CRONACHE DI DICEMBRE 2013: IL RITORNO DELLA GUERRA FREDDA IN EUROPA

scritto da Remox
16 · Dic · 2013

CRONACHE DI DICEMBRE 2013: IL RITORNO DELLA GUERRA
FREDDA IN EUROPA

Alcune delle quartine più ostiche da interpretare sono la 283
e la 834 collocate nel Ramo XXIII del ‘900 a precedere le famose quartine della
guerra. Il mio impegno a chiarirne il significato segue quanto scritto nei
precedenti articoli. Le interpretazioni del Ramotti, per quanto intuitive, non
potevano che essere approssimate per il fatto che bisognava capirne il
significato, quando fu scritto il libro, quando si era all’inizio degli anni ’90.

Un mio primo tentativo di interpretazione le collocava già
fra la fine degli anni ’90 e anni seguenti a indicare le rivolte e le guerre
nel Caucaso e in Georgia in cui fu (ed è ancora) impegnata la Russia di Putin.
Conflitti con cui la Nato ha cercato di arginare la rinascita dell’Orso russo.

Rimanendo nello stesso solco aggiungo ulteriori interessanti
dettagli presi dalle vicende Ucraine.

Vediamo le quartine.

Dal Ramo XXIII del ‘900 “Il Secolo di Febo”

283

Le gros traffic d’vn grand Lyon changé,

La plus part tourne en pristine ruine,

Proye aux soldats par pille vendangé:

Par IURA mont & Sueue bruine.

283

Il grande traffico da un
gran Leone cambiato,

La maggior parte torna
a una novella rovina:

Prove per i soldati da
vendette di occupazioni,

Bruma dai monti Svevi,
in Georgia e Ucraina.

834

Apres Victoire du Lyon au Lyon

Sus la montaigne de IURA Secatombe

Delues & brodes septiesme million

Lyon, Vlmes à Mansol mort & tombe.

834

Dopo i Viktor che seguono i Leonid,

Ecatombe sui monti di Georgia e Ucraina:

Di studenti e imbonitori un settimo di milione,

Per il Leone all’uomo solare Ulianov Messia morte e tomba.

I termini maggiormente usati nelle quartine, scritti anche in caratteri
cubitali, sono “Lyon” e “IURA”; quindi la prima cosa da fare è capire questi
riferimenti.

Per quanto riguarda “IURA” il Ramotti intuì che si parlava della
Georgia e comunque del Caucaso. In slavo Giorgio si dice “Jure”. Personalmente
aggiungo l’Ucraina di cui alcune lettere cubitali sono riportate in quartina.

Il termine “Lyon” invece, ripetutamente scritto, è più complesso perché
è evidente che nasconde più significati. Secondo me indica il Presidente Putin
che viene da San Pietroburgo
di cui il Leone ne è il simbolo, molto diffuso nella
città. Già da qui si può fare l’associazione con i problemi che Putin e la
Russia hanno avuto dal Caucaso e dalle Repubbliche ex sovietiche fra cui
appunto Georgia (addirittura una breve guerra) e l’Ucraina. Ma andando a
leggere meglio le quartine emergono altre assonanze.

La 283:

Grazie a Putin termina l’embargo (traffic) all’Iran (il Leone è anche
simbolo nazionale della Persia), ma l’attuale periodo è contrassegnato dalle
numerose rivolte per le deteriorate condizioni economiche (ruine). In queste
rivolte in Europa e nel mondo le forze dell’ordine (e militari anche) sono messe
a dura prova dalle occupazioni di piazza. Fra le situazioni più delicate quelle
nell’area Ucraina. Gli Svevi erano un’antica popolazione est-europea in seguito
trasferitasi nell’Europa centro-settentrionale e da lì anche in Italia.

La 834:

Il primo verso è tutto un programma. Già in passato il termine “Victoire”
era stato utilizzato dal grande veggente per indicare un leader di nome
Vittorio (il Re d’Italia).

Mi è quindi venuto in mente che dal giorno dell’indipendenza l’Ucraina
ha avuto quattro presidenti: i primi due si chiamavano Leonid e gli ultimi due
Viktor. Una bella coincidenza. Con “Victoire” quindi abbiamo la vittoria o la
successione dei Viktor rispetto ai due Leonid. Dopo di questo, presagio
infausto. Ecatombe nell’area, dove decine di migliaia di persone, un settimo di
milione, circa 150 mila, si radunano per occupar le piazze. In realtà il termine “Secatombe” non esiste, ma “Ecatombe” invece si. La “S” cubitale va
quindi aggiunta al precedente “IURA” per diventare “IURAS” che è appunto un anagramma di Russia. Con lo stesso termine il veggente accomuna alla stessa sorte Georgia, Ucraina e Russia. Delves si legge con
D’Eleves, ovvero studenti, mentre Brodes sono coloro che imboniscono,
abbelliscono, incantano. Diciamo pure che sono i manovratori delle folle che
ben evidentemente agiscono dietro le quinte in Ucraina.

Per l’ultimo verso riporto quasi integralmente la traduzione del
Ramotti, che fu sicuramente “pre-veggente”. “Ul-mes Mansol” diventa “Ulianov
messia uomo solare”, ovvero
Vladimir Il’ič Ul’janov, altrimenti detto Lenin, la cui
statua è stata recentemente abbattuta e decapitata in sfregio alla Russia di
Putin (da un Vladimir all’altro).

A causa del Leone
Putiniano quindi, per la statua di Lenin sarà morte e tomba.

In pochi versi vediamo
descritti i numerosi problemi che hanno colpito quell’area del mondo dalla
caduta del comunismo fino ad oggi. E questa insistenza del Duca dei Tempi
Nostradamus sull’Est europeo non deve farci presagire nulla di buono.

I missili nucleari
russi sono tornati ad affacciarsi alle porte d’Europa.

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Paolo Porsia
Paolo Porsia
9 anni fa

C'e' un dettaglio dimenticato…In ARABO la parola LEONE e'…ASSAD!!

Remox
Remox
9 anni fa

Lo so, lo so….ma questo eventuale riferimento ad Assad come Leone non credo sia presente ne in queste quartine ne in altre pubblicate o ancora da pubblicare. Per esempio nel Ramo II del 2000 ci sono un paio di quartine che parlano di un "leone" e di forze "cesaree". Io non credo sia Assad, non ne ho la certezza ovviamente, ma ritengo più probabile un riferimento all'Iran o alla Russia…le forze cesaree fanno pensare allo Zar che come termine deriva da Cesare.

NICOLA_Z
NICOLA_Z
9 anni fa

Ciao Remox,

mentre per la sinistra fabiana di la republica, la guerra fredda che è ritornata in Europa è tutta colpa del "cattivo, cattivo, cattivissimo" Putin, come avevamo letto dall'articolo di Andrea Tarquini, per i comunisti invece è tutta colpa degli USA e della Nato. Dove sta la verità?

Chi destabilizza l’Europa
Manlio Dinucci – il manifesto 17.12.2013
Scudo antimissili Usa. Mosca conferma i siti degli Iskander. Ma Washington, ora «preoccupata», ha fatto i primi passi.

L’installazione di missili Iskander a capacità nucleare nell’enclave russa di Kaliningrad tra Polonia e Lituania, come risposta allo «scudo antimissili» Usa (v. il manifesto di ieri), è stata confermata dal Ministero della difesa russo. Immediata la reazione statunitense: il Dipartimento di stato ha espresso «preoccupazione» e ha «esortato Mosca a non fare passi che destabilizzano la regione».
I passi destabilizzanti, in realtà, li hanno già fatti da tempo gli Stati uniti. Con il pretesto di difendere l’Europa dalla minaccia dei missili iraniani (ad oggi inesistente, tanto più che l’Iran sta dando garanzie sull’uso non-militare del suo programma nucleare), hanno cominciato a realizzare in Europa uno «scudo antimissili» il cui scopo reale è acquisire un decisivo vantaggio strategico sulla Russia: se riuscissero a realizzare un efficiente «scudo antimissili», gli Usa avrebbero la capacità di lanciare un first strike nucleare e, allo stesso tempo, la capacità di neutralizzare la rappresaglia. Ciò costituirebbe un forte strumento di pressione su una Russia che riemerge come potenza in grado di contrapporsi agli Stati uniti su più versanti. Sotto un altro aspetto lo «scudo» già funziona: esso crea nuove tensioni Ovest-Est, giustificando un ulteriore rafforzamento della presenza militare Usa in Europa, così da legare i paesi dell’Europa orientale sempre più al carro di Washington e mantenere la leadership su quelli dell’Europa occidentale.
L’amministrazione Obama non ha cancellato, come aveva fatto credere, il piano dell’amministrazione Bush, ma l’ha sostituito con uno nuovo ancora più destabilizzante. Esso prevede lo schieramento iniziale di 24 missili SM-3 in Polonia e altrettanti in Romania, e di un numero imprecisato di missili Aegis su navi da guerra nel Mediterraneo, integrati da un potente radar in Turchia e da radar mobili rapidamente dislocabili a ridosso del territorio russo. Questa è solo la prima fase, alla quale seguiranno altre installazioni di missili e radar anche in Italia. La Polonia, che ora chiama la Nato e l’Unione europea a prendere misure contro la minaccia dei missili russi, ha da tempo accettato i missili statunitensi e ha deciso di integrare lo «scudo» Usa con uno proprio, preventivando una spesa di 33,6 miliardi di euro per acquistarlo chiavi in mano dagli Usa.
Intanto, mentre costruisce lo «scudo», l’amministrazione Obama affila la spada: procede infatti ad ammodernare le centinaia di bombe nucleari B61-11 dislocate in Europa, che vengono trasformate in B61-12, utilizzabili come bombe anti-bunker per il first strike. L’Italia ha ancora una volta il ruolo di base avanzata della strategia nucleare statunitense: oltre a ospitare almeno 90 bombe nucleari, al cui uso viene addestrata anche l’aeronautica italiana violando il Trattato di non-proliferazione, ospita una della quattro stazioni terrestri del Muos, il sistema di comunicazioni di nuova generazione che, fanno sapere fonti del Pentagono, è uno strumento del Comando strategico degli Stati uniti. Ossia del comando che sovrintende ai piani di guerra nucleare. Dato che la Russia, oltre agli Iskander, sta schierando anche missili a lungo raggio in funzione anti-scudo, Niscemi, sede della stazione Muos, diventa automaticamente uno dei bersagli su cui sono puntati i missili. Durante la guerra fredda, lo era la vicina Comiso, dove gli Usa avevano schierato i missili nucleari Cruise. La vecchia guerra fredda è finita, ma per iniziativa di Washington se ne sta preparando una nuova non meno pericolosa.

http://www.esserecomunisti.it/?p=65028

Remox
Remox
9 anni fa

Questi sono i casi in cui non conta tanto sapere dove sta la verità quanto piuttosto quel che accade nella realtà. E la realtà ci sta portando nuovamente ad un confronto Est-Ovest Oriente-Occidente come da tempo ormai stiamo scrivendo. Mentre prima il mondo era diviso in due blocchi, oggi lo scenario è fluido e c'è solo caos. I rischi perciò sono maggiori.

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