Le dimissioni di Benedetto XVI
Ipotesi sulla Fine dei Tempi
Una delle quartine nostradamiche che ha suscitato spesso l’interesse degli studiosi di profezie che trattano di Chiesa e papi è la numero 86 della Centuria IV. La quartina recita così:
4-VI.86
Il grande Prelato, un giorno dopo il suo sogno,
Interpretato al contrario il senso:
Dalla Gascogne gli sopravverrà un monaco,
Che farà eleggere il grande prelato di Sens.
E’ stata più volte attribuita all’elezione di un papa francese, estremamente importante nella storia delle profezie cattoliche in quanto tale papa avrà il compito di riformare la Chiesa e il mondo, coadiuvato da un Grande Monarca anch’egli francese e discendente di San Luigi IX. La profezia di un grande regnante proveniente dalla Francia è in realtà molto antica e risale a prima dell’anno 1000.
Tale pontificato dovrà evidentemente confrontarsi con gravi problemi e dissidi che coinvolgeranno l’intera umanità.
Ma chi è il grande prelato? A quale sogno si può far riferimento? E il monaco? E il prelato di Sens?
La recentissima decisione di papa Benedetto XVI di dare le dimissioni dal soglio di Pietro ha aperto una finestra di riflessione che ha abbracciato ricordi passati, interpretazioni e studi sofferti evocando da quella gran confusione un disegno che almeno apparentemente mi appare ora chiaro. Conosco fin troppo bene il rischio che si corre quando si interpretano profezie (di qualunque tipo) di sbagliare clamorosamente, di costruirsi aspettative puntualmente poi infrante. Tuttavia gli elementi tutti, stanno ormai velocemente convergendo verso un unico punto e tale approssimarsi del punto ci permette di azzardare con maggiore convincimento una qualche ipotesi.
Uno dei più grandi interpreti di Nostradamus, Ottavio Cesare Ramotti, sosteneva che il sogno del grande prelato fosse quello del cardinale di Parigi Jean Marie Lustiger, ebreo convertito al cattolicesimo, e secondo il Ramotti principale candidato a divenire il Grande Papa Francese. In tale sogno, nel 1995, il cardinale raccontò che:
Il cardinale Lustiger è un fidato confidente di Papa Giovanni
Paolo II. Quando visitò il Papa per la prima volta, il segretario,
Monsignor Stanislaw Dziwisz, gli afferrò il braccio e gli disse:
” Ricorda che tu sei il frutto delle preghiere del Papa, Il Papa
ha pregato a lungo ed intensamente per questa scelta “.
Richiesto dal TIME sulla possibilità di succedergli, Lustiger
rispose: “IO ? Totalmente da escludere. E’ fuori discussione “.
Silenziosamente, ma nervosamente, Lustiger infila il suo breviario
nella cartella di cuoio marrone, poi improvvisamente annuncia: “Ho
fatto un sogno. Ho sognato che il presidente degli Stati Uniti era
un nero di pelle, il presidente dell’ex Unione Sovietica mussulmano
ed il Papa, un cinese.
E nel mio sogno pregavo Dio di farmi morire prima che venisse quel
giorno. Perché se mai avremo un Papa cinese” – stringe il pugno e
fa un gesto di avvitamento – “si sa quale governo sia ! “
Al di là di ogni possibile interpretazione che si possa dare all’articolo del TIME il cardinale Lustiger è recentemente scomparso ed il sogno da lui raccontato (avveratosi almeno in parte con l’elezione di Obama a presidente degli USA) non sembra certo poter avere una valenza così importante. Inoltre come spiegare il secondo verso della quartina secondo il quale il sogno sarebbe interpretato all’inverso? A mio modesto parere esiste invece un sogno profetico ben più famoso, quello avuto nel 1909 dal papa San Pio X. L’episodio è raccontato così:
“Ho visto uno dei miei successori con il mio stesso nome, che fuggirà sopra i corpi dei suoi fratelli. Si rifugerà in incognito da qualche parte; e dopo un breve periodo di sollievo, morirà di morte crudele. Il rispetto di Dio è scomparso dai cuori. Si cerca di cancellare perfino il suo ricordo. Questa perversità non è che l’inizio dei mali che devono giungere prima della fine del mondo.”
Chi è il successore con lo stesso nome? Pio X si chiamava Giuseppe Melchiorre Sarto e l’unico altro “Giuseppe” (come primo nome) dopo di lui è proprio Benedetto XVI, ovvero Joseph Aloisius Ratzinger. Qualcuno potrebbe giustamente obiettare che la profezia sembra rivelare una fuga del papa da Roma in circostanze di guerra civile, ribellione, rivoluzione o invasione con il clero massacrato per le strade. Qualcosa di simile a quanto visto durante la guerra civile spagnola oppure durante la rivoluzione messicana. Anche il sottoscritto la vedeva in questo modo.
Tuttavia, come dice la quartina, il sogno è stato interpretato nel modo sbagliato. Forse il modo corretto di interpretarlo non è quello letterale, bensì quello simbolico. Il papa “fugge” dando le dimissioni, evento più unico che raro e cammina sui corpi dei preti, intesi come un sacerdozio che è diviso e frantumato sotto il profilo dell’obbedienza e della fedeltà al papa. Gli ultimi scandali che hanno investito la Chiesa sicuramente hanno fatto capire che trame losche vengono condotte da fazioni avverse le une alle altre. E’ altrettanto vero che la conclusione del sogno è quella di una morte tragica. Il periodo di sollievo può essere quello che il Santo Padre passerà nel convento a lui preposto? E’ stato lo stesso papa ad indicare nel ritiro un modo con il quale continuare a servire la Chiesa nella serenità della preghiera. Il commento finale al sogno del papa Pio X è poi una perfetta descrizione della nostra realtà attuale. Parrebbe di ascoltare le stesse parole di Benedetto XVI.
Se vi è quindi un collegamento diretto fra il sogno di Pio X indicato nei primi due versi della quartina di Nostradamus e il papa Joseph Ratzinger, allora possiamo argomentare che il monaco del terzo verso è proprio Benedetto XVI, monaco in quanto da sempre ammiratore indefesso di San Benedetto di cui porta il nome papale, fondatore dell’ordine benedettino, e in quanto lui stesso di indole ascetica e storicamente vescovo della Città di Monaco di Baviera. La Gascogne è una regione della Francia e l’attribuzione del suo significato al momento non sono in grado di darlo. Tuttavia si può ricordare che Bendetto XVI ha rassegnato le dimissioni il giorno dell’anniversario della prima apparizione mariana a Lourdes dove la lingua parlata dalla giovane Bernadette e dalla Madonna che con lei conversava, era appunto il guascone. E’ sicuramente una coincidenza che forse non vuol dire niente o forse si.
Sens è una località alle porte di Parigi, un tempo importante sede vescovile. Il grande prelato di Sens, se l’interpretazione della quartina è esatta, è il successore di Benedetto XVI, ovvero un papa francese. Un papa che forse avrà il nome Pietro nel suo nome, considerando l’ultima profezia dei motti di San Malachia.
La quartina può dunque essere riletta nel seguente modo.
Il giorno dopo il sogno del Grande Prelato, (Papa Pio X)
Ne è stato interpretato al contrario il senso,
Gli succederà un monaco, dalla Gascogne
Che farà eleggere il grande prelato di Sens.
Un’ altra coincidenza è appunto quella dei motti profetici di San Malachia. Secondo la versione tradizionale, nel 1139, Malachia fu chiamato a Roma da Papa Innocenzo II. A Roma Malachia ebbe una visione di futuri papi; Malachia riportò la visione, con una sequenza di passaggi criptici, in un manoscritto dal titolo Prophetia de Summis Pontificibus. Il manoscritto fu depositato negli Archivi Vaticani e successivamente dimenticato fino alla sua riscoperta nel 1590. I motti sono 111 e con simboli descrivono i papi e gli antipapi a partire da Celestino II fino ad arrivare al Petrus Romanus. I motti si riferiscono a fatti, simboli, eventi, nomi, luoghi che abbiano a che fare con i papi in modo tale da identificarli con non troppe difficoltà. L’unica eccezione è l’ultimo della lista per il quale è presente una vera e propria profezia che recita:
Durante l’ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà Pietro il Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dei sette colli cadrà ed il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Amen.
Secondo questa lista Benedetto XVI è il penultimo papa ed il suo motto è De Gloria Olivae. L’ulivo è il simbolo dei monaci olivetani che fanno parte appunto dell’ordine benedettino. Ma c’è di più: con le sue dimissioni il papa richiama alla mente il Gran Rifiuto di Celestino V che era un monaco benedettino eremita. E ancora, nel suo recente viaggio a L’Aquila, il pontefice ha visitato la teca del predecessore lasciando su di essa il suo pallio petrino. E così abbiamo che anche il primo papa della lista, Celestino II, porta il nome di quel primo papa che rifiutò l’incarico dopo soli 5 mesi. Il successore di Benedetto XVI, se l’interpretazione è corretta, sarà quindi un papa francese che attraverserà un periodo di persecuzione che porterà alla fine di un tempo, o meglio ancora, alla fine dei tempi.
Contrariamente a quanto si crede la Fine dei Tempi non è la fine del mondo, ma la fine di un tempo come specificato dalla Madonna a Garabandal. Queste apparizioni avvenute nel paese di Garabandal negli anni ’60 nei Pirenei spagnoli, non troppo distante da Lourdes, costituiscono la prossima tappa nel nostro cammino di ricerca. La Madonna ha annunciato tre grandi eventi: il Grande Avvertimento, il Grande Miracolo, il Grande Castigo. Quel che sappiamo per certo, poiché rivelato dagli stessi veggenti, è che il primo e il secondo evento avverranno in uno spazio di 12 mesi l’uno dall’altro. Ma per il Miracolo sappiamo quanto segue: avverrà di Giovedi, alle 20.30 ora di Garabandal, nel mese di Marzo, Aprile o Maggio, fra il giorno 7 e il giorno 17 esclusi, in un giorno in cui si festeggia un giovane santo martire dell’Eucaristia con un nome non comune in Spagna. Il Miracolo sarà un evento unico, universale, catalizzatore che chiamerà il mondo alla conversione. L’Avvertimento, che lo precederà nei 12 mesi anteriori, sarà anch’esso un evento universale, riconosciuto come mandato da Dio, sia fisico che spirituale, che mostrerà a ciascun uomo la visione della propria anima. L’Avvertimento dovrà scuotere le coscienze ed il Miracolo chiamare le stesse coscienze alla conversione. Le veggenti hanno rivelato che l’Avvertimento avverrà quando il mondo sarà percorso dal caos. Chi assisterà direttamente al Miracolo che avverrà a Garabandal crederà e guarirà da ogni male fisico. Il doppio evento sarà dunque una chiamata generale alla rigenerazione dell’umanità. Se l’umanità non si convertirà, in un tempo non meglio specificato, verrà un grande e terribile Castigo, peggiore del Diluvio Universale, che purificherà la Terra. Sappiamo inoltre che un uomo specifico, Joey Lomangino, americano cieco dall’età di 16 anni e nato nel 1930, assisterà al Miracolo e verrà guarito. Inoltre è stato rivelato che dopo la morte del papa Giovanni XXIII sarebbero rimasti soltanto tre veri pontificati prima della Fine dei Tempi e il tutto è raccontato come segue:
Una conversazione molto importante della mamma Aniceta con Conchita (una delle veggenti) è riportata dal Dr. Albrecht Weber, nel suo libro “Garabandal – Der Zeigefinger Gottes” (“Garabandal – Il Dito di Dio”). Questo titolo fa riferimento al Segno che Dio lascerà della sua Presenza a Garabandal, dopo il Miracolo, segno che durerà per sempre fino alla Fine del mondo. Leggiamo una parte del dialogo:
Quando nel paese si seppe la notizia della morte di Papa Giovanni XXIII, le piccole campane della chiesa annunciarono il decesso del Papa con un tono funebre.
Conchita si recò in chiesa con sua madre Aniceta e con la Sig.ra Ortiz. Parlavano tra loro: –E’ morto il Papa, disse sua madre. Rispose Conchita: –Ah, il Papa è morto. Allora restano TRE Papi.
Fin qui, nulla di particolare. Tuttavia, ritornate a casa, Aniceta non si sentiva tranquilla e volle conoscere più profondamente i pensieri di sua figlia, che sembrava riservata in presenza della Sig.ra Ortiz. A casa, da sole, temendo un possibile sbaglio di sua figlia, la madre la interroga: –Da dove sai tu che soltanto restano TRE Papi? Conchita risponde: –Dalla Santissima Vergine. In realtà mi disse che ancora sarebbero venuti QUATTRO Papi, ma Lei non teneva in conto uno di essi. Dice Aniceta: –Ma allora, perché non tenerne in conto UNO?
Risponde Conchita: –Lei non lo ha detto, soltanto mi disse che UNO non lo teneva in conto. Tuttavia mi disse che avrebbe governato la Chiesa per breve tempo.
Alla domanda: –Forse per questo non lo considera? Conchita dice: –Non lo so.
E sua madre: –E poi che succede? –Lei non lo ha detto.
Il papa che non viene tenuto in conto è Giovanni Paolo I che governò per soli 33 giorni. I veri pontificati sono quindi quelli di Paolo VI di 15 anni, di Giovanni Paolo II di 27 anni e di Benedetto XVI, di quasi 8 anni. In tutto 50 anni. E così abbiamo un’ulteriore conferma che con il prossimo papa cominceranno gli eventi descritti come Fine dei Tempi che porteranno ad un nuovo tempo.
In un’altra grande apparizione, quella di Fatima, la Madonna terminò il messaggio del 13 Luglio dicendo:
Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace.
Il trionfo del Cuore Immacolato di Maria è essenzialmente un evento miracoloso che porterà la pace al mondo scosso dal caos parte del quale è direttamente imputato alla Russia. Sia per gli errori del comunismo, sia evidentemente per fatti forse non ancora accaduti.
Tuttavia quel che mi preme sottolineare è la possibilità di collegare il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria con il Grande Miracolo di Garabandal che lascerà il segno miracoloso permanente sulla Terra. Cosa sappiamo del Miracolo? Sappiamo che è stato annunciato da Maria, che sempre precede Cristo, che avverrà alle 20.30 di un Giovedi compreso nei mesi in cui si celebra la Pasqua. Le ricerche più convincenti hanno portato a considerare quel Giovedi come la riproposizione del Giovedi Santo in cui si ricorda l’Ultima Cena avvenuta appunto intorno alle 20.30. Il Miracolo sarà dunque un evento miracoloso mariano e allo stesso tempo Eucaristico (Ultima Cena) poiché infatti cadrà nel giorno in cui si festeggia un martire dell’Eucaristia. Le stesse ricerche più o meno concordano nell’indicare il giorno nel 13 Aprile quando si festeggia il giovane Sant’Ermenegildo, visigoto, ricordato come Patrono della Spagna. Considerando che all’evento assisterà un uomo che al momento ha circa 83 anni, le uniche due possibili date sono il 13 Aprile 2017 (quando Lomangino avrà 87 anni e 70 anni di cecità) e il 13 Aprile 2028 (quando Lomangino avrà 98 anni e 81 anni di cecità). Ma è solo la prima data che cade all’anniversario dei 100 anni delle Apparizioni di Fatima, dove si promette il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria (le apparizioni di Fatima avvenivano il 13 dei mesi di Maggio, Giugno, Luglio, Agosto, Settembre e Ottobre). Pertanto ancora una volta abbiamo un elemento convincente per il quale possiamo ipotizzare che il prossimo papa, che sembrerebbe essere il papa francese preconizzato da molte profezie e dalle quartine di Nostradamus, il papa della Fine dei Tempi secondo le apparizioni di Garabandal, il papa finale della lista di San Malachia, sia anche il papa che porterà al Trionfo del Cuore Immacolato di Maria.
Tuttavia sappiamo anche che tale papa, nel periodo di caos e persecuzione che attraverserà il mondo, sarà chiamato a dare la testimonianza del martirio. Ancora una volta torna alla mente il sogno profetico di San Pio X, che interpretato in senso letterale annuncia il martirio del suo successore. Tale martirio potrebbe coinvolgere sia Benedetto XVI che il prossimo pontefice?
Anche la visione del terzo segreto di Fatima apre a simili considerazioni. Ciò che apparve strano fin da subito in quella visione furono le parole usate da Suor Lucia per descrivere il vescovo vestito di bianco, che saliva il Calvario. Disse che si ebbe l’impressione che quel vescovo fosse il Santo Padre. Ma come potevano esserci dubbi in proposito se il papa è l’unico vescovo cattolico a vestirsi di bianco? Forse nella visione vi erano dei segni che lasciavano dei dubbi sulla sua identità? E’ inevitabile associare dunque la visione di Fatima con la presenza, per la prima volta nella storia, di un papa emerito. Un vescovo vestito di bianco, che continua a chiamarsi col nome da pontefice, ma che non è più papa. Sotto i nostri occhi si sta chiarificando ed avverando la visione di Fatima. Con la stessa logica utilizzata per il sogno di San Pio X possiamo tuttavia applicare alla visione sia l’interpretazione letterale che quella simbolica. Nella prima, sembra essere proprio il papa emerito Benedetto XVI a venire martirizzato sulla cima del monte. E d’altronde è stato proprio lui, nell’ultimo Angelus, a far riferimento alla chiamata del Signore a salire sul monte. Con tale espressione voleva significare la chiamata al ritiro spirituale di preghiera, che solitamente si effettua in luoghi pacifici, solitari e distanti dal mondo, come appunto il “monte”. Ma non può passare inosservata l’analogia con la visione di Fatima e la scalata del monte Calvario. Con l’interpretazione simbolica possiamo associare alla visione del vescovo vestito di bianco non solo Benedetto XVI, ma il papato in generale e quindi anche il suo successore, il papa della Fine dei Tempi, chiamato al sacrificio del martirio.
Vi sono altre due fonti profetiche da tenere in considerazione per descrivere gli ultimi pontefici: la prima fonte è la monaca di Dresda e la seconda sono le visioni del monaco di Padova contenute nel De Magnis tribolationibus et Statu Ecclesiae, stampate a Venezia nel 1527.
Nel primo caso la monaca di Dresda elenca una serie di papi identificandoli con elementi che facciano risalire al nome assunto da pontefice e al tipo di pontificato vissuto. Così abbiamo in serie:
Cavallo Bianco, con segno di Leone | Leone XIII (Gioacchino Pecci 1878 – 1903) | Lumen de coelo |
Cavallo Nero, con segno di Pietà | Pio X (Giuseppe Sarto 1903 – 1914) | Ignis Ardens |
Cavallo Giallo, con segno di Benedizione | Benedetto XV (Giacomo Della Chiesa 1914 – 1922) | Religio depopulata |
Cavallo Rosso, con segno di Pietà | Pio XI (Achille Ratti 1922 – 1939) | Fidens intrepida |
Cavallo Giallo, con segno di Pietà | Pio XII (Eugenio Pacelli 1939 – 1958) | Pastor angelicus |
Cavallo Rosso, con il segno del Precursore | Giovanni XXIII (Angelo Roncalli 1958 – 1963) | Pastor et nauta |
Cavallo Nero, con il segno del Beniamino | Paolo VI (Giovanbattista Montini 1963 – 1978) | Flos florum |
Cavallo Bianco, con segno di Pietà | Giovanni Paolo I (Albino Luciani 1978) | De medietate Lunae |
Angelo Maestro di Giosafat, con il segno dei Dodici | Giovanni Paolo II (Karol Wojtyla 1978 – 2005) | De Labore solis |
Angelo Guida di Giosafat, con il segno della Gloria | Benedetto XVI (Joseph Ratzinger 2005 – 2013) | De gloria olivae |
Angelo della Pietà, con il segno del Martirio |
Il colore del cavallo sembra significare un periodo di fioritura della religione, oppure di sfida, travaglio e guerra. Come si può vedere il segno della Pietà corrisponde ai papi che hanno assunto il nome Pio, mentre il segno del Leone si riferisce a Leone XIII, il segno della Benedizione a Benedetto XV, il segno del precursore a Giavanni XXIII (Il precursore del Cristo fu Giovanni Battista) e il segno di Beniamino a Paolo VI (l’apostolo Paolo apparteneva alla tribù di Beniamino).
Gli ultimi quattro papi sono identificati in maniera diversa. Giovanni Paolo I col segno della Pietà, ma con il cavallo bianco come Leone XIII. La pietà si riferisce forse alla morte prematura? Giovani Paolo II con l’angelo maestro e il segno dei Dodici, che forse è da associare al quadrante solare con i dodici segni zodiacali che riprende il motto latino di San Malachia. Benedetto XVI è l’angelo guida con il segno della Gloria che richiama direttamente il motto profetico di San Malachia. L’ultimo della lista porta invece il segno del martirio, in accordo con le altre fonti profetiche.
Ma anche nel De Magnis tribolationibus et Statu Ecclesiae abbiamo una lista degli ultimi papi sul modello di quella di Malachia e della Monaca di Dresda. Tale lista parte però da Giovanni XXIII presentandolo come “uomo di grande umanità e dalla parlata francese”; e infatti prima di essere papa fu nunzio a Parigi per la Santa Sede e viene ricordato dal mondo con l’epiteto di “papa buono”. Il pontificato del successore, Paolo VI, è presentato come un periodo in cui “ l’ombra dell’Anticristo inizierà a oscurare la Città Eterna”; e infatti rimane alla storia l’affermazione pubblica di papa Montini nel 1972 “il fumo di Satana sembra essersi introdotto fin dentro al Vaticano”. Giovanni Paolo I è visto come colui che “passerà rapido come una stella cadente, il pastore della laguna”; e infatti regnò per soli 33 giorni e prima di diventare papa era patriarca di Venezia. Giovanni Paolo II è colui che “verrà da lontano e macchierà col suo sanguela pietra” chiaro riferimento all’attentato del 1981. Benedetto XVI è “seminatore dipace e di speranza, in un mondo che vive l’ultima speranza” ovvero un papa che ha assunto il nome di Benedetto spiegando lui stesso che voleva essere un richiamo anche al predecessore Benedetto XV che aveva combattuto per la pace e che si è definito umile lavoratore nella vigna del Signore (seminatore). L’ultimo della lista è descritto così: “verrà a Roma da terre lontane per incontrare la tribolazione e la morte”. Ancora una volta abbiamo il segno del martirio per questo papa.
Possiamo quindi concludere che le diverse fonti profetiche prevedono per il prossimo pontificato la tribolazione e la necessità di testimoniare la propria fede con il martirio. Prevedono in conclusione di questo difficile periodo il Trionfo di Maria e della Chiesa con un periodo di pace. E sembrano infine accomunare ad un simile destino non solo il prossimo pontefice, ma anche l’attuale papa emerito.
Roma 7 Marzo 2013
Dopo che abbiamo appreso che il Papa attuale non è francese?
Interpretato al contrario nel senso che potrebbe aprire un nuovo tempo anziche' chiudere la storia del mondo.,cioe' essere collegato al Miracolo dopo l'Avvertimento.