LA SINDROME DEL PRESCELTO
La sindrome del prescelto attacca infallibilmente la maggior parte degli studiosi di Nostradamus. Colpisce l’ego umano facendo credere di essere gli unici destinatari dell’opera profetica ed i depositari dei suoi segreti. La sindrome, come è facile immaginare, produce un sensibile aumento del proprio orgoglio e l’autoconvincimento porta l’individuo a tentare strade interpretative sempre più pittoresche pur di rimanere sulla cresta dell’onda e continuare ad essere il prescelto. La sindrome normalmente attacca coloro che in qualche modo si rendono effettivamente partecipi di scoperte importanti, ma tendono a considerare il proprio studio come l’unico esatto e giusto.
Personalmente invece ritengo che pur fra molte differenze tutti i principali studiosi di Nostradamus abbiano dato un loro contributo a rendere l’opera più chiara. Fra tutti ritengo che il Ramotti sia colui che più di altri sia riuscito ad aiutare in questo cammino verso la completa decrittazione delle Centurie proponendo una chiave matematica organica ed efficace nell’ordinare i versi per argomento e per tempo. Ma anche questo lavoro così complesso ed importante è solo un tassello che si aggiunge agli altri a formare un unicum che nel tempo dovrà dare il proprio frutto.
Non siamo ancora giunti a carpire i segreti del veggente di Salon, ma probabilmente siamo vicini. Il tempo del Grande Monarca si avvicina e così lo svelamento dei segreti ultimi.
Il Duca dei Tempi ha mostrato più volte il proprio riconoscimento verso la sua PROLE, ovvero gli studiosi che nel corso dei secoli si sono interessati alla sua opera. Nell’Epistola al figlio Cesare, chiaramente scritta per i suoi interpreti, parla della tarda venuta di questo suo figlio, volendo significare che il segreto delle sue profezie verrà svelato verso il termine del tempo da lui preconizzato. Il nostro tempo. Tuttavia gli interpreti spesso considerano solo i riferimenti al proprio lavoro come quelli validi e sfruttano i versi del veggente per ritagliarsi anche un’immagine pubblica. Non è questa la strada che Nostradamus ha indicato e ci terrà a precisarlo in diversi modi.
LA LAPIDE DOMUS MOROZZO
Negli anni ’70 viene portata a conoscenza dell’opinione pubblica grazie al Boscolo la scoperta della lapide Domus Morozzo (D.M.) ritrovata nell’antica dimora della famiglia Morozzo nei pressi di Torino. La lapide porta un’iscrizione risalente al 1556 che celebra il passaggio di Nostradamus per quelle contrade. Il linguaggio utilizzato è un francese piuttosto grezzo e reinventato con lo scopo di usare quel testo come piattaforma di una chiave crittografica con la quale estrapolare un testo diverso, il segreto nascosto della lapide.
ISS6
NOSTRE DAMVS ALOGE ICI
ON IL HA LE PARADIS LENFER
LE PVRGATOIRE IE MA PELLE
LA VICTOIRE QVI MHONORE
AVRALA GLOIRE QVI ME
MEPRISE OVRA LA
RVINE HNTIERE
La cui traduzione suona così:
Nostradamus alloggia qui
dov’è il Paradiso, l’Inferno, il Purgatorio
Io mi chiamo la Vittoria
chi mi onora avrà la gloria
chi mi disprezza avrà la completa rovina.
Vi sono stati vari tentativi per decrittare il testo e ancora una volta quello più convincente appartiene al Ramotti. Utilizzando una chiave estrapolativa delle singole lettere secondo lo schema della data 1-5-5-6 e 6-5-5-1, cominciando dalla I della data, si ottiene il seguente periodo senza bisogno di alcun anagramma, ma solo di qualche interpolazione di lettere (in maiuscolo quelle estratte e in minuscolo quelle interpolate):
ITALIA hA SERVO Ed E’A TOrino qUi Onore ed AUGE MI VA .
RESTA AI Imi PASsi , fa POI PATrian , Qui Onore AvrA’
E PROLE Ed OnDA A vENIr . I FATI dEL TeMpo HAn dA dIR .
Il primo riconoscimento è al divulgatore della scoperta della lapide e di altre opere del veggente ovvero il Boscolo, a Torino. Carlo Patrian è invece l’autore di un voluminoso testo che riporta un’ottima traduzione delle Centurie e delle Epistole più una serie di commentari di alcuni fra i più importanti studiosi del veggente. Infine abbiamo la PROLE, numerosa come i suoi figli (8 in tutto), che rappresenta una serie di interpreti che dagli anni ’70 in avanti troveranno pian piano il segreto ultimo e fra questi spicca senz’altro il Ramotti. Notevole il fatto che la lapide sia stata lasciata in Italia e che il testo estrapolato sia in italiano, quasi a voler indicare il ruolo primario che questa terra avrà nel dare la meritata gloria al Duca.
Legate a questa lapide vi sono due importanti quartine: la 866 e la 907.
Quand l’escriture D.M. trouuee,
Et caue antique à lampe descouuerte,
Loy, Roy, & Prince Vlpian esprouuee,
Pauillon Royne & Duc sous la couuerte.
Quando l’iscrizione D.M. trovata,In cava antica da lampada discoperta,Legge del Re e Principe Ulpiano provata,Bandiera, Regina e Duce sotto coperta.
Qui ouurira le monument trouué,Et ne viendra le serrer promptement,Mal luy viendra, & ne pourra prouuéSi mieux doit estre Roy Breton ou Normand.
Chi aprirà il monumento trovato,E non lo richiuderà prontamente,Il male lo colpirà e non avrà provato,Se migliore deve essere Re Bretone o Normanno.
La prima quartina descrive la ri-scoperta della lapide e il tempo in cui la si farà parallelamente al lutto per la morte del generale Franco. La 907 invece contiene un monito a colui che aprirà il monumento chiuso. Ma cosa si intende per aprire? Personalmente ritengo che ad aprire la lapide non sia stato il Boscolo, ma il Ramotti. Infatti per aprire una porta c’è bisogno di una chiave o più chiavi. E le chiavi sono state trovate dal Ramotti. Purtroppo ora non è più con noi e non potrà dunque essere testimone se il Grande Monarca atteso sarà Bretone o Normanno. Ma in realtà, grazie alle apparizioni mariane a Kerizinen (Bretagna) e ad altri mistici cristiani, noi già sappiamo che il Re sarà Bretone.
IL REX NUCEUS – IL RE NOCE
Come abbiamo detto accade a volte che il veggente con ironia prenda in giro i suoi stessi interpreti e, seppur rendendo loro onore, li ammonisca sottilmente a non farsi prendere dalla sindrome del prescelto. E’ il caso della Tavola Pittorica 67 (65) dove compare il Rex Nuceus, in italiano il Re Noce (albero di noce), meglio ancora il Renucio (nome del Boscolo). I riferimenti sono sia al nome che al cognome per la somiglianza col Bosco. L’aspetto di questo Re è piuttosto oscuro e sembra allungare verso il testo delle Centurie dei tentacoli pelosi quasi a volersene appropriare. Colui che si ritiene il prescelto, un re, pur essendo un importante interprete, rischia di trasformarsi in una specie di mostro e questo vale per chiunque.
UN PARALLELO FRA NOSTRADAMUS E SIGISMONDO FANTI
E proprio il Boscolo negli ultimi anni è piuttosto attivo nel pubblicare dei volumi riguardanti una delle sue ultime scoperte, ovvero il Triompho di Fortuna dell’italiano Sigismondo Fanti edito nel 1526. Si tratta di un testo ermetico astrologico scritto in versi e contenente sedici Centurie suddivise in quartine, proprio come le Centurie di Nostradamus. Secondo il Boscolo, l’ingegner Fanti fu il vero maestro di Nostradamus e primo ispiratore della sua opera. Avrebbe perfino rivelato nelle sue Centurie che il giovane ebreo Michael era appunto un suo allievo. Non abbiamo la possibilità di concordare o smentire poiché tale testo non è in nostro possesso, ma qualcosa è pur giusto dirla. Le ascendenze ebraiche di Nostradamus fanno pensare alla possibilità che egli ha avuto di aver accesso ad insegnamenti e scritti dei suoi avi improntati alla Kabalah. Non si hanno notizie di suoi contatti diretti con il Fanti ne di incontri con quest’ultimo. Tuttavia la copertina del Triompho di Fortuna ha attirato subito la mia attenzione perché qui le somiglianze, con il codice Vaticinia di Nostradamus, ci sono eccome.
E’ impossibile non notare la somiglianza fra le due immagini. Nel 1526 Nostradamus aveva 23 anni e ancora non erano state pubblicate le sue Centurie. Il manoscritto del 1600, il Vaticinia, non sappiamo quando sia stato composto e non sappiamo quando il veggente abbia disegnato le tavole pittoriche a lui attribuibili. Però è evidente che il Fanti effettivamente ha ispirato il Duca quanto può averlo ispirato il manoscritto di Gioacchino da Fiore che in seguito è stato trasformato nei Vaticinia. Al centro delle immagini vediamo la ruota del tempo e del destino che in Nostradamus compare anche nello stemma araldico ed è la stilizzazione dell’astrolabio, strumento usato per elaborare l’algoritmo matematico dell’ordinamento delle quartine. Nel Fanti abbiamo l’astrolabio vero e proprio che ritroviamo in altre forme nell’orologio della torre di mattoni e quello tenuto in mano dal vecchio inginocchiato. La ruota è azionata da una mano ignota per Nostradamus mentre nel Fanti è una lotta fra la Virtus e la Voluptas, il Bene e il Male. Sul globo un pontefice invecchiato che sembra colpito dai vizi a rappresentare la Chiesa. In Nostradamus, al posto dell’angelo e del demone, della Virtus e della Voluptas, abbiamo il pavone o fenice che rappresenta la resurrezione e il gallo nero che allo stesso tempo rappresenta sia la nazione della Francia, ma anche il demonio (i galli neri erano usati nei riti satanici). La ruota grava sulle spalle di un popolano mentre nel Fanti il globo è sorretto da un affaticato Atlante. A sinistra nel Fanti un uomo nudo sorregge un dado che mostra il numero 6, numero dell’anticristo. In Nostradamus un soldato cristiano è stretto tra le spire di un serpente. Abbiamo poi le città, le acque e le imbarcazioni che le solcano a simboleggiare lo scorrere del tempo e dei fati più altri simboli che è facile riconoscere. Fra questi è interessante vedere come nel Fanti il segno zodiacale messo in maggior evidenza nel globo-astrolabio sia quello dei Gemelli come allo stesso modo avviene nella copertina della prima edizione delle Centurie, dove di fronte al veggente di Salon compare proprio il segno dei Gemelli. Il Ramotti riteneva che a questo segno appartenessero i suoi maggiori interpreti.
E’ possibile che nel Triompho siano contenute altre immagini similari che possano ricondurre a Nostradamus, ma per ora non possiamo dirlo. Quel che si può sostenere è che Nostradamus in qualche modo abbia tratto ispirazione dall’opera del Fanti sia per i disegni, sia per la stesura delle Centurie. Tuttavia era tipico del ‘500 scrivere anche epopee storiche in versi e per di più in quartine come accaduto nel 1527 per descrivere la prima occupazione di Roma.
Personalmente preferisco rimanere semper fidelis al Duca dei Tempi perché ancora non è compiuto il cammino che deve portare a riconoscergli il giusto onore per l’opera da lui composta. Cammino che è necessario fare in umiltà e senza troppi proclami ben intuendo, come detto all’inizio del blog, che ognuno di noi può essere protagonista perché l’onda temporale attraversa gli eventi rendendoci testimoni oculari dello svelamento delle profezie nostradamiche.
Sig.Remox immagino che il titolo dato al presente articolo si rivolga in primis al prof Boscolo e a tutti gli altri interpreti che si sono avvicendati nel difficile compito di decifrazione delle centurie.Dal titolo medesimo Lei si sente escluso,perchè si ritiene un semplice appassionato dell'argomento,e quindi un NON PRESCELTO? Ha mai sentito parlare di una lettera di Nostradamus indirizzata al nunzio di Alessandro Farnese.
Salve,
Il titolo del post è riferito al fatto che molti fra coloro che hanno studiato Nostradamus hanno ritenuto di essere i prescelti o unici depositari del segreto, del tesoro ecc…Boscolo compreso.
In realtà sono tutti ingranaggi della "ruota della fortuna" o "del tempo". Alcuni ovviamente sono stati più importanti di altri ma comunque non gli unici destinatari. Se prorpio vogliamo trovare un erede si tratta secondo me di quel discendente di Enrico II che erediterà la corona degli avi al termine della Tribolazione. Fra gli interpreti come avrà capito ritengo il Ramotti come quello più importante, prove alla mano.
La lettera di cui lei parla è quella citata dal Boscolo dove ritiene di essere identificato come il prescelto. La sindrome di cui apounto parlo. La lettera non è mai stata pubblicata per quanto ne so.
Confermo che il Boscolo è sicuramente citato nell' opera come spesso ho detto, ma come un testimone del veggente, un interprete che, per quanto importante, non è ne il prescelto ne tantomeno lo scopritore del tesoro "per lunghi secoli accumulato".
Questo é il mio pensiero senza polemica.
Un saluto.
Remox perchè nonostante Lei faccia fatica a comprendere gli scritti e le anticipazioni del prof.Renucio Boscolo i mass Media nazionali e internazionali ad ogni avvenimento continuano a cercare interviste a lui e non al Duca dei Tempi?Perchè l'Università Americana scelse per ben cinque anni Boscolo e no il Ramotti per la decifrazione dei testi di Nostradamus? Senza polemica un saluto.
Nick_cola
Salve, nessuna polemica figuriamoci.
Boscolo ha il merito di aver portato Nostradamus in Italia e di aver dato parecchio materiale di studio e confronto. Ha scritto una quantità industriale di libri, ha potuto lavorare per molti anni in "monopolio", ha stabilito legami con editori vari. Senza di lui non ci sarebbero stati gli altri, Ramotti compreso, e nemmeno io.
Ramotti ha cominciato per hobby, quasi per gioco, ha lavorato nell'ombra non per fare previsioni, ma per elaborare una chiave definitiva ed organica. Una volta pronto ha pubblicato solo due volumi dopodichè, purtroppo, è venuto a mancare.
Il Duca dei Tempi è nato per caso, di getto, senza essere pensato o programmato. Ha risposto a un segnale preciso: le dimissioni di Benedetto XVI. E' nato per non far dimenticare il lavoro del Ramotti, unico nel suo genere, e per quanto possibile di portarlo un po' avanti.
E' un piccolo blog, di un autore sconosciuto…i media cercano altro. Un seme piccolo che, alla fine, spero farà germogliare "l'albero".
Un saluto.
Salve Remox torno a rileggerla anche per portare una correzione e una valutazione alle cose che ha scritto.Le parole e i termini che si usano devono a mio avviso apportare anche conoscenza e verità anche alle persone che leggono ma magari sono a digiuno di informazioni. Lei ha parlato del MONOPOLIO che ha avuto Renucio Boscolo in Italia sul personaggio Nostradamus,giusto? Ora Le faccio un elenco di Autori che solo in Italia hanno pubblicato testi sull'argomento(mi scuso se ne dimentico qualcuno): Carlo Patrian, Renzo Baschera, Luigi Cioffi, Lamberti Bocconi, Giuliano Maffei,M.Ferrario A. Pamparana,Massimo Lordi, Daniela Tosi, F.Domenighini,Carmelo Puglionisi,Antonia Bonomi, Ivan Lantos, Luciano Sampietro, Massimo Frisari,Giiorgio Giorgi, Paolo Cortesi,Mirella Corvaja, Flavio Ceradini,Mario Del Gatto,Valerio Evangelisti (risparmio ai lettori anche tutti quelli stranieri che hanno anche pubblicato in Italia).Infine dimenticavo anche Cesare Ramotti.Dov'è allora il MONOPOLIO?Che poi questo tipo di studio si possa iniziare per Hobby,quasi per gioco come ha fatto il Ramotti lo posso anche giustificare vista la lunga lista degli appassionati. Credo che Nostradamus non cercasse proprio questo.Alla fine il seme di cui Lei parla alla fine del suo discorso, diventerà sicuramente un albero,le ricordo però,che c'è un passo della Bibbia che avverte: Guardate l'albero e i frutti che dà.
Nick_cola
Un saluto
Tolti Patrian, Corvaja e Cortesi che forse qualcuno ricorda gli altri probabilmente non li conosce nessuno. Baschera è più che altro un divulgatore più che uno studioso specifico di Nostradamus.
Quando parlo di monopolio intendo la visibilità che l'autore ha ottenuto tramite scritti (molti) e interviste e credo sia un dato di fatto.
Riguardo ai frutti ha ragione ovviamente e d'altronde credo abbia capito a quali frutti personalmente mi riferisca.
Un saluto.
Ci devono essere due modi di intendere il significato del termine "monopolio"perchè vige una strana e spietata regola nella cultura generale ( nello specifico studio Nostradamus) Se non sei citato da Wikipedia non sei nessuno e meno che meno detieni il monopolio.Renucio Boscolo in questo caso non è menzionato…strano?
http://it.wikipedia.org/wiki/Nostradamus
Nick_cola
Ma nel caso specifico dubito che wikipedia sia la fonte più consultata. Google da solo basta e avanza, o no?
Remox visto che c'è una chiave definitiva e organica elaborata dal Ramotti e sviluppata da lei, perché non ha pensato di fare un almanacco come faceva Nostradamus e poi il Boscolo? Sarebbe una verifica per testare il metodo e correggere eventuali errori. Se non sono troppo indiscreto perché usa un nickname mentre tutti gli altri autori si presentano ai lettori con il proprio nome?
Nick_cola
La chiave è del Ramotti, io mi occupo solo di verificare la sequenza delle ultime quartine rispetto al corso degli eventi.
Il mio scopo quindi è di verifica e non di previsione. Gli unici almanacchi sensati sono quelli originali di Nostradamus, in un certo senso l'ordinamento dei rami di per se sono già una specie di almanacco. Nonostante infatti la difficoltà tipica della decifrazione, l' insieme delle quartine da un'immagine abbastanza chiara dei principali eventi dallo scontro con l'Islam alle rivoluzioni in Europa alla caduta della chiesa fino all'ascesa del Grande Monarca. Il controllo è verificabile dal momento che passo passo le quartine sono pubblicate.
Scrivo con un nick perché la mia identità non ha importanza; per me conta solo portare avanti finché sarà possibile il lavoro di Ramotti e dunque la decifrazione dell'opera di Nostradamus.
L'ultimo Matto che afferma di aver capito tutto!!!Vuoi vedere che anche lui fa parte della folta prole descritta dal Ramotti?Remox cosa ne pensi? https://www.youtube.com/watch?v=brQUeIFhIPE
Penso che leggerò il libro per capire meglio. È interessante che abbia usato i geroglifici di Horapollo. Ridurre invece le centurie al solo racconto di Mani Pulite non ha senso alcuno. Cmq meglio leggere…
Ho letto il libro e in effetti è molto confusionario. Tra l'altro il testo originale di Nostradamus è completamente storpiato.
Comunque interessante il tentativo di lettura del testo di Horapollo.
Questo commento è stato eliminato dall’autore.
Mi scusi, ma il suo intervento è incomprensibile.
Non ne avevo dubbi, che non capiva.E questione di apertura di coscienza… Non tutti parlano criticando gli altri….
No, è questione di sintassi e di grammatica. Rilegga il suo intervento…