell’età pur essendo in pericolo di
morte nel diciottesimo anno, non ancor passato il trentaseiesimo, partorirà tre maschi ed una
femmina, e ne avrà due che non ne ebbe mai dallo stesso padre, i tre fratelli saranno talmente
differenti e però uniti e in accordo che le tre o quattro parti d’Europa tremeranno: (XL) per mezzo
del minore
declinate, gli Arabi cacciati. Reami uniti, promulgate nuove leggi; (XLI) degli altri due figli il
primo occuperà i Leoni furiosi coronati, tenendo gli avi sopra le intrepide insegne.
(XLII) Il secondo si spingerà così avanti accompagnato dai Latini che sarà fatta la seconda via
tremante e furibonda al monte di Giove discendendo per salire ai Pirenei e non sarà ridato all’antica
monarchia e ci sarà la terza inondazione di sangue umano, né si troverà per lungo tempo Marte in
Quaresima.
Per
(XLIII) E sarà data la figlia per la conservazione della Chiesa Cristiana, unendosi il suo dominatore
alla setta Pagana dei nuovi infedeli, ella avrà due figli uno fedele e l’altro infedele con il crisma
della Chiesa Cattolica, (XLIV) l’altro che per la sua grande confusione e tardivo pentimento la vorrà
rovinare, saranno tre regioni con estreme differenze di fazioni cioè per spiegare:
Germania e
52 gradi di latitudine e faranno omaggio delle Religioni lontane alle regioni dell’Europa e del
Settentrione di 48 gradi di latitudine, che per primo tremerà per vana timidezza, poi le più
occidentali, meridionali e orientali tremeranno, (XLVI) tale sarà la loro potenza che ciò che si farà
— per conquiste belliche — sarà per accordo ed unione insuperabile; (XLVII) per natura saranno
uguali, ma molto differenti per fede.
Con
(XLVIII) Dopo ciò
primo reso risoluto da colui che ha avuto potere su tutto, dal secondo e dal terzo che estenderà le
sue forze verso la parte orientale dell’Europa ai Pannoni, ove è stato sconfitto e schiacciato, e per
via marina si stenderà verso
annientati: e sarà la setta barbara da tutti i Latini grandemente afflitta e perseguitata.
(XLIX) Poi il grande impero dell’Anticristo comincerà nell’Atila e Zerses a scendere in numero
grande e innumerabile tanto che la venuta dello Spirito Santo procedendo da 48 gradi [altri testi 24
gradi] trasmigrerà scalzando l’abominazione dell’Anticristo: facendo guerre contro il Re che sarà il
grande Vicario di Gesù Cristo e contro la sua Chiesa ed il suo regno per tempus et in occasione
temporis .
(L) Precederà un’eclissi solare, la più oscura e tenebrosa che ci sia stata dopo la creazione del
mondo sino alla morte e passione di Gesù Cristo, (LI) e da quel tempo sino ad ora, e sarà nel mese
di ottobre che qualche grande traslazione sarà fatta, tale che si crederà che la pesantezza della terra
abbia perso il suo naturale movimento e si stia inabissando in tenebre eterne. Precederanno il tempo
invernale e seguiranno subito dopo estremi cambiamenti, mutazioni di regni, con grandi terremoti,
con pullulazione della nuova Babilonia, miserabile figlia, ingrandita a causa dell’abominazione del
primo olocausto, (LII) e durerà soltanto 73 anni, e 7 mesi, (LIII) poi uscirà dallo stelo quella che era
stata così a lungo sterile, procedendo dal cinquantesimo grado, che rinnoverà tutta
Cristiana.
(LIV) Si farà grande pace, alleanza e concordia tra uno dei fanciulli dei fronti sconvolti e separati da
diversi regni: (LV) e si farà una pace tale che rimarrà attaccato al più profondo baratro il suscitatore
e promotore della fazione di guerra per la diversità delle Religioni e sarà unito il reame del
Rabbioso che imiterà il saggio.
(LVI) E le contrade, le città, le cittadine, i regni e le province che avranno lasciato le prime vie per
salvarsi, diventando ancor più prigionieri, saranno segretamente privati della loro libertà e, perduta
la perfetta religione, cominceranno a colpire a sinistra per ritornare alla destra, (LVII) ristabilendo
la santità sconfitta da lungo tempo con la loro antica sacra scrittura,
A quel punto il mondo sarà diviso in due parti e in una di queste dominerà una ideologia anticristica. Questa ideologia sorgerà nel regno di Attila, nell’Europa Orientale e Nostradamus menziona il mese di Ottobre in cui avverrà una maligna e potente rivoluzione. La rivoluzione comunista è conosciuta anche come rivoluzione d’Ottobre, tuttavia non bisogna dimenticare che il veggente spesso fa richiami che attraggono tempi diversi e non è escluso che nel mese di Ottobre avverranno eventi anche maggiori che potranno avere come conseguenze catastrofi naturali. Questo regno dell’anticristo durerà 73 anni e 7 mesi e partendo dal 1917 arriviamo al 1991 quando definitivamente cade l’Unione Sovietica. A quel punto cesseranno le guerre per diversità di ideologie e il regno del Rabbioso sarà unito intendendo la riunificazione della Germania. Il Rabbioso infatti, o uomo dalla aspra lingua come descritto nelle quartine, è Hitler.
Con la caduta del comunismo vi sarà una corsa a ritornare alle tradizioni tipiche di ciascuna terra soprattutto in fatto religioso e di libertà, si perseguiteranno i precedenti esponenti dei regimi comunisti (sinistra) per tornare a destra.
cosicché dopo il grande cane uscirà il più grosso mastino che distruggerà tutto, anche ciò che prima era stato perpetrato, verranno ricostruiti i templi come agli antichi tempi ed il Clero sarà ristabilito al suo primitivo stato, (LVIII) e comincerà ancora la prostituzione e la lussuria, il fare ed il commettere mille misfatti.(LIX) Ed essendo vicina un’altra desolazione, nel momento che quella sarà al vertice della sua dignità, si alzeranno dei Potenti e delle forze militari, (LX) e gli toglieranno le due spade e non gli rimarranno che le sue insegne, (LXI) delle quali per mezzo della curvatura che le attira, il popolo facendole andare dritte e non volendo piegarsi a loro con lo scopo opposto all’autorità tagliente, toccando terra, vorrebbero stimolare fino ciò che nascerà da un ramo della Sterile da lungo tempo, che libererà tutto il popolo dell’universo da quella schiavitù benigna e volontaria, sia rimettendosi sotto la protezione di Marte, sia spogliando Giove di tutti i suoi onori e della sua dignità, per la città libera fondata e situata in un’altra esigua Mesopotamia.
(LXII) E sarà il capo e il governatore gettato dal centro e messo [sospeso] nell’aria, ignorando la
cospirazione dei congiurati, con il secondo Trasibulo, che già da tempo avrà maneggiato tutto.
(LXIII) Allora le immondizie, le abominazioni saranno con grande onta obbiettate e manifestate alle
tenebre della luce offuscata, cesserà verso la fine del cambiamento del suo regno, (LXIV) e i capi
della Chiesa saranno in difetto dell’amore di Dio, (LXV) e parecchi di loro rinnegheranno la vera
Fede, (LXVI) e delle tre sette, quella di mezzo, per i suoi cultori, sarà un po’ messa in decadenza.
(LXVII) La prima totalmente dall’Europa, la maggior parte dell’Africa sterminata dalla terza, grazie
ai poveri di spirito che [essi] adultereranno a causa di una educazione insensata, di una lussuria
libidinosa.
Dopo il crollo del comunismo giungerà un nuovo disordine nel mondo che avverrà dopo che i popoli si saranno abbandonati alle proprie passioni. Ecco che in questa fase entriamo direttamente nei tempi preconizzati a
(LXVIII) La plebe si solleverà, caccerà i seguaci dei legislatori e sembrerà che i regni [siano]
indeboliti dagli Orientali, che Dio Creatore abbia slegato Satana dalle prigioni infernali, per far
sorgere il grande Dog e Dohan che faranno una così grande frattura abominevole alle Chiese, che
né i rossi né i bianchi senza occhi e senza mani non potranno più giudicare e sarà loro osteggiata la
potenza.
(LXIX) Allora sarà fatta ancor più persecuzione alle Chiese di quanta ne sia mai stata fatta.
(LXX) E durante questi fatti dilagherà una epidemia così grande che due terzi del mondo periranno,
(LXXI) tanto che non si riconoscerà gli appartenenti ai campi o alle case e l’erba crescerà più alta
delle ginocchia per le vie delle città: (LXXII) al clero sarà fatta ogni sorta di desolazione, ed i
guerrieri usurperanno quello che sarà ritornato dalla città del sole di Malta e dalle isole Stecadi e
sarà aperta la grande catena del porto che prende il nome del bue marino.
In questo periodo i popoli si solleveranno contro i governanti, le chiese stesse saranno divise e grande sarà la persecuzione come mai prima. Vi sarà inoltre un’epidemia violenta che richiama quella descritta a
(LXXIII) Si farà una nuova incursione sulle spiagge del mare, volendo liberare Castulum dalla
prima ripresa maomettana.
(LXXIV) E non saranno vani i loro assalti e nel luogo che un tempo fu la dimora di Abramo,
saranno assaliti da persone che avranno in grande venerazione i Giovialisti.
(LXXV) E quella città di Achem sarà circondata ed assalita da ogni parte con enorme forza di
soldati.
(LXXVI) Le loro forze marittime saranno indebolite dagli Occidentali.
(LXXVII) Ed a questo regno sarà portata grande desolazione, le più grandi città saranno spopolate e
coloro che vi entreranno verranno compresi nella vendetta dell’ira di Dio.
(LXXVIII) Il sepolcro tanto venerato sarà a lungo esposto alla vista del Cielo, del Sole, della Luna.
(LXXIX) Il luogo sacro sarà trasformato in ovile per armenti piccoli e grandi ed adattato per cose
profane.
(LXXX) Oh! quale calamitose afflizioni colpiranno le donne incinte: (LXXXI) sarà allora dal
principale capo orientale, la maggior parte minacciati dai settentrionali e dagli occidentali vinti e
messi a morte, sconfitti ed i rimanenti in fuga e i [loro] figli di molte donne imprigionati, allora si
compirà la profezia del Real Profeta Ut audiret gemitus compenditorum, ut solveret filios
interemptorum .
(LXXXII) Quella grande vessazione allora sarà operata sui Principi e Governatori dei reami, anche
di quelli che saranno marittimi e Orientali e le loro lingue mescolate in una grande società:
(LXXXIII) la lingua Latina e quella Araba per la comunicazione Punica e tutti questi Re Orientali
saranno cacciati, sconfitti, sterminati, (LXXXIV) non del tutto per le forze dei Re d’Aquilone ed in
prossimità del nostro secolo per mezzo di tre segretamente uniti a cercare la morte e insidiati dalle
reciproche macchinazioni, (LXXXV) il rinnovo del Triumvirato durerà sette anni, cosicché la fama
di quella setta si estenderà ovunque nell’universo e sarà mantenuto il sacrificio della santa ed
immacolata Ostia, (LXXXVI) saranno allora in numero di due i Signori di Aquilone vittoriosi sugli
Orientali e sarà fatto intorno a loro gran rumore e tanto tumulto bellico che tutto l’Oriente tremerà di
paura, per questi fratelli, non fratelli Aquilonari.
Vengono descritti alcuni eventi bellici come conquiste di città su cui spicca Achem che potrebbe essere identificata con Gerusalemme, ma potrebbe trattarsi di
FINE PRIMA PARTE