LA PRIMA GUERRA MONDIALE DEL GRANO

scritto da NICOLA_Z
27 · Mag · 2022
GUERRA MONDIALE DEL GRANO

ALLARME DELLE NAZIONI UNITE: LE CONSEGUENZE DELLA GUERRA IN UCRAINA POTRANNO PRESTO ABBATTERSI SU BUONA PARTE DEL PIANETA IN FORMA DI AUMENTO DEI PREZZI, CARENZE ALIMENTARI O ADDIRITTURA CARESTIA

Le conseguenze della guerra in Ucraina potranno presto abbattersi su buona parte del pianeta in forma di aumento dei prezzi, carenze alimentari o addirittura carestia. È l’allarme lanciato dalle Nazioni Unite in seguito al blocco cui sono attualmente sottoposti almeno 27 milioni di tonnellate di grano ucraino nei porti del Paese ormai da tre mesi in guerra.

Un blocco che li espone a saccheggi da parte dell’esercito russo. Sono i numeri a rendere la situazione allarmante perché prima della guerra il grano esportato da Russia e Ucraina copriva il 30% del consumo mondiale e il solo grano ucraino permetteva di realizzare il 50% dei programmi delle Nazioni Unite, World Food program, il cui fine è proprio quello di combattere carenze e carestie.

Si calcola che in Ucraina nel 2021 siano stati raccolti circa 107 milioni di tonnellate di grano e colza, 43 milioni dei quali esportati regolarmente prima dell’inizio del conflitto……… Il Paese prima della guerra era al quarto posto per l’export di grano turco e al quinto per la farina, secondo i dati resi noti dal Dipartimento di Stato americano.

Now the EU’s largest wheat crop is at risk from record heat https://t.co/eLLrXbn4su

— Independent Business (@IndoBusiness) May 23, 2022

L’EXPORT DELLE DERRATE AVVIENE PER IL 95% VIA MARE e i porti ucraini non stanno vivendo settimane facili: Mariupol e Berdiansk nel MAR D’AZOV sono sotto controllo dell’esercito russo, così come Kherson nel Mar Nero, dove si trova anche Mykolayev che ha subito ingenti danni, mentre Odessa è bloccata, circondata da mine russe.

“Fake news”, dicono al Cremlino attraverso il portavoce Dimitry Peskov, che ha definito la notizia del furto di grano ucraino da parte delle truppe di Mosca. Un’accusa arrivata direttamente dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky e corroborata da immagini satellitari che mostrano due navi cargo battenti bandiera russa, la Matros Pozynich e la Matros Koshka, entrambe della capacità di 30 mila tonnellate cubiche l’una, ormeggiate in Crimea a fianco a quello che sembra un sylos.

Sebbene le immagini non diano la certezza che un furto di tonnellate di grano sia effettivamente avvenuto, una delle due navi russe, la Matros Pozynich era stata utilizzata recentemente per trasportare grano dal Mar Nero verso l’Egitto, che ha però negato il permesso ad attraccare costringendo l’enorme carico a ripiegare sul porto siriano di Latakya.

“La comunità internazionale intervenga per eliminare il blocco imposto ai nostri porti se vuole evitare a moltissimi Paesi una crisi alimentare subito dopo una crisi energetica”, ha lanciato un appello Zelensky. Appello raccolto da Stati Uniti e Alleati, che secondo la Cnn avrebbero pensato a come “scortare” il grano in uscita dall’Ucraina attraverso il mar Nero.

The world has just ten weeks’ worth of wheat left after Ukraine war

Food supplies are being rocked by Russia’s invasion of the ‘breadbasket of Europe’ https://t.co/ar8F6hPhfs pic.twitter.com/OxZU6QplyR

— The Telegraph (@Telegraph) May 20, 2022

Una sorta di coalizione navale di volonterosi, che però ha già perso l’adesione della Gran Bretagna, che ha dichiarato che non invierà le proprie navi da guerra nel Mar Nero. Ipotesi già di per se complicata dalla applicazione del Trattato di Montreux da parte della Turchia, che ha chiuso il traffico attraverso gli stretti di Bosforo e Dardanelli a navi da guerra.

Al grano ucraino quindi per uscire dal Paese rimangono i 4 porti fluviali del Danubio, vecchi e piccoli, da cui è impossibile far partire più di 300 mila tonnellate di grano al mese, o sull’asfalto. Allo stesso tempo la carenza di carburante dovuta alla guerra, le difficoltà logistiche e gli scontri hanno fatto si che dalle 13 autostrade che portano verso Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania e Moldavia non siano uscite fino ad ora più di 20 mila tonnellate al giorno, meno della metà delle 50 mila tonnellate potenzialmente esportabili (dati Barchart ndr).

Alcune autostrade infatti sono intasate, i prezzi del trasporto sono andati alle stelle e allo stesso tempo sono le frontiere e infrastrutture europee a essere totalmente impreparate a un’incremento del traffico così netto. A complicare ulteriormente il quadro il fatto che tutte le procedure sono rallentate dalle pratiche burocratiche, ispezioni e controlli e la necessità di molti più documenti rispetto all’esportazione marittima.

I treni non possono costituire una soluzione per il fatto che l’Ucraina utilizza degli scartamenti ferroviari differenti da molti Paesi Europei. Una realtà che produrrà presto conseguenze drammatiche, perché fino a quando i porti rimarranno bloccati sarà impossibile superare i 30 milioni di tonnellate esportate in un anno, meno della metà dei numeri pre-conflitto, numeri che renderanno impossibile conservare 50 milioni di tonnellate di grano che non potranno abbandonare il Paese e, invendute, segneranno il FALLIMENTO DI TANTISSIME AZIENDE AGRICOLE.

Fallimento che renderà inevitabilmente meno consistente il raccolto dei prossimi anni, con le conseguenze di questa guerra che ricadranno su un’enorme parte della popolazione mondiale, non in forma di bombe, MA IN FORMA DI CARENZE E CARESTIE.

https://www.agi.it/estero/news/2022-05-25/prima-guerra-mondiale-grano-allarme-onu-carestie-aumento-prezzi-16853893/

 

DAVOS: AVVISI DI “CARESTIA IN TUTTO IL MONDO” MENTRE IL WEF PARLA DI CRISI ALIMENTARE GLOBALE

Roma, 26 maggio 2022 – I partecipanti di Davos hanno discusso della crisi alimentare globale all’annuale WORLD ECONOMIC FORUM, con il capo del PROGRAMMA ALIMENTARE MONDIALE che ha avvertito di “CARESTIE IN TUTTO IL MONDO”.

Mentre l’élite mondiale riflette sulle varie politiche del Great Reset all’evento annuale del World Economic Forum di Davos, un argomento di discussione popolare all’evento globalista è la fornitura mondiale di cibo nel mezzo dell’invasione russa dell’Ucraina.

Ora, molti alla conferenza esprimono apertamente la preoccupazione che la mancanza di esportazioni in uscita dall’Ucraina possa significare un disastro per milioni e milioni di persone, con alcuni esperti che avvertono che gli effetti della crisi non saranno limitati alle nazioni che stanno attualmente lottando per soddisfare le loro popolazioni…..

…..Indipendentemente dal modo in cui la produzione alimentare può essere incrementata, DAVID BEASLEY, il capo del PROGRAMMA ALIMENTARE MONDIALE, ha avvertito che coloro che hanno potere devono assicurarsi che più cibo diventi disponibile o che il mondo dovrebbe affrontare conseguenze devastanti.

Avendo precedentemente avvertito dell’imminente catastrofe dovuta alla cronica carenza di cibo, l’ex governatore repubblicano della Carolina del Sud ha avvertito ancora una volta che LA CARESTIA, LA DESTABILIZZAZIONE E LA MIGRAZIONE DI MASSA sono a rischio con la crisi, con milioni di persone provenienti da 43 diversi paesi che rischiano la fame a causa di i problemi attuali.

«AVREMO CARESTIE IN TUTTO IL MONDO», ha avvertito BEASLEY quelli a Davos.

«OGNI UNO PER CENTO DI AUMENTO DELLA FAME MONDIALE C’È UN DUE PER CENTO DI AUMENTO DELLA MIGRAZIONE – PENSACI SOLO PER UN MINUTO», ha continuato.

«E dico ai miei amici in Europa: non devi preoccuparti solo di ciò che sta accadendo a est di te, devi capire cosa accadrà a SUD E A SUD-EST di te se non si tiene a freno questo problema di sicurezza globale», ha continuato, dopo aver avvertito in precedenza i funzionari che avrebbero dovuto affrontare ” L’INFERNO SULLA TERRA ” sotto forma di CRISI MIGRATORIE e altri problemi a causa della mancanza di cibo.

Davos: Avvisi di “carestia in tutto il mondo” mentre il WEF parla di crisi alimentare globale

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Riesz_
Riesz_
1 anno fa

Secondo Putin la soluzione è semplice e a portata di mano: togliere le sanzioni alla Russia; i porti saranno liberi alla navigazione. Da fonti giornalaie: Salvini torna a Mosca da Putin. I Russi lo aspettano per … arrestarlo! E’ noto che i militari ucraini utilizzano cannoni/obici italiani FH-70 forniti da Draghi all’esercito di Kiev. Poi sarà la volta di tutti i destrorsi deficienti e quindi di quelli sinistrorsi della stessa risma pro Ucraina. P.Riesz_

Riesz_
Riesz_
1 anno fa

La Bufala del grano.
http://www.umbrialeft.it/opinioni/ma-poi-granaio-deuropa-grano-dellucraina-augusto-grandi
{Ma poi il granaio d’Europa… il Grano dell’Ucraina… (di Augusto Grandi)
“La Russia vuole affamare il mondo, bloccando l’esportazione del grano ucraino per via mare”. È questa la nuova bufala dei media italiani di regime. D’altronde sul terreno l’esercito russo avanza e non si può continuare a raccontare di ripiegamenti delle armate putiniane pronte ormai alla resa. Dunque occorre cambiare la menzogna quotidiana. E cosa c’è di meglio di provocare una nuova ondata di indignazione e di terrore nel gregge italico? Il Covid non funziona più, il vaiolo delle scimmie non funziona ancora. Ma la carestia è sempre un tema di successo.
Tanto chi, nel gregge, andrà mai a controllare i dati reali? Basta raccontare che l’Ucraina è il “granaio del mondo” e le pecore si spaventano. Un tempo era considerata solo il granaio d’Europa, ma i tempi sono cambiati. Anche le produzioni ed i produttori, però. Così la produzione mondiale si aggira intorno ai 760 milioni di tonnellate e, grazie ai disinformatori di regime, viene da pensare che Kiev sia il primo produttore. Se no che “granaio del mondo” sarebbe?
Invece no. Per la delusione della squadra di Mimun al primo posto c’è la Cina, con (dati Fao 2020) con 134 milioni di tonnellate. Seguita dall’Ucraina, ovviamente. Macché, seguita dall’India con oltre 107 milioni. Va beh, Paesi lontani, con una produzione destinata a sfamare i propri abitanti. Falso anche questo, la Cina esporta e l’India esportava, prima che bloccasse le vendite subito dopo aver visto le sanzioni contro la Russia. Quella Russia che è al terzo posto con 86 milioni di tonnellate, 36 milioni in più degli Stati Uniti. E poi c’è il Canada, con 35 milioni. Insomma, i due Paesi patria della democrazia e delle libertà potrebbero impegnarsi a vendere il proprio grano a prezzi ridotti ai Paesi poveri, ma si guardano bene dal farlo.
E l’Ucraina? Non è neppure il granaio d’Europa perché è preceduta dalla Francia che produce 30 milioni mentre Kiev si ferma a 25, poco meno del Pakistan. Con la Germania a più di 22milioni,  la Turchia a 20 e l’Argentina a poco meno di 19 milioni. L’Italia, che si è scordata la politicamente scorretta “battaglia del grano”, è molto più in basso nella classifica, con meno di 7  milioni.
Diventa difficile credere che la fame nel mondo dipenda dalle esportazioni della sola Ucraina. Ancor più difficile credere che il prezzo in forte rialzo sia una conseguenza del blocco del porto di Odessa. Soprattutto se ci si degna di leggere l’ottimo libro di Fabio Ciconte, “Chi possiede i frutti della terra”. Per scoprire, ad esempio, che due terzi di tutte le sementi commerciali del mondo fanno capo a soli 4 gruppi. E nessuno di loro è controllato dai russi. O per addentrarsi nei meccanismi dei famigerati Club dei diversi prodotti rigorosamente registrati. Con il Club che sceglie gli agricoltori che possono coltivare i rispettivi prodotti, in che modo, con quali fitofarmaci, con quali attrezzature.  Agricoltori trasformati in operai che devono vendere la produzione al Club ad un prezzo concordato.
Ed in questo meccanismo globale perverso, con eserciti di avvocati pronti ad intervenire in ogni parte del mondo contro il singolo contadino che sogna un margine di libertà, davvero il problema è rappresentato dal blocco russo di Odessa? Dove, peraltro, il mare è stato minato dagli ucraini per impedire lo sbarco dei russi. La realtà è che la speculazione ha bisogno di creare panico per far aumentare i prezzi. Dando la colpa a Putin anche se piove troppo o troppo poco.}.
P.Resz_

vincenzo in guayas
vincenzo in guayas
1 anno fa

Collettivizzazione sionista dell’agricoltura in funzione industrializzazione forzata a scopi bellici.C’è un precedente storico,bolscevico,e porto’ alla sterminio dei kulaki o fece da pretesto per esso.Pero’ l’operazione GROZA,che ne sarebbe stata il culmine,preparata con mezzi straodinariamente sovrabbondanti,fu anticipata dalla operazione Barbarossa.Domanda:ci sara’ una nemesi?Certo è che Putin non merita il destino cinico e baro di passare per il nuovo Hitler, ma nemmeno Gesu’ meritava il processo farsa che subi’.

Riesz_
P.Riesz_
1 anno fa

Dal 2014 ad oggi la Russia non ha prodotto solo armi micidiali come zircon e poseidon; l’arma più efficace è il grano….
https://k-politika.ru/lovushka-zaxlopnulas-vsya-pshenica-mira-pod-kontrolem-rossii/
{La trappola si è chiusa di colpo: tutto il grano del mondo è sotto il controllo della Russia. 2.06.2022 Economia _

L’influente edizione britannica del Times ha pubblicato un articolo dal titolo eloquente “La Russia vince la battaglia per il controllo del grano mondiale”. A lanciare l’allarme gli analisti di Foggy Albion: il mercato mondiale del grano più importante è sotto il controllo di fatto di Mosca e, visto il blocco dei porti ucraini da parte della marina russa, la situazione per i consumatori occidentali è davvero disastrosa. Nel frattempo, questa situazione è molto vantaggiosa per la Russia, che entro il 2024 sarà in grado di aumentare le esportazioni di grano del 50%, ne sono convinti gli autori
britannici. … Negli anni ’90, l’agricoltura russa è caduta in un mostruoso declino e ha ristagnato a lungo. Le controsanzioni alimentari imposte dal nostro Paese nel 2014 in risposta alle restrizioni illegali dell’Occidente collettivo sono diventate un grande impulso per lo sviluppo dell’intero complesso agroindustriale. …. Prima dell’inizio dell’operazione militare speciale, Russia e Ucraina fornivano insieme circa 1/3 di tutte le forniture di grano nel mondo. In alcune categorie la dipendenza del pianeta dai due stati è veramente critica (ad esempio l’olio di girasole). … Nel 1999, il deficit commerciale della Russia per il grano era di 354 milioni di dollari. Il lavoro per superare questo pregiudizio malsano è iniziato subito dopo l’arrivo del nuovo presidente al Cremlino. Già nel 2002 il nostro Paese ha iniziato ad esportare grano per un valore di oltre 884 milioni di dollari. Entro il 2017, il Canada e gli Stati Uniti d’America sono rimasti indietro e il volume delle esportazioni è aumentato a $ 8 miliardi, ovvero nove volte. … La Russia, il più grande esportatore mondiale di grano, è stata fin troppo felice di colmare il divario nel mercato globale del grano vendendo non solo più beni, ma anche a un prezzo più alto …
Gli agricoltori russi hanno il compito di aumentare le esportazioni di grano del 50% entro il 2024. Nel 2021 le esportazioni sono ammontate a 32,9 milioni di tonnellate, ovvero 8,9 miliardi di dollari in termini di valore. Ciò significa che in tre anni si prevede di raggiungere la cifra di 49,35 milioni di tonnellate, il che porterà, di conseguenza, un surplus di profitto nettamente superiore, soprattutto considerando l’attuale situazione sui mercati mondiali. …
Quello che non dovresti assolutamente fare è seguire l’esempio degli europei e di altri “peacekeepers” che sono caduti in una crisi a causa della situazione alimentare sfavorevole. L’unica cosa che la Russia può fare è fornire un corridoio umanitario per le navi straniere di stanza nei porti di Odessa e Nikolaev. La rimozione del blocco dai porti temporaneamente controllati dall’Ucraina non è possibile fino a quando gli Stati Uniti e i suoi satelliti non rimuoveranno le sanzioni dal nostro Paese. Lo ha affermato chiaramente Vladimir Putin durante una conversazione telefonica con il premier italiano Mario Draghi. Soldi al mattino, sedie la sera. E questo approccio è l’unico corretto allo stato attuale delle cose.}
P.Riesz_

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