IL TEMPO CHE CI ASPETTA: LA CONGIUNZIONE DELLE APOCALISSI

scritto da Remox
22 · Mag · 2013

IL TEMPO CHE CI ASPETTA: LA CONGIUNZIONE DELLE APOCALISSI

(Guerra fra Oriente & Occidente)

Dopo aver presentato per sommi capi il messaggio di La Salette (L’Apocalisse della Madre di Dio) e l’Epistola al Re Enrico II (l’Apocalisse di Nostradamus) è giunto il momento di dare un’occhiata più approfondita al periodo storico che stiamo vivendo: da dove veniamo? Dove siamo diretti?

Questa sezione sarà piuttosto elaborata poichè dovremo partire dalle suddette Apocalissi e presentare di volta in volta un’estrapolazione di quartine e sestine nostradamiche attinenti all’argomento. Tale estrapolazione avverrà principalmente dal Prologo del ‘900 e del 2000 che sinteticamente descrive gli eventi del XX e dell’inizio del XXI secolo, dalla parte finale del Proemio del ‘900 dove gli eventi dei due secoli si sovrappongono per poi diramarsi nel futuro, dagli ultimi due Rami (capitoli) del ‘900, il 22 e il 23, che ugualmente trattano del lungo scontro fra Occidente e Oriente e i primi due Rami del 2000.

Come si è capito l’argomento in questione è proprio questo scontro “storico” fra Sole e Luna, Marte e Venere, Nettuno e Diana, Occidente ed Oriente, Croce e Mezzaluna che potremmo far cominciare con il risveglio islamico della rivoluzione iraniana del 1979 e che ancora stiamo vivendo e che ci portano dritti dritti all’intensificarsi di questo scontro che potrà avere ancora una volta in Persia (Iran) il suo epicentro.

Ancora, in seguito a questa sezione, pubblicherò i risultati dell’applicazione di una chiave crittografica all’intero Ramo e non più alla singola quartina o sestina. Tale chiave permette di estrapolare parole “sensibili” da un testo e di collocarle su un piano cartesiamo a formare la sigla M.N. ovvero le iniziali di Nostradamus. Queste iniziali, che ben si prestano alla rappresentazione grafica, costituiscono la sinusoide, l’onda temporale che il veggente ha posto come base del suo lavoro. L’estrapolazione di queste parole, fatta in tre diverse modalità, permette di ricavare un testo riassuntivo dell’argomento del Ramo. E i Rami analizzati saranno principalmente gli ultimi 6 che compongono il 2000 e che concludono questo ciclo della Fenice di 500 anni a partire dal XVI secolo.

Dunque, il periodo che stiamo vivendo è caratterizzato da disordini e sconquassi legati a profondi mutamenti sociali che stanno ridisegnando la geografia socio-politica mondiale. La globalizzazione ha indebolito le economie d’Occidente e messo la classe media in una situazione di perenne pressione. La fiducia nelle istituzioni politiche è in drammatico calo e tali istituzioni, in risposta, sempre più si stanno chiudendo su se stesse. Nel mondo arabo e musulmano negli ultimi trent’anni è in atto un risveglio identitario che se da un lato sta mettendo uno contro l’altro le diverse fazioni islamiche (sunniti e sciiti ma non solo) dall’altro sta facendo aumentare il desiderio di rivalsa nei confronti dell’Occidente. In questa situazione “fluida” dominata da varie crisi concentriche disordinate, ci sono nazioni che stanno cercando di imporre un nuovo ordine basato sull’uso della forza. Pullulano conflitti locali che sembra stiano aspettando il momento di trasformarsi in un unico grande incendio. In questo contesto quindi, in cui in Occidente la crisi sta facendo aumentare lo scollamento sociale e in Oriente il desiderio di rivendicare antichi fasti, si inseriscono La Salette e l’Epistola al Re. Nel messaggio a Melania la Madonna dice:

La Francia, l’Italia, la Spagna e l’Inghilterra saranno in guerra; sangue scorrerà per le strade; il francese combatterà col francese, l’italiano con l’italiano; poi ci sarà una guerra generale che sarà spaventosa. Per un po’ Dio non si ricorderà più della Francia e dell’italia, perché il Vangelo di Gesù Cristo non è più conosciuto. I malvagi sguinzaglieranno tutta la loro malizia; persino nelle case ci saranno omicidi e mutui massacri.

Con il primo fulmineo colpo della sua spada, le montagne e tutta la natura tremeranno di spavento, perché i disordini e i crimini degli uomini stanno squarciando la volta dei cieli. Parigi sarà bruciata e Marsiglia inghiottita; numerose grandi città saranno scosse e inghiottite dai terremoti; tutto sembrerà perduto; si vedranno solo assassinii; si udranno strepito di armi e bestemmie. I giusti soffriranno molto; le loro preghiere, la loro penitenza e le loro lacrime saliranno fino al Cielo e tutto il popolo di Dio chiederà perdono e misericordia e chiederà il mio aiuto ed intercessione. Allora Gesù Cristo, per un atto della sua giustizia e per la sua grande misericordia verso i giusti, comanderà ai suoi angeli di mettere a morte tutti i suoi nemici.
In un colpo i persecutori della Chiesa di Gesù Cristo e tutti gli uomini dediti al peccato periranno e la terra diventerà come un deserto.

Poi, ci sarà la pace, la riconciliazione di Dio con gli uomini; Gesù Cristo sarà servito, adorato e glorificato; la carità fiorirà ovunque. I nuovi re saranno il braccio destro della Santa Chiesa, che sarà forte, umile, pia, povera, zelante, imitante le virtù di Gesù Cristo. Il Vangelo sarà predicato ovunque e gli uomini faranno grandi passi nella fede, perché ci sarà unità tra gli operai di Gesù Cristo e gli uomini vivranno nel timor di Dio.

In queste righe sono contenuti tutti i fatti che Nostradamus narrerà nei suoi ultimi 6 capitoli. Nelle prime righe si prende spunto dai conflitti del Novecento (I e II Guerra Mondiale) per arrivare alla grande guerra generale che sarà accompagnata da catastrofi naturali. Parigi e Marsiglia distrutte e il caos sarà tale che l’umanità non avrà altra speranza che rivolgersi a Dio: In un colpo i persecutori della Chiesa di Gesù Cristo e tutti gli uomini dediti al peccato periranno e la terra diventerà come un deserto.

L’immagine del deserto è tremenda e richiama alla mente una purificazione generale che può venire solo da una grande catastrofe. Da questa catastrofe emergerà un periodo di pace che sarà impersonificato dal Grande Monarca: Un grande Re salirà sul trono e regnerà per alcuni anni. (Dal messaggio che Melania ha inviato al papa Pio IX).

Il tutto avverrà negli anni del 2000 come rivelato da Massimino.

Nel messaggio di La Salette tuttavia non si va nello specifico per quanto concerne questa guerra e i disordini che avveranno nel mondo. In questo Nostradamus è un po’ più preciso:

e delle tre sette, quella di mezzo, per i suoi cultori, sarà un po’ messa in decadenza.

(LXVII) La prima totalmente dall’Europa, la maggior parte dell’Africa sterminata dalla terza, grazie

ai poveri di spirito che [essi] adultereranno a causa di una educazione insensata, di una lussuria

libidinosa.

La setta islamica avrà maggiore influenza rispetto all’ebraica e alla cristiana in quanto vivrà il suo periodo di risveglio di cui tutti noi siamo testimoni. E di tale risveglio non abbiamo ancora visto il suo epilogo. La setta cristiana invece sarà messa in ombra da scandali e divisioni dovuti alla mancanza di fede e al rilassamento dei costumi che porteranno all’apostasia.

La plebe si solleverà, caccerà i seguaci dei legislatori e sembrerà che i regni [siano]

indeboliti dagli Orientali, che Dio Creatore abbia slegato Satana dalle prigioni infernali, per far

sorgere il grande Dog e Dohan che faranno una così grande frattura abominevole alle Chiese, che

né i rossi né i bianchi senza occhi e senza mani non potranno più giudicare e sarà loro osteggiata la

potenza.

I popoli si solleveranno, accadranno rivoluzioni e di tal disordine ne approfitteranno i Re Orientali. Quando si parla di Oriente non dobbiamo pensare solamente al Medioriente, ma considerare anche la Russia. Il ritorno in auge di questa potenza sta infatti ribilanciando i rapporti di forza in quest’area ed impedendo che vengano portate avanti politiche di guerra nei confronti di nazioni come la Siria. E’ evidente che il recupero di un ruolo primario da parte della Russia sta giocando e ancora di più giocherà un ruolo fondamentale nel prossimo futuro in Europa e nel Mondo.

al clero sarà fatta ogni sorta di desolazione, ed i

guerrieri usurperanno quello che sarà ritornato dalla città del sole di Malta e dalle isole Stecadi e

sarà aperta la grande catena del porto che prende il nome del bue marino.

La persecuzione diventerà anche religiosa e le battaglie coinvolgeranno il Mediterraneo. La catena del porto di Marsiglia sarà rotta. Il bue marino è la FOCA così chiamata ancora oggi in Sardegna e in Sicilia e l’antico nome di Marsiglia è Port Phocen. Ancora una volta un infausto destino sembra attendere questa città mediterranea.

Si farà una nuova incursione sulle spiagge del mare, volendo liberare Castulum dalla

prima ripresa maomettana.

(LXXIV) E non saranno vani i loro assalti e nel luogo che un tempo fu la dimora di Abramo,

saranno assaliti da persone che avranno in grande venerazione i Giovialisti.

(LXXV) E quella città di Achem sarà circondata ed assalita da ogni parte con enorme forza di

soldati.

(LXXVI) Le loro forze marittime saranno indebolite dagli Occidentali.

(LXXVII) Ed a questo regno sarà portata grande desolazione, le più grandi città saranno spopolate e

coloro che vi entreranno verranno compresi nella vendetta dell’ira di Dio.

(LXXVIII) Il sepolcro tanto venerato sarà a lungo esposto alla vista del Cielo, del Sole, della Luna.

(LXXIX) Il luogo sacro sarà trasformato in ovile per armenti piccoli e grandi ed adattato per cose

profane.

Castulum è l’antico nome di una città del Sud della Spagna (Castoli) che fu teato di un’importante battaglia della seconda guerra punica fra Roma (Occidente) e Cartagine (Oriente). E’ la stessa zona che fu conquistata dagli arabi nel 700 e in seguito faticosamente riconquistata dalla corona spagnola. Il richiamo a questa battaglia può essere visto sia in senso letterale sia in senso figurato, per analogia. Oggi, se dovessi immaginare una situazione analoga, penserei a Istambul o Costantinopoli (Castolon).

La guerra verrà sia nella Caldea, terra di Abramo, (Mesopotamia) sia in Palestina. I Giovialisti sono seguaci di Giove, ovvero pagani, infedeli. Per analogia, nel linguaggio nostradamico, sono gli islamici.

La città di Achem sarà assalita. E’ curioso che il nome di Achem compaia solo nell’antico scritto “Il Milione” del grande Marco Polo nelle sezione in cui descrive i regni di Sumatra, che si consideravano soggetti al Gran Khan. Il Regno di Achem, con la capitale Achem, era il maggiore fra questi e un importante centro commerciale. I Portoghesi ebbero molta difficoltà ad entrarvi poichè era una città ben difesa, orgogliosa, belligerante e in stretti rapporti commerciali con gli Arabi. Ho sempre pensato che Achem fosse per analogia La Mecca (Mehca) a rappresentare la guerra portata direttamente nel cuore nell’Arabia. A quale sepolcro di riferisce Nostradamus? A quale luogo santo? Personalmente non credo intendesse il Santo Sepolcro poichè, data la sua devozione, lo avrebbe indicato con termini più altisonanti e allo stesso tempo addolorati per la dura sorte. Io credo che parli proprio del luogo santo de La Mecca o comunque un luogo santo islamico.

Tuttavia è chiaro che anche la Palestina e Gerusalemme saranno investiti da questa guerra e a Gerusalemme si trova il Santo Sepolcro.

(LXXX) Oh! quale calamitose afflizioni colpiranno le donne incinte: (LXXXI) sarà allora dal

principale capo orientale, la maggior parte minacciati dai settentrionali e dagli occidentali vinti e

messi a morte, sconfitti ed i rimanenti in fuga e i [loro] figli di molte donne imprigionati, allora si

compirà la profezia del Real Profeta Ut audiret gemitus compenditorum, ut solveret filios

interemptorum .

(LXXXII) Quella grande vessazione allora sarà operata sui Principi e Governatori dei reami, anche

di quelli che saranno marittimi e Orientali e le loro lingue mescolate in una grande società:

(LXXXIII) la lingua Latina e quella Araba per la comunicazione Punica e tutti questi Re Orientali

saranno cacciati, sconfitti, sterminati, (LXXXIV) non del tutto per le forze dei Re d’Aquilone ed in

prossimità del nostro secolo per mezzo di tre segretamente uniti a cercare la morte e insidiati dalle

reciproche macchinazioni, (LXXXV) il rinnovo del Triumvirato durerà sette anni, cosicché la fama

di quella setta si estenderà ovunque nell’universo e sarà mantenuto il sacrificio della santa ed

immacolata Ostia, (LXXXVI) saranno allora in numero di due i Signori di Aquilone vittoriosi sugli

Orientali e sarà fatto intorno a loro gran rumore e tanto tumulto bellico che tutto l’Oriente tremerà di

paura, per questi fratelli, non fratelli Aquilonari.

Gli Orientali saranno vinti e messi in fuga dai settentrionali e dagli occidentali. I reami dei loro alleati saranno ugualmente attaccati e tutti questi re Orientali saranno cacciati, sconfitti, sterminati proprio come raccontato nella fondamentale quartina 181 posta alla fine del Ramo 23 del ‘900 che si propaga nel 2000:

D’humain troupeau neuf seront mis à part,
De iugement & conseil separez:
Leur sort sera diuisé en depart,
Kappa, Thita, Lambda mors bannis esgarez.

Da masse umane nove (nuove) saranno messi a parte

Di giudizio e consiglio separati

La lor sorte sarà divisa in più parti

Kappa, Theta, Lamba morti banditi stroncati.

A sugellare il tutto la Tavola Pittorica numero 60 (58) dei Vaticinia Nostradami:

I simboli in alto sono arcaiche rappresentazioni di lettere greche: kappa, theta, lambda. La prima per i Kaiser della I Guerra Mondiale, la seconda per i Tiranni della II Guerra Mondiale e la terza per i Lunari (Orientali) per la III Guerra Mondiale. Sotto vediamo un calice rovesciato che richiama la lettera “omega” rovesciata e a mio avviso rappresenta la Chiesa (Alfa & Omega)  e la Tribolazione che dovrà affrontare, ma dal calice rovesciato fuoriesce un fiore, un Giglio, il germoglio della rinascita e della speranza. Sotto ancora vediamo un’aquila, simbolo imperiale per eccellenza, che piega la testa in un inchino e porta nel becco un ramoscello d’ulivo. Il preconizzato Grande Monarca (Giglio), recuperato il trono di Francia, pacificherà il mondo.

Gli Orientali verranno sconfitti non solo per le forze Aquilonari (Aquila) ma per le loro reciproche macchinazioni; i principali Re Orientali saranno organizzati in un triumvirato e sconfitti da due potenze Aquilonari (Grande Monarca e Aquila americana?) e la Chiesa verrà rimessa al suo naturale stato.

fino ciò che nascerà da un ramo della Sterile da lungo tempo, che libererà tutto il popolo dell’universo da quella schiavitù benigna e volontaria, sia rimettendosi sotto la protezione di Marte, sia spogliando Giove di tutti i suoi onori e della sua dignità, per la città libera fondata e situata in un’altra esigua Mesopotamia.

Il Grande Monarca uscirà dallo sterile ramo dei Capetingi – Borbone di Francia e ristabilirà “l’Impero Romano” sotto la protezione di Marte (come l’antica Roma) avendo sconfitto i Giovialisti (infedeli) e ripreso la città, finalmente libera, che si trova nella Mesopotamia d’Europa: Costantinopoli.

Il quadro in questo modo è senz’altro più chiaro, ma maggiore chiarezza potrà venire dal dimostrare come il veggente di Salon abbia voluto parlare di questo scontro con i Re Lambda, i Lunari, nel corso di tutta la sua opera e di come i suoi versi siano stati perfettamente inquadrati per argomento e per tempo nei Rami elaborati dal Ramotti.

Commenti

Sottoscrivi
Notificami
guest
0 Commenti
Feedbacks in linea
Vedi tutti i commenti
Share This