LA CRISI DEI DUE MARI

scritto da Remox
14 · Mar · 2014

LA CRISI DEI DUE MARI

(Russia, Ucraina, Nato insieme nell’Urna)

Continuiamo l’approfondimento sullo scenario ucraino il cui
tema sembra al momento dominare i capitoli del Poema Temporale sotto
osservazione. I Rami infatti tendono ad intrecciarsi fra loro innestandosi l’uno
sull’altro proprio come accade in un vero albero. E’ assai probabile che con la
prima metà del Ramo III del 2000 (in realtà è un po’ più della metà) che
abbiamo presentato finisca la pressante cronaca che ci ha accompagnati nel 2013
e in questo inizio del 2014. La seconda parte sembra infatti soffermarsi sulla
fine di questo anno e l’inizio del 2015. 

Abbiamo però visto che il Ramo I del 2000, da sempre
attribuito a un conflitto in Medioriente, sembra svilupparsi su un’area
geografica un po’ più a nord, dal veggente indicata con il verso “ai due mari
si navigherà”, collocabile fra il Mediterraneo Orientale e il Mar Nero. Un’
analisi generale del capitolo, fatta utilizzando i luoghi geografici indicati
nei versi, ci porta proprio a questi due mari (Dall’Egeo al Mar Nero).

Questa volta quindi invece di partire dall’interpretazione di
una singola quartina abbiamo provato a leggere il Ramo nella sua interezza
soffermandoci su della parole chiavi. E’ così abbiamo trovato anche una
notevole somiglianza con diverse quartine del Ramo XXIII del ’900, dell’inizio
del Proemio del 2000 e dello stesso Ramo III del 2000 dove abbondantemente si
parla dei luoghi dell’Europa dell’Est prossimi al Mar Nero.

Volendo approfondire il tema abbiamo provato a leggere come i
problemi nell’area dei due mari sarebbero sorti da paesi o leader  raggruppati in “leghe” o alleanze e alla
mancanza di accordo con un “Gran Capo Demolitore”. Al che ci siamo posti la
domanda: ma chi è questo gran capo demolitore? Putin?

In tutti i termini elencati in “Dall’Egeo al Mar Nero” che
indicano luoghi geografici uno solo ci ha lasciato con qualche dubbio: il
termine “Melite”. In realtà sono due le quartine del Ramo contenenti questo
vocabolo o uno simile. Vediamole insieme.

Dal Ramo I del 2000 “Guerra in Medioriente”

998

Les
affigez par faute d’vn seul taint,

Contremenant à partie opposite,

Aux Lygonnois mandera que contraint

Seront de rendre le grand chef de Molite.

998

Gli afflitti dal fato
da uno solo indicato,

Contrapponentesi alla
parte opposta,

Dai leghisti vien
causato che contrari,

Saran di accordarsi
con il gran capo demolitore.

249

Les conseilliers du premier
monopol,

Les conquerants seduits pour la Melite:

Rode, Bisance pour leurs exposant pole,

Terre faudra les poursuiuans de fuite.

249

I consiglieri del
primo monopolio,

I conquistatori
sedotti per la Melite,

Rodi e Bisanzio, per
loro esponenti popolari,

La terra mancherà per
gli inseguitori del fuggitivo.

Vediamo subito che
dalle due quartine emergono i “leghisti” e “i consiglieri del primo monopolio”.
Questi ultimi in particolare ben si adattano al Consiglio di Sicurezza dell’ONU
che è formato dalle potenze uscite vincitrici nella II Guerra Mondiale, con gli
accordi di Yalta, Crimea (primo monopolio). Questo richiamo all’ONU ci ricorda
quello della quartina 585 del Ramo XXIII del ‘900 sulle “decisioni sbagliate del Lemano” (Ginevra) ovvero delle Nazioni Unite.

Nella 998 vediamo che
ci sono degli afflitti a causa di “uno solo” che sembra identificarsi con il
gran capo demolitore. E con questo capo non vorranno accordarsi i leghisti,
ovvero coloro che sono radunati in un’alleanza che ben si adatta alla UE e alla
NATO.

Abbiamo poi la
somiglianza fra i termini Molite e Melite. Nel primo caso il termine viene dal
latino e significa demolire. Il “de” insieme a “Molite” sembra infatti un abile
costrutto per indicare questo significato. Il secondo invece viene tradotto da
alcuni con Malta (per somiglianza fra la “M” e la “Y” anche Yalta, primo
monopolio). Il nome dell’isola verrebbe infatti dal termine greco “Melitta”che
significa Ape, terra del miele. Secondo altri viene dal nome della ninfa dei
laghi Melite, che ebbe un amore con Ercole sull’isola di Corfù, anch’essa nel
Mar Egeo.

Ma volendo rimanere
sulle aree di nostro maggiore interesse possiamo vedere che nell’Ucraina dell’Est,
la parte russofona, esiste una città chiamata Melitopol. Un nome che
ricomprende allo stesso tempo sia Molite (basta invertire la “e” con la “o”)
sia Melite. Non lontano da Melitopol si stanno approntando diversi mezzi
militari russi.

A questo punto “il
gran capo demolitore” potrebbe tradursi con “il gran capo di Melitopol” col
quale possiamo indicare sia Putin che Yanukovich. Di fatto la crisi è iniziata
per il mancato accordo fra i rivoltosi spalleggiati dall’Europa e dagli USA e
il presidente Ucraino. Ma siccome l’area di Melitopol è di fatto tipicamente
russa non possiamo trascurare l’ipotesi altrettanto valida che il personaggio sia
Putin, capo dei russofoni di Melitopol e possibile gran demolitore.

Gli ultimi due versi
della 249 devono ancora trovare il loro compimento che sembra preludere a un
eventuale escalation del conflitto. Il fuggitivo potrebbe essere un riferimento
a Yanukovich, ma non è detto. Gli “inseguitori” potrebbero trovarsi senza la terra sotto i piedi.

Vediamo dunque che
anche i termini di Molite e Melite sembrano trovare la loro giusta collocazione
nel Mar Nero, l’area che sembra essere al centro dell’attenzione non solo dell’attuale
cronaca, ma anche di buona parte dei Rami mancanti.

Vorrei ora presentare sempre
sullo stesso tema la quartina 1005 del Ramo II del 2000, collocata nel
Preambolo del Ramo, che potrebbe collegarsi con le vicende ucraine. E’ una di
quelle quartine di difficilissima interpretazione per l’uso di località francesi
al fine di celare significati futuri. Non nego che per molto tempo mi ha fatto
girare la testa.

Dal Ramo II del 2000 “L’Era
del Terrore”

1005

Albi et Castres
feront nouuelle ligue,

Neuf Arriens Lisbon et Portugues,

Carcas, Tholouse consumeront leur
brigue,

Quand chef neuf monstre de Lauragues.

1005

Albi e Castres faranno
una nuova lega,

Nuovi problemi per
Lisbona e Portoghesi,

Carcassonne e Tolosa consumeran
le loro beghe,

Quando il capo mostra nuovo
prodigio di Lauragues.

Una prima analisi
della quartina ci dice che le località usate, tranne Lisbona, furono tutte
coinvolte nella grande crociata albigese del XIV secolo contro i catari. Il che
ha un senso visto che il Ramo indugia parecchio sui problemi legati al
terrorismo che colpiranno in particolar modo le genti britanniche (USA e Gran
Bretagna). Tanto per intenderci è lo stesso Ramo dell’11 Settembre, di
possibili nuovi attentati descritti in “Il Ritorno del Terrore in America”, del
passaggio di consegne come potenza dei mari fra il Portogallo e l’Inghilterra e
fra questa e gli Stati Uniti e dell’indipendenza della Scozia. Tutti temi che
abbiamo già analizzato.

I catari dunque ben si
associano col tema del terrorismo. Inizialmente ipotizzavo il terrorismo
islamico, ma  in realtà i catari erano
cristiani eretici che predicavano una dottrina sociale di condivisione totale
dei beni che oggi potremmo ben associare col socialismo o ancor più col
comunismo. Anche la Teologia della Liberazione di fatto predica una dottrina
che trasforma il messaggio evangelico in un messaggio di liberazione politico-sociale.
I catari tendevano a compiere delle scorribande nei villaggi vicini che non
adottavano la propria eresia e ne rubavano i beni. Oggi verrebbero definiti
terroristi.

Non è quindi il
terrorismo islamico come inizialmente da me ipotizzato la migliore associazione
col catarismo, ma un ritorno della dottrina comunista come anticipato anche a
Garabandal. Nelle istituzioni europee abbondano ideologie che potremmo definire
post-comuniste dove alla lotta di classe si è sostituita una lotta a tutto ciò
che è tradizionale e dunque reazionario con governi laicisti sempre più
ideologizzati, ma non possiamo escludere un ritorno di un revanscismo di stampo
sovietico che vediamo riemergere ad Est inteso come potenza geopolitica.

Se è così le località
francesi dovrebbero trovare una corrispondenza con l’Est Europa più che con il
mondo islamico. Proviamo a verificare.

Albi: fu il centro
dell’eresia catara dove i seguaci erano appunto chiamati albigesi. Inizialmente
ipotizzavo la Libia (Islam), ma poi ho virato verso due diverse
interpretazioni. L’Albania, ovvero i Balcani legati al Kosovo, che potrebbero
veder sorgere nuovi problemi sempre legati alle condutture del gas. Oppure
Kiev, l’Ucraina. Infatti a pochi km a sud di Kiev sorge la città di Bila. Ma qual
è l’alleanza che verrà fatta con Castres?

Castres: ritengo che l’attribuzione
migliore sia con Bucarest, capitale della Romania. Si trova in mezzo fra l’Albania
e l’Ucraina e verso quest’ultima sta vivendo un momento di protagonismo.
Inoltre la Dacia e la Romania son nominate almeno tre volte in questi ultimi
Rami ad indicare un’importanza non da poco di questa terra. L’alleanza fra Kiev
e Bucarest è un naturale sviluppo delle attuali vicende. Nel Ramo III del 2000,
come abbiamo visto, si parla di alleanza fra Boemia, Polonia, Dacia e Inghilterra tutte nazioni protagoniste nell’attuale caos geopolitico nei
territori dell’ex impero austroungarico.

Arriens: è una
località che sembra non esistere, non ho trovato traduzioni nemmeno nell’opera
del Patrian. E’ però un termine spagnolo/portoghese (Nostradamus usava a volte anche
termini in altre lingue) che apparentemente può indicare il “tirare giù”, l’”ammainare”,
o anche l’”abbattere”. Lo traduco con “problemi”, “abbattimenti” in mancanza di
un interpretazione migliore. Quel che è certo è che investe la nuova Lisbona e
il nuovo Portogallo, che nell’opera nostradamica del ‘900 indica la nuova
potenza dei mari degli Stati Uniti. Non a caso una delle parti più coinvolte
nella crisi ucraina.

Carcas: avevo
ipotizzato un riferimento a Caracas o alla Circassia nel Mar Nero. Ma a ben
vedere indica la città di Carcassonne il cui nome completo ci offre una
migliore e più attinente associazione: il Chersoneso ovvero la terra così
chiamata dai greci che ricomprendeva la costa settentrionale del Mar Nero dove
oggi sorge Kherson, città ucraina dove si trova un’importante base dell’esercito.

Tolosa: molti
propendono per un riferimento agli USA (TholoUSE), ma al momento preferisco
Sevastopol l’importante porto russo in Crimea. “Carcas e Tholouse condurranno
le loro beghe”, e forse non è un caso che Sevastopol e Kherson siano due basi
di eserciti al momento contrapposti.

Lauragues: il nome
completo della città è San Felice di Lauraghes e considerato il fatto che si parla
di “prodigio” (monstre) non posso escludere un riferimento alle trattative sul
nucleare iraniano come un parametro temporale di riferimento (20 Novembre
2013). Infatti è proprio a fine Novembre che cominciano i disordini in Ucraina.
In questo caso il capo sarebbe sempre Putin, autore delle aperture e delle
spinte diplomatiche che hanno tolto al momento l’Iran dall’isolazionismo
internazionale.

La quartina potrebbe
dunque descrivere:

Quando avverrà il
prodigio di San Felice, con la fine delle sanzioni all’Iran, ad opera di un
capo, Putin,

Vi saranno nuovi
problemi per gli Stati Uniti,

Kiev e Bucarest
(Europa – NATO) faranno una nuova alleanza,

Allora Kherson e
Sevastopol condurranno le loro beghe.

Forse si è osato
troppo nell’interpretazione o forse no, rimane il fatto che l’argomento è
aperto poiché notevolmente criptico. Tuttavia il Ramo di appartenenza, considerati
anche gli acrostici riepilogativi, è un capitolo di terrore e violenza.

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indopama
indopama
9 anni fa
Anonimo
Anonimo
9 anni fa

998
Les affigez par faute d'vn seul taint,
Contremenant à partie opposite,
Aux Lygonnois mandera que contraint
Seront de rendre le grand chef de Molite.

998
Gli afflitti dal fato da uno solo indicato,
Contrapponentesi alla parte opposta,
Dai leghisti vien causato che contrari,
Saran di accordarsi con il gran capo demolitore.

gran capo demolitore/rottamatore?

berlusconi era senatore del Molise.

Remox
Remox
9 anni fa

Per l'Italia è ancora presto, ci aspettano le rivolte…

indopama
indopama
9 anni fa

ciao Remox,
facevo questo ragionamento:
se la Russia invade l'Europa e' perche' l'America non reagisce e forse non lo fa proprio perche' le rivolte sono contro di lei. oppure trasgredisce il patto con la Nato.
Nostradamus dice qualcosa a proposito?

Remox
Remox
9 anni fa
Rispondi a  indopama

L'America subirà gravi attentati, catastrofi naturali, rivolte e guerra essa stessa percui l'Europa sarà sola e dissanguata da rivolte interne delle popolazioni soprattutto in Francia e Italia. Inizialmente sarà facile preda fino alla comparsa del Grande Monarca.
Quello che vediamo in questi é solo un'avvisaglia di quel che sarà. La Russia sta definitvamente riemergendo come potenza militare cosi come era stato profetizzato, il letargo dell'orso é finito e la sua stella brillera' sempre piu' fino alla guerra e alla sua completa disfatta.

Anonimo
Anonimo
9 anni fa

sul bianco e sul nero ricordiamoci anche il papa gesuita e l'ex papa ratzinger

Remox
Remox
9 anni fa
Rispondi a  Anonimo

Giusta considerazione é una possibilità. .. anche se propendo più per i due mari; si vedrà.

Anonimo
Anonimo
9 anni fa
Rispondi a  indopama

Si ma queste sono le solite fesserie all'Italiana. Le rivolte saranno altra cosa. Ulrich

Anonimo
Anonimo
9 anni fa

Scusa Remox avrei una teoria che potrebbe spiegare il motivo anche per cui l'america non interverrà subito, io ho letto che l'ordine degli illuminati è diviso in due ordini-teoria il primo è quello che pensa che il NWO debba essere una società illuminata, il secondo invece detto anche dell'antico serpente in cui fanno parte quei individui che pensano che il NWO debba essere una dittatura in cui poche persone decidono delle sorti dell'umanità, siccome quest'ultima troppo stupida o ignorante cioè non illuminata per potersi gestitre da sola. Ora questo ordine è diviso in due grandi "scuole di pensiero" quella americana e quella europea, la prima militaristica e la seconda economista. Queste "scuole" sono in "contrapposizione" tra loro e secondo me e anche per questo che gli americani non interverrano subito, lasceranno che l'europa venga distrutta in modo da poter distruggere anche l'ordine degli illuminati economisti. Penso che questa sia una possibile spiegazione plausibile, in più alle altre.

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