LA GRECIA AL CENTRO DELLA TENSIONE, AVVERTE GLI ALLEATI DEL PERICOLO DI CONFLITTO CONTRO LA TURCHIA
ATENE, Grecia (AP) — Il governo greco ha scritto ai partner della Nato, dell’Unione Europea e al capo delle Nazioni Unite, chiedendo loro di condannare formalmente i discorsi sempre più aggressivi dei funzionari della vicina Turchia e suggerendo che le attuali tensioni bilaterali potrebbero degenerare in un secondo aperto conflitto sul suolo europeo.
Nelle lettere, copie delle quali sono state viste mercoledì dall’Associated Press, il ministro degli Esteri greco Nikos Dendias ha affermato che il comportamento di questo storico rivale regionale della sua nazione – e alleato della NATO – dovrebbe essere censurato dai tre organismi.
“Non facendo in tempo o sottovalutando la gravità della questione, rischiamo di assistere di nuovo a una situazione simile a quella che si sta verificando attualmente in qualche altra parte del nostro continente”, ha scritto, alludendo alla guerra in Ucraina. “Questo è qualcosa che nessuno di noi vorrebbe davvero vedere”.
Le lettere datate lunedì e martedì arrivano a un punto basso nelle relazioni tra i due vicini, che sono separati da inimicizie secolari e controversie contemporanee, compresi i confini del Mar Egeo e l’immigrazione. Grecia e Turchia si sono avvicinate alla guerra tre volte nell’ultimo mezzo secolo.
Martedì il presidente della Turchia ha ribadito una minaccia di invasione appena velata fatta nel fine settimana. Atene ha risposto che è pronta a difendere la propria sovranità.
Nelle lettere al segretario generale della NATO Jens Stoltenberg, al capo della politica estera dell’UE Josep Borrell e al capo delle Nazioni Unite Antonio Guterres, Atene ha citato i riferimenti fatti da Erdogan all’ “OCCUPAZIONE” greca delle isole del Mar Egeo che fanno parte della Grecia da decenni, e al popolo greco come “vile.”
“Apparentemente la leadership turca ha scelto di presentare l’aggressione futura come qualcosa di già preparato e, cosa più importante, come un’azione giustificata”, ha affermato. “Se non visto nelle sue reali dimensioni e adeguatamente affrontato dalla comunità internazionale, questo atteggiamento turco rischia di destabilizzare la nostra più estesa area regionale e di causare delle conseguenze, di una gravità difficile da stimare”.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato martedì che la Turchia potrebbe “arrivare all’improvviso in una notte” in risposta alle minacce greche percepite, suggerendo che un attacco turco non può essere escluso.
Ankara afferma che la Grecia sta violando gli accordi internazionali mantenendo una presenza militare sulle isole vicine alla costa egea della Turchia. Ha anche accusato le difese aeree greche di agganciarsi ai caccia turchi durante le esercitazioni della NATO nel Mediterraneo orientale.
La Grecia afferma di aver bisogno di difendere le sue isole orientali – comprese le località turistiche di Rodi e Kos, che sono molto più vicine alla Turchia che alla Grecia continentale – contro il suo vicino più grande e militarmente più forte.
Dendias martedì ha accusato la Turchia di aver compiuto 6.100 violazioni dello spazio aereo greco quest’anno, inclusi 157 sorvoli del territorio greco.
La Grecia fa decollare quasi ogni giorno aerei da combattimento per identificare e intercettare aerei militari turchi e spesso scoppiano combattimenti aerei simulati, che hanno causato diverse vittime negli ultimi decenni.
“L’atteggiamento turco è un fattore destabilizzante per l’unità e per la coesione della NATO, indebolendo il fianco meridionale dell’alleanza in un momento di crisi”, ha scritto Dendias a Stoltenberg.
Sia la Grecia che la Turchia dovranno affrontare elezioni cruciali l’anno prossimo.
ATENE AVVISA NATO E UE: RISCHIO DI GUERRA CON LA TURCHIA. E IL MERCATO CORRE A COPRIRSI
di Mauro Bottarelli
La guerra in Europa. Una formula retorica che dal 24 febbraio scorso è stata spesso utilizzata unicamente come giustificazione per misure emergenziali che, alla luce dei fatti, nulla hanno portato alla causa di una risoluzione negoziale del conflitto in Ucraina. Sanzioni, forniture di armamenti, interventi di sostegno ai comparti più colpiti fino alla telenovela infinita del price cap sul gas russo. Di fatto, zero diplomazia a cercare di tamponare quella ferita.
Stranamente, un rischio di guerra realmente nel cuore d’Europa è invece passato totalmente sotto silenzio. L’Associated Press ha infatti rilanciato la notizia in base alla quale il ministero degli Esteri greco, a nome del governo di Atene, ha inviato una lettera ai vertici Nato, alla partner europei e alla presidenza dell’Onu per chiedere ferma condanna delle continue provocazioni turche nel Mar Egeo. E, soprattutto, mettendo in guardia dal sempre più probabile scenario di tipo ucraino che potrebbe concretizzarsi, se le tensioni bilaterali continuassero come nelle ultime settimane.
E i toni usati di Nikos Dendias nella sua missiva ufficiale sono tutt’altro che improntanti alla mera cautela precauzionale. Chiedendo alle tre istituzioni destinatarie dell’appello di prendere posizione ufficialmente sulla disputa, il titolare degli Esteri ellenico sottolinea come non intervenendo in tal senso con rapidità o sottostimando la serietà della vicenda, rischiamo di divenire testimoni di una situazione simile a quella già in atto in altre parti del nostro Continente. E questo rappresenta un qualcosa a cui nessuno di noi si augura di dover mai assistere.
Il drammatico sviluppo sarebbe avvenuto fra il 5 e il 6 settembre scorsi, quando Atene ha ritenuto necessario informare i partner dell’Alleanza atlantica – di cui anche la Turchia fa paradossalmente parte – della minaccia diretta indirizzata da Recep Erdogan in persona nel corso di un comizio pubblico: Potremmo arrivare all’improvviso, da una notte con l’altra. E la storia insegna che se andrete avanti con questo comportamento, il prezzo da pagare sarà alto, le parole pronunciate dal Sultano il 4 settembre. Insomma, qualcosa più delle ormai note scaramucce relative alla presenza militare ellenica lungo le coste dell’Egeo.
Ma c’è di più. In primis, lo status di Cipro Nord, riconosciuta unicamente da Ankara e di fatto vulnus nel vulnus, poiché la Repubblica che fa capo a Nicosia – e che è storicamente legata alla Grecia – è membro dell’Ue. Secondo, la questione legata ai giacimenti di gas scoperti proprio al largo di Cipro e del loro sfruttamento, argomento che in questo momento diviene giocoforza il corrispettivo geopolitico dell’El Dorado.
E se la disputa rispetto a quelle acque e quelle isole è vecchia di 200 anni, nell’ultimo periodo a rendere ancora più stridente l’ambivalenza politica della Turchia è stato l’attacco frontale di Ankara contro la Germania e il suo ministro degli Esteri, Annalena Barrbock, a detta della quale nessuno ha il diritto di contestare la sovranità greca sulle isole dell’Egeo. Pronta replica del ministro turco agli Affari esteri, Mevlut Cavusoglu: La Germania non dovrebbe essere uno strumento di provocazione e propaganda della Grecia. E con 1,5 milioni di turchi residenti nei suoi confini, Berlino scherza col fuoco.
Nel mezzo, il ruolo della Russia nel Mediterraneo e il profilo da diavolo tentatore che Mosca ha da tempo assunto nei confronti di una Turchia in preda a un’inflazione al 70% e con una lira ai minimi storici assoluti, quindi alla disperata ricerca di alleati. E di armi di ricatto, vera e propria specialità della casa, come dimostra storicamente il continuo gioco al rialzo sulle politiche migratorie e sul potenziale devastante di un’apertura ai flussi della rotta balcanica. Inoltre, proprio Recep Erdogan è stato finora l’unico mediatore riconosciuto da Mosca e Kiev, visto che Istanbul è stata sede dell’accordo di tregua poi stracciato a inizio marzo e in luglio di quello sul grano.
Insomma, una situazione di convivenza decisamente forzata. Che ora quella lettera ha trasformato in qualcosa di più serio. E proprio sabato scorso, Ankara ha accusato ufficialmente la guardia costiera greca di aver sparato contro una nave in acque internazionali. Il problema è che questa volta le unità elleniche avrebbero forzato decisamente la mano, poiché i colpi sarebbero stati esplosi a sole 11 miglia nautiche dall’isola turca di Bozcaada e a 20 miglia dalla terraferma sovrana di Ankara. Insomma, un quasi casus belli, risoltosi solo con l’arrivo nell’area di due scafi della guardia costiera turca che hanno spinto i corrispettivi greci al dietrofront.
Solo schermaglie? Questi due grafici
Andamento della ratio put/call del mercato equity Fonte: Bloomberg
Andamento della ratio put/call del mercato equity Fonte: Bloomberg
sembrano mostrare come il mercato delle opzioni sembri prezzare un evento shock in arrivo, tale è la richiesta di copertura in atto e l’aumento del prezzo corrispondente. Da un lato viene da chiedersi come mai l’Europa stia così serenamente ignorando una situazione che potrebbe precipitare nel corso di una singola notte, come minacciato dal presidente Erdogan. Ma dall’altro, l’idea che Bruxelles prezzi la tensione crescente come l’ennesimo bluff lascia aperta un’ipotesi ancora più inquietante a giustificazione di quella corsa all’hedging apparentemente immotivata, stante mercati fra il placido e l’annoiato: la ritirata russa è prodromo a un’escalation non convenzionale in Ucraina?
https://www.money.it/grecia-rischio-guerra-turchia
E’ del tutto evidente che l’europa occidentale e gli usa sono impegnati al massimo in ucraina colla speranza di chiudere la partita a loro favore; ma c’è un nuovo ma … non solo la Russia sta resistendo; con l’entrata in scena della Turchia nel mar Egeo l’ucraina è spacciata: le forze nato dovranno soccorrere la Grecia e le risorse dirottate sono solo a danno dell’ucraina; l’europa dovrà intervenire con armi e danaro e la scelta di campo darà un duro colpo all’alleanza con gli arsenali dimezzati e con una crisi economica mai vista prima. La Russia ha sempre coccolato Erdogan ricevendo anche sgarberie di non poco conto ed ora almeno in un primo momento incoraggerà la Turchia a passare il Rubicone per procurare il maggior caos possibile all’europa. Il gas dell’Egeo è vitale per la Turchia a corto di risorse minerarie e finanziarie. Poi la Russia potrà sopraffare l’ucraina e vista l’occasione lanciarsi ad ovest come previsto dalle profezie e distruggere tutto.
Ci sono segnali profetici, da più parti, che gli eventi potrebbero precipitare all’improvviso, per volontà dell’uomo; forse per questo ci fanno votare in fretta e furia, prima di dare il via ai giochi.
Secondo padre Livio, le elezioni del 25 settembre prossimo sono decisive per l’Italia. Gli italiani non sembrano rendersene conto.
Innanzitutto, la Madonna ha voluto collocarle nel giorno 25, giorno del suo messaggio, come segno per l’Italia.
Siamo chiamati a eleggere una classe politica importantissima, il Parlamento e il Governo da esso espresso che ci governerà per i prossimi 5 anni, perché nei prossimi 5 anni, secondo lui, accadranno i segreti di Medjugorie:
«…i prossimi 5 anni sarà il tempo famoso, il tempo dei segreti; non credo che si dovrà aspettare altri 5 anni, sinceramente non lo credo possibile…» (dal min 2:34 al min 6:15)
P. LIVIO – Elezioni 25 Settembre: Chi guiderà l’Italia nel tempo dei segreti?
https://www.youtube.com/watch?v=5J1EvHF9HtY
Anche il famoso (e discusso) carismatico brasiliano, Ironì Spuldaro, (cattolico del Rinnovamento, evangelizzatore e profeta) ha dichiarato, a luglio scorso, di aver ricevuto una locuzione interiore in cui il Signore gli ha detto che:
«I prossimi tre anni 2023/24/25 saranno terribili. Avremo molte pesti nel mondo, molta fame, guerre, terremoti, incendi, il mondo predicherà molte menzogne, satana cercherà di creare l’ordine mondiale, molti governi torneranno e diverranno satanici e comunisti… il Signore ha detto che il tempo è breve…»
https://www.youtube.com/watch?v=DL8RtUU7MYU
Stranamente tutto sembra convergere verso il 2026. Secondo padre Livio, dal 2021 (i 40 anni di Medjugorie, 1981-2021) siamo entrati nei tempi dei 10 segreti.
Anche il defunto Edson Glauber (comunque si voglia giudicarlo) annunciava gravi eventi nella Chiesa nell’ultimo settenario 2020-2026:
«2019 + 7= 2020, 2021, 2022, 2023, 2024, 2025, 2026 / Eventi gravi nella Chiesa di Cristo, con grande crepa nelle sue fondamenta e divisioni nei suoi organi interni, delirio di tanti persone e grande perdita della fede nella Chiesa, con la allontanza di molti. Gli eletti di Dio e i fedeli saranno traditi, perseguitati, messi a tacere e uccisi da così tanti in tutto il mondo, ma di intensità maggiore o minore, secondo la fede e la situazione peccaminosa delle anime, rimanendo solo un terzo come dice la Parola di Dio. Il Signore purificherà la sua Chiesa e il suo popolo a causa dei loro terribili peccati, attraverso le persecuzioni e il sangue versato. Gli uomini soffriranno per quello che hanno creato e hanno peccato. La tua stessa creazione malvagia sarà la causa dei suoi lamenti e delle loro sofferenze.»
https://gloria.tv/post/BWB4E4gdZVn84KvbrxSdCUXHQ
“I prossimi tre anni 2023/24/25 saranno terribili”. Spero di sbagliarmi; ma la penso anche in maniera più cupa anch’io. Il problema è che abbiamo governanti che sono serpenti dalla testa d’asino: potevano risolvere tutti i problemi e non ne hanno risolto alcuno!
“molti governi torneranno e diverranno satanici”; lo sono già: professano il liberalismo e il libero mercato nello stile della libera pirateria; obbediscono tutti ai loro superiori occulti adoratori dello spirito del male. Che si ritorni al comunismo del ‘900 credo proprio di no, al massimo ad un comunismo economico alla cinese dopo Mao. E’ molto probabile, invece, che venga consolidato un regime liberale estremo dove tutto il potere viene esercitato da una cerchia ristrettissima, l’1% che possiede il 99% dei beni; il 99% dovrà accontentarsi del reddito di cittadinanza per non morire di fame. Questo sistema in fondo comunista, la maggioranza è tutta di eguali e nullatenenti, è però agli antipodi di quello marxista che negli intenti doveva liberare l’uomo dallo sfruttamento del capitale.
“Stranamente tutto sembra convergere verso il 2026”; accidenti al 2026! Per quell’anno secondo Gustavo Adolfo Rol l’Italia avrà i 30% di autoctoni ed il resto extraeuropei.
per essere precisi nel 2025 40% bianchi e 60% colorati (neri)
Ci sono anche i mulatti, che poi è il colore perfetto. Altrimenti perché passare l’estate al mare rosolandosi al Sole?
Non capisco questo sarcasmo e disprezzo verso i multatti
Ci vedi del disprezzo?
Speriamo sia un difetto di vista, sennò il 25/09 …
Io si eccome
Allora o sei tu che devi imparare a leggere oppure sono io che devo imparare a scrivere.
Opterei per la seconda
Considerando che non sai leggere, non avevo dubbi!
Sei un buffone
Da fonte russa, Cose strane:
1)La famosa chiaroveggente Vanga ha lasciato una serie di inquietanti profezie per il 2023. Questi dati sono stati condivisi dal giornalista britannico Henry Holloway. … Secondo Henry Holloway, nelle profezie della chiaroveggente sono stati trovati riferimenti all’anno 2023 e sono piuttosto spaventosi. Lo riporta The Sun.
Henry Holloway ha affermato che, secondo le profezie di Vanga, il prossimo anno sarà piuttosto difficile per l’umanità. Una delle previsioni più ampiamente attribuite a lei è che nel 2023 l’orbita terrestre cambierà in qualche modo. Non è del tutto chiaro cosa intendesse la chiaroveggente con questa definizione e se eventi così particolari minaccino problemi globali.
Un’altra previsione di Vanga per il 2023 promette al nostro pianeta una tempesta magnetica su larga scala. Questi fenomeni sono causati dalle emissioni di energia solare, che raggiunge la Terra. Le più potenti tempeste magnetiche e brillamenti solari possono causare il guasto degli apparecchi elettrici e il fallimento delle comunicazioni.
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Il giornalista del Sun ha osservato che molte delle previsioni di Vanga si estendono lontano nel futuro. Secondo lei, entro il 2025 l’Europa diventerà praticamente inabitabile, nel 2028 l’umanità scoprirà una nuova fonte di energia e nel 2033 il livello del mare aumenterà notevolmente.
2)L’Occidente è sconcertato dall’origine delle insolite sfere di metallo che si sono riversate sulle spiagge ucraine del Mar Nero. Questa informazione è stata condivisa dalla giornalista britannica Kathy Davis.
Sulla costa del Mar Nero vengono sempre più scoperti misteriosi oggetti di metallo che hanno una forma sferica e qualcosa di simile a corna sporgenti. C’è un’opinione secondo cui queste palle sono di origine russa e sono mine navali. Secondo Kathy Davis, gli analisti militari occidentali stanno “concertando” e cercando di capire lo scopo di strane palle. Lo riporta The Sun. … High Sutton è stato uno dei primi in Occidente ad attirare l’attenzione sui misteriosi oggetti trovati sulla costa del Mar Nero. Ha respinto l’ipotesi di esperti dei media ucraini che hanno chiamato le palle miniere russe. Un analista militare statunitense sospetta che le palle insolite possano far parte di una navicella di lancio usata per lanciare i missili da crociera Kalibr.
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C’è anche un’opinione secondo cui le palle possono essere parti di aerei utilizzati per estinguere gli incendi. Tuttavia, non sono stati trovati altri detriti nel mare, solo sfere di metallo.
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Speri male. E non sono io a dirlo.
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Naturalmente tutto questo avrà ricadute nefaste anche e soprattutto sulle aziende. Ma non se ne parla ancora. Però tra le fessure …
Secondo il titolare del locale avevano un accento dell’Est. E il Veneto ha letteralmente spalancato le porte all’Est Europa
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C’è sempre di mezzo la Turchia del Sultano impazzito Erdogan, che secondo questa intervista “ha bisogno di occupare la parte meridionale dell’Armenia per unirsi all’Azerbaijan e da lì continuare la sua linea espansionistica verso l’Asia centrale”.
CAOS CAUCASO/ L’AMBASCIATRICE ARMENA: LA VON DER LEYEN HA DATO VIA LIBERA ALL’ATTACCO AZERO
int. Tsovinar Hambardzumyan
NUOVO CESSATE IL FUOCO TRA ARMENIA E AZERBAIJAN, MA LA SITUAZIONE È PRECARIA. DIETRO L’ATTACCO AZERO LA MANO DI ERDOGAN E IL PASSO FALSO DELL’EUROPA SUL GAS
È stata siglata una nuova dichiarazione di cessate il fuoco tra Armenia e Azerbaijan, la seconda nel giro di pochi giorni, il che la dice lunga sull’instabilità della situazione, che in ogni momento potrebbe evolvere in una guerra vera e propria. È quello che ci ha confermato Tsovinar Hambardzumyan, ambasciatrice della Repubblica di Armenia in Italia, in questa conversazione: “Se non ci sarà una dichiarazione forte della comunità internazionale contro l’aggressione dell’Azerbaijan, può accadere di tutto, non c’è alcuna certezza che i combattimenti si fermino”.
Il problema, rispetto a quanto accaduto due anni fa, è che, stando alle fonti armene, le forze azere sono entrate nell’Armenia stessa, non nella solita enclave del Nagorno-Karabakh, piccola regione a maggioranza armena, ma che si trova all’interno dell’Azerbaijan e che da trent’anni è causa di conflitti. Secondo Hambardzumyan, dietro a questo attacco c’è come sempre la Turchia, che considera l’Armenia, data la sua posizione geografica, un ostacolo al suo espansionismo verso l’Asia centrale, ma anche e soprattutto il viaggio che lo scorso luglio la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha fatto a Baku, capitale azera, firmando un accordo destinato ad aumentare la fornitura di gas azero all’Europa: “Definendo l’Azerbaijan il ‘nostro partner più affidabile nella regione’, Ursula von der Leyen ha legittimato l’attacco nei nostri confronti, dando agli azeri una importanza che ha indebolito la posizione armena. Non solo: definire ‘il partner più affidabile’ quello che di fatto è un regime dittatoriale e corrotto infanga quelli che sono i valori della comunità europea”.
D. : Questa volta le forze azere hanno invaso direttamente il territorio armeno, non si tratta dell’usuale attacco al Nagorno Karabakh. È possibile che l’Azerbaijan stia approfittando del fatto che la Russia, che ha una forza di dissuasione nel Nagorno-Karabakh, sia troppo impegnata in Ucraina per occuparsi di quanto sta accadendo?
Come dice lei, i militari russi si trovano nel Nagorno-Karabakh e non in Armenia e questa volta gli azeri hanno attaccato direttamente l’Armenia. L’Azerbaijan ha approfittato del fatto che le attenzioni della Russia, ma anche della comunità internazionale, sono interamente concentrate sull’Ucraina. Esattamente come fecero nel 2020, quando attaccarono in piena pandemia e tutto il mondo era impegnato a contenere la diffusione del virus. Questa è la politica turco-azera.
D. : Ha citato la Turchia. Sappiamo che Ankara sostiene l’Azerbaijan, paese a maggioranza islamico. Si può dire che questo rientri nel quadro dell’espansionismo di Erdogan in atto ormai da tempo?
Certamente. Erdogan ha in mente di ricreare l’Impero ottomano, il suo espansionismo va dal Nord Africa all’Iraq, passando per la Siria e ancora più verso oriente. Se si osserva una carta del Caucaso, si capisce tutto. La parte meridionale dell’Armenia a est confina con l’Azerbaijan e a ovest con la Turchia. Esiste una enclave dell’Azerbaijan in territorio armeno che ha un piccolo confine di 9 chilometri con la Turchia. Si tratta dell’unico confine che la Turchia ha con l’Azerbaijan. È evidente che l’Armenia rappresenta un ostacolo per Erdogan, che ha bisogno di occupare la parte meridionale del nostro Paese per unirsi all’Azerbaijan e da lì continuare la sua linea espansionistica verso l’Asia centrale…..
…..è stato fatto passare tutto come se avessimo chiesto aiuto solo a Mosca. Presentare la questione in questo modo aveva lo scopo di predisporre l’opinione pubblica internazionale contro l’Armenia e non contro il Paese aggressore che è stato l’Azerbaijan. La considero una tendenza molto pericolosa. …..
……..
……….
D. : Un’altra arma in mano all’Azerbaijan è il gas, di cui l’Europa ha estremamente bisogno. Pensa che lo stiano usando per ricattare l’Europa, in modo da abbandonare l’Armenia?
L’Azerbaijan non ha una quantità di gas tale da rifornire l’Europa. E si può supporre che gli azeri comprino il gas dalla Russia e lo rivendano all’Europa.
È una situazione favorevole per tutti, ma soprattutto per l’Azerbaijan, perché in questo modo non potrà essere punito dall’Europa, se vuole continuare ad avere il gas.
Tornando alla sua domanda, se dovessi rispondere sì o no, la risposta sarebbe più sì che no. È chiaro che il popolo europeo non vuole subire stenti per la mancanza di gas, ma c’era bisogno che la von der Leyen andasse nella capitale azera e dicesse che l’Azerbaijan è il partner più affidabile della regione?
Un regime corrotto e dispotico?
Sono questi i valori dell’Europa?
Poteva dire che è un partner importante dal punto di vista energetico, ma dicendo quello che ha detto ha legittimato questo attacco e ha creato un precedente favorevole per aggredire l’Armenia. Non solo l’Europa ha abbandonato l’Armenia, ma prima di tutto ha abbandonato i valori che la costituiscono.
Certamente in questo contesto non posso non menzionare l’inestimabile sostegno della società italiana e le dichiarazioni inequivocabili di tutte le forze politiche italiane, sia di destra che di sinistra, che hanno criticato duramente l’aggressore con un appello per fermare immediatamente l’attacco.
https://www.ilsussidiario.net/news/caos-caucaso-lambasciatrice-armena-la-von-der-leyen-ha-dato-via-libera-allattacco-azero/2405672/
Parlamento europeo contro Ungheria e Polonia. Nella relazione del 15 settembre, il Parlamento ha declassato l’Ungheria ad “autocrazia elettorale” e non più una piena democrazia, dando spazio alla narrazione dell’opposizione ungherese. Il suggerimento della maggioranza dei partiti è quello di privare il Paese del diritto di voto in Consiglio e dei necessari fondi europei
https://lanuovabq.it/it/ungheria-e-polonia-vittime-del-paternalismo-democratico-dellue
Se vincerà, come è molto probabile, il cdx in Italia, immagino che arriveremo a minacce simili da parte dell’Unione Europea. Niente fondi comunitari se tuteli la vita, il matrimonio, la famiglia.
Governo di cdx che ne verrà profondamente condizionato, e questo si aggiunge ai tanti altri condizionamenti/minacce che già riceviamo da anni.
Non bisogna aspettarsi quasi nulla dal prossimo governo, non ha margini di manovra che verrebbe subito punito. La nostra libertà di decisione e di autodeterminazione è preclusa dagli organismi istituzionali esteri, da taluni Paesi esteri, e dai mercati.
Non dimentichiamo Zaro, (messaggio del 26-10-2019, Angela)
Il che aggraverà la crisi economica. E poi c’è Archel De La Torre.
cmq ho gia votato, vivendo fuori, ma non per la destra pro russa, sentendo il pericolo di una apertura dell italia al macellaio russo, con le relative conseguenze per gli italiani…
Seriamente?
Siamo al livello di vedere “una destra pro russa”, e “il macellaio russo”?
Qui?
La faccio io una profezia a quelli così.
Pregate che Putin rimanga in vita.
Perché alla sua dipartita, vedrete la patta dei pantaloni saltare e allora si che saranno cazzi vostri.
E noi ve l’avevamo detto, diremo.
Probabilmente se non ci fosse Putin a fermare i falchi, saremmo già morti o quasi morti.
Esatto.
https://it.notizie.yahoo.com/mosca-sfida-l-occidente-con-141541961.html
La Russia ha messo in moto un piano per annettere formalmente le regioni ucraine occupate: un chiaro segnale di accelerazione che potrebbe portare a un nuovo livello la guerra. L’autoproclamata Repubblica popolare di Luhansk (LPR) e la vicina Repubblica popolare di Donetsk (DPR) hanno annunciato che i referendum si terranno dal 23 al 27 settembre. Così anche la regione di Kherson, mentre quella di Zaporizhzhia per ora ha solo confermato che si terrà un voto popolare.
Se i referendum avessero esito positivo i territori occupati passerebbero alla Russia, secondo questa, per cui attacchi ucraini ulteriori e sconfinamenti sarebbero considerati guerra alla Russia. Con tutte le conseguenze del caso: 1)mobilitazione generale in Russia e dichiarazione dello stato di guerra, 2)uso di armi nucleari tattiche secondo la dottrina militare russa,che lo prevede in caso di attacchi anche con armi convenzionali che mettano a rischio la Russia
Guerra Russia-Ucraina, Putin annuncia in tv la mobilitazione parziale: “L’Occidente vuole distruggerci, abbiamo anche noi armi nucleari”
https://www.ilsecoloxix.it/italia-mondo/esteri/2022/09/21/news/guerra-russia-ucraina-putin-l-operazione-militare-speciale-in-ucraina-e-stata-inevitabile-1.41681422
Per ora è solo mobilitazione parziale, verranno richiamati alle armi 300.000 riservisti, parte dei quali dovranno essere prima addestrati. Si prospetta una guerra lunga
Attenzione anche ad altri segni: dopo la morte della regina sono scoppiate estese proteste in tutto l’Iran. Se la situazione degenerasse potrebbe essere un altro segno premonitore annunciato dalla Jahenny.
Attenzione anche alle dichiarazioni bellicose turche contro la Grecia, nel pronostico di Nostradamus per concatenazione quello scenario si sviluppa dopo la parte che riguarda la regina.
Se è così dovrebbero giungere a breve anche da Gerusalemme e Israele notizie di problemi.
Ma la guerra Ucraina-Russia, perchè ora viene definita tale, andrà probabilmente in parallelo rispetto ad altre guerre profetizzate e allo scoppio delle guerre civili in Europa. Negli anni che durerà tale guerra l’Europa si impoverirà, dati gli alti costi energetici e delle materie prime, l’Euro si svaluterà, l’inflazione sarà forte ecc. Questo porterà ai disordini civili in Europa, specie dopo i fallimenti probabili degli Stati.
La guerra Turchia-Grecia e Russia. la guerra tra Iran e Israele ed altre, come tra Pakistan e India, o tra le due Coree o tra Cina e Taiwan possono avvenire e proseguire in modo concomitante alla guerra in Ucraina, in cui le parti non vedo come potranno mai trovare un accordo. La Russia non può retrocedere perchè l’Ucraina è una minaccia per la sicurezza russa, poichè gli Usa vogliono indebolire e minacciare da vicino la Federazione russa, e si servono del governo ucraino fantoccio per questo scopo, nè l’Ucraina, fomentata dagli Usa, accetterà mai di perdere terreno. Per cui la guerra proseguirà a fasi alterne più dure e più rilassate fino alla 3à guerra mondiale imho. Nel frattempo assisteremo a tutti gli altri conflitti nel mondo.
Se siete preoccupati dei missili atomici supersonici russi, state pure tranquilli. Saremo sterminati molto prima dalla famine ormai alle porte.
No, il rischio è per l’Ucraina, e neppure di missili ipersonici, bastano dei caccia per lanciare le armi nucleari a basso potenziale. In tale fase la Nato non dovrebbe rispondere allo stesso modo( si spera).
La guerra mondiale nucleare su suolo europeo è ancora lontana, stando alle profezie che prevedono ancora molto altro prima di essa.
Prima, sì, viene la fame, e l’iperinflazione per l’aumento del costo delle materie prime a causa del gas ed elettricità che oramai resteranno sempre care. Non si torna indietro su questo, la Russia come fornitore non è convenientemente rimpiazzabile. La fame verrà sia per la scarsità di prodotti perchè non conviene produrli dati i costi di produzione elevati, sia per l’aumento della disoccupazione entro breve.
Probabilmente lo sapete tutti ,ma visto che nessuno lo dice,preferisco ricordarlo.Se manca la corrente, manca anche l’acqua,dato che malauguratamente non arriva in modo naturale come nella Roma antica ,coi suoi meravigliosi acquedotti,ma grazie alle pompe.Va bene affidarsi a Dio,ma “saltare” alle prime difficolta’ sarebbe,diciamo cosi’,poco elegante.A proposito di scorte, sono preoccupato per il buon Giona che non leggo piu’.Spero stia bene,come collega pensionato genovese,e possa consumare tranquillamente i suoi cotechini.
https://www.30giorni.it/articoli_id_14946_l2.htm Chi ha paura dell’orso russo?Tratto dal n.07/06-2007 della rivista diretta da Giulio Andreotti. Mi sembra interessante,a distanza di 15 anni,e non solo per Luc (Per Luc 3 volte al giorno, prima dei pasti). Tra l’altro,un particolare: purtroppo gia’ allora si parlava di un attentato sul territorio americano per incolpare l’Iran e ripetere quanto fatto con l’Iraq(Brzezinski).Speriamo non sia quello visto da Waldviertel.
TURCHIA-GRECIA, TENSIONI SU ISOLE MAR EGEO
Ankara accusa Atene di aver schierato veicoli corazzati a Lesbo e Samo
La Turchia accusa la Grecia di aver schierato dei blindati militari nelle isole smilitarizzate del Mar Egeo. I droni militari turchi, secondo l’agenzia di stampa turca Anadolu che cita fonti militari, sarebbero in possesso di video che mostrerebbero che la Grecia sta schierando veicoli militari corazzati sulle isole dell’Egeo con status non militarizzato, violando così il diritto internazionale. I video mostrerebbero l’arrivo di veicoli blindati donati dagli Stati Uniti sulle isole di Lesbo e Samo. Nello specifico, sarebbero arrivate due navi che avrebbero sbarcato 23 veicoli corazzati tattici per Lesbo e altri 18 a Samo tra il 18 e il 21 settembre.
Il ministro degli Esteri greco, Nikos Dendias, ha assicurato in un’intervista pubblicata questa domenica dal quotidiano ‘Kathimerini’ che le divergenze tra Grecia e Turchia potrebbero risolversi se Ankara accettasse la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare.
https://www.adnkronos.com/turchia-grecia-tensioni-su-isole-mar-egeo_7yCXdZ61L2PVwj6aMjSsaH
La situziazione invece che migliorare, si aggrava di ulteriori tensioni…..