VATICINIA NOSTRADAMI PARTE SETTIMA Dal trentunesimo al trentaduesimo Pontefice

scritto da Remox
10 · Apr · 2013

VATICINIA NOSTRADAMI  PARTE SETTIMA

Dal trentunesimo al trentaduesimo Pontefice

Benedetto XVI

Joseph Aloisius Ratzinger (2005 – 2013)

De Gloria Olivae – La Gloria dell’Ulivo

  

Attribuzioni: Tavole 65 (63) e 62 (60). Perché due tavole? Difficile dare una risposta, probabilmente perché ci troviamo nel tempo di passaggio dell’onda temporale avvenuta col pontificato di Giovanni Paolo II, ed inoltre per il particolare significato da attribuire al pontificato di papa Ratzinger legato alle sue dimissioni. Per gli anni successivi al papa polacco, il futuro quindi, era necessario marcare più approfonditamente gli eventi legati alla storia di una fase conclusiva della Chiesa. Esistono infatti fra il dipinto (41) di Giovanni Paolo II e i (62) (65) di Benedetto XVI tante altre tavole pittoriche che rimarcano i suddetti tempi di passaggio indicando eventi collaterali che servono ad individuare il tempo, come un segnalibro, in cui il passato cede il passo al futuro. Queste due tavole medievali sono state le basi per dipingere la tavola (22) attribuita a Leone XII e la tavola (34) riveduta, della quale abbiamo già parlato per la possibilità ambivalente di attribuirla a Benedetto XV oppure a Pio IX. Eppure nell’opera dei Vaticinia questi due dipinti più antichi (e restaurati), i medievali, sono collocati non come gli altri all’inizio, ma quasi alla fine dell’opera a rappresentare il penultimo papa della serie. Probabilmente costituiscono un richiamo all’amore di Benedetto XVI verso il recupero della migliore tradizione cattolica manifestata nei simboli e nei riti liturgici. Le due immagini pongono l’attenzione sull’inizio e lo svolgimento del pontificato e sulla sua fine avvenuta per dimissioni. Nell’immagine (65) vediamo il papa assiso sul trono, con l’aquila teutonica sulla tiara, un unicorno rampante aggredire la sua persona e alla destra del pontefice un piccolo paggio protetto e accarezzato. L’aquila teutonica indica la nazionalità tedesca di Ratzinger, l’unicorno rappresenta l’aggressione del mondo anglosassone liberale al papa, sullo scandalo della pedofilia, che ha sconvolto la Chiesa negli ultimi anni e di cui il papa è stato accusato di complicità. Il piccolo paggio protetto è l’emblema della cura e attenzione che Ratzinger ha manifestato verso il problema pedofilia, denunciandone la gravità e promuovendo la tolleranza zero. I peggiori attacchi sul tema pedofilia sono avvenuti negli Stati Uniti d’America, in Irlanda e da un presunto tribunale di giustizia con sede a Londra. La seconda immagine mostra invece un papa che cede la tiara ad un re cervo (questa volta ben riconoscibile rispetto alla tavola 34 riveduta). Non è un caso che questa immagine sia stata attribuita sia a Benedetto XV che a Benedetto XVI. La prima attribuzione (che io tuttavia non ho raccolto) era un diretto riferimento a papa Ratzinger e alle sue dimissioni. Il cervo andino è simbolo nazionale del Cile e il suo habitat si estende nelle Ande del Cile e soprattutto nei territori d’Argentina. I papi che cedono la tiara nelle tavole (31) (34) e (62), dove il (62) è il doppio di (31), hanno tutti l’aspetto ascetico di monaci. Ed è l’unico esempio in tutto il manoscritto. Il motivo è semplice: se per Pio IX si richiama la perdita del potere temporale della Chiesa ed il ritorno ad una missione più strettamente spirituale, per i successori è un diretto richiamo al nome da pontefici scelto in onore di San Benedetto, il Monaco per eccellenza, Patrono d’Europa (Ratzinger è stato anche arcivescovo di Monaco di Baviera). Non solo… Benedetto XVI è il primo papa dopo secoli ad aver di spontanea volontà rinunciato al ministero petrino e l’unico altro caso simile è quello di Celestino V, che era appunto un monaco benedettino. Nell’immagine vi è certamente un richiamo a questo ricorso storico. E anche nella profezia di S. Malachia noi vediamo che il primo papa della lista è Celestino II che porta il nome del primo papa del gran rifiuto, Celestino V, mentre l’ultimo motto profetico, prima della profezia di Petrus Romanus, è il de Gloria Olivae di Benedetto XVI, ultimo papa del gran rifiuto.

Per concludere, l’Ulivo del motto profetico di S. Malachia è il simbolo dei monaci olivetani, che fanno parte dell’Ordine Benedettino. Inoltre papa Ratzinger è nato nel Sabato Santo di Pasqua, festività posto sotto il segno dell’Ulivo.

Francesco

Jorge Mario Bergoglio (2013 –

In persecutione extrema Sanctae Romanae Ecclesiae sedebit Petrus Romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus; quibus transactis, civitas septicollis diruetur, et Judex tremendus iudicabit populum suum. Finis. – Durante l’ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà Pietro Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dai sette colli sarà distrutta ed il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Fine. 

                                                                                              

 

 

Attribuzioni: Tavole 76 (74) e 77 (75) nella prima tavola si vedono re, sacerdoti, vescovi, cardinali riuniti intorno alla figura di un monaco che si regge su un bastone che ha in mano un pastorale a forma di croce di Lorena o benedettina (vedere sopra) che lo porge a un papa che sembra riluttante ad accettarlo. In questa immagine sono descritti i due conclavi del nuovo secolo, quello del 2005 e quello del 2013. Nel primo di questi fu eletto Benedetto XVI e suo “avversario” fu Bergoglio. Quest’ultimo, da come raccontano le cronache, quasi in lacrime pregò i suoi sostenitori di indirizzare i voti verso Ratzinger, che tra l’altro era il candidato votato dallo stesso Bergoglio. Il cardinale argentino non voleva che il suo nome venisse utilizzato per stoppare la candidatura del cardinale tedesco. Ma nell’immagine vediamo che il monaco (Benedetto), ex arcivescovo di Monaco di Baviera, che cammina sorreggendosi ad un bastone, pone il pastorale benedettino nelle mani del successore, in segno di continuità. Le dimissioni di Benedetto XVI sono state date, per ammissione dello stesso papa emerito, per dare una guida forte e salda alla Chiesa.

Nella seconda immagine, a conferma delle difficoltà che la Chiesa vivrà in questo periodo, vediamo il papa con il pastorale benedettino dinanzi al popolo. Il pastorale prende fuoco, libri (sacri) sono a terra, insieme a due dadi che indicano il numero 6, simbolo del maligno. Il popolo mostra atteggiamenti variegati e confusi: chi volta le spalle, chi sembra disinteressato, chi sembra ambire al pastorale (forse donne).

A suggello di questa parte di elaborato, per le ultime due immagini che ci proiettano dal presente al futuro, pubblico di seguito quattro quartine che, inserite nel tempo presente e futuro secondo la chiave ordinativa scoperta da Ottavio Cesare Ramotti, sono da attribuirsi a mio avviso all’attuale pontefice:

Dal Prologo del ‘900 e del primo cinquantennio del 2000:

L’anno 1609 il Romano Clero

All’inizio dell’anno farà elezione

Preso dalla Compagnia di un grigio e nero

Che mai ve ne fu un (pontificato) così difficile

L’anno 1609 è un artificio poetico che trasforma in data un codice che serve all’ordinamento delle quartine, il 609. Papa Francesco è eletto il 13 Marzo, all’inizio dell’anno dopo le dimissioni di Benedetto XVI avvenute a Febbraio. La Compagnia con C maiuscola è un chiaro riferimento alla Compagnia di Gesù, l’ordine di appartenenza del cardinal Bergoglio, così come il colore nero, identificativo dell’ordine. Il grigio, o bianco iscurito, bianco non più bianco, è un riferimento al papa dimissionario. Importante l’ultimo verso, poiché la parola originale usata dal veggente di Salon, che ho tradotto con “difficile”, è “maling”. In francese questa parola non esiste, perciò è un costrutto letterale di Nostradamus con un significato apparente ed uno nascosto. Le parole che esistono sono: malin – maligne – malingre. I significati variano: maligno, malvagio, furbo, scaltro, intelligente, malizioso, complesso, difficile, gracile. Ho scelto quello che più si adattava al personaggio in questione e al tempo preconizzato considerando non la sola quartina, ma l’insieme del quadro profetico. Tuttavia molto più importante è il significato nascosto; maling è una parola costruita con il motto papale di Bergoglio: Miserando Atque eLIGeNdo. Prendendo la prima lettera delle prime due parole latine e le lettere maiuscole della terza otteniamo la parola Maling. Considerando l’enorme varietà dei motti episcopali fra i papi predecessori, i cardinali e i vescovi è da escludere che si tratti di una coincidenza: le coincidenze semplicemente non esistono. Il calcolo delle probabilità ci assicura la correttezza dell’attribuzione. La quartina va riletta in questo modo:

Al codice – 609 – il Romano Clero

All’inizio dell’anno farà elezione

Da un grigio (papa emerito) preso dalla Compagnia di un nero (gesuita)

Mai vi fu un (pontificato) così difficile, il Miserando Atque Eligendo.

Dal Prologo del ‘900 e del primo cinquantennio del 2000 quartina subito seguente la precedente:

In questo mondo da nascosta ancella nato

Due volte innalzato per ferali novelle

Entro il nemico sarà imprigionato

Condotto poi da Maling a Bruxelles.

La nascosta ancella è una licenza poetica per indicare una nazione. Nascosta in quanto lontana, ai confini del mondo…l’Argentina di Bergoglio. Il secondo verso è in divenire, ma la prima ferale novella può essere la nomina a pontefice. Il terzo verso indica un possibile aspetto della tribolazione, ovvero persecuzione e prigionia. Come avvenuto ad esempio ai tempi di Napoleone il papa rischia di venir portato via da Roma verso l’Europa centro-settentrionale. Tuttavia Bruxelles è anche sede delle Istituzioni Europee e non è da escludere che si intenda proprio uno scontro con l’Europa laica e massonica che ha le sue basi a Bruxelles. Maling, originariamente da Ramotti, è stata tradotta col nome di un’altra città belga: Malins, ma secondo me si riferisce sempre al motto del papa, per identificarlo.

Dal Proemio del Terzo Millennio:

25-549

Non della Spagna, ma dell’antica Francia

Colui che sarà eletto per la tremante navicella

Col nemico sarà fatta intesa,

Che dentro il suo regno sarà peste crudele.

In questa quartina con un gioco di parole fin troppo facile e ghiotto per un enigmista come Nostradamus si indica il nome del papa. Non della Spagna, ma dalla Francia viene questo nome e infatti da Franceau a France il passo è breve, così come lo è da Francia a Francesco. In realtà il veggente è ancora più preciso: nome dell’antica Francia. Il nome Francesco deriva infatti dal termine “Franch” che in lingua antico-germanica significava “libero” e il cui nome prese il popolo dei Franchi che costituirono il primo nucleo della Francia… E’ proprio dall’antica Francia che è venuto il successore di Benedetto XVI. La barca del pescatore Pietro è tremante per via dei venti di crisi che soffiano contro la Chiesa dal di fuori e dal di dentro.

Gli ultimi due versi possono indicare eventi che riguardano la Chiesa oppure eventi che riguardano altre nazioni. Si parla di un’intesa con un nemico e di peste crudele, ovvero crisi politica, sociale, economica o religiosa.

Dal IV Ramo (quattro su sei più il proemio) del Terzo Millennio:

4-486

Il grande Prelato, un giorno dopo il suo sogno,

Interpretato al contrario il senso:

Dalla Gascogne gli sopravverrà un monaco,

Che farà eleggere il grande prelato di Sens.

Ho già avuto modo di commentare questa importante quartina al tempo delle dimissioni di papa Ratzinger e all’elezione di Francesco, perciò sarò breve. Il primo verso si riferisce al sogno profetico di S. Pio X su un papa con il suo stesso nome che avrebbe abbandonato Roma camminando sui cadaveri dei preti, si sarebbe rifugiato in un posto sicuro e nascosto dove per qualche tempo sarebbe vissuto in serenità per poi morire di morte crudele. Il secondo verso si riferisce all’interpretazione letterale del sogno che è sbagliata. Il papa con lo stesso nome di Pio X (Giuseppe Melchiorre Sarto) è Benedetto XVI (Joseph Aloisius Ratzinger) che ha lasciato Roma mediante le dimissioni. I cadaveri dei preti sono l’immagine della sporcizia nella Chiesa affogata negli scandali che sono aumentati sotto il pontificato di Ratzinger. “De la Gascogne” (in lingua originale) è invece un’ anagramma di Cas Gandol, Castel Gandolfo, luogo di rifugio del papa emerito al momento dell’elezione di papa Bergoglio. Il monaco che succede a S. Pio X e avente lo stesso nome è appunto l’ex arcivescovo di Monaco di Baviera, Benedetto XVI, da S. Bendetto monaco. Farà eleggere il grande prelato di Sens, antica sede vescovile francese, vicino Parigi. Ma il grande prelato di Francia è in realtà Francesco. La quartina va riletta così:

Il giorno dopo il sogno del Grande Prelato, (Papa Pio X)

Ne è stato interpretato al contrario il senso,

Gli succederà un monaco che da Castel Gandolfo (Benedetto XVI)

Farà eleggere il grande prelato di Sens. (Francia – Francesco)

Ovviamente molte altre sono le quartine che andrebbero analizzate, e col tempo anche questo diventerà possibile. Il prossimo elaborato riguarderà ancora i Vaticinia Nostradami con le Tavole Pittoriche mancanti che descrivono eventi temporali specifici di alcuni pontificati.

9 Aprile 2013

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Anonimo
Anonimo
1 anno fa

Caro Remox, nella tavola 76 hai invertito i ruoli dei due Papi. BXVI è quello con la tiara che cede il pastorale ad un francescano (Bergoglio ovvero Francesco). BXVI sembra consolato (o spinto a cedere la tiara) da alcuni uomini di Chiesa. Francesco, invece, si volge verso re e principi (poteri temporali e mondani) che sembrano indirizzarlo e consigliarlo….da notare che il bastone con cui si regge il francescano sembra indicare il problema alla gamba che ha Bergoglio, che è sciancato.
Alex

Remox
Remox
1 anno fa
Rispondi a  Anonimo

Potrebbe essere anche come dici tu, tuttavia sembra esserci consequenzialità fra le due tavole, la 76 e la 78; il pastorale è lo stesso e il volto del papa anche. Questo mi fa propendere per l'altra interpretazione, ma ovviamente tutto può essere.

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