VATICINIA NOSTRADAMI PARTE PRIMA
Primi cinque pontefici
Urbano VIII
Maffeo Barberini (1623-1644)
Lilium et Rosa – Il Giglio e la Rosa
Attribuzione: Tavola 4 (2) dove si vede un pontefice assiso con cani ai suoi piedi. Con la sinistra regge una pianta che sembra essere di spighe di grano con la destra distribuisce come cibo ai cani 6/7 molliche a forma di cerchio. Alle sue spalle un astro con 8 stelle al suo interno. Il pontificato di Urbano VIII si è contraddistinto per le dispute politiche legate alla guerra dei trent’anni dalle quali il suo pontificato è uscito indebolito, dalle dissipatezze della corte pontificia e del papato che ha concesso sia al clero che al popolo romano liberalità di vario genere (cibo dato ai cani), ma soprattutto dal contenzioso con Galileo Galilei che sancirà la spaccatura fra Fides et Ratio. L’astro alle spalle del pontefice contiene gli 8 corpi celesti conosciuti al tempo: sole, luna, mercurio, venere, terra, marte, giove e saturno. Le 6/7 molliche tonde riprendono lo stemma araldico dei Medici del Granducato di Toscana dalla cui principale città, Firenze, veniva il papa Barberini. Le spighe di grano richiamano lo svolazzare delle api dello stemma della famiglia Barberini, da cui anche il motto di S. Malachia: il giglio e la rosa su cui amano posarsi le api.
Innocenzo X
Giovanni Battista Pamphili (1644-1655)
Jucunditas Crucis – Giocondità della Croce
Atribuzione: Tavola 7 (5) papa con simbolo della X al centro del petto ad indicare il numero dieci. Innocenzo X viene eletto nel giorno della festa dell’esaltazione della Santa Croce, da cui il motto profetico di S. Malachia. Il suo pontificato si caratterizza per l’opposizione della Francia alla sua politica e per gli scandali legati alla corte pontificia in particolar modo per il nepotismo ed il potere della “Pimpaccia”. Era questo il nome di Donna Olimpia Maidalchini moglie del defunto fratello che acquisì potere e prestigio sotto Innocenzo X e che esercitava sul pontefice la sua influenza dietro lauto pagamento. Secondo le cronache del tempo, Pimpaccia era qualcosa più della cognata del papa, ma prove in tal senso non sono mai state trovate. Ben visibile nella tavola un serpente, simbolo di confusione, ed una donna vestita da cortigiana. Le spoglie del papa si trovano in Sant’Agnese in Agone e alla destra del pontefice, nella tavola pittorica, compare la Santa in un ritratto molto simile al mosaico di “Sant’Agnese fuori le mura”.
Alessandro VII
Fabio Chigi (1655-1667)
Montium Custos – Custode dei Monti
Della famiglia Chigi, potenti banchieri toscani, nato a Siena, si collega al motto profetico di S. Malachia, Custode dei Monti, la più antica banca italiana, Monte dei Paschi di Siena.
Lottò contro l’eresia giansenista, ma favorì lusso, fasto e nepotismo. Canonizzò Francesco di Sales che compare nella prima tavola dei Vaticinia Nostradami. Fu fortemente osteggiato dalla Francia, proprio come il predecessore, ad opera del Cardinal Mazarino e perse nella disputa la giurisdizione su Avignone. Attribuzione: Tavola 9 (7) dove si vede la colomba sulle chiavi di Pietro simbolo di Innocenzo X del quale fu Segretario di Stato continuandone la politica. A sinistra un gallo, simbolo della Francia, si oppone al pastorale; un chierico francescano alle sue spalle ricorda S. Francesco di Sales, il pastorale a forma di Tridente ricorda la mitologia greca e di origine greca è il suo nome, primo Alessandro dei Vaticinia Nostradami. Il volatile infilzato simile a rapace rappresenta l’eresia.
Clemente IX
Giulio Rospigliosi (1667-1669)
Sydus Olorum – Stella dei Cigni
Clemente IX regnò per breve tempo. Non si ricordano particolari eventi politici nel corso del suo pontificato, tuttavia viene ricordato come un papa di grande fede, devozione e zelo. Si trasferì in giovane età da Pistoia prima a Roma e poi a Pisa. Attribuzione: Tavola 11 (9) dove il papa si allontana a cavallo da una città identificata da un duomo romanico, proprio come presente a Pistoia.
Venne eletto papa nella stanza dei Cigni, come detto nel motto profetico di S. Malachia.
Emilio Altieri (1670-1676)
De Flumine Magno – Del Grande Fiume
Attribuzione: Tavola 13 (11) dove è visibile lo stemma della famiglia Altieri. Il giorno della sua elezione il fiume Tevere fu in piena. Il conclave che lo elesse tuttavia fu molto lungo ed il nome di Altieri fu suggerito come compromesso, vista l’avanzata età (80 anni), per sbloccare l’impasse. Il futuro pontefice tentò più volte di rifiutare la nomina, ma alla fine dovette arrendersi alla volontà dello Spirito Santo, nell’immagine rappresentato dalla colomba aureolata. Il successore, il Beato Innocenzo XI, è rappresentato dalla tiara con corona, che fa parte del simbolo araldico della famiglia Odescalchi (Aquila Incoronata).